STOKER di Clint Mansell
ARTISTA: CLINT MANSELL
TITOLO: Stoker
ETICHETTA: Milan Records/Warner Music
ANNO: 2013
Collaborazione importante quella che si è venuta a creare tra Park Chan-Wook (noto dalle nostre parti per “Old Boy” e per la ‘Trilogia della Vendetta’) ed il compositore britannico Clint Mansell (da Coventry) per “Stoker”, bizzarro primo film americano del regista coreano. Da una parte sugli scudi un autore espressione di una ‘new wave’ cinematografica in forte ascesa nella considerazione e nelle attenzioni degli addetti ai lavori occidentali, dall’altra troviamo uno dei più talentuosi compositori per il cinema che, come altri suoi colleghi di spicco, ha un passato rock nell’alternative band dei Pop Will Eat Itself, attiva ancora oggi ma il cui successo basilare si registrava tra la fine degli anni ’80 e i primi ’90. Mansell ha alle spalle un lungo sodalizio sinergico con Darren Aronofsky (“Pi greco – Il teorema del delirio”, “Requiem For A Dream”, “Il cigno nero”), per score sovente intrisi di sonorità intriganti e complesse. E se “Stoker”, un dramma famigliare sfumato in horror psicologico, di per sé ha suscitato qualche perplessità nella critica la sua colonna sonora ha superato la prova a pieni voti. La partitura composta in questa occasione è quanto mai variegata, rarefatta, avvolgente e si muove su un registro orchestrale di chiaro stampo thriller sul quale si intrecciano sonorità colte tra hip hop, ambient ed elettronica, e punteggiature del pianoforte. E che trovano perfetta sintonia con le linee narrative privilegiate da Park Chan-wook. La colonna sonora contempla pure due pezzi trip-hop cantati da Emily Walls (“Becomes the Color”, “If I Ever Had a Heart”), uno di Philip Glass (“Duet”), il pregevole classico retrò dei ’60 “Summer Wine” di Nancy Sinatra & Lee Hazelwood, quanto mai efficace nelle dinamiche descrittive, più – singolare – un estratto lirico da “Il trovatore” di Giuseppe Verdi (“Stride La Vampa” cantata da Victoria Cortez).
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA