Musica

LIVE 1962-1966 di Bob Dylan

 

 

 

ARTISTA: BOB DYLAN
TITOLO: Live 1962-1966 [2 CD]
ETICHETTA: Columbia/Legacy/Sony Music 
ANNO: 2018 

 

Nella storia del Rock sono pochi gli artisti che sono stati oggetto di ‘pirateria’ discografica in maniera così ampia e prolungata come è accaduto a Bob Dylan. Forse Springsteen, forse i Rolling Stones, forse i Beatles, ma probabilmente nessuno di questi nelle stesse dimensioni e nei numeri di Dylan. 

 

Tuttavia, nonostante da circa venticinque anni la “Bootleg Series” abbia reso ufficiali molti dei dischi e delle registrazioni piratate nei bootleg del ‘menestrello di Duluth’, c’è ancora modo di sorprendersi (e molto pure per la qualità del sonoro) all’ascolto di questa compilation a due dischi di performance ‘Live’ estrapolate dai primi concerti dell’artista, inedite ai più e in precedenza disponibili solo sulle ‘Limited Edition’ denominate “50th Anniversary/ Copyright Extension Collection”. Bisogna però fare un passo indietro e ricordare come Sony Music, attraverso la sussidiaria Columbia/Legacy Recordings, avesse prodotto qualche anno fa alcune corpose collezioni di incisioni (in Studio e Live) di Dylan contenenti canzoni che non hanno mai avuto una pubblicazione ufficiale, più provini, demo e outtake, ed anche brani proposti talvolta in esecuzioni multiple differenti tra loro per poche semplici connotazioni o per i diversi approcci ‘Live’. Sotto il titolo di “50th Anniversary Collections” le raccolte sono state suddivise per anno a partire dal 1962 (oramai introvabili; pensate che ne sono state prodotte solamente 100 copie per volume da vendersi esclusivamente in Europa) e rappresentano una testimonianza viva del processo creativo di Dylan negli anni in cui l’artista cominciava a costruire il proprio Mito. Questo, di fatto, accadeva per mettersi (la Sony Music e Dylan stesso) al riparo dalla legge vigente in Europa, per cui i diritti d’autore scadono dopo 50 anni, che rischiava di liberalizzare tutto il materia dell’artista, ad uso e consumo di un selvaggio abuso di stampe e ristampe legali di pubblico dominio nel Vecchio Continente, che avrebbe potuto portare alla pubblicazione dei materiali inediti – di cui si parlava – con palese smacco per la casa principe di appartenenza. Un ‘tesoro’ che rischiava di andare sperperato. Va detto comunque, per completezza d’informazione, che tutte queste registrazioni sono oggi facilmente ritracciabili in rete (in modo ‘non autorizzato’ ovviamente) alla faccia del patrimonio d’autore che Sony ha cercato di salvaguardare. Il primo volume ad essere uscito (“The Copyright Extension Collection. Vol 1”) era un quadruplo CD con incisioni inedite di Dylan del ’62, a cui sono seguiti il Vol. 2 e Vol. 3, questa volta entrambi in Vinile, anno per anno fino al ’64; oramai introvabili perché messe al sicuro nelle teche private dei collezionisti più illuminati e rapidi nell’impossessarsene. La legge in Europa sanciva che il copyright scadesse dopo cinquant’anni se i brani non fossero stati pubblicati ufficialmente entro questa data. A partire dal 2014 gli anni che danno scadere i diritti d’autore sono saliti a settanta. Per il biennio 1965/1966 si è posto rimedio al problema con il dodicesimo capitolo delle “Bootleg Series” dylaniane, “The Cutting Edge”, pubblicato nel 2015, soprattutto grazie alla monumentale e costosa versione ‘Big Blue’ (così chiamata dai fan), che includeva tutto il materiale all’epoca inciso in studio da Bob, intorno ai capolavori della mitica trilogia formata da “Bringing It All Back Home”, “Highway 61 Revisited” e “Blonde On Blonde”; ricordiamo pure che i ‘danarosi’ acquirenti del super cofanetto hanno ricevuto in omaggio sotto forma di download tutti i concerti del 1965 disponibili di Dylan. Nel 2016 è stata quindi la volta di “Live 1966”, ennesimo cofanetto multiplo che comprende per intero (in ben 36 dischi CD) le registrazioni della storica tournée di quell’anno, questa volta ad un costo decisamente più contenuto. I ventinove brani inclusi nel doppio CD “Live 1962-1966 – Rare Performances from the Copyright Collections” (fate attenzione non è stato pubblicato in Vinile, ma solo in CD, ed inizialmente era stato concepito per il solo mercato giapponese), accuratamente selezionati nell’ampio repertorio di riferimento disponibile, ci raccontano l’ascesa vertiginosa del primissimo Dylan, dalle esibizioni nei piccoli locali del Greenwich Village alla strabiliante performance alla Carnegie Hall di New York del 1963 al fortunatissimo tour inglese del 1965, quello stesso che il documentarista DA Pennebaker ha immortalato nel leggendario docu-film “Don’t Look Back”, a quello celeberrimo mondiale del 1966. Nella convinzione di molti fan e di molti critici quello intercorso tra il 1962 e la ‘svolta elettrica’ al ‘Newport Folk Festival’ del 1965 è stato il periodo più vivido e creativo del grande Dylan. Ascoltate la sua voce gracchiante e sorprendente nella versione qui presente di “Blowin’ In The Wind” registrata nell’ormai mitico Gerde’s Folk City in New York nel ‘62, o quelle di “The Lonesome Death of Hattie Carroll” e “Masters Of War” cantate alla Carnegie Hall nell’ottobre 1963 quando egli cominciava ad indossare i panni di portavoce di una intera generazione. Splendide ed essenziali. Questa è la storia che c’è dietro questo “Live 1962-1966: Rare Performances from the Copyright Collections” che ha il suo pregio principale nell’importanza e nella felice combinazione dei pezzi selezionati per esservi inclusi, a coprire quell’arco di tempo (seminale per Dylan) che va dal 1962 al 1966. I brani vengono proposti in ordine cronologico con l’indicazione della data e dell’occasione in cui sono stati eseguiti così da rendere un servizio ancora più prezioso a coloro che si interessano ad approfondire lo studio dell’evoluzione artistica dell’immenso e inarrivabile cantautore, tra la scrittura delle sue canzoni e la loro esecuzione dal Vivo, dall’esordio da folk-singer al passaggio (‘elettrico’) ad una dimensione da rocker e performer. Il susseguirsi dei brani in scaletta cattura momenti notevoli in questo percorso. Il primo dei due dischi si focalizza sulle performance di Bob che si accompagna solamente con chitarra acustica e armonica. Si inizia con un’emozionante (in tutti i sensi) “Blowin’ in the Wind” registrata al Gerdes Folk City di New York la sera del 16 aprile 1962, per Dylan il primo straordinario frutto di una maturità precoce per quella che è assurta a capolavoro tra i suoi capolavori. Il pezzo, è importante dirlo, non aveva ancora assunto la sua forma definitiva – e sta qui uno degli elementi d’interesse più significativi – e veniva eseguita quasi fosse un lavoro ancora in bozza, facendo leva su soli due versi. Scriveva Anthony Scaduto nel 1971, nella celebre biografia “Bob Dylan” (Arcana Editrice, libro fuori catalogo): «Quanto aveva finora fermentato in Bob Dylan venne improvvisamente fuori in una serie di canzoni di protesta, o ‘impegnate’, che scrisse in quel periodo. L’importanza di quelle canzoni non stava nella denuncia dei mali che affliggono la nostra società; è una cosa, questa, che i menestrelli han fatto fin dalla prima volta in cui un drago mangiò il cavaliere. Le canzoni di Dylan vanno oltre i limiti degli slogan politici; molte di loto hanno il tocco della poesia. Come ha detto recentemente Joan Baez (Scaduto si riferisce ovviamente all’epoca in cui il libro è stato scritto; N.d.R.), parlando di queste sue prime canzoni, “scrisse canzoni che ancora non erano state scritte. Non sono molte le canzoni di protesta buone: di solito esagerano. La bellezza delle cose di Bobby sta in quello che non dicono ma sottintendono. Tutte le cose belle sono fatte così… ». La traccia numero 2 è “Corrina, Corrina”, eseguita la stessa serata di “Blowin’ in the Wind” e nello stesso locale; ad ascoltarlo Bob tradisce tutta la sua freschezza giovanile seppur a corredo egli mostri in fieri quella grande professionalità per cui si è fatto largo così velocemente. Solo un anno dopo dal Gerdes Folk City Dylan già si esibiva al Town Hall e quella serata del 12 aprile 1963 è rappresentata da cinque magnifici brani che avrebbero dovuto uscire allora nel primo live ufficiale di Bob, “In Concert”, che poi venne annullato dalla Columbia; accanto ad una magistrale “Don’t Think Twice, It’s All Right” c’è “Seven Curses” a testimonianza del tentativo di Bob di rielaborare la tradizione folk mentre “Boots of Spanish Leather”, inclusa nell’album “The Times They Are a-Changin’”, vanta una versione memorabile pur essendo stata concepita quale canzone irridente. I due brani di protesta, “Masters of War” e “The Lonesome Death of Hattie Carroll”, come detto precedentemente, provengono dal concerto tenuto alla Carnegie Hall il 26 ottobre del 1963, mentre “When the Ship Comes In”, cantata con l’accompagnamento vocale di Joan Baez, risale alla grande Marcia su Washington per il Lavoro e la Libertà guidata da Martin Luther King il 28 agosto 1963. Il contributo vocale di Joan dona musicalità al brano ed un pizzico di solennità; la canzone, ascoltata oggi, assume un inusitato e insospettabile significato storico. Il secondo CD all’inizio procede sullo stesso sound (chitarra e armonica) del primo ma a partire dai pezzi datati 1965 Bob mostra chiaramente di essersi scrollato di dosso quella dimensione da cantante di ‘coffee house’ che lo aveva contraddistinto fino allora per proiettarsi verso quella transizione elettrica magnificamente esemplificata ad esempio da un ‘turning-point‘ come “Bringing It All Back Home”. Assai pregevole è la versione acustica di “She Belongs to Me” intercettata nel concerto alla Royal Albert Hall di Londra il 10 maggio del 1965, quando Dylan per la prima volta si esibiva accompagnato da una band, subito dopo ribadita dalla “Maggie’s Farm” (Hollywood Bowl, 3 settembre 1965), in cui al fianco di Dylan comparivano membri della Hawks/Band, più Michael Bloomfield e Al Kooper. A questo punto, nel significativo percorso storico-filologico che si sviluppa in questa compilation è ineludibile la traccia “It Takes a Lot to Laugh, It Takes a Train to Cry” che si riferisce alla storica e rivoluzionaria conversione ‘elettrica’ di Dylan al Newport Folk Festival, il 25 luglio del 1965. Cinque canzoni provengono dal ‘World Tour’ del 1966, in assoluto uno dei più celebrati di tutti i tempi nel Rock, nel quale Dylan venne principalmente ‘assistito’ dagli Hawks, con Mickey Jones alla batteria al posto di Levon Helm, con “Ballad of a Thin Man” (Odeon Theatre, Glasgow, Scozia, 20 maggio) che spicca sulle altre che sono “Desolation Row” (Sydney Stadium, Australia, 13 aprile), “Baby, Let Me Follow You Down” e “I Don’t Believe You (She Acts Like We Never Have Met)” (Capitol Theatre, Cardiff, Galles, 11 maggio), “Visions of Johanna” (ABC, Belfast, Irlanda del Nord, 6 maggio). In chiusura troviamo una deliziosa versione di “Visions of Johanna” che è utile ad illuminarci sul come il progressivo sviluppo cronologico dei brani dalla dimensione acustica a quella elettrica non è stato semplice ed è stato accompagnato da una ‘visione’ della poetica dylaniana che si è ampliata. Una compilation come questa, così accurata, speciale, significativa e convincente, avrebbe potuto ben figurare nella stellare “Bootleg Series” uscita dagli archivi dylaniani, dove magari sarebbe passata meno inosservata. Ma fidatevi delle mie parole: il doppio CD è imperdibile e non dovete lasciarvelo scappare.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

(immagini per cortese concessione di Legacy/Sony Music)

 

 

 

 

LIVE 1962-1966 – Rare Performances from the Copyright Collections – Bob Dylan
Tracklist
CD1: 1962-1964
1. Blowin’ in the Wind (Gerdes Folk City – April 16, 1962) 
2. Corrina, Corrina (Gerdes Folk City – April 16, 1962)
3. John Brown (New York Town Hall – April 12, 1963)
4. Don’t Think Twice, It’s All Right (New York Town Hall – April 12, 1963)
5. Bob Dylan’s Dream (New York Town Hall – April 12, 1963)
6. Seven Curses (New York Town Hall – April 12, 1963)
7. Boots of Spanish Leather (New York Town Hall – April 12, 1963)
8. Masters of War (Carnegie Hall – October 26, 1963)
9. The Lonesome Death of Hattie Carroll (Carnegie Hall – October 26, 1963)
10. When the Ship Comes In (March on Washington – August 28, 1963)
11. The Times They Are A-Changin’ (Royal Festival Hall – May 17, 1964)
12. Girl From the North Country (Royal Festival Hall – May 17, 1964)
13. Mr. Tambourine Man (Royal Festival Hall – May 17, 1964)
14. It Ain’t Me, Babe (Royal Festival Hall – May 17, 1964)
15. To Ramona (Newport Folk Festival – July 26, 1964)
16. Chimes of Freedom (Royal Festival Hall – May 17, 1964)
CD2: 1965-1966
1. One Too Many Mornings (BBC TV – June 1, 1965)
2. It’s Alright, Ma (I’m Only Bleeding) (City Hall, Sheffield, England – April 30, 1965)
3. Love Minus Zero/No Limit (Liverpool Odeon, England – May 1, 1965)
4. Gates of Eden (Manchester Free Trade Hall, England – May 7, 1965)
5. It’s All Over Now, Baby Blue (Liverpool Odeon, England – May 1, 1965)
6. She Belongs to Me (Royal Albert Hall, London, England – May 10, 1965)
7. Maggie’s Farm (Hollywood Bowl – September 3, 1965)
8. It Takes a Lot to Laugh, It Takes a Train to Cry (Newport Folk Festival – July 25, 1965)
9. Desolation Row (Sydney Stadium, Australia – April 13, 1966)
10. Baby, Let Me Follow You Down (Capitol Theatre, Cardiff, Wales – May 11, 1966)
11. I Don’t Believe You (She Acts Like We Never Have Met) (Capitol Theatre, Cardiff, Wales – May 11, 1966)
12. Ballad of a Thin Man (Odeon Theatre, Glasgow, Scotland – May 20, 1966)
13. Visions of Johanna (ABC, Belfast, N. Ireland – May 6, 1966)

 

Discografia di Bob Dylan: 

Dischi in Studio

Bob Dylan (Columbia, 1962)
The Freewheelin’ Bob Dylan (Columbia, 1963)
The Times They Are A-Changin’ (Columbia, 1964)
Another Side Of Bob Dylan (Columbia, 1964)
Bringing It All Back Home (Columbia, 1965)
Highway 61 Revisited (Columbia, 1965)
Blonde On Blonde (Columbia, 1966)
John Wesley Harding (Columbia, 1967)
Nashville Skyline (Columbia, 1969)
Self Portrait (Columbia, 1970)
New Morning (Columbia, 1970)
Pat Garrett & Billy The Kid (colonna sonora, Columbia, 1973)
Dylan (Columbia, 1973)
Planet Waves (Asylum, 1974)
Blood On The Tracks (Columbia, 1975)
The Basement Tapes (Columbia, 1975)
Desire (Columbia, 1976)
Street Legal (Columbia, 1978)
Slow Train Coming (Columbia, 1979)
Saved (Columbia, 1980)
Shot of Love (Columbia, 1981)
Infidels (Columbia, 1983)
Empire Burlesque (Columbia, 1985)
Knocked Out Loaded (Columbia, 1986)
Down in the Groove (Columbia, 1988)
Oh Mercy (Columbia, 1989)
Under The Red Sky (Columbia, 1990)
Good As I Been To You (Columbia, 1992) 
World Gone Wrong (Columbia, 1993)
Time Out Of Mind (Columbia, 1997) 
Love And Theft (Columbia, 2001)
Modern Times (Columbia, 2006)
Together Through Life (Columbia, 2009)
Christmas In The Heart (Columbia, 2009)
Tempest (Columbia, 2012)
Shadows In The Night (Columbia, 2015)
The Cutting Edge (Columbia, 2015)
Fallen Angels (Columbia, 2016)
Triplicate (Columbia, 2017)

Raccolte

Bob Dylan’s Greatest Hits (Columbia, 1967)
Bob Dylan’s Greatest Hits Vol. II (Columbia, 1971)
Masterpieces (Columbia, 1978)
Biograph (Columbia, 1985)
The Bootleg Series Volumes 1–3 (Rare & Unreleased) 1961–1991 (Columbia, 1991)
Bob Dylan’s Greatest Hits Volume 3 (Columbia, 1994)
The Best of Bob Dylan, Vol. 1 (UK) (Columbia, 1997)
The Best of Bob Dylan, Vol. 2 (UK) (Columbia, 2000)
The Essential Bob Dylan (Columbia, 2000)
The Bootleg Series Vol. 7: No Direction Home: The Soundtrack (Columbia, 2005)
The Best of Bob Dylan (US) (Columbia, 2005)
Bob Dylan: The Collection (Columbia, 2007)
Dylan (Columbia, 2007)
The Bootleg Series Vol. 8 – Tell Tale Signs: Rare and Unreleased 1989-2006 (Columbia, 2008)
The Bootleg Series Vol. 9 – The Witmark Demos: 1962-1964 (Columbia, 2010)
The Bootleg Series Vol. 10 – Another Self Portrait 1969-1971 (Columbia, 2013)
The Bootleg Series Vol. 11: The Basement Tapes Complete (Columbia, 2014)
The Bootleg Series Vol. 12: The Cutting Edge 1965-1966 (Columbia, 2015)
The Bootleg Series Vol. 13: Trouble No More 1979-1981 (Columbia, 2017)
The Bootleg Series Vol. 14: More Blood, More Tracks (Columbia, 2018)

Album dal vivo
Before the Flood (live, Asylum, 1974)
Hard Rain (Columbia, 1976)
At Budokan (Columbia, 1979)
Real Live (Columbia, 1984)
Dylan & The Dead (Columbia, 1989) 
The 30th Anniversary Concert Celebration (Columbia, 1993)
MTV Unplugged (Columbia, 1995)
The Bootleg Series Vol. 4: Bob Dylan Live 1966, The “Royal Albert Hall” Concert (Columbia, 1998)
Live 1961-2000: Thirty-Nine Years of Great Concert Performances (Columbia, 2001)
The Bootleg Series Vol. 5: Bob Dylan Live 1975, The Rolling Thunder Revue (Columbia, 2002)
The Bootleg Series Vol. 6: Bob Dylan Live 1964, Concert at Philharmonic Hall (Columbia, 2004)
Live at The Gaslight 1962 (Columbia, 2005)
Live at Carnegie Hall 1963 (Columbia, 2005)
In Concert: Brandeis University 1963 (Columbia, 2011)
Live 1962-1966 Rare Performances From the Copyright Collection (Columbia, 2018)