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THE RING di Gore Verbinski in Blu-Ray

 

 

Sul finire degli anni ’90 il genere Horror è stato, tra gli altri, in ‘primis’ influenzato e rivitalizzato dal film giapponese “Ringu” di Hideo Nakata del 1998, che si ricorda come quello della videocassetta assassina, al punto che negli Stati Uniti ne realizzarono un remake nel 2002; quel film, “The Ring”, interpretato da Naomi Watts viene ora pubblicato per la prima volta in Blu-Ray da Universal Pictures Home Entertainment.

 

 

 

 

L’horror giapponese (J-horror per i più navigati) all’inizio del nuovo millennio è andato alla conquista dei mercati occidentali e gli americani, come da consolidata abitudine commercial-imperialista, coglievano immediatamente la palla al balzo realizzando il remake del primo film della trilogia di successo “Ringu” affidandone la direzione a Gore Verbinski ===Consulta la Filmografia===, regista che si era messo in luce per aver diretto film quali “The Mexican” e “Un Topolino Sotto Sfratto” e successivamente, un anno dopo avrebbe dato avvio alla saga di “Pirati dei Caraibi”. Scritto da Ehren Kruger, ispirato al romanzo “Ring” di Koji Suzuki, da cui era stato tratto il fortunato “Ringu” di Hideo Nakata, diventato a suo tempo un cult in patria, il remake racconta della leggenda metropolitana intorno ad una misteriosa videocassetta contenente scene terrificanti. Le tipiche atmosfere delle ‘ghost story’ orientali venivano così tradotte in uno sguardo di stampo occidentale senza smarrire nemmeno un briciolo della sua inquietante matrice. Di fatto mettendo in evidenza, in modo cristallino, il climax composto da paure ancestrali, legate al fantasma vendicativo di una bambina, e temi di attualità tecnologica, come la moltiplicazione letale delle immagini televisive (e/o registrate su una videocassetta). Sinossi: A Seattle circola una videocassetta con immagini enigmatiche e paurose. Chi la vede, riceve una telefonata: morirai tra sette giorni. Macabra leggenda metropolitana? Fatto sta che quattro adolescenti muoiono, in luoghi diversi ma alla medesima ora, in circostanze strane. La giornalista Rachel Kelles, amica della madre di una delle vittime, su richiesta della donna indaga sul mistero, e viene così a scoprire che esiste una videocassetta che, a sette giorni esatti dalla sua visione, porta ad una morte orribile chi la guarda. Rachel visiona la videocassetta e a sua insaputa fa lo stesso anche il figlioletto. Nel tentativo di dipanare l’intricata matassa viene aiutata dall’amico Noah esperto in video elettronica. Il mistero è davvero sconvolgente, ma quando la vicenda sembra avviata a felice conclusione, Aidan, che è sensitivo ed è in contatto telepatico con l’entità che si nasconde dietro la videocassetta, le fa capire che manca ancora un ultimo tassello, fondamentale, per chiudere il cerchio… Riprendendo fedelmente l’omonima pellicola che in Giappone aveva fatto scalpore Verbinski, con assoluta padronanza del mezzo tecnico ed una serie di riprese di grande effetto, costruisce un film avvincente e coinvolgente dove paura e angoscia sono palpabili, la suspence assai vivida; a suo modo un film che ha segnato un’epoca, dando via alla copiosa lista di remake hollywoodiani dell’allora poco conosciuto filone j-horror, anche se – va detto – la mancanza si scene davvero spaventevoli di gore o violenza, riconduce il film più ad un Thriller paranoico e paranormale che ad un Horror vero e proprio. Nonostante una serie di citazioni esplicite a opere come “Scream” (1996) di Wes Craven (almeno nella scena iniziale con le due adolescenti in casa da sole) e “Il sesto senso” di M. Night Shyamalan (per le atmosfere misteriose che si respirano), oltre ad un cenno importante all’hitchcockianoLa finestra sul cortile” (quando la protagonista getta lo sguardo negli appartamenti del palazzo di fronte osservando che tanti televisori sono accesi senza che alcuno li stia guardando), si vive un crescendo drammatico dal forte impatto, nel quale la tensione si mantiene sempre alta per tutta la durata del film; elementi che rendono questo film un piccolo grande ‘Cult’ del genere Horror. La lettura in filigrana del film può condurre ad una denuncia del giornalismo e di noi spettatori messi dinanzi ad un film, alla televisione stessa, il cui potere mediatico ci sfugge spesso di mano e condiziona le nostre vite alla pari di un Grande Fratello Orwelliano. L’idea, in sé, non è proprio originalissima e ha avuto altri notevoli trattamenti, da “Poltergeist” (1982) di Tobe Hooper a “Videodrome” (1983) di David Cronenberg passando per l’accusatorio “The Truman Show” (1998) di Peter Weir. Ottima la prova della bella e brava Naomi Watts che regge il film praticamente da sola. Prima che la scelta cadesse sull’interprete di “Mullholland Drive” e di “King Kong”, si era vagliata l’ipotesi di affidare il ruolo di protagonista a Liv Tyler, Nicole Kidman, Jennifer Connelly, Gwyneth Paltrow e Kate Beckinsale. Da sottolineare la colonna sonora da attribuire ad alcuni allievi di Hans Zimmer, ovvero Jim Dooley, Henning Lohner e Martin Tillman che si trasformano pure in un piccolo ensamble orchestrale nel momento di incidere lo score. È proprio in un’ottica di sperimentazione che bisogna guardare a questo lavoro; anche perché è nel cinema horror (assecondando un vecchio adagio) che i compositori di musiche da film possono trovare il terreno più fertile per esprimere la loro vena creativa. La tessitura delle partiture è interessante e variegata ed ha una sua distintiva continuità, in primo piano c’è il tono inquietante, cupo e ossessivo che il genere horror giocoforza si porta dietro; il tutto reso ancor più evidente dalla solenne tragicità del tocco con cui abitualmente si esprime l’abbrivio elettronico di Zimmer. “The Ring” è stato realizzato sotto l’egida della DreamWorks, laddove i produttori Walter F. Parkes e Laurie MacDonald hanno assemblato un’agguerrita squadra di tecnici (il ‘mago’ Rick Baker al trucco, Rom Duffield alle scenografie, luci e colori di Bojan Bazelli, più una cinquantina di esperti in effetti speciali). Al Box Office Usa il film incassava la ragguardevole cifra (per un Horror) di 129 milioni di $. Successivamente, sull’onda del successo ottenuto dl film, i produttori ingaggiavano addirittura l’originario autore della trilogia nipponica, Hideo Nakata, per dare un sequel ‘americano’ a “The Ring”, incentrato sulla ormai celebre maledizione della videocassetta-assassina, aggiornando parzialmente la sceneggiatura. In “The Ring 2” Naomi Watts, eroina del primo episodio, è tornata a vestire i panni della determinatissima Rachel Keller che, per sfuggire a ricordi ossessionanti e mettere al sicuro suo figlio, dà inizio ad una nuova vita in una piccola città dell’Oregon. Ma i conti con la vendicativa Samara (il cui volto è una citazione della Linda Blair indemoniata de “L’Esorcista”) non sono ancora chiusi – La spettrale bambina protagonista del video, e vittima della follia della madre, vuole tornare a vivere ed incarnarsi nel corpo di un bambino – e la donna dovrà ingaggiare una strenua lotta contro il fantasma della bambina per salvare suo figlio e mettere fine alla maledizione del micidiale video. Il secondo capitolo vive, come gli altri del genere, su una inedita maniera di spaventare lo spettatore utilizzando atmosfere inquietanti e spettrali, e suggestioni forti, e senza dover far ricorso a quegli effettacci truculenti che hanno caratterizzato l’horror nei decenni precedenti. Certo i puristi, coloro che (a ragione) si vantano d’aver scoperto il filone giapponese, hanno storto il naso dinanzi a questo remake e trovato anche da ridire sui condizionamenti cui ha sottoposto Nakata l’industria hollywoodiana; ma a nostro parere, pur concordando su molte delle obbiezioni addotte, questa fiaba gotica, come pure il film che l’ha preceduto, ha qualità e grande fascino per piacere ai ‘frequentatori’ del genere; e credo che sia eccessivo parlare di condizionamento quando si mettono a disposizione del regista un budget di 60 milioni di dollari, effetti speciali in CGI ed un mago del make-up come Rick Baker. Il risultato finale non può che beneficiarne ed alcune sequenze sono davvero notevoli. Inoltre è apprezzabile il ricorso ad elementi (acqua, incubi, le presenze di anime) che inequivocabilmente rimandano alla tradizione visionaria di certo cinema orientale.
Tecnica
Per un film nel quale i colpi di scena non mancano e l’impatto è forte, l’apparato tecnico (sonoro e video) funziona in maniera ottimale nel trasferimento in High-Definition, anche se ci sono pochi effetti speciali, le atmosfere sono inquietanti, predominano i silenzi ed i tempi vengono dilatati fino allo spasimo. La codifica audio, chiara e priva di distorsioni, smista con dovizia il segnale, sollecita l’intervento del subwoofer, spesso dinamicamente impegnato ad enfatizzare i momenti di maggiore tensione drammatica insieme ai diffusori anteriori e posteriori in un quadro sonoro complessivamente omogeneo. Rilevanti per efficacia i piccoli rumori ed alcune distorsioni che appartengono al corpo del film. La traccia italiana in semplice Dolby Digital 5.1 è un po’ sottotono rispetto a quella inglese rielaborata in un (certamente) più convincente DTS-HD Master Audio 5.1. L’immagine video pur avendo tutti i crismi di completezza per pulizia, dettaglio, nitidezza dei primi piani, colori ben bilanciati e contrasto, soffre di una certa mancanza di brillantezza in alcune scene notturne o con scarsa illuminazione; il che probabilmente è dovuto ad una compressione non del tutto efficace. Comunque stiamo parlando di film di nuova generazione trasferiti su supporto digitale che (‘of course’) rispondono in pieno alle esigenze dei fruitori odierni. Nota dolente è costituita dalla mancanza assoluta di Contenuti Extra laddove nella precedente edizione in DVD del film questi erano stati più che soddisfacenti.

 

(Luigi Lozzi)                                                           © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

 

 


(immagini per cortese concessione della Paramount/Universal Pictures)

 

 

 

 

NOTE TECNICHE
Il Film

THE RING 

(The Ring)
Usa, 2002, 115’
Regia: Gore Verbinski
Cast: Naomi Watts, Brian Cox, Martin Henderson, David Dorfman, Jane Alexander, Lindsay Frost, Amber Tamblyn, Rachael Bella, Sandra Thigpen, Shannon Cochran, Daveigh Chase, Richard Lineback, Sasha Barrese, Tess Hall, Adam Brody.

Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect ratio: 1.85:1 1920x1080p/AVC MPEG-4

Audio: Inglese DTS-HD Master Audio 5.1 / Italiano Dolby Digital 5.1 
Distributore: Paramount/Universal Pictures Home Entertainment