L'angolo del Kult!

GLI UCCELLI – 50th Anniversary Di Alfred Hitchcock in Blu-Ray

 

 

 

Il capolavoro ‘cult’ firmato dal ‘Maestro del Brivido’ Alfred Hitchcock, “Gli Uccelli”, compie cinquant’anni. Si tratta di un film epocale che assieme a “Psyco”, di qualche anno prima (1960), ha offerto a suo tempo alle platee un diverso volto del ‘Maestro de Brivido’ e sdoganato, in maniera decisiva e permanente, l’assoluto genio registico trasversale del grande Hitch, non solo quello consolidatosi di autore di ‘Gialli’, dando concreta forma filmica alle paure ancestrali e agli incubi più paranoici del popolo degli spettatori. Dopo essere stato però stroncato dalla critica.

 

Un film di culto, dall’assoluta attrattiva spettacolare, che abbiamo inserito nella sezione dedicata ai Kult nonostante lo spessore artistico riconosciuto di un regista della maestria di Alfred Hitchcock, che continua a procurare sensazioni forti nonostante l’età. Un’opera ben presto assurta a pietra miliare per il cinema ‘apocalittico’ a venire ed entrata a spron battuto nell’ immaginario collettivo dei cinefili; come non vedere tra le altre cose ne “Lo squalo”, di Steven Spielberg, un qualche riferimento devoto al film? Negli anni Sessanta il regista si era oramai affermato per i magnifico lavori diretti negli anni Cinquanta (“La finestra sul cortile”, “La congiura degli innocenti”, “L’uomo che sapeva troppo”, “La donna che visse due volte”) negli Stati Uniti a partire dal 1940, dopo essersi messo inizialmente in luce in patria (in quello che viene definito il ‘periodo inglese’). Se “Psyco” era stato il film più crudo che potesse essere concepito nel 1960 & dintorni, il film che lo seguì cronologicamente tre anni dopo, “Gli Uccelli”, è un’opera che arrivò sugli schermi deflagrando in maniera del tutto inaspettata, per il fatto d’essere un horror assolutamente anomalo nella produzione consolidata del regista inglese. Esempio illuminante delle capacità creative di Hitchcock, della sua abilità stilistica, del suo straordinario e continuativo sperimentalismo filmico. L’idea chiave, semplice nella sua formulazione, e nell’antitetico suo assunto, recitava – secondo i dogmi affascinanti del grande Maestro – che il film era nato da un semplice ribaltamento di ruoli: gli uccelli solitamente tenuti in gabbia (quando non volano liberi e felici nei cieli) per soddisfare la pura vanità della razza umana, all’apparenza innocenti, si trasformano in assassini letali che costringono invece gli essere umani ad essere a loro volta ‘prigionieri’. Infatti possiamo osservare nel film, all’inizio, come la protagonista Melanie Daniels (Tippi Hedren) tenga in gabbia una coppia di ‘inseparabili’ mentre in seguito, quando si scatena in un crescendo inarrestabile la violenza degli stormi di uccelli impazziti, la donna è costretta a richiudersi in una gabbia – in questo caso rappresentata dalla cabina telefonica – per non essere aggredita. Una suspense che tiene lo spettatore incollato alla sua poltrona come pochi film sono in grado di fare. Si pensi, per esempio, alla scena – magistrale nella costruzione – in cui gli uccelli attendono i bambini all’uscita della scuola. Ed è anche evidente ad occhi più attenti come “Gli Uccelli” rappresenti il perfetto prototipo di film catastrofico (il cosiddetto ‘Disaster Movie’), perché è una delle rappresentazioni esemplari di come la Natura possa ribellarsi all’uomo, ma a differenza dei numerosi film del genere targati Universal, che l’avrebbero seguito nei decenni successivi, questo non ha un lieto fine; enigmatico oltremodo nel (non-)finale che si presta a diverse interpretazioni. È noto a molti come Hitchcock si sia mantenuto sempre alla larga dal dare indizi che aiutassero ad imboccare una strada interpretativa piuttosto di un’altra, ha rinunciato a priori a dare qualsiasi spiegazione sul comportamento degli uccelli. Effettivamente, alla luce del finale predisposto da Hitchcock (che addirittura non volle che comparisse la scritta ‘The End’ dopo l’ultima scena), il tema centrale del film rimane oscuro (forse ci si voleva riferire ad una punizione divina?), mentre invece vengono via via accentuate, in un crescendo efficacissimo lungo lo sviluppo narrativo, le atmosfere inquietanti e terrorizzanti, anche grazie all’ausilio di effetti speciali (realizzati con la tecnica cosiddetta del ‘mascherino’, sovrapposizioni di tavole trasparenti, ed alcuni uccelli meccanici ed altri ammaestrati) che oggi farebbero sorridere (l’animazione computerizzata era ancora di là da venire) ma che all’epoca risultarono assai efficaci e suscitarono l’ammirazione degli appassionati. Alla resa dei conti – e questo è un aspetto che qualsiasi persona di ponga alla visione del film deve tenere in debita considerazione – si tratta di un’opera raffinata e singolarissima nella cinematografia mondiale d’ogni tempo, non solo di quella del regista inglese, e di grande complessità tecnica. Le 32 inquadrature nella scena finale rappresentano un manuale di regia semplicemente straordinario. “Gli uccelli” è stato il terzo film (dopo “La Taverna della Giamaica”, “Rebecca la prima moglie”: ovvero l’ultimo girato in Inghilterra ed il primo diretto negli Usa) che Hitchcock traeva da un racconto di Daphne Du Maurier dal finale cupo e pessimista. Una sceneggiatura liberamente curata con Evan Hurten che, rispetto al racconto breve della Maurier, manteneva intatto solo il soggetto incentrato sugli uccelli del titolo. Ambientato a Bodega Bay, una tranquilla cittadina balneare nei pressi di San Francisco, vi si racconta di una viziata e benestante signora, Melanie, che vi è giunta per cercare Mitch (Rod Taylor), un uomo conosciuto per caso tempo addietro in un negozio di animali in città e che vorrebbe sedurre, e dovrà fare iconti con la diffidente madre di lui (Jessica Tandy). Qui cominciano ad accadere strani episodi che vedono degli uccelli attaccare gli esseri umani senza un motivo apparentemente, in un crescendo che si spinge fino all’inspiegabile e terribile attacco di massa dei volatili. Protagonista è Tippi Hedren (la mamma di Melanie Griffith, la signora Banderas), l’ultima della gallerie di bionde che Hitch ha scelto per i suoi film e che l’anno successivo sarebbe stata nuovamente chiamata dal ‘Maestro del Brivido’ per “Marnie” accanto a Sean Connery. Si racconta che nel corso delle riprese la Hedren sia stata vittima pure di un esaurimento nervoso a causa dell’assillante, ossessiva e maniacale cura d’ogni dettaglio da parte di Hitchcock. In verità si è parlato di una sorta di stalking cui il regista avrebbe obbligato la protagonista; sembra per via di un rifiuto ad avance di tipo sessuale di Hitch. Una menzione speciale va riservata alla musica elettronica (sinistra e indecifrabile) composta da Bernard Herrmann per l’occasione. Ub Iwerks venne nominato all’Oscar per gli Effetti Speciali. È risaputo che il film richiese ben 370 trucchi di ripresa e ben tre anni di preparazione (quelli intercorsi da “Psyco”).
L’eccellente edizione in Blu-Ray giunge quanto mai opportuna per festeggiare il mezzo secolo della pellicola. Il film si era già reso disponibile in HD in occasione della pubblicazione mesi fa dell’elegante box a tiratura limitata “Hitchcock Masterpiece Collection”, contenente i 14 film Universal firmati dal regista. Ovviamente, vuoi per il prezzo e vuoi per la sua limitata disponibilità sul mercato non tutti sono stati in grado di procurarsi quel cofanetto ed è questa che trattiamo la reale edizione speciale in HD de “Gli Uccelli” per i cinquant’anni del film (“50th Anniversary”). Il trasferimento in Alta Definizione è più che soddisfacente ma deve giocoforza pagare qualcosa in termini di solidità e dettaglio dovuti esclusivamente all’età della pellicola. Già in DVD il film era impeccabile, luminoso e ricco di dettagli, l’edizione in Blu-Ray è certamente migliorativa ed è un piacere per gli occhi la visione. ‘A buon intenditor poche parole!’, volendo con ciò sottolineare il fatto che il film non può sicuramente competere con gli ultimi prodotti in digitale ma è spettacolare in tutte le sue componenti e per la complessità tecnica. Il DTS-HD Master Audio 2.0 dell’originale inglese è vigoroso e ben delineato, rende giusto merito agli effetti del gracchiare minaccioso degli uccelli ed alla magnifica colonna sonora di Herrmann. Ricordiamo in proposito come Hitchcock, tra le sue scelte sperimentali, avesse optato per un innovativo sistema di ‘descrizione’ sonora privilegiando i versi e i rumori degli uccelli. Il 2.0 non sarà esaltante ma è quanto mai fedele all’idea originaria del regista. Gli Extra prevedono numerosi speciali e featurette: relativi al film e al centenario della Universal “Gli Uccelli: L’Horror di Hitchcock”; “100 anni della Universal: Il Restauro dei Classici”; “100 anni della Universal: Lo Studio”; Scena eliminata; Il Finale originale; Tutto su Gli Uccelli; Gli Storyboard; Il provino cinematografico di Tippi Hedren; Una storia di suspense: l’intervento di Hitchcock presso il National Press Club (Universal International Newsreel);
(immagini per cortese concessione della Universal Pictures)

 

NOTE TECNICHE
Il Film

GLI UCCELLI – 50th Anniversary Edition

(The Birds)

Usa 1963 120’
Regia: Alfred Hitchcock
Cast: Tippi Hedren, Rod Taylor, Jessica Tandy, Suzanne Pleshette, Veronica Cartwright, Lonny Chapman, Melanie Griffith, Ethel Griffies, Charles McGraw, Ruth McDevitt, Joe Mantell, Doodles Weaver, Malcolm Atterbury, John McGovern, Karl Swenson, Richard Deacon, Darlene Conley, Elizabeth Wilson, William Quinn, Doreen Lang.

 

Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect Ratio: 1.85:1 1920x1080p/AVC
Audio: Inglese DTS-HD Master Audio 2.0
             Italiano, Tedesco, Spagnolo, Francese, Giapponese DTS Surround 2.0
 Distributore: Universal Pictures
Prezzo: Euro 18,90 [Blu-Ray + Poster + Cartolina da Collezione]