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L’ULTIMO IMPERATORE 3D di Bernardo Bertolucci in Blu-Ray

 

 
 
 
 
Il kolossal “L’Ultimo Imperatore” è tornato nelle sala per un paio di giorni nel settembre 2013 in versione restaurata e rielaborata in 3D, ed ora approda sul mercato dell’Home Entertainment nel nuovo formato stereoscopico.

 

 

Si tratta di una pietra miliare nel cinema di ogni tempo, firmata da uno dei nostri registi più prestigiosi ed tra i più conosciuti nel mondo intero, Bernardo Bertolucci. Vale la pena ricordare i 9 premi Oscar conquistati nell’88 (Miglior Film e Miglior Regia su tutti) su 9 Nomination, ma anche i 10 Golden Globe, i 3 premi Bafta, i 9 David di Donatello, il premio Cèsar, i 4 Nastri d’Argento e il Grammy Award. C’è però ancora un dato da rilevare: nella classifica dei film a cui sono andate nella storia più statuette si piazza dopo “Il Signore degli Anelli: Il ritorno del Re” (che ne ha ottenute 11 su 11 Nomination) “Ben Hur” (11 su 12), Titanic” (11 su 14) e “West Side Story” (10 su 11). “L’Ultimo Imperatore”, il film che con “Il tè nel deserto” (1990) e “Il piccolo Buddha” (1993) forma una trilogia denominata ‘orientale’, ha proiettato definitivamente nell’Olimpo cinematografico il regista parmense; ha compiuto 25 anni nel 2012 e in quell’occasione si è dato inizio al progetto di restauro della pellicola. Ambientato nella Cina di inizio XX° secolo (Bertolucci ha avuto per primo il permesso di girare nella Città Proibita di Pechino) il film è incentrato sulla figura autentica di Pu Yi, nato Imperatore e morto cittadino qualunque dopo la rivoluzione comunista. La storia narrata prende avvio nel 1908 quando il piccolo Pu-Yi (di soli tre anni) viene elevato al rango di imperatore della Cina e successivamente segue la vicenda del ragazzo che si fa uomo all’interno della Città Proibita e va incontro ad un destino miserevole ed anonimo, generato dai cambiamenti storici (in primis la guerra con il Giappone e la rivoluzione maoista poi) che si registrano in Cina e nel mondo, ad onta dell’enorme potere che aveva tra le mani e del quale non si è mai realmente reso conto. Infine morto nel 1967, a Pechino, del tutto anonimo come umile giardiniere del Parco botanico. A rendere magniloquente il film, oltre alla regia di Bertolucci, hanno provveduto pure l’ottima sceneggiatura di Mark Peploe e Enzo Ungari, la preziosa fotografia di Vittorio Storaro, le musiche indimenticabili composte da Ryuichi Sakamoto e da David Byrne, le accurate scenografie di Ferdinando Scarfiotti, i magnifici costumi di James Acheson. Le suggestioni cui Bertolucci si è primariamente voluto ricondurre sono quelle del Cinema epico e dei grandi spazi conosciuto con David Lean negli anni Sessanta e non è casuale che tra gli attori chiamati in causa ci sia pure Peter O’Toole, protagonista di “Lawrence d’Arabia” del 1962, nei panni del precettore del ragazzo. E magistrali sono le riprese, impareggiabile il modo di muovere la macchina da presa, considerevole l’utilizzo di migliaia di comparse. Al di là della mastodontica messa in scena Bertolucci ha provato intimamente a cogliere le pieghe umane del personaggio Pu-Yi, ha tentato di coniugare la solitudine esistenziale dell’ultimo erede della dinastia Ching con i personalissimi fantasmi della propria esistenza d’intellettuale colto che abbiamo avuto modo di ammirare in tutto il suo cinema (a partire dall’esordio sancito da “La commare secca” nel ’62; toh! Lo stesso anno di “Lawrence d’Arabia”), articolando un discorso poetico ed un viaggio nel tempo, un percorso storico di cambiamento e di grandi mutamenti negli orizzonti di molti. John Lone con grande e calibrata sensibilità interpreta il ruolo Pu Yi adulto, e la bellissima e seducente Joan Chen veste i panni dell’ultima imperatrice, la sua compagna di sventure. Il lavoro di restauro e di riadattamento tridimensionale della pellicola originale è stato seguito in prima persona dal direttore della fotografia Vittorio Storaro ed ha visto l’interessamento fattivo del produttore Jeremy Thomas oltre al consenso di Bertolucci; è durato oltre un anno ed ha avuto un budget di oltre 2 milioni di dollari. In un primo momento Bertolucci, sull’onda delle suggestioni suscitate dal restauro del suo capolavoro e da un certo fascino stimolato dall’adozione di nuove tecnologie, aveva in animo di girare in 3D il suo film più recente – “Io e te“, tratto dal libro di Niccolò Ammaniti -, poi invece non se ne è fatto più nulla per svariate ragioni, tra le quali certamente vanno indicati gli angusti spazi nei quali si è ambientato il film ed una certa difficoltà a maneggiare apparecchiature troppo ingombranti per un regista che da qualche tempo è costretto su una sedia a rotelle. La conversione in 3D fondamentalmente non aggiunge molto, ma permette di godere di una maggiore limpidezza, di cogliere in maniera più adeguata i dettagli e le sfumature della originaria idea di film concepita da Bertolucci e dal direttore della fotografia Vittorio Storaro, come pure la sapienza delle scelte delle luci, quella delle tonalità di colore, della vivida palette cromatica, e perfino il lirismo dei movimenti di camera; tutte cose che si erano inesorabilmente perse nel corso degli anni e nessuna delle edizioni precedentemente pubblicate era riuscita a restituire in modo adeguato. Ovviamente, ribadiamo, il riversamento in HD migliora decisamente la qualità dei DVD e del Blu-Ray finora disponibili. Il trasferimento in HD stereoscopico non è purtroppo esente da criticità, già dovute – tanto per iniziare – alla lunghezza del film ed allo scarso spazio disponibile su disco singolo (sebbene a doppio strato) perché si avesse un’efficace resa tecnica, visto che ci ritroviamo insieme nello stesso disco sia la versione tradizionale 2D che quella tridimensionale da poco approntata. E questo porta inevitabilmente a problemi di compressione che appaiono subito evidenti. Per lo stesso motivo ovviamente sono del tutto assenti i Contenuti Extra che invece erano presenti nella precedente edizione in dvd. Il nero non è troppo marcato e molti degli oggetti in background perdono qualità del dettaglio. Il 3D regala una qualche piacevole percezione di profondità ma certamente – vuoi per l’ètà del film, vuoi per i problemi sopra citati – non può assolutamente reggere il confronto con prodotti di nuova generazione, e si lascia surclassare anche da altri analoghi datati prodotti, ed alla fine lascia alquanto perplessi sull’effettiva necessità di procedere ad un simile processo. Le tracce sonore (identiche per inglese e italiano: DTS-HD High Resolution 5.1) non hanno forza sufficiente ad esaltare il film e presentano qualche difficoltà a riprodurre in modo intelligibile i dialoghi. La custodia del Blu-Ray è inserita in una slip case sul quale spicca un’immagine stereoscopica del giovanissimo imperatore.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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NOTE TECNICHE
Il Film

L’ULTIMO IMPERATORE 3D

(The Last Emperor)

Italia/Gran Bretagna 1987, 162’
Regia: Bernardo Bertolucci
Cast: John Lone, Joan Chen, Ryuichi Sakamoto, Peter O’Toole, Dennis Dun, Lisa Lu, Constantine Gregory, Wu Jun, Victor Wong, Cary-Hiroyuki Tagawa, Chen Kaige, Maggie Han, Li Wei, Ying Ruo Chen, Richard Vuu, Tijger Tsou, Wu Tao, Fan Guang, Henry Kyi, Alvin Riley, Wo Jun Mei, Jade Go, Jiang Xi Reng, M.me Soong.

Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect Ratio: 2.35:1 1080p – 24p
Audio: Italiano, Inglese DTS-HD High Resolution 5.1
Distributore: Videa-CDE