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SYMPATHY FOR THE DEVIL di Jean-Luc Godard in Blu-Ray

 

 

 

 

 

 

 

Sympathy for the Devil” e “One Plus One”, di Jean-Luc Godard, per lungo tempo rimasti ‘invisibili’, erano stati riportati alla luce più d’una decina d’anni fa dalla Raro Video che ne aveva curato una importante edizione in DVD nel 2006; ora Koch Media ha approntato una edizione in Alta Definizione in un doppio Blu-Ray.

 

Jean-Luc Godard girava “One Plus One” in Inghilterra nell’estate del ’68 proponendosi di esplorare con la sua cinepresa la ‘swinging London’ a partire da una serie di prove di registrazione (per l’album “Beggars Banquet“) che i Rolling Stones (con Brian Jones ancora in vita) compiono, prima di entrare in sala d’incisione, e passando ad altri episodi (sono cinque in tutto) che vedono un’intervista metaforica ad un’attrice (Anne Wiazemsky) vestita con abito ottocentesco a simboleggiare la ‘Democrazia liberale’, una libreria zeppa di testi porno nella quale un libraio fascista malmena due ebrei dopo aver letto il “Mein Kampf” di Hitler, una ragazza per le strade di Londra a tracciare scritte (tra il politico ed il fantapolitico) sui muri della città, un gruppo di militanti del Black Power che leggono testi rivoluzionari in un cimitero di automobili e massacrano a raffiche di mitra alcune ragazze bianche. Un affresco colorato e provocatorio come d’abitudine per Godard, a quel tempo coinvolto al pari di tanti suoi colleghi nei moti di protesta del maggio parigino infiammato, ma anche un’opera a lungo rimasta ‘invisibile’. Il film veniva girato in Inghilterra con troupe inglese, concepito in origine come un 16mm ed in Italia  usciva con il titolo “I Rolling Stones secondo Godard“. Jean-Luc Godard è stato fondatore assieme a François Truffaut, Jacques Rivette, Claude Chabrol e Éric Rohmer, ed uno degli esponenti più importanti della Nouvelle Vague, il movimento cui successivamente avrebbero fatto parte anche cineasti quali Jacques Demy, Jean-Pierre Melville, Jean Rouch, Roger Vadim, Alain Resnais, Luis Malle e Maurice Pialat. All’epoca il regista si distingueva dai suoi colleghi della Nouvella Vague per essere certamente l’autore più prolifico e sperimentale, oltre a costituire un’avanguardia militante di un cinema di denuncia politica. E lo stesso “Sympathy for the devil/One plus one” – seppur girato in Inghilterra – emergeva allora quale manifesto di una sinistra schierata sulle barricate della protesta dell’infiammato maggio francese del 1968. Rivisto cinquant’anni dopo il film ha ancora motivi significativi per farsi apprezzare. Non si tratta di un documento musicale, sebbene prenda le mossa dalle riprese in studio (agli Olympic Sound Studios di Londra) dei Rolling Stones impegnati nelle prove e nella creazione del brano che da il titolo al film, “Sympathy For The Devil” (contenuto poi nell’album “Beggar’s Banquet”). E tra Mick Jagger, Keith Richards, Charlie Watts e Bill Wyman c’è pure (ancora) Brian Jones che sarebbe morto qualche mese più tardi dopo la pubblicazione del pezzo. “One Plus One” e “Sympathy for the Devil” fondamentalmente coincidono, sono lo stesso film, ma in realtà si tratta delle due diverse versioni montate l’una da Jean-Luc Godard e l’altra proditoriamente dal produttore Iain Quarrier, entrati in contrasto fra loro in corso d’opera, e titoli volutamente (o forzatamente) differenti tra di loro. Smontato e rimontato arbitrariamente dal produttore nel tentativo di estremizzare la visione-happening del film e colpire meglio e di più il senso immaginifico dello spettatore. Sul libro “Introduzione alla vera storia del cinema” (Editori Riuniti, 1982) si leggono le parole dello stesso Godard che ne spiegano la genesi: «È un film che è stato girato contemporaneamente ai fatti del maggio ’68 a Parigi, un momento in cui mi si rinfacciava di essere andato a lavorare all’estero mentre tutto il popolo francese era in sciopero… Ed era un momento in cui ero abbastanza… Ero, credo, sempre più sperduto. E cercavo di incollare dei pezzi, di trovare altri pezzi, cominciavo a filmare delle cose in modo separato. E visto che in giro c’era della musica, questo poteva offrirmi l’occasione per… In un primo momento dovevamo farlo con i Beatles, poi non si è più fatto… e abbiamo chiesto ai Rolling Stones… così… e loro hanno accettato. Era una produzione tutta inglese, io facevo solo il regista, e quindi… Così sono andate le cose». Ed ancora: «Quello che mi interessava era proprio questo: dividere in due. Mi ricordo che così era in tutti i film che tentavo di fare a quell’epoca e di cui solo questo è stato finito… Il soggetto era questo: da un lato c’era One – cioè i Rolling Stones – e di fronte c’ero io. Questo faceva dunque One plus One. Uno più uno, che era un modo per cercare di fare due. Ma poi mi sono accorto, dopo, che fra due cose ci deve essere sempre un’altra cosa, cioè quel più o quel meno. Non è mai solo due; è tre o… E’ sempre tre. E proprio per questo il film che facevo non era un film era solo one più one, diciamo così. E non arrivava a essere una parità, quel più che mi escludeva non diventava… Cioè in quel film non ci pensavo. Erano solo, appunto, alcuni elementi». E quando il film venne presentato il 20 novembre 1968, al National Film Theatre di Londra, Godard saliva sul palco e si rese protagonista di una celebre invettiva – passata alla storia – nei confronti del produttore Iain Quarrier, colpevole di aver manipolato la sua opera e di aver fatta uscire nelle sale con un titolo diverso da quello che egli aveva concepito, per sfruttare l’appeal commerciale che la presenza nel cast dei Rolling Stones poteva assicurare. Una modifica arbitraria che mandò su tutte le furie il regista era stata quella di inserire la versione completa della canzone dei Rolling Stones nei titoli di coda (su un fermo immagine finale, virato in blu, con l’attrice esanime su una gru tra due bandiere, una nera e una rossa) del film mentre il regista, al contrario, si era limitato a pochi accordi e qualche rullata di batteria su uno sfondo nero. Coltivando un’idea di cinema che debordasse dai binari convenzionali in cui si muoveva, il finale del film, in un lungo piano sequenza su una spiaggia, mostra il personaggio femminile collassare e la donna che viene sollevata su una gru sulla quale sono issate due bandiere una rossa e una nera, a evidenziare il senso di caos dialettico ed ideologico che pervade l’intero film, a riflettere lo sguardo radicale di un regista ed intellettuale e di conseguenza lo spirito dei drammatici eventi di quel maggio del 1968. Il trasferimento in High-Definition del film garantisce maggior pulizia delle immagini mentre il comparto sonoro è poco rilevante vista la natura documentaristica del girato risalente al 1968. Un extra importante è il documentario “Voices” (1968) di Richard Mourdant, della durata di una quarantina di minuti, incentrato sulla lavorazione del film in Inghilterra, un ‘Dietro le Quinte’ integrata da un’intervista al regista, che ci illustra la genesi e il significato di quest’opera.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 


(immagini per cortese concessione di Koch Media)

 

 

NOTE TECNICHE
Il Film 

SYMPATHY FOR THE DEVIL / ONE PLUS ONE
(Sympathy for the Devil/One Plus One)
Inglese, 1968  101’ + 100’
Regia: Jean-Luc Godard
Cast: i Rolling Stones, Anne Wiazemsky, Bernard Boston, Danny Daniels, Frankie Dymon, Iain Quarrier, Illario Pedro, Karl Lewis, Linbert Spencer, Mark Matthew, Michael McKay, Nike Arrighi, Roy Stewart, Rudi Patterson, Sean Lynch, Tommy Ansah.
Informazioni tecniche del Blu-Ray

Video: 1,33:1 MPEG-4 AVC Video 1080p
Audio: Inglese DTS-HD Master Audio 2.0
Distributore: Koch Media