THE BOOK THIEF di John Williams
ARTISTA: JOHN WILLIAMS
TITOLO: The Book Thief
ETICHETTA: Sony Classical
ANNO: 2014
Immarcescibile, vetusto e venerabile, eppure ancora capace di insegnare l’arte della composizione per il Cinema e di dare punti a tutti quelli che si sono collocati nel solco da lui tracciato con la malcelata ambizione di diventare grandi quanto lui. Questo è John Williams che sebbene abbia diradato i suoi impegni per il Cinema, ci regala una nuova perla; e senza smarrire un briciolo delle sue acclamate capacità e dell’abilità di catturare (e trasformare in musica) l’essenza più intima dell’opera cui presta il suo talento. Merita ammirazione e rispetto assoluti; senza mezzi termini. “Storia di una ladra di libri” è la trasposizione cinematografica del romanzo di Markus Zusak, scritto nel 2005 ed adattato per il grande schermo da Brian Percival; ambientato in Germania durante la II^ Guerra Mondiale vi si narra della giovane Liesel che, dopo aver imparato a leggere, diventa una lettrice fanatica e ossessiva di libri proprio quando i Nazisti, nel corso della loro repressione (e della successiva messa a ferro e fuoco dell’Europa), cominciano a bruciare tutti i libri che a loro dire hanno ’inquinato’ la Germania per impedire il risveglio delle coscienze… Lo score del decano dei compositori di colonne sonore ancora in attività schiaccia sul pedale dell’evocazione drammatica pur senza perdere quel senso di ottimismo che lo ha sempre contraddistinto in carriera. Williams nell’ultimo decennio ha lavorato esclusivamente per gli antichi sodali Steven Spielberg e George Lucas e l’essere riusciti convincerlo a prendere parte a questo progetto lo si deve all’affezione che l’ottantaduenne compositore ha sempre dichiarato nei confronti del romanzo di riferimento. Il compositore è unico quando tira fuori un sublime ed emozionante corpo musicale partendo da poche note isolate sul pentagramma. Cosa che puntualmente avviene anche in questo caso. Le musiche composte spingono sul pedale dell’evocazione e ci riportano dalle parti delle prime significative (di stampo drammaturgico) esperienze di Williams nei ’70 e ad alcune degli ’80 con quel corposo utilizzo di ottoni, oboe e clarinetto e un lavoro guida condotto al pianoforte. Due i temi predominanti, sviluppati in parallelo e con identica enfasi. Il primo introdotto nel pezzo “One Small Fact” viene poi reiterato in “Learning to Read“, “Learning to Write” e “Writing to Mama“; il secondo prende il là da “The Journey to Himmel Street” e “The Book Thief“, e mantiene una sua elegante struttura classicheggiante per descrivere e rendere conto dell’epoca e dell’ambientazione del racconto. I momenti di maggiore epicità dello score si colgono quando Williams chiama in causa l’intero corpo dei musicisti impegnati nelle sessioni di registrazione, fatti salvi alcuni brevi passaggi nei quali con i pochi strumenti in azione il sound diventa minimalista. Particolarmente indovinata è la resa della suite conclusiva “The Train Station“. “The Book Thief” è un lavoro significativo, certo non memorabile per quelli che sono alcuni standard cui ci ha abituati Williams, ma in ambito di musiche per il Cinema rimane una ’experience’ importante.
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA