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TODO MODO di Elio Petri in DVD

 
 
 
La pubblicazione in DVD in edizione restaurata di un film da lungo tempo atteso, “Todo modo” di Elio Petri, assume i contorni dell’evento per l’importanza che il lavoro del regista ha assunto nella storia del nostro Cinema. Il 13 aprile scorso, per di più, il film è anche tornato brevemente nelle sale cinematografiche a certificare meglio, qualora ce ne fosse stato bisogno, maggiore visibilità all’operazione di recupero operato ed al restauro messo a punto dal laboratorio L’Immagine Ritrovata e promosso dalla Cineteca di Bologna e dal Museo Nazionale del Cinema di Torino, in collaborazione con Surf Film.

Nel maggio del 1978 il critico francese Pierre Billard, nel delineare una critica verso il Cinema Politico Italiano – colpevole a sui dire di non essersi occupato, con il lucido realismo che contraddistingue l’arte, della questione “Terrorismo” che ha insanguinato l’Italia e di non aver messo sotto accusa un fenomeno che ha messo in ginocchio le istituzioni e il nostro paese tutto – definiva però implicitamente nel suo articolo (apparso sulla rivista francese Le Point) le coordinate stesse di quel Cinema Politico che ha avuto in prima fila autori quali Francesco Rosi, Giuliano Montaldo, Gillo Pontecorvo, Damiano Damiani, e lo stesso Elio Petri, accanto a registi, anch’essi ‘politici’ ma su un piano diverso come Bernardo Bertolucci, i fratelli Taviani o PierPaolo Pasolini. L’enunciato di Billard sanciva: «Che cosa denunciano i cineasti italiani nei loro film? Gli eccessi di polizia, le insufficienze dei giudici, gli abusi dei possidenti, la concussione dei notabili, le mangerie dei partiti, gli intrighi dei servizi segreti, l’ipocrisia morale e religiosa, l’ineguaglianza sociale, la tacita intesa dei potenti di ogni ordine per far durare il loro potere. Ed è vero che poco o tanto queste tare hanno indebolito la credibilità dello stato italiano ed il consenso nazionale di cui dovrebbe essere oggetto». A guardar bene sembrerebbe (anzi, dico proprio ‘sembra’ senza il condizionale) che 37 anni da questo scritto siano trascorsi inutilmente e che tutto sia immutato ed inquietante come allora; in questo contesto “Todo modo” è un film ‘ritrovato’ che si mantiene assolutamente attuale ai giorni nostri. Per diversi anni il Cinema Politico Italiano è stato un vero e proprio genere cinematografico tra la seconda metà dei Sessanta (sebbene – si fa per dire – ad ‘aprire le danze’ siano stati due film di Francesco Rosi nel ’62 e ’63, “Salvatore Giuliano” e “Le mani sulla città”) e quasi tutti i Settanta, con sceneggiature che ruotavano sempre intorno a temi civili (mafia, giustizia, eccessi della polizia, la gestione del potere pubblico, i suoi intrighi). Ed il Cinema di Elio Petri ha riguardato sempre e in modo diretto la questione del Potere e dell’Amore per il Potere ===Consulta la Filmografia===di Elio Petri. Nel 1976Todo modo” (veniva realizzato nello stesso periodo in cui Francesco Rosi girava “Cadaveri eccellenti”) prendendo il là dall’omonimo romanzo scritto da Leonardo Sciascia, ennesimo intrigo torbido, perverso e complicato del Potere, si proponeva d’essere un film sulla (o ‘contro’) Democrazia Cristiana al potere, in anni decisivi quali sono stati quelli a cavallo della metà dei ’70, ammantandosi di una valenza di lotta politica di sinistra (e toni da thriller fanta-politico) quando mette in evidenza il ‘buio’ e la chiusura della scena politica italiana di allora. Gian Maria Volontè, attraverso il personaggio di M., veste i panni (riconoscibilissimo in ciò) di Aldo Moro (anche se alla fine del film compare la frase “Gli avvenimenti e i personaggi di questo film sono immaginari. Ogni riferimento alla realtà è da ritenersi puramente casuale”.), quell’Aldo Moro  che a distanza di soli due anni dall’uscita di “Todo modo” (il 30 aprile del 1976, con Moro allora Presidente del Consiglio) veniva rapito e poi ucciso dalle Brigate Rosse l’8 maggio del 1978. Il film di Petri, con la sua sinistra profezia anticipatoria di morte negli ‘anni di piombo’, suscitò enormi polemiche (perché prima di tutto ‘scomodo’), riconducibili alla tesissima situazione politica dell’epoca (Compromesso Storico e partito Comunista che alle elezioni aveva sfiorato il sorpasso sulla DC) e venne sequestrato e bandita la visione nelle sale, quindi definitivamente alienato e sparito dopo la morte di Moro. Lo stesso Sciascia ebbe a dichiarare in soccorso e difesa di Petri: «”Todo modo” è un film pasoliniano, nel senso che il processo che Pasolini voleva e non poté intentare alla classe dirigente democristiana oggi è Petri a farlo. Ed è un processo che suona come un’esecuzione… Non esiste una Democrazia Cristiana migliore che si distingua da quella peggiore, un Moro che si distingua in meglio rispetto a un Fanfani. Esiste una sola Democrazia Cristiana con la quale il popolo italiano deve decidersi a fare definitivamente e radicalmente i conti». Nel racconto si immagina che nell’eremo/albergo/prigione Zafer si radunino uomini politici e gente con le mani in affari importanti, tutti personaggi legati alla Democrazia Cristiana, per fare esercizi spirituali (sotto la guida del gesuita fustigatore Don Gaetano/Mastroianni) e ‘mea culpa’ su una serie di errori commessi nell’attività pubblica, mentre nel paese un’epidemia sta facendo numerose vittime. Tra costoro c’è il Presidente M. (personaggio-simbolo degli equilibrismi per conservare il potere tra intrighi e corruzione, splendidamente interpretato da Gian Maria Volontè), che è al centro delle critiche generali. Accade che una serie di omicidi commessi in rapida successione crei sconcerto e paura tra i partecipanti… Ma il film ha qualcosa di assolutamente più complesso, di criptico, sotto la sua superficie (pur sempre individuabile) che si mostra al pubblico con momenti zeppi di allegorie e di metafore esasperate, quasi sfiorando il surreale e l’incubo immanente; ci sono l’indagine sulle “complesse relazioni di godimento e di preclusione al godimento”, l’idea del conflitto di una crisi di vocazione in alcuni componenti della Chiesa, relative al potere cattolico della Democrazia Cristiana in Italia. Ad esprimere con le immagini la corruzione del Corpo c’è la straordinaria e grottesca scena della tortura auto flagellante del corpo cui si sottopone uno dei notabili del partito, nel corso di esercizi spirituali indetti nella quiete di un eremo isolato, e che mostra tutto il delirio e l’impossibile ‘resurrezione’ di personaggi senza salvezza, di autentici fantasmi deliranti, delle loro pulsioni di morte. Volontè si calò splendidamente nel suo personaggio, riproducendone con cura i tic e le movenze, addirittura scegliendo di porsi sempre in posizione obliqua, e col capo sempre semi reclinato, dinanzi alla macchina da presa.
L’ottimo restauro operato ci restituisce finalmente il film di Elio Petri nella sua integrità fisica; con una resa qualitativa che ci permette di godere finalmente della visione di un film ‘maudit’, osteggiato e ‘scomparso’. Si possono apprezzare oltre alle performance degli interpreti principali la scenografia cupa ed efficace di Dante Ferretti e la fotografia di Luigi Kuveiller che devono aver certamente ispirato Paolo Sorrentino per il suo “Il Divo” (dedicato a Giulio Andreotti), oltre alla musica di Ennio Morricone. Gli extra propongono interviste a Marco Bellocchio, agli storici Giovanni De Luna e Agostino Giovagnoli ed una a Giuliano Montaldo.

 

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 


(immagini per cortese concessione della Surf Video/Mustang Entertainment/CG Entertainment)

NOTE TECNICHE
Il Film

TODO MODO
(Todo modo)
Italia, 1976, 125’
Regia: Elio Petri
Cast: Gian Maria Volonté, Franco Citti, Michel Piccoli, Marcello Mastroianni, Mariangela Melato, Ciccio Ingrassia, Renato Salvatori, Tino Scotti, Giulio Donnini, Cesare Gelli, Piero Mazzinghi, Giancarlo Badessi, Guerrino Crivello, Renato Malavasi, Piero Nuti, Marcello Di Falco, Luigi Zerbinati, Adriano Amidei Migliano, Mario Bartoli, Nino Costa, Aldo Farina, Giuseppe Leone, Riccardo Mangano, Lino Murolo, Loris Perera Lopez, Riccardo Satta, Luigi Uzzo.
Informazioni tecniche del DVD

Video: 1.85:1 anamorfico
Audio: Italiano Dolby Digital 2.0 Dual Mono
Distributore: Surf Film/Mustang Entertainment/CG Home Video