Home Video

QUARTO POTERE di Orson Welles in Blu-Ray

 

 

 
 
Fin dai tempi delle mie prime frequentazioni di letture ‘importanti’ sul Cinema, in età pre-maturità, aleggiava il mito di “Quarto Potere” come del film più grande e significativo di ogni tempo. Esce ora sul nostro mercato in Blu-Ray, due anni dopo la ricorrenza dei settant’anni  della sua prima uscita sugli schermi.

 

Una fama ed una considerazione che tuttora resistono ad onta dei grossi mutamenti avvenuti nel Cinema negli ultimi 35 anni, a partire – diciamo – da “Star Wars” (1977), e nei giudizi della Critica che ha  notevolmente ampliato il proprio orizzonte. “Quarto potere” fu il terzo film diretto da Orson Welles che aveva solo venticinque anni quando girò il film che avrebbe cambiato la storia del cinema. È un film che assomma in sé grandezza tecnica, un coacervo di emozioni ed una fascinazione unica che non accenna a diminuire nonostante l’inesorabile trascorrere del tempo. Il film ottenne nel 1941 numerose ‘Nomination’ agli Oscar (nelle categorie più importanti quali Miglior Film, Miglior Regista, Miglior Attore Protagonista) ma si aggiudicò l’ambita statuetta solamente per la Migliore Sceneggiatura firmata dallo stesso Orson Welles (in coppia con Herman J. Manckiewicz). In effetti l’importanza del film venne certificata dalla critica solo a partire dagli anni ’50 (in Italia sarebbe uscito solo dopo la Guerra, nel 1950), probabilmente perché Orson Welles dimostrava di essere troppo avanti per sui tempi. In questi termini ne ha parlato Martin Scorsese: «Orson Welles era una forza della natura e “Citizen Kane” è stato il più grande rischio cinematografico di tutti i tempi. Non si era mai visto niente di simile. La fotografia era così diversa da tutto ciò che avevamo visto» mentre Jorge Luis Borges lo definì un ‘giallo metafisico’. Francois Truffaut invece: «Appartengo ad una generazione di cineasti che hanno deciso di fare film avendo visto “Quarto potere”. A Parigi, l’uscita di Citizen Kane agli inizi del luglio 1946 fu un avvenimento straordinario per gli appassionati di cinema della nostra generazione. Dopo la liberazione scoprivamo il cinema americano e bruciavamo uno dopo l’altro i registi francesi che avevamo amato durante la guerra. E ancora più forte era la nostra disaffezione per gli attori francesi a tutto vantaggio di quelli americani; abbasso Pierre Fresnay, Jean Marais, Edwige Feuillère, Raimu, Arletty, viva Cary Grant, Humphrey Bogart, James Stewart, Gary Cooper, Spencer Tracy, Lauren Bacail, Gene Tierney, Ingrid Bergman, Joan Bennett ecc». È soprattutto nel suo linguaggio rivoluzionario e a livello tecnico che il film meravigliò le platee: l’angolazione inconsueta della macchina da presa (spesso collocata a terra), i piani sequenza originali, il taglio delle inquadrature, la fotografia, la profondità di campo che consente di tenere a fuoco oggetti situati a distanze, l’uso espressionistico delle luci e ombre, le scenografie, la cura dei dettagli minimi, l’uso delle dissolvenze ad indicare passaggi di tempo e di luogo e sottolineare particolari metafore narrative, il simbolismo di alcune riprese che sono rimaste indelebili nell’immaginario filmico, tutti elementi che precorrevano largamente i tempi e hanno fatto apparire “Quarto Potere” come il primo film autenticamente moderno e anticipatore delle evoluzioni future. È questo il senso principale della sua grandezza. Significativi (ed innovativi) sono lo stile narrativo adottato, che procede nel racconto partendo dalla fine ed operando continui flash-back all’indietro e in avanti, e il ‘trucco’ di servirsi delle mille sfaccettature offerte dalle testimonianze di diversi personaggi per ribadire la relatività della verità (un po’ come avrebbe fatto Akira Kurosawa una decina d’anni dopo, con “Rashomon”), che funzionano come espressione della complessità e contraddittorietà del rapporto tra l’individuo e il Potere. Da non trascurare poi la performance come attore di Orson; carismatica e straordinaria rimane incastonata in questo gioiello cinematografico come solo pochi altri attori sono stati in grado di fare nell’intera storia del cinema. Xanadù è il nome misterioso ed affascinante della residenza di Charles Foster Kane, prototipo del capitalista americano intorno alla quale, ed alla sua irresistibile ascesa, ruota la narrazione del film che ha per protagonista questo  magnate dell’editoria (ed uno degli uomini più potenti del mondo) interpretato dallo stesso Orson Welles. Mentre sta morendo il protagonista pronuncia una ‘oscura’ parola, ‘Rosebud’, che aleggia in tutto il film, cui non si riesce a dare un significato se non in chiusura di pellicola quando si viene a sapere che essa rimanda all’infanzia del miliardario – era il nome dello slittino con cui Kane aveva giocato da bambino – e al trauma della separazione forzosa dalla madre, ma rimane un elemento cardine per interpretare la tumultuosa esistenza del protagonista e ad accentuare una serie di interpretazioni psicoanalitiche della vicenda. ”Quarto Potere” ha diversi livelli di lettura, ma è anzitutto una riflessione sul potere e, in particolare, su quello della stampa e dell’informazione: una grande opportunità certo ma anche un grande pericolo. È un potere enorme quello dei media, capace di orientare scelte politiche che condizionano l’esistenza dei meno abbienti. Col tempo proprio il termine ‘Quarto Potere’ sarebbe servito ad indicare il potere della Stampa e ‘Quinto Potere’ sarebbe diventato quello della televisione. Non si tratta di un lavoro biografico anche se è apparso chiaro a tutti che la vicenda narrata faccia più di un riferimento al magnate dell’editoria William Randolph Hearst il quale si indignò e tentò con ogni mezzo di boicottarlo. Il profilo del personaggio ‘raccontato’ da Welles conserva un alone misterioso, vagamente ‘noir’, buono a suggerire diverse interpretazioni, perché il regista fa entrare nel gioco diverse personalità di Kane, concentrato sul mito di se stesso, che non consentono di definirne compiutamente i contorni, anche se è chiaro che la ricerca del potere ha per lui una funzione di riempimento del vuoto affettivo lasciatogli dalla madre. Ad un diverso livello può essere vista anche come la storia di un generico individuo giunto nel momento di fare i conti con la propria solitudine esistenziale.
E veniamo ora alle dolenti note relative alla pubblicazione nel nostro paese del capolavoro di Orson Welles in High-Def; senza mezzi termini possiamo affermare che un film di tale rilievo avrebbe meritato un’edizione ‘importante’ e non quella piuttosto ‘anonima’, stile ‘uscita di catalogo’, cui l’ha relegato la Sony Pictures Home Entertainment, e per di più perdendo il tram di una possibile pubblicazione nel 2011 a 70 anni dalla sua uscita sugli schermi. Un’edizione ‘perdente’ già in partenza, ancor prima di offrirvene un profilo tecnico, pure nella considerazione che l’assoluta assenza di extra fa propendere chiunque tra coloro che già conoscono il film (ma noi ne stigmatizziamo l’acquisto anche a coloro che ci si avvicinano per la prima volta) a conservarsi la magnifica edizione DVD in cofanetto a due dischi del 2004: (forse) davvero inutili l’upgrade della copia in DVD in vostro possesso (se l’avete; già solo il documentario del 1995, “The Battle Over Citizen Kane”, di quasi due ore vale gli euro dell’acquisto), confidando sul fatto che prima o poi la Sony Pictures HE dovrà pure aprire gli occhi sulla leggerezza commessa nei confronti degli appassionati cinefili e rimediare seppur in ritardo ad un simile obbrobrio. Per farsi venire un attacco di bile basta cercare su internet notizie sull’edizione Deluxe approntata negli Usa un paio d’anni fa (e noi ve ne offriamo una immagine in questo articolo). Poi possiamo anche dire che la qualità video (High-Def masterizzato in 4K) è decisamente migliorativa dell’ultima edizione conosciuta (in DVD) del film. Visione confortevole sotto il profilo video, facilitata dalla natura in B&N delle originarie riprese e dal puntuale lavoro di restauro approntato anni fa per la pellicola: ottimo il contrasto e profondi i neri. Comparto audio soddisfacente nei limiti di un’adeguata risposta sonora assicurata dal trattamento digitale dell’originaria traccia monofonica.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 


(immagini per cortese concessione della Sony Pictures Home Entertainment/Universal Pictures)

 

NOTE TECNICHE
Il Film

QUARTO POTERE

(Citizen Kane)

Usa, 1941, 120’
Regia: Orson Welles
Cast: Everett Sloane, Paul Stewart, Joseph Cotten, Alan Ladd, Agnes Moorehead, George Coulouris, Orson Welles, Ray Collins, Ruth Warrick, Dorothy Comingore, Fortunio Bonanova, Erskine Sanford, William Alland, Gus Schilling, Philip Van Zandt, Harry Shannon, Georgia Backus.

Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect Ratio: 1.37:1 1920x1080p/AVC MPEG-4
Audio: Italiano, Inglese Dolby Digital 2.0 Mono
Distributore: Sony Pictures Home Entertainment/Universal Pictures
Prezzo: Euro 9,90