Cinema

TENET di Christopher Nolan

 

 

L’OSSESSIONE DEL TEMPO PER CHRISTOPHER NOLAN

 

 

 

Tenet”, prima che essere un film firmato da Christopher Nolan, è per il pubblico di appassionati di cinema il primo grande ed imprescindibile appuntamento nelle sale dopo il lockdown. Un segnale importante per tentare un ritorno ad una normalità che comunque non sarà più la stessa. Ma pur sempre un segnale incoraggiante e foriere di buone sensazioni dopo il blackout di circa 6 mesi imposto dal covid-19. Perché il Cinema – e soprattutto un ‘certo tipo di Cinema’ – deve essere visto in sala.

 

 

Nel panorama della cinematografia contemporanea nessuno regista come Christopher Nolan ===Consulta la Filmografia=== è stato in grado di ‘accendere’ le attenzioni del pubblico. Questo è un film molto ambizioso da parte del regista di “Dunkirk” e della trilogia Dark di Batman, a lungo avvolto (volutamente) nel mistero, e lo stesso Nolan aveva disseminato qualche indizio a inizio anno: «Partiremo dal punto di vista di un film di spionaggio, ma andremo verso mete differenti. Attraverseremo generi diversi in una formula, spero, fresca ed emozionante. Non c’è alcun dubbio che questo sia il film più ambizioso che abbia mai realizzato». Chi adora il regista gli riconosce qualità di genio visionario, la capacità di mettersi in evidenza per la complessità del suo linguaggio visivo e per essere autore di alcune pagine indimenticabili della Storia del Cinema. “Tenet”, alla verifica della visione in sala, nell’anteprima organizzata per la stampa da Warner Bros., un giorno prima dell’uscita nelle sale, è una spy story dall’intreccio complesso e cervellotico che affronta (come si trattasse di una sfida) le leggi invalicabili dello spazio-tempo, pronta a sovvertire le regole della fisica e della messinscena cinematografica. Il cinquantenne regista (ha compiuto gli anni il 30 luglio scorso), acclamato come uno dei cineasti più influenti del XXI secolo, ha realizzato un’opera (come sempre) visionaria che elabora ed amplifica elementi di due suoi acclamati film, “Memento” del 2000 e “Inception” del 2010, ma su una matrice di stampo spionistico dal ritmo ‘asfissiante’ e molto alto; è quantomeno singolare che un lasso di tempo di dieci anni si frapponga tra questi tre suoi lavori. Ed un riferimento ‘altro’ può essere la serie tv tedesca “Dark”, creata da Baran bo Odar e Jantje Friese, che ha fatto del viaggio nel tempo il suo elemento distintivo. Al cinema abbiamo visto situazioni analoghe di scansioni temporali in film come “Avengers: Endgame”, “L’esercito delle dodici Scimmie”, “Donnie Darko”, “Looper” e sovente in “Star Trek”.
SINOSSI: Un operativo americano senza nome, che lavora con la CIA, partecipa a un’azione in Ucraina, durante un attentato terroristico in un teatro dell’opera. Scoprirà che questa operazione era anche un test per mettere alla prova non solo la sua fedeltà all’Agenzia, ma pure la sua propensione a rischiare la vita per salvare persone innocenti. Viene così introdotto in un programma misterioso e compartimentalizzato, dove i partecipanti sanno solo quello che devono sapere. Lo addestrano quindi ad affrontare agenti che si muovono nel tempo e hanno pallottole che sparano a ritroso – ossia rientrano nella pistola – senza però spiegargli quale sia il loro obiettivo, ma solo che dall’esito delle sue operazioni dipende la sopravvivenza del mondo intero.
C’è da chiedersi anzitutto il perché del titolo: Tenet è una parola latina di solito utilizzata come codice, poi è una parola palindroma ben significativa per le dinamiche del film e, ‘dulcis in fundo’, era il cognome di un direttore della CIA; il che non guasta visto che siamo nel bel mezzo di una vicenda che vede la Central Intelligence Agency operativa. Perché facciamo la conoscenza con un gruppo selezionato di agenti incaricati di sventare un pericoloso conflitto mondiale che potrebbe avere conseguenze ben peggiori d’un olocausto nucleare: per «salvare il mondo da quello che poteva succedere». Sottolineiamo inoltre che titolo e alcuni nomi dei personaggi sono ispirati al ‘Quadrato del Sator’, un’enigmatica iscrizione latina palindroma che recita: SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS. C’è, come sempre nelle opere di Nolan, un affascinante livello di lettura metafilmica che giustifica l’attenzione che la critica e gli appassionati dedicano al regista nato a Londra. Qui, nel complicato meccanismo narrativo e nelle ellissi temporali che si vanno configurando, tra momenti ‘action’ ed un efficace montaggio alternato, il personaggio principale (interpretato da John David Washington, figlio di Denzel) si chiede ripetutamente (e letteralmente) se sia davvero lui il protagonista della storia filmica cui assistiamo sullo schermo; ma non siamo dalle parti di commedie paradossali quali ad esempio “Ricomincio da capo” (Harold Ramis, 1993) o “What Women Want – Quello che le donne vogliono” (Nancy Meyers, 2000) o “Nei panni di una bionda” (Blake Edwards, 1991), in cui i rispettivi protagonisti si domandano cosa stia succedendo loro, se quello che li coinvolge sia un sogno o sia realtà, qui le cose si fanno estremamente seriose. Il tempo si riavvolge ma non è la stessa cosa per tutti i film: non scorre in maniera lineare, ma in una doppia direzione è la tesi che vuole avvalorare il film, si gioca insomma su un concetto di paradosso temporale. “Tenet” ha set grandiosi, scene d’azione perfettamente articolate e un marcato utilizzo di effetti speciali (superati i 205 milioni di budget); è stato girato su pellicola a 70 mm e in buona parte in IMAX (tra Danimarca, Estonia, India, Italia, sulla Costiera Amalfitana, Norvegia, Regno Unito e Stati Uniti) e in una sala attrezzata andrebbe visto; la visione in una sala ‘normale’ non lascia supporre alcunché di mirabolante. È molto bella la scena iniziale nell’Opera House di Oslo, una sequenza dal ritmo forsennato e totalizzante, così come quella lunghissima costruita nell’aeroporto della città norvegese. Nolan ha raccontato a Total Film il modo singolare di ‘stare’ sul set durante le riprese: «Non so di sicuro se è vero, ma ho quest’idea che se pensiamo a Sergio Leone quando ha fatto “C’era una volta il West”, c’è questa sensazione… non credo abbia visto dei film western mentre lo faceva. È un film che esprime il suo amore per il genere che è cresciuto anno dopo anno dopo anno. E c’è qualcosa di favolosamente amplificato nel modo in cui poi affronta quel genere. È un distillato di tutte queste cose nel suo passato e delle sue impressioni sul genere. Volevo che la troupe si tuffasse in questo film in modo davvero unico, e che non fosse influenzata coscientemente da altre cose, ma che il nostro amore per il genere e per i film in generale, alimentasse il modo in cui esprimiamo le cose». Negli Stati Uniti uscirà il 3 settembre, il 4 uscirà in Cina. In forte ascesa è John David Washington che molti ricorderanno certamente protagonista dell’ultimo film di Spike Lee, “Blackkklansman”, con quella pettinatura afro. Il figlio di Denzel è approdato al cinema dopo essere stato per alcuni anni un giocatore professionista di football americano. Troviamo poi Robert Pattinson (lanciato dalla partecipazione alla saga di “Twilight” e presto vedremo vestire i panni del nuovo, attesissimo Batman) nel ruolo dell’enigmatico e crepuscolare Neil, Kenneth Branagh ===Consulta la Filmografia===, presente anche in “Dunkirk”, veste i panni di un ‘villain’ spietato e sopra le righe, il trafficante d’armi Andrei Sator, che, tra le spire del racconto, vive un melodrammatico rapporto con la moglie Kat (la stupenda attrice australiana, di padre polacco, Elizabeth Debicki, già apprezzata ne “Il grande Gatsby”). Nel cast troviamo anche Michael Caine, un attore feticcio per Nolan. Assai efficace è la colonna sonora composta dallo svedese Ludwig Göransson, incalzante e stentorea, dopo che per lungo tempo l’abituale riferimento compositivo di Christopher Nolan era stato Hans Zimmer. Göransson è balzato alla notorietà per l’Oscar alla Migliore Colonna Sonora conquistato nel 2019 per il marveliano “Black Panther” di Ryan Coogler. “Tenet” è uno spettacolare rompicapo che disorienta, frutto dell’estroversa creatività di Nolan e coinvolge lo spettatore tra tenaglie temporali ed entropia invertita, un film crepuscolare e palindromo perché lo impegna a non distrarsi, a prestare la massima attenzione ad ogni evento, ad ogni particolare, ad entrare nella storia pur restando comodamente seduto in poltrona. Che sia un capolavoro solo il tempo (toh! Chi si rivede) e ripetute visioni del film a sedimentarsi nel nostro subconscio, potranno sancirlo, ma è un lavoro che fin dal primo approccio non lascia indifferenti.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 


(immagini per cortese concessione di Warner Bros.)

 

 

 

 

 

TENET
(Tenet)
Usa, 2020, 150’ 
Regia: Christopher Nolan
Cast: John David Washington, Robert Pattinson, Elizabeth Debicki, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson, Clémence Poésy, Michael Caine, Kenneth Branagh, Fiona Dourif, Andrew Howard, Wes Chatham, Himesh Patel, Martin Donovan, Anthony Molinari, Jack Cutmore-Scott, Yuri Kolokolnikov, Sean Avery, Mark Krenik, Laurie Shepherd, Denzil Smith.
Distributore: Warner Bros Italia
Data di uscita in Italia: mercoledì 26 agosto 2020
Data di uscita negli Usa: giovedì 3 settembre 2020