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LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT di Gabriele Mainetti in Blu-Ray

 

 

 

Con un certo (ma non colpevole ritardo) ci occupiamo solo ora, sulle pagine del nostro sito, di “Lo chiamavano Jeeg Robot” che nell’ultimo anno è stato al centro della generale attenzione: per i numerosi premi conquistati (David di Donatello per la Miglior Regia esordiente e per la Produzione e il Montaggio, oltre che David agli attori, protagonisti e non, maschi e femmine), per i consensi ricevuti (da critica e pubblico), per l’originalità e la freschezza del suo impianto narrativo, per l’ispirazione e la bravura degli interpreti, tutti elementi davvero inconsueti (tutti insieme in una volta) per la produzione cinematografica media italiana. Per tutti coloro che non lo avessero visto al cinema o lo avessero incrociato (diciamo) distrattamente, sarà utile il recupero in Home Entertainment del film.

 

Diretto dall’esordiente e romano Gabriele Mainetti il film, che è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma 2015, si innesta su quegli sporadici ma significativi episodi del nostro cinema (vedi il ‘ciclone Zalone’ o il buon esito al botteghino di “Perfetti sconosciuti”) che lasciano ben sperare in una rinascita che oramai attendiamo da decenni. Vale comunque la pena di ‘avere’ e ‘dare’ fiducia. Tanto più che – e la sua forza sta nel rispecchiare le regole basilari dell’intrattenimento su ampio raggio -, pur mantenendosi lontano dai colossal hollywoodiani, si misura con l’imperialista cinema americano su un terreno dove non sono ammessi cloni o imitatori, quello dei supereroi, ma con il quale, in un certo qual modo, già si era cimentato con successo Gabriele Salvatores ne “Il ragazzo invisibile” nel 2014. E il film, nel difficile gioco di equilibrio con i generi, funziona eccome, e non è detto che debba essere indirizzato esclusivamente agli appassionati di fumetti. Protagonista di “Lo chiamavano Jeeg Robot” (Jeeg Robot d’acciaio, per chi non lo sapesse, era uno degli eroi dei cartoni animati giapponesi in voga negli anni a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta) è Claudio Santamaria nei panni di Enzo Ceccotti, un piccolo ‘delinquentello’ della borgata romana di Tor Bella Monaca, che si arrangia con scippi e piccoli furti e vive in sintonia solo con se stesso coltivando la passione per passione per lo yogurt e i film porno; un giorno, inseguito dalla polizia lungo la sponda del Tevere, per sfuggire alla cattura, nel nascondersi dietro una chiatta, si cala tra i liquami di materiali radioattivi di alcuni fusti scaricati abusivamente e accade qualcosa di sorprendente quando, nei giorni seguenti e dopo aver smaltito qualche malessere da intossicazione, il giovane si accorge di essere dotato di super poteri e forza sovrumana. Viene immediatamente ribattezzato Jeeg Robot, il salvatore, il nerd supereroe de ‘noaltri’, dalla sua vicina di casa Alessia (Ilenia Pastorelli) che è vessata da uno psicopatico di quartiere, lo Zingaro (Luca Marinelli), e dalla sua banda. Dentro alla storia raccontata, e ambientata nella Roma tra Tor Bella Monaca e il Tevere, tra percepibile ironia, c’è tutto quello che canonizza solitamente il genere supereroi americano, un’idea di partenza che sarebbe potuto essere tratta da un fumetto, la mitologia dell’individuo che dopo un incidente viene contaminato da superpoteri e poi, attraverso un percorso di redenzione giunge alla determinazione di dover assolvere una funzione morale. Da attore Mainetti era apparso ventitreenne in “Il cielo in una stanza” di Carlo Vanzina del 1999, accanto a Ricky Tognazzi e Elio Germano, e successivamente nella serie “Crimini” dei Manetti Bros. nel 2006, e l’approdo alla regia di un lungometraggio è avvenuto a capo di quattro cortometraggi (tra cui l’acclamato “Tiger Boy”) che già si ispiravano al mondo dei fumetti e dei cartoon con i quali si è svezzato. Tutto il cast fa un figurone e giustifica i David di Donatello assegnati all’unisono a Claudio Santamaria, Luca Marinelli, Ilenia Pastorelli e Antonia Truppo che interpreta il ruolo di Nunzia Lo Cosimo, a capo di un clan di camorristi napoletani. Altri artefici del successo della pellicola sono stati Nicola Guaglianone e Menotti per la sceneggiatura, Michele D’Attanasio per la fotografia, Andrea Maguolo e Federico Conforti per il montaggio mentre la colonna sonora è frutto condiviso tra lo stesso regista e Michele Braga. Con un budget di 1,7 milioni di euro “Lo chiamavano Jeeg Robot” ha incassato complessivamente oltre 5 milioni di euro, piazzandosi così al 31^ posto tra i maggiori incassi della stagione cinematografica 2015-2016.
Il trasferimento in Alta Definizione si propone in modo soddisfacente ed in linea con i più recenti ed ottimali standard qualitativi in fatto di godimento audiovisivo, mantenendosi fedele a scelte di regia che hanno privilegiato nel cromatismo toni ‘sporchi’ ed inquietanti; con un quadro video dall’immagine compatta e perfettamente definita. Audio con traccia in italiano in formato DTS HD Master Audio 5.1 di eccellente qualità, forte e distintiva. Il comparto dei Contenuti Extra è stato predisposto con la supervisione dello stesso regista Gabriele Mainetti e fa leva, come corollario, su una serie di approfondimenti (il lungo Backstage, suddiviso in undici capitoli, 61’, le Scene tagliate, 10’, i Provini degli Attori protagonisti, circa 20’, uno Stoyboard con il confronto con alcune scene del film 8’30”, il cortometraggio “Tiger Boy” del 2011 sul tema della pedofilia che ha permesso a Mainetti di mettersi in luce, 20’) e di featurette (Papere sul Set intitolate ”I Ciak impaperati”, 3’36”, il video-clip musicale cantato da Claudio Santamaria nello studio di registrazione, 4’) che arricchiscono di gran lunga la qualità complessiva del prodotto oltre ai consueti trailer (due in questo caso). Inoltre segnaliamo che all’interno di ogni confezione vi è una cartolina da collezione; un’ultima cosa: sul mercato sono state distribuite (oltre quella raffigurata) altre tre edizioni del film che si differenziano per la copertina.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 


(immagini per cortese concessione della Lucky Red)

NOTE TECNICHE
Il Film

LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT
(Lo chiamavano Jeeg Robot)
Italia, 2015, 112’
Regia: Gabriele Mainetti
Cast: Claudio Santamaria, Luca Marinelli, Ilenia Pastorelli, Stefano Ambrogi, Maurizio Tesei, Francesco Formichetti, Daniele Trombetti, Antonia Truppo, Salvo Esposito, Gianluca Di Gennaro.
Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect Ratio: 2.35:1 1920x1080p/ AVC-4
Audio: Italiano DTS-HD Master Audio 5.1
Distributore: Lucky Red