SOLE A CATINELLE di Gennaro Nunziante in Blu-Ray

 
 
 
Allora forniamo un po’ di dati; “Sole a catinelle” – lo dicono i numeri – è il film italiano che ha incassato di più nelle sale della nostra penisola (quasi 52 milioni di euro) in tutta la storia del Cinema; si piazza subito dietro “Avatar” (oltre 65 milioni) e precede “Titanic” (fermo a 50), entrambi firmati da James Cameron, ovvero due colossal ‘a stelle e strisce’ del botteghino internazionale.

Per la cronaca, in quarta posizione troviamo un altro film di Checco Zalone, “Che bella giornata” (47 milioni), ma ricordiamo che in questi casi bisogna come sempre fare la tara dell’inflazione generata dal costo del biglietto, che è lievitato nel corso degli anni e dei decenni, per poter affermare che si tratta pure del più grande successo di tutti i tempi; questo non avviene ma non è questo discorso che al momento può interessarci più di tanto. Quello conseguito dal film è un risultato – in termini di incassi – davvero considerevole che sancisce in modo inequivocabile lo straordinario livello di popolarità raggiunto da Checco Zalone (al suo terzo film, dopo Cado dalle nubi” e il già citato “Che bella giornata”), la cui ascesa, come è avvenuto per il 99% dei comici nostrani (e non solo), ha preso avvio prepotentemente dagli schermi televisivi, e più precisamente da un programma ‘cult’ qual è Zelig. Zalone è diventato (anche e soprattutto) grazie al Cinema un fenomeno comico-farsesco senza precedenti, irresistibile nella sua veste ‘cafonal’, una sorta di sberleffo spregiudicato. Una comicità la sua, direi, ‘politicamente scorretta’ che il comico pugliese sa servire agli spettatori con noncuranza, con quel suo linguaggio sgrammaticato e con il sorriso sulle labbra, tale da apparire per questo disarmante. Afferma di ‘dire solo la verità, sempre la verità’ ed è vero anche se tante delle le sue ‘verità’ sono scomode, ‘maleducate’, devastanti nella loro disarmante semplicità. Il ‘braccio armato’ di Zalone è il regista Gennaro Nunziante che ne asseconda l’estro e le cattiverie, e condividendone la scrittura. Il successo che da qualche tempo arride al comico pugliese ha diviso (schierati su due fronti opposti) quelli che sono diventati fan/seguaci entusiasti del suo cinema e coloro che guardano alla cosa con una sorta di diffidenza ‘aristocratica’, in nome di un rigore intellettuale che non ammette le mezze misure, poco propensi ad accettare compromessi. In mezzo dovrebbe esserci il senso critico di chi non può non disconoscere che il ‘fenomeno Zalone’ contiene qualche elemento di riflessione non del tutto peregrino e che – come sempre accade in questi casi – solo il tempo potrà rimettere le cose a posto, e magari tra qualche anno parleremo di lui e del suo talento come di un ‘cult’, accorgendoci (forse) di quanto la sua comicità, il suo vocabolario sgangherato, siano lo specchio più fedele (antropologicamente parlando) dell’Italia di oggi. Da parte nostra, pur essendo critici e pur stigmatizzando la banalità di tante produzioni nostrane (e non solo), riconosciamo – se non la qualità ‘alta’ dei film di Zalone – almeno il fatto di aver portato una ventata di novità nel nostro cinema asfittico e di aver inciso positivamente quando ha stravolto una serie di regole piuttosto cristallizzate. Rimane incontestabile la considerazione della palese difficoltà di esportare il ‘Modello Zalone’ all’estero per motivi di incomprensibilità oltre i confini nazionali del linguaggio del comico; e questa è davvero la nota più dolente perché il nostro Cinema avrebbe un grande bisogno di farsi apprezzare in altri mercati. In questo terzo film notiamo lo sforzo da parte dei realizzatori di costruire una sceneggiatura meglio articolata; sebbene Checco rimanga sempre fedele a se stesso, al personaggio carico di auto-ironia che si è cucito addosso, fatto di gag e battute spassose, fulminanti, intelligenti e prive di volgarità. La vicenda ruota intorno ad un venditore di aspirapolvere ottimista ed assai sicuro di sé (e in crisi coniugale) che è costretto a mantenere la promessa fatta al figlio di dieci anni di portarlo in vacanza se avesse preso tutti Dieci a scuola. I due partono per andare a trovare una vecchia zia nel Molise… La storia diventa un pretesto per snocciolare l’intero repertorio dialettico e gestuale del comico; e non mancano nemmeno le canzoni grossolane su cui Zalone ha costruito parte della sua fortuna televisiva.
Profilo tecnico nella norma dei prodotti più che soddisfacenti di ultima generazione anche se, ovviamente, non raggiunge i picchi qualitativi garantiti da prodotti più sofisticati che sono accompagnati da Effetti digitali e architettura sonora più complessa. Tra gli extra solo un ‘Dietro le Quinte’ oltre al Trailer.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 


(immagini per cortese concessione della Medusa/Warner Home Video)

NOTE TECNICHE
Il Film

SOLE A CATINELLE

(Sole a catinelle)

Italia, 2013, 87’
Regia: Gennaro Nunziante
Cast: Checco Zalone, Aurore Erguy, Miriam Dalmazio, Robert Dancs, Ruben Aprea, Valeria Cavalli, Orsetta De Rossi, Matilde Caterina, Daniela Piperno, Lydia Biondi, Augusto Zucchi, Marco Paolini, Stefano Sabelli.

Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect Ratio: 2.35:1 1920x1080p/ AVC MPEG-4
Audio: Italiano DTS 5.1
Distributore: Medusa/Warner Home Video