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HITCHCOCK di Sacha Gervasi in Blu-Ray

 

 

 

 
 
“Hitchock” non può dirsi in realtà un biopic sulla vita dal Maestro del Brivido perché fondamentalmente ripercorre le tappe della travagliata lavorazione di “Psyco” anche se connota la narrazione filmica di particolari e di descrizioni che riguardano la personalità del grande regista utili a tracciare un ritratto più che credibile.

 

Meglio parlare di un film su un film; in realtà si tratta dell’adattamento di un libro scritto da Stephen Rebello (“Come Hitchcock ha realizzato Psycho“) che è incentrato sulla vita privata e sull’attività cinematografica del grande Maestro inglese nel periodo successivo all’uscita nelle sale di “Intrigo internazionale”, nel 1959, e la realizzazione del film successivo, “Psyco”, uscito nel 1960. Alfred Hitchcock è al top della sua carriera e la Paramount vorrebbe che egli si dedicasse ad un nuovo progetto sempre incentrato sulla materia che sembra riuscirgli meglio, un uomo coinvolto suo malgrado in un intrigo spionistico. Ma il ‘Maestro della Suspense’ guarda ad altro, è alla ricerca di un soggetto che possa stupire il pubblico, rischiando addirittura di andare incontro ad un flop, come era accaduto anni prima con “La donna che visse due volte” che solo la storia ha rivalutato e fatto assurgere al rango di capolavoro assoluto del Cinema. È così che gli capita tra le mani “Psycho” un romanzo scritto da Robert Bloch, ed ispirato alla vicenda reale (al centro della cronaca nera pochi anni prima) di un serial killer del Wisconsin – Ed Gein una figura diabolica che successivamente ha ispirato “Non aprite quella porta” e “Il silenzio degli innocenti” – ossessionato dalla figura della madre, che in alcune pagine racchiude momenti di cruda descrizione. Apparentemente un soggetto adatto ad un film di serie B che però Hitchcock sogna di servire al grande pubblico come opera di un autore di serie A quale egli appunto è. Inutile sottolineare quello che “Psyco” rappresenta per il Cinema d’ogni tempo, uno shock assoluto per il pubblico dell’epoca, un horror puro (per la prima volta che si parla di un serial killer con tanta dovizia di particolari) sdoganato tra le opere d’autore e capace di suscitare ancora spavento a distanza di tanti anni. Per finanziarsi il film, sulla cui riuscita lo Studio nutre molte perplessità considerandolo troppo scabroso, Hitchcock e sua moglie Alma Reville, sua stretta e fidata collaboratrice creativa oltre che sceneggiatrice di talento, ipotecano la casa: se il film sarà un flop la carriera del regista potrà considerarsi finita. Il film, zeppo di citazioni e riferimenti, oltre ai passaggi che intrigheranno i cinefili – la scelta degli interpreti Janet Leigh, Anthony Perkins, per la parte centrale di Norman Bates, e Vera Miles, la costruzione delle scene più significative, alcuni aneddoti diventati leggenda – si ammanta di elementi che concorrono ad approfondire la personalità complessa del regista, il lato oscuro del suo genio, ovvero gli incubi ricorrenti (almeno quelli relativi alla realizzazione di “Psyco”), i suoi demoni e le sue fragilità, la sua misoginia, la predilezione (erotica) ossessiva per le attrici bionde, il rapporto con la moglie, donna devota ed intelligente, ma ingelosita dalle attenzioni del marito per le sue attrici, come geloso era Hitch di Alma, oltre al riconoscibilissimo tocco sornione ed umoristico delle sue sarcastiche battute. Sullo sfondo troviamo il conflittuale rapporto d’amore tra Hitch e sua moglie Alma, la gelosia di lei per lui, la sbandata (non troppo nota) di lei per lo sceneggiatore Whitfield Cook, la gelosia di lui per lei, ma anche la solidità di un rapporto simbiotico che li ha fatti vivere insieme per così tanti anni. A margine delle cose che scriviamo sul film di Gervasi ci piace notare come si stia sviluppando da qualche tempo un sottogenere al biopic che si concentra sulla realizzazione (spesso controversa) di alcuni film del passato ponendo l’attenzione su episodi che aiutano ad approfondire la personalità dei protagonisti; qui è “Psyco”, mentre in “Marilyn” di Simon Curtis si raccontavano lo scorso anno del soggiorno di Marilyn Monroe in Inghilterra all’epoca delle riprese di “Il principe e la ballerina” diretto da Laurence Olivier. Anthony Hopkins veste i panni di Alfred Hitchcock, con tanto di quel trucco sul viso che riesce a farlo somigliare solo vagamente all’originale – ci rendiamo conto che si tratta di Hopkins quando vediamo inquadrati solo i suoi occhi – nonostante lo sforzo apprezzabile dell’attore di calarsi nel personaggio e di catturarne l’essenza nei manierismi, nella postura del corpo e nelle tipiche smorfie del viso. Helen Mirren è Alma Reville, compagna di vita di Sir Alfred e fondamentale sua complice e collaboratrice (dietro ogni grande uomo – lo sappiamo – c’è una grande donna), Scarlett Johansson è Janet Leigh, Jessica Biel invece Sarah Miles mentre James D’Arcy è Anthony Perkins. Il film è divertente, intrigante per chiunque ami le ricostruzioni degli anni d’oro del cinema hollywoodiano,  quando segue passo passo la genesi creativa di un grande film, i problemi di censura, la ricerca dei finanziamenti, il colpo di teatro di far morire la protagonista dopo un quarto di film, il set rigorosamente top-secret per chiunque, la costruzione della celebre scena cult della doccia, il final cut che regala una svolta determinante alla riuscita del film.
Ottima l’edizione predisposta dalla 20th Century Fox per il trasferimento in High-Def (su Blu-ray doppio strato) del film le cui riprese sono state effettuate con cineprese digitali. Visivamente il film funziona alla grande, il quadro si presenta nitido, ben compatto, con neri solidi e profondi, e privo di artefatti dovuti ad una cattiva compressione, con soddisfacente resa del dettaglio anche negli oggetti in background, non solo nei primi piani, nei quali risalta la perfezione degli incarnati. Una certa morbidezza di fondo è dovuta ovviamente alle riprese in digitale ma il tutto è perfettamente aderente a quanto visto nella proiezione sul grande schermo. Più che soddisfacente la resa (sui dialoghi puliti e per gli effetti d’ambienza) del DTS 5.1 della traccia italiana visto che il film non offre tanti elementi per mettere sotto pressione il fronte sonoro e il subwoofer. Ottima la colonna sonora composta da Danny Elfman che – lo ricordiamo – deve molto a Bernard Herrmann, lo storico compositore dei film di Hitch, e che si rese artefice dello score di “Psycho”, l’omaggio-remake devoto (immagine per immagine e a colori) alla storica pellicola reso da Gus Van Sant nel 1998. Gli extra (tutti sottotitolati in italiano) sono quanto mai esaurienti a soddisfare le esigenze dei cultori degli approfondimenti e comprendono il commento audio di Sacha Gervasi e Stephen Rebello, un ‘Making Of’ (“Coinvolgimento Assoluto“, circa 30’) esaustivo, un “I Dietro le Quinte di Sacha Gervasi” realizzato dallo stesso regista con il suo smartphone (14′), una serie di brevi featurette – “La Storia” (4′), “Il Cast” (4′), “Il Maestro Danny Elfman” (2′), “Hitch ed Alma” sul rapporto di complicità tra Hitch e sua moglie (3′), “Ricordando Hitchcock” da parte di alcuni collaboratori di Hitch (5′) – ed una dedicata ad Anthony Hopkins ed al trucco applicato per trasformarlo in Hitchcock (“Nei panni di un grande: da Hopkins a Hitchcock“, 12’), più una scena tagliata.

 (Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 


(immagini per cortese concessione della 20th Century Fox Home Entertainment)

 

NOTE TECNICHE
Il Film

HITCHCOCK

(Hitchcock)

Usa 2013 98’
Regia: Sacha Gervasi
Cast: Anthony Hopkins, Helen Mirren, Scarlett Johansson, James D’Arcy, Jessica Biel, Michael Stuhlbarg, Toni Collette, Michael Wincott, Danny Huston, Kurtwood Smith, Ralph Macchio, Richard Portnow.

Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect Ratio: 2.40:1 1920x1080p/AVC MPEG-4
Audio: Inglese DTS-HD Master Audio 5.1
             Italiano DTS 5.1
 Distributore: 20th Century Fox Home Entertainment
Prezzo: Euro 22,90