L'angolo del Kult!

LA COSA di John Carpenter in Blu-Ray

 

 

 

 

“La Cosa” è uno dei film Fanta-Horror più avvincenti che siano mai stati prodotti, un vero e proprio ‘Cult Movie’. Ne parliamo solo oggi, nonostante sia già stato pubblicato in Blu-Ray da tempo, per la gioia di tutti gli appassionati del genere e per coloro che vogliano… avvertire un autentico brivido freddo lungo la schiena.

 

 

Agli inizi degli anni Ottanta “La Cosa” diretto da John Carpenter nel 1982, preceduto da “Alien” (1979) di Ridley Scott, rilanciava in modo vigoroso il genere Fanta-Horror, da qualche lustro caduto in disgrazia nelle attenzioni dei ‘film-maker’, arricchendolo di una serie di effetti speciali meccanici ed elettronici assolutamente sconosciuti all’epoca del maggior consenso riscosso dal genere fino alla fine dei Sessanta. Il film rimane uno dei capolavori del Cinema Fanta-Horror di ogni tempo benché, al tempo della sua uscita sugli schermi, abbia ricevuto giudizi contrastanti sulla sua riuscita e non abbia ottenuto grossi risultati al box-office. In effetti, a decretarne lo status di ‘Cult Movie‘ è stato solo il tempo. Apparentemente (e ribadisco: solo apparentemente) il film è il remake de “La ‘cosa’ da un altro mondo”, un classico della ‘science fiction’ del 1951 diretto (ma non firmato) da Howard Hawks. Lo stesso regista del film, John Carpenter, si è guadagnato sul campo l’attributo di ‘cult-director’, in quella nutrita schiera di magnifici cineasti sfornati dalla metà degli anni Settanta in poi, con una serie di film (“Distretto 13: le brigate della morte”, “Fog”, “Halloween”, “1997 Fuga da New York”, etc.) di grande presa emotiva su un pubblico in cerca di emozioni forti. Caparbio esponente per eccellenza del cinema indipendente, non ha mai voluto piegarsi al volere delle ‘major’ (con l’eccezione di “Starman”) che lo avrebbero trasformato in un innocuo ed omologato regista di genere imbrigliandone il talento. Tutta la carriera di Carpenter è stata contraddistinta dall’entusiasmo, la perseveranza, l’intelligenza e l’anarchia (creativa). “La Cosa”, con l’intrusione dell’alieno nella base polare, si ispira ad un agghiacciante romanzo di ‘sci-fi’ dal titolo “Who Goes There?” (Chi va là?), del 1938, di Don A. Stuart, alias John W. Campbell, lo stesso che aveva offerto lo spunto al film del ‘51. “La ‘cosa’ da un altro mondo” era stata opera capostipite della ‘science fiction’ degli anni Cinquanta, ed anche manifesto acclarato della controffensiva maccartista contro il pericolo ‘rosso’ come tanti altri film di quel periodo. Numerosi film di fantascienza degli anni Cinquanta erano imbevuti della retorica della Guerra Fredda e della paura della ‘bomba’. Può essere rivelatore il finale del film che ammonisce: “Scrutate i cieli!”. Questa esigenza propagandistica stravolge in parte il senso del romanzo e, l’inquietante presenza dell’essere capace di mimetizzarsi, viene invece resa con la rappresentazione di una sorta di ‘vegetalone’ (amichevolmente chiamato ‘carrot’). Il brivido permane ma nel film del 1982 viene decuplicato ed è palpabile lo spaventoso senso di disagio che la rappresentazione filmica offerta da Carpenter procura agli spettatori. Il progetto aveva cominciato a prendere forma nella testa del suo produttore addirittura nel 1975, ed inizialmente si era pensato a Tobe Hooper per la regia dopo i suoi successi con “Quel motel vicino alla palude” e “Non aprite quella porta”. Ma la gestazione fu lunga e complicata poiché nessuna delle sceneggiature commissionate rispondeva ai requisiti desiderati, che prevedevano non si operasse semplicemente su un remake del film di Hawks ma su una nuova trasposizione cinematografica del romanzo, con in più l’utilizzo di tecniche ed effetti speciali che i mutati tempi mettevano a disposizione. La sceneggiatura prescelta alla fine fu quella messa a punto da Bill Lancaster, figlio del più celebre Burt, ed il ruolo che fu di Kurt Russell era stato in un primo momento offerto a Clint Eastwood, che invece declinò la scelta. Ruolo rifiutato anche da Nick Nolte e Jeff Bridges. Venne messo a disposizione dello staff realizzativo un budget di 15 milioni di dollari che per gli standard abituali di Carpenter appariva stratosferico. Il regista americano veniva allora dal grande successo di “Halloween” (che aveva incassato oltre 30 milioni di dollari) e quindi sembrava offrire ai produttori buone garanzie di tenuta su simili cifre. Tecnicamente si cercava, soprattutto a livello di effetti speciali, di superare l’antiquato stop-motion, fino ad allora usato con encomiabile frequenza, per abbracciare le nuove tecniche che avevano dato ottimi frutti con “Alien” ed altri film. Entravano così in gioco veri specialisti come Rob Bottin (aveva solo 22 anni allora), Roy Arbogast e Stan Winston (non accreditato), quest’ultimo sarebbe presto entrato a far parte della scuderia di Spielberg e Lucas, nella nascente Industrial Light & Magic. Il film non ebbe il successo che meritava anche perché uscì in contemporanea con “E.T.” – due modi radicalmente opposti di concepire e rappresentare gli alieni -, film che ovviamente monopolizzò l’attenzione generale. Il film invece va rivalutato nella considerazione degli appassionati di Cinema dopo essere stato brutalmente stroncato dalla critica ‘generalista’ all’epoca della sua uscita sugli schermi, per la sua violenza cruenta. Quentin Tarantino l’ha eletto uno dei suoi film preferiti di tutti i tempi e base d’ispirazione per il suo “Le iene”, per il fatto di raccontare di ‘qualcuno che non è quello che appare di essere!’. La tensione che vi si respira, il sottile sospetto verso il prossimo con una trama dove nessuno è più sicuro di nulla e che richiama il classico di Agatha Christie, “Dieci piccoli indiani”. Il film di Carpenter si discosta decisamente da quello di riferimento del ’51, nettamente influenzato dalle dinamiche maccartiste di allora, sulla scia dello spettro della Guerra Fredda, e in cui gli umani reagivano al pericolo incombente dell’invasore facendo leva sulla loro unione, qui la ‘cosa’ si trasforma in continuazione e diventa agli occhi dello spettatore un’entità che penetra nei corpi degli umani distruggendoli ed assumendone le diverse sembianze in un continuo processo di metamorfosi, e determinando tra i personaggi coinvolti la diffidenza, al limite della paranoia, gli uni negli altri; lo stesso finale, senza dare una soluzione palese, rimane aperto ed inquietante. Le mutazioni della ‘cosa’, la metafora palpabile del mistero psicoanalitico che si cela in ognuno di noi, il palpabile senso di claustrofobia, la musica pulsante ed inquietante di Ennio Morricone (un vero gioiello sonoro) – per la prima volta non era lo stesso Carpenter ad occuparsi della colonna sonora in prima persona – con il sintetizzatore a reiterare poche note da brivido, l’eccellente fotografia, la quadratura perfetta degli effetti speciali, la spaventosa creatura realizzata dal genio immaginifico di Rob Bottin, sono elementi che da soli concorrono a decretarne il valore assoluto. “La Cosa” viene considerato dallo stesso Carpenter come il primo episodio di una trilogia composta dai successivi “Il Signore del Male” dell’87 e “Il Seme della Follia” del 1995. Una curiosità: per dare allo spettatore l’illusione del ghiaccio antartico in cui è calata la narrazione filmica i set degli interni degli studios di Los Angeles sono stati refrigerati sotto zero.
L’edizione in High-Def, messo in commercio su un supporto da 25GB e codificato in VC-1, non ha beneficiato di alcun approfondito lavoro di restauro, ma semplicemente di una pulizia digitale che comunque ha ridotto il rumore video e lo rende migliore del corrispondente prodotto in DVD uscito in una Special Edition. Va senz’altro ricordato che nell’82 “La Cosa” non nasceva con i crismi del blockbuster (è stato girato in Panavision anamorfico), e quindi la resa video risente degli anni che sono trascorsi, con l’evidenza di una qualche lieve grana, pur tuttavia gli artefatto digitale sono ridotti ai minimi termini. Neri solidi, buono il contrasto e coloro sufficientemente saturi. Migliore di certo il comparto audio con la traccia originale inglese in un buon (ma non eccelso) DTS HD Master Audio 5.1 lossless (DTS 5.1 per l’italiano) ‘gonfiato’ per l’occasione. Mancano infatti gli effetti sui diffusori posteriori, ed un orecchio allenato coglie subito la differenza con prodotti di recente produzione.  Gli extra prevedono: Commento audio del regista John Carpenter e dell’attore Kurt Russell per tutta la durata del film; Il documentario “Il terrore prende forma” (85’); 3 featurette relativi agli effetti speciali non utilizzati nel film (Blair il mostro, The Saucer e Outtakes);
(immagini per cortese concessione della Universal Pictures)

NOTE TECNICHEIl Film

LA COSA

(The Thing)

Usa, 1982, 108’
Regia: John Carpenter
Cast: Kurt Russell, Wilford Brimley, T.K. Carter, David Clennon, Keith David, Richard Dysart, Charles Hallahan, Peter Maloney, Richard Masur, Donald Moffat, Joel Polis, Thomas G. Waites, Norbert Weisser, Larry J. Franco, Nate Irwin.

 

Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect Ratio: 2.35:1 1920x1080p/ VC-1
Audio: Inglese DTS HD Master Audio 5.1
             Italiano, Tedesco, Spagnolo DTS Digital Surround 5.1
Distributore: Universal Pictures
Prezzo: Euro 12,90