L'angolo del Kult!

DIABOLIK di Mario Bava in DVD

 

 

 

 

Usciva nel ‘68, voluta da Dino De Laurentiis, la trasposizione del fortunato fumetto creato dalle sorelle Angela e Luciana Giussani intorno alla figura di un astuto ladro mascherato, in grado, con la complicità dell’avvenente Eva Kant, di portare a termine colpi eclatanti e di sfuggire alla cattura da parte del suo nemico giurato, l’ispettore Ginko.

 

 

Il personaggio di Diabolik era derivato da quelle saghe-feuilleton assai popolari a cavallo dei due secoli passati: da Fantomas all’Arsenio Lupin di Maurice LeBlanc. E se all’epoca faceva sorridere la critica (che lo bocciò inesorabilmente, e Tullio Kezich scriveva “è uno dei più stupidi film degli anni Sessanta”, mentre con maggiore serietà venne apprezzata dai Cahiers du Cinéma), oggi invece “Diabolik” è un pulp riconosciuto in tutto il mondo, uno di quei film-culto che a lungo sono stati attesi, dalle schiere di appassionati, per una pubblicazione in DVD. A guardarlo oggi si resta colpiti dall’estetica ‘pop’ e fumettistica (una fotografia dalle tonalità forti nonostante le tavole fossero in B&N) adottata da Mario Bava ===Consulta la Filmografia===, regista impareggiabile, sempre in vena di sperimentalismi visivi nel mescolare forme e colori. Infatti la cosa che meglio si può sottolineare ai giorni nostri è il pregevole lavoro operato da Bava sul look del personaggio nella pellicola, laddove trascende l’aspetto noir delle tavole disegnate in Bianco & Nero per il fumetto per adottare colori e fotografia (curata nella fattispecie da Antonio Rinaldi e dallo stesso regista) sperimentali dalle tonalità forti e accese. E – come sostiene il critico Pezzotta – Diabolik ha perfino sostanza godardiano, perché smaschera il ‘politically correct’ del film di allora: «Bava, da una parte, è autore anti-moderno per eccellenza, il tipo di regista che pensa solo a fare il suo lavoro. Ma se si va a vedere da vicino la sua opera, ci si accorge che è un anti-classico, uno che non crede nelle storie che gli capita di mettere in scena, un sabotatore che si diverte a smontarle e ironizzarle». Nel documentario “Mario Bava: Operazione paura”, realizzato nel 2004 da Gabriele Acerbo e Roberto Pisoni, John Phillip Law, che ricordiamo è scomparso nel 2008 a Los Angeles, ha raccontato di essere rimasto stupito nel vedere il film a riprese concluse ammirando le scenografie realizzate per l’occasione, opera dell’attento e sapiente lavoro di Bava che utilizzando fotografie, lenti e vetri posti davanti all’obiettivo è riuscito ad ottenere l’effetto finale come lo si vede sullo schermo. A tal proposito c’è un aneddoto narrato anni fa dallo stesso interprete di Diabolik, John Phillip Law: «Quando ho girato il film con Mario Bava, con quel suo essere un artigiano del risparmio, pensavo che sarebbe stata la fine della mia carriera. Ero abituato a Hollywood e alla sua ricchezza. Un giorno Mario mi dice domani giriamo la scena di quando esci dal rifugio segreto. Gli ho chiesto “Dove, Mario qui a Cinecittà? Non ho visto il set di questo rifugio” E lui mi indica un cantuccio in cui, di fronte ad una macchina da presa, era situata una porta. Mi veniva da piangere, pensavo che per fare del buon cinema ci volessero sempre tanti soldi. Oggi capisco il genio di Mario Bava e mi rendo conto che farei tutto di nuovo. Ancora oggi stento a credere che Diabolik abbia avuto tanto successo; pensate che a San Francisco, per almeno venti anni, hanno proiettato ogni sabato a mezzanotte “Diabolik” dinanzi ad un pubblico di appassionati». Il film venne prodotto da Dino De Laurentiis, grazie al quale il regista ebbe a disposizione un budget ‘importante’ di 200 milioni di lire, il più consistente mai ottenuto nella sua carriera, e nonostante questo, e consapevole della sua abilità e delle sue abitudini consolidate nel tempo, Mario Bava riuscì pure a non spendere tutti i soldi messi in gioco dalla produzione; quasi un’impresa direi. Si manifestò invece un rapporto conflittuale con De Laurentiis che, per paura della censura, gli impedì di girare scene cruente e quando successivamente gli venne chiesto di girare un sequel il regista sanremese si rifiutò con decisione. Colonna sonora psichedelica e di grande impatto sperimentale (pure quella) di Ennio Morricone. I Contenuti Extra prevedono un documentario, un video musicale, commenti tecnici e trailer.

 

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 


(immagini per cortese concessione della Universal Pictures)

NOTE TECNICHE
Il Film

DIABOLIK
(Danger Diabolik)
Italia/Francia 1968, 96’
Regia: Mario Bava
Cast: John Phillip Law (Diabolik), Marisa Mell (Eva Kant), Michel Piccoli (Ispettore Ginko), Adolfo Celi (Ralph Valmont), Caterina Boratto (Lady Clark), Renzo Palmer (Assistente del ministro), Mario Donen (Sergente Danek), Claudio Gora (Capo della polizia), Lucia Modugno (prostituta), Therry-Thomas, Carlo Croccolo, Francesco Mulè, Tiberio Mitri.
Informazioni tecniche del DVD

Video: 1.78:1 anamorfico
Audio: Italiano, Inglese, Spagnolo Dolby Digital 2.0 Dual Mono
Distributore: Paramount Home Entertainment/Universal Pictures Italia