WATERWORLD di Kevin Reynolds in 4K ULTRA-HD
Da qualche tempo, con l’avvento 4K SUPER-HD, la Universal Pictures Home Entertainment ha iniziato a ripubblicare nel nuovo formato i pezzi forti del suo catalogo. Tocca adesso al ‘cult’ “Waterworld” del 1995, diretto da Kevin Reynolds e interpretato da Kevin Costner che è stato pure produttore e ‘deus ex machina’ dell’ambizioso progetto. Come da abitudine consolidata nella confezione sono presenti due dischi relativi al film, uno in 4K ULTRA-HD ed uno in Blu-Ray.
“Waterworld”, quando è uscito alla metà degli anni Novanta, ha rappresentato la scommessa della vita per gli ambiziosi progetti del Kevin Costner produttore; di certo è stato il film più discusso degli anni ’90. Tant’è che il costosissimo e controverso kolossal sci-fi, dalla gestione tormentata e parziale insuccesso al Box-Office (su un budget di 175 milioni di dollari), sancì all’epoca un netto ridimensionamento dell’attore che, in evidente fase involutiva, non è più riuscito poi a riconquistare l’antico prestigio e la popolarità che fino a quel momento l’avevano accompagnato. Nonostante qualche incongruenza narrativa del racconto di ambientazione post-apocalittica in cui la terra si immagina sia stata sommersa dal mare e predoni d’ogni specie si contenderanno il controllo delle attività sulla superficie acquatica, ci rimangono le spettacolari scenografie, gli effetti speciali e le grandi esplosioni, le trovate tecniche e le ingegnose imbarcazioni, e la suggestione di un film che (giocoforza) si è trasformato in ‘cult’ secondo quella regola non scritta – ma che tutti conoscono – per cui le ‘imperfezioni’, il ‘trash-inamento’ di qualsiasi forma di espressione ‘artistica’ messa in moto nella nostra epoca trasforma in oro quello che in realtà non luccica affatto. A suo tempo è diventato ‘cult’ Alvaro Vitale, sono cult programmi quali “Il Grande Fratello”, “X Factor” e “Temptation Island”, è cult You Tube; signori diamoci una regolata se non vogliamo smarrire qualche elementare ed importante punto di riferimento. Al confronto con gli odierni blockbuster multimilionari “Waterworld” farebbe la figura del Calimero di turno, ma ai tempi della sua uscita, nel ’95, i quasi 200 milioni di dollari spesi per la sua realizzazione (di cui 14 milioni solo per il cachet del protagonista) fecero scalpore, perché rappresentavano il film più costoso mai prodotto fino ad allora (pochissimi anni prima dell’avvento di “Titanic” di James Cameron) ma anche perché enorme fu il flop registrato al botteghino. In realtà, con il passare degli anni, alla resa dei conti non è poi stato così disastroso come inizialmente dichiarato, forse anche in modo piuttosto affrettato; poiché all’uscita in sala negli USA, a quei ‘miseri’ 88 milioni di dollari d’incasso al botteghino, vanno aggiunti i proventi dell’estero decisamente più incoraggianti, ovvero 176 milioni di dollari, per un totale globale di 264 milioni, e le entrate connesse al mercato home video e ai vari altri diritti di sfruttamento. Ci fu una sorta di ‘accanimento’ da parte della critica che probabilmente non perdonò a Costner & Co. la magniloquenza e il gigantismo del progetto. La pellicola ottenne ben quattro ‘Nomination’ ai Razzie Awards, e Dennis Hopper ===Consulta la Filmografia=== vinse addirittura quello come peggior attore non protagonista. In realtà a rendere più funesto lo scenario concorsero diversi problemi sorti durante le riprese: la Universal aveva inizialmente destinato a “Waterworld” un budget di 100 milioni di dollari, ma purtroppo i costi lievitarono in modo esorbitante fino a raggiungere, come detto, i 175 milioni, un record assoluto per quegli anni, ovvero quasi il doppio di quanto preventivato. Le ragioni vanno ricercate tra ritardi produttivi, costi fuori controllo, una sceneggiatura (cui avevano messo mano inizialmente Peter Rader e successivamente David Twohy) ritenuta insoddisfacente in corso d’opera e riscritta in parte, in fretta e furia, da Joss Whedon, un acceso contrasto tra il protagonista (e produttore) Kevin Costner ===Consulta la Filmografia=== e il regista Kevin Reynolds che portò quest’ultimo, esasperato, a un passo dall’abbandonare il progetto (ma di certo ad essere escluso da Kevin nel montaggio finale), e non ultimo perfino un devastante tornado, che distrusse un set costato milioni di dollari, sopraggiunto durante le riprese nella Waipio Valley sulla Big Island nelle Hawaii. Costner, inoltre, rischiò di rimanere gravemente ferito in un incidente sul set, intrappolato da una raffica di vento mentre era legato all’albero della sua imbarcazione. Ci furono anche problemi di altra natura relativi alla colonna sonora, inizialmente affidata a Mark Isham, che Costner bocciò giudicandola ‘troppo etnica’ per il soggetto distopico e post-apocalittico come quello narrato nel film. E per qualche tempo si era paventata la possibilità che tutto venisse gestito da Roger Corman con un low budget do soli 5 milioni di dollari. Ricordiamo che Reynolds era alla terza collaborazione col protagonista Kevin Costner, dopo “Fandango” del 1985 e “Robin Hood – Il principe dei ladri” del 1991, e prima di questo film i due erano grandi amici. Sinossi: Siamo nel 2468 in un contesto post-apocalittico e la Terra, a seguito dello scioglimento delle calotte polari, è quasi completamente sommersa dalle acque; i sopravvissuti che devono fare i conti con bande di predoni armati, i Smokers, facenti capo al folle Diacon, sono obbligati a vivere su atolli artificiali, mentre il sistema tecnologico è regredito ad uno stato quasi primordiale. Su queste acque si muove Mariner, un mutante anfibio (munito di branchie e piedi palmati), un anti-eroe e navigatore solitario, vittima di una mutazione e per questo temuto dagli uomini, in fuga da una di queste città galleggiante assieme ad una donna, Helen, e una bambina, Enola, ed inseguito dai predoni di Diacon a caccia di una mappa per arrivare alla leggendaria Dryland, ultimo scampolo di terra ferma, sino ad allora ritenuta soltanto un mito, tatuata sulla schiena della piccola… “Waterworld”, in termini di ispirazione, deve certamente qualcosa alla saga di “Mad Max” interpretata da Mel Gibson, più che al capostipite “Interceptor” (1979), diretto da George Miller, al suo sequel, “Interceptor – Il guerriero della strada” (“Mad Max 2: The Road Warrior”) del 1981, dello stesso Miller, caratterizzati da combattimenti in aree desertiche o in luoghi desolati post-atomici ed abbandonati. Poi un’intuizione geniale di Peter Rader – il primo ad aver lavorato con appassionata convinzione sul soggetto – modificò l’ambientazione distintiva dei film di riferimento citati in quella delle distese marine (e il pianeta sommerso dalle acque) in cui è stato collocato “Waterworld”, visto come uno ‘Spaghetti Western sull’acqua’. Il protagonista, conosciuto col nome di Mariner, attraversa gli oceani in solitudine sul suo trimarano ed evita il più possibile il contatto con gli altri superstiti, che invece si riuniscono su isole artificiali messe insieme con materiali di fortuna. Dennis Hopper istrionico e caricaturale, con un occhio bendato, veste i panni di Diacon, il ‘villain’ di turno. Helen invece è interpretata dalla splendida Jeanne Tripplehorn, messasi in luce all’esordio nel 1992 con un ruolo importante in “Basic Instinct” di Paul Verhoeven e subito dopo con “Il socio” di Sydney Pollack, del 1993, al fianco di Tom Cruise. Tina Majorino è la piccola Enola. Lo score (non indimenticabile) è di James Newton Howard ed montaggio di Peter Boyle. Possiamo affermare senza timore d’essere smentiti che, nonostante l’epilogo non sia poi così originale, comunque “Waterworld” merita d’essere rivalutato a tutto tondo, non difetta certo di argomenti d’interesse in una narrazione che, dietro alla sua anima d’intrattenimento spettacolare (grazie ad una messa in scena grandiosa), cela anche un sottile messaggio da pamphlet ecologista; le due ore di visione mantengono sempre alta la soglia dell’attenzione nello spettatore, anche per una serie di godibilissime invenzioni, restituendo grande senso di appagamento visivo.
TECNICA
Nella riconoscibile custodia amaray nera troviamo, come detto, sia il film in 4K ULTRA-HD che quello in Blu-Ray; una scelta questa dettata dal mercato che, nel mettere a disposizione insieme i due formati, cerca di favorire l’ampliamento dei fruitori dell’ultra definizione. C’è però un’ulteriore ciliegina: il disco presentato in 4K HDR10 contiene la versione estesa del film di 41 minuti più lunga di quella originale che invece trova posto nel Blu-Ray, e peraltro si tratta di Extended Cut già resa pubblica una decina di anni fa. La versione resa disponibile in ULTRA-HD è sorprendentemente deliziosa per qualità, nitore, pulizia, mancanza (quasi assoluta) di artefatti, tanto da non sembrare affatto così datata come i 24 anni dall’uscita del film sembrerebbero testimoniare: nel 1995 si era nell’epoca appena precedente all’avvento del CGI). Ed il merito non è ascrivibile solo alla buona condizione dei materiali originali ma pure all’efficacia delle più avanzate tecniche di riversamento adottate al giorno d’oggi. I colori sono naturali e la paletta cromatica non mostra alcuna alterazione, senso di profondità e contrasto soddisfacenti. Qualche piccolo scompenso si registra tra le riprese in esterno ‘en plen air’ e quelle negli interni, ma si tratta di aspetti trascurabili. Il comparto sonoro non è da meno di quella video con una resa (mix tra colonna sonora ed effetti e senza prevaricamenti degli uni sugli altri) ampia, profonda, di grande impatto e calibrata sull’intero arco dei diffusori. Certamente la traccia DTS Digital Surround 5.1 inglese si lascia preferire nell’economia dinamica generale: ampia, profonda e calibrata sull’intero arco dei diffusori, all’ascolto della quale non si avvertono mai momenti di stasi e il tutto ha una fluidità che va rimarcata. Il mix audio in DTS:X è piuttosto aggressivo. Da lamentare eccome l’assoluta mancanza di extra.
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
(immagini per cortese concessione della Universal Pictures)
NOTE TECNICHE
Il Film
WATERWORLD (4K ULTRA HD)
(Waterworld)
Usa, 1995 176’ (versione estesa) 135’ (versione originale)
Regia: Kevin Reynolds
Cast: Kevin Costner, Michael Jeter, Jeanne Tripplehorn, Tina Majorino, Dennis Hopper, Chaim Jeraffi, John Fleck, Gerard Murphy, Zakes Mokae, Sab Shimono, Robert A. Silverman, Robert LaSardo, Lee Arenberg, Kim Coates, Doug Spinuzza.
Informazioni tecniche del Blu-Ray
Aspect ratio: 1,85:1 3840 X 2160p widescreen UHD DOLBYVISION/HDR10
Audio: Italiano, Inglese, Spagnolo DTS Digital Surround 5.1; Inglese, Tedesco DTS:X Master Audio; Turco DTS Digital Surround 2.0
Distributore: Universal Pictures Home Entertainment Italia (4K ULTRA-HD + Blu-Ray)