L'angolo del Kult!

YAKUZA APOCALYPSE di Takashi Miike in Blu-Ray

 

 

 

 
 
Cinema dell’eccesso, che sfiora il demenziale, o cinema avant-pop e post-moderno? Certo è che vedere una leggenda del cinema giapponese come Takashi Miike, noto in tutto il mondo, ben oltre i confini geografici e culturali del paese del Sol Levante, alle prese con un film come “Yakuza Apocalypse”, in cui trovano cittadinanza i più disparati generi cinematografici, ci lascia riflettere.

 

Un modo di spiazzare il suo pubblico di nicchia e quello internazionale che lo osanna in ogni angolo del mondo? Probabile, ma le provocazioni autorali del regista non finiscono qui perche Miike si è reso protagonista alla presentazione del film al Festival di Cannes di un’operazione mediatica di gusto dubbio, mostrandosi in un video vestito da geisha e lanciando l’anatema che da quel momento non si sarebbe più  occupato di Action ma solo di film romantici e stucchevoli. C’è da credergli? Forse! Takashi Miike ===Consulta la Filmografia===, prima che autore geniale e iperbolico, rimane un profondo conoscitore dei meccanismi narrativi del mezzo filmico, e un regista prolificissimo che con “Yakuza Apocalypse” è giunto al film numero ottantaquattro (per qualcuno il conteggio arriva a 97), tra lungometraggi e film TV; tra le sue opere innumerevoli e in catalogabili, ci piace ricordare “13 assassini”, la trilogia di “Dead or Alive”, “Yattaman”, “Full Metal Yakuza”, “Happiness of the Katakuris”. Nel suo film più recente giunto sul mercato dell’Home Video, e presentato a Cannes nella sezione Quinzaine des réalisateurs, il geniale regista libera una volta di più il proprio immaginario cinematografico e mescola freneticamente non solo i generi tipici di cui è maestro riconosciuto (Arti Marziali, Yakuza Eiga, Kaiju Eiga) ma anche generi di provenienza occidentale come l’Horror, il tutto portato, con grande mestiere ed abilità, alle estreme conseguenze. Basato su una sceneggiatura originale di Yamaguchi Yoshitaka e in una delle ambientazioni più congeniali a Miike qual è quella della malavita giapponese, vi si narra di un leggendario e rispettato boss della yakuza, Kamiura, amato dal suo popolo e circondato da un’aura d’immortalità, che è tale in verità per essere egli in segreto un vampiro. Tra i membri più fedeli del suo clan c’è Kageyama, dalla pelle troppo delicata per poter tracciare i rituali tatuaggi dei guerrieri, e per questo oggetto di scherno da parte dei suoi dosali. Succede che un giorno giungano minacciosi degli emissari nel suo villaggio per imporgli un ultimatum: se non si affretta a rientrare nei ranghi di un’associazione criminale (il Sindacato Internazionale del Crimine) verrà ucciso senza pietà. Al rifiuto di Kamiura si genere un feroce scontro nel quale l’autorevole leader viene sopraffatto ed il suo corpo violentemente deturpato; ma prima di morire egli morde il fido Kageyama così da riuscire a trasferirgli i morbo assieme ai propri oscuri poteri, e rendendolo di fatto il suo erede. Da questo momento lo scopo del ‘nuovo vampiro’ è quello di vendicare il suo capo. E ad un certo punto irrompe in scena una rana gigantesca, presentata come ‘il più grande terrorista del mondo’… Bellissimo l’incipit del film (con un uomo di non giovane età che si fa strada in un covo di malviventi a colpi di katana, schivando proiettili e fendenti per raggiungere lo scopo, benché ferito, di uccidere un boss mafioso) che apre ad un incedere pirotecnico, esagerato, splatter, talvolta senza senso palpabile, ma probabilmente quello che si chiede ad un pubblico – preparato o meno alle evoluzioni iperboliche del regista giapponese – è di abbandonarsi completamente al fascino delle immagini, alla cura con cui sono state elaborate e restituite sullo schermo, alla sua sfaccettata poetica, laddove nulla appare ovvio o scontato, nulla affidato al caso nel continuum di trovate, spesso virando al fantastico, perché è lì che si cela la magnificenza del Cinema, il divertimento dello spettatore. E l’escalation progressiva dell’insensata violenza, con un retrogusto anche umoristico, con efficaci scene di arti marziali, promette mirabilia ed il delirio garantito. Per molti appassionati del cinema di Takashi Miike la visione dei suoi film è una sorta di liturgia cinefila; nessuno – conoscendolo – chiede lui di essere comprensibili, ‘compiuto’ ed è in forza di questo paradigma che anche i nuovi che si apprestano al consumo del film devono adattarsi al ‘nonsense’, alla mancanza di coerenza narrativa. Tra le figure fumettistiche presenti compare uno scagnozzo che porta sulle spalle uno zaino a forma di bara, in cui nasconde un’arma da fuoco, chiaro (o forse no?) omaggio al Franco Nero di “Django” di Sergio Corbucci del 1967.
Yakuza Apocalypse”, espressione della sana e lucida follia del cineasta giapponese, ma non certo uno dei suoi capolavori, gode di un impeccabile trasferimento in High-Definition, con immagini che esaltano una fotografia portata all’eccesso, straripante pure nella palette cromatica, carica e satura. E il comparto audio – che propone il DTS-HD Master Audio 5.1 sia per la nostra lingua che per l’originale giapponese – risponde adeguatamente alle sollecitazioni richiamate dalle innumerevoli scene action presenti nel film. Tra gli Extra troviamo oltre al Trailer originale un interessante ‘Making Of’.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 


(immagini per cortese concessione della Midnight Factory/Koch Media)

 

NOTE TECNICHE
Il Film

YAKUZA APOCALYPSE
(Gokudo daisenso)
Giappone, 2015, 115’
Regia: Takashi Miike
Cast: Denden, Hayato Ichihara, Kiyohiko Shibukawa, Lily Franky, Pierre Taki, Reiko Takashima, Riko Narumi, Sho Aoyagi, Yayan Ruhian.
Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect ratio: 2.35:1 1920x1080p/AVC MPEG-4
Audio: Italiano, Giapponese DTS-HD Master Audio 5.1
Distributore: Midnight Factory/Koch Media