TIMBUKTU di Amine Bouhafa
ARTISTA: AMINE BOUHAFA
TITOLO: Timbuktu
ETICHETTA: Emercy/Universal
ANNO: 2015
Il nome Timbuktu evoca immediatamente il ricordo di quel magnifico album che Ry Cooder incise con il chitarrista afro-blues maliano Ali Farka Tourè nel 1994, ma è anche il titolo del film entrato nella cinquina dei candidati all’Oscar 2015 per il Miglior Film Straniero e che è servito da una colonna sonora poetica e struggente composta da Amine Bouhafa, il giovane compositore franco-tunisino in forte ascesa nella considerazione generale e Premio César vinto per lo score di questo film. Bouhafa e` musicista ed anche direttore di orchestra, con all’attivo numerose colonne sonore per film in paesi di lingua araba. Il New York Time ha dedicato parole importanti a “Timbuktu“, diretto da uno dei Maestri del cinema africano, Abderrahmane Sissako (regista mauritano che vive nel Mali), indicandolo come un film politico allo stesso modo in cui lo sono stati “Ladri di biciclette” di Vittorio De Sica e “Tempi moderni” di Charles Chaplin: “è allo stesso tempo attuale e permanente, immediato e rigoroso”. Un’opera di disperate tristezza e bellezza che riesce a raccontare l’orrore (ed il dolore arrecato) della Jihad senza fare ricorso ad una qualsivoglia forma di retorica, laddove i musicisti (pure) continuano a far musica anche se e` proibito. Lo score del film solo di riflesso evoca un contesto etno-world poiché poggia su un solido ancorché qualificato mix di strumentazioni tradizionali (kora, duduk, n’goni, flauto bansuri, oud, percussioni) e classiche (nel senso musicale antico del termine; piano e clarinetto). La splendida “Football Without A Ball” (è la City Of Prague Philharmonic Orchestra a dare spessore alle orchestrazioni di Bouhafa) accompagna con toni intensi ed elegiaci una delle più belle scene del film, un momento di grande poesia, una partita di calcio senza pallone, con l’immaginazione che e` l’ultima arma che rimane a disposizione di gente che ha perso qualsiasi riferimento; scena che assume una sua dimensione immaginifica e metafisica soprattutto grazie a musiche che cercano di superare le convenzioni. “Timbuktu Fasso” è impreziosita dalla voce dell’attrice, compositrice e cantante maliana Fatoumata Diawara, con collaborazioni importanti alle spalle (Cheick Tidiane Seck, Herbie Hancock, Cheick Fantamadi Camara).
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA