SINISTER 2 di Ciarán Foy
UN BOOGEYMAN E I CRUDELI BAMBINI FANTASMA. “Sinister 2” è il sequel thriller-horror del film uscito nel 2012, diretto da Scott Derrickson e interpretato da Ethan Hawke; certamente inquietante, in alcuni frangenti crudo, sconvolgente e agghiacciante, e suspense e brividi lungo la schiena non mancano, ma non è del tutto riuscito.
Nel week-end d’apertura (21-23 agosto scorso) al box-office americano, abituale termometro del successo in proiezione futura di un film “Sinister 2” ha racimolato la cifra 10,5 milioni di dollari – non male! -, che è subito servita a colmare (dollaro, più dollaro meno) il budget investito di 10 milioni; segno questo che il film era molto atteso dallo zoccolo di fan che avevano apprezzato il primo capitolo di “Sinister” (incasso ‘worldwide’ di circa 78 milioni di $) e che ribadisce, qualora ce ne fosse ancora bisogno, del buon stato di salute del genere che, in qualche caso (ma non sempre) prova anche a rigenerarsi, a trovare nuova linfa, a battere nuove strade. Il produttore Jason Blum (un nome da tenere sotto controllo; ha all’attivo fortunate saghe come “Paranormal Activity” e “Insidious”), con la sua casa di produzione Blumhouse, si è conquistato una certa considerazione nell’ambiente per la grande capacità di realizzare film a basso costo (solitamente intorno ai 2-3 milioni di dollari; “Sinister 2” in questa direzione rappresenta un’eccezione), ampiamente ripagati dagli esiti al botteghino, e per mantenere una forte aderenza tecnica e visiva alla codifica più estrema del genere horror. Lo spirito malvagio del demone babilonese Bughuul, l’uomo nero di turno, il boogeyman, che si impossessa delle menti dei bambini, era stato figura centrale anche del primo film. Qui, in un contesto ambientale parzialmente diverso, facciamo la conoscenza di due fratelli gemelli di 9 anni, Dylan e Zach Collins, che la madre, la protettiva Courtney, ha portato di tutta fretta (e di nascosto) in una casa isolata in una zona rurale dell’Illinois per sfuggire all’ex marito Clint, dal quale si è separata perché maltrattava lei e il figlio Dylan, e che minaccia di far valere la patria podestà sui ragazzi ancora minorenni. L’ignara donna non sa però che la casa in cui si è stabilità (o meglio, la vicina chiesa abbandonata) si porta dietro storie passate di morti violente e ancora vi aleggia lo spirito malefico e omicida della divinità pagana Bughuul. Dylan, il più fragile dei due gemelli, comincia ad essere perseguitato da visioni inquietanti e inizia a subire l’influenza di cinque bambini fantasma (che si materializzano di notte nella sua stanza) i quali lo obbligano a visionare terribili e raccapriccianti filmini in 8mm nascosti nella cantina. Bughuul recluta i suoi piccoli adepti dopo averli costretti a sterminare le rispettive famiglie in maniera orribile (si tratta di vere e proprie esecuzioni) e a riprenderne l’efferato meccanismo adottato che poi diventerà uno dei video estremi d’una ‘collection’ tutta particolare. A far comprendere alla donna la situazione di pericolo in cui si è cacciata provvede il vice-sceriffo apparso nel primo film, e che ora è un investigatore privato, l’unico a conoscere come stanno le cose e che porta avanti le indagini avviate dallo scrittore Ellison Oswalt, morto sul finire della precedente vicenda… Il primo “Sinister”, per la sua atipicità, senz’altro può essere considerato uno dei migliori horror dell’ultimo decennio, per il modo sapiente di gestire gli inevitabili e numerosi rimandi che il genere cinematografico serve su un piatto d’argento, mentre il secondo film, pur prendendo il là dalla storia del primo (ma con protagonisti sostanzialmente diversi) ed impostato sullo stile del found footage movie, non progredisce e rimane impantanato nelle convenzioni più ovvie dell’horror, riciclando banalmente elementi e luoghi comuni fin troppo abusati. “Sinister” ha una più calibrata ‘escalation’ della suspense, del senso di paura e di mistero, “Sinister 2” va avanti a scatti, la paura è a comando e non frutto di una naturale evoluzione narrativa. Va detto comunque che non c’è una bocciatura senza appello e che molte cose sono da salvare; mescola elementi facilmente identificabili di film quali “The Ring”, “Shining”, “Il villaggio dei dannati”, “Grano rosso sangue” e “Paranormal Activity”, oltre al cult spagnolo del 1976 “Ma come si può uccidere un bambino?” di Narciso Ibáñez Serrador. Alla visione del film si coglie poi l’omaggio (reso attraverso le immagini di un film che va in onda in televisione) a “La notte dei morti viventi” (1968) di George A. Romero. Come regista troviamo Ciarán Foy al posto di Scott Derrickson (all’attivo un “Hellraiser 5: Inferno” nel 2000 e l’apprezzato “The exorcism of Emily Rose” del 2005), qui soltanto produttore e co-sceneggiatore. Nei panni di Courtney c’è Shannyn Sossamon, di cui avevamo fatto la conoscenza nel 2001 in “Il destino di un cavaliere”, dove interpretava il ruolo di Lady Jocelyn.
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
(immagini per cortese concessione di Koch Media)
Sinister 2
(Sinister 2, Canada/Stati Uniti/Gran Bretagna, 2015)
Regia: Ciarán Foy
Genere: Horror
Durata: 97’
Cast: James Ransone, Shannyn Sossamon, Lea Coco, Robert Daniel Sloan, Dartanian Sloan, Nicholas King, Tate Ellington, Lucas Jade Zumann, Caden M. Fritz, Jaden Klein, Olivia Rainey, Laila Haley.
Sceneggiatura: Scott Derrickson, C. Robert Cargill
Produttori: Jason Blum, Scott Derrickson
Produttori esecutivi: Brian Kavanaugh-Jones, Charles Layton, Couper Samuelson, Xavier Marchand
Fotografia: Amy Vincent
Scenografia: Bill Boes
Costumi: Stephani Lewis
Musiche: Tomandandy
Montaggio: Michael Trent, Tim Alverson
Casa di produzione: Blumhouse Productions, Entertainment One
Distribuzione Italia: Koch Media
Data di uscita in Italia: 03 settembre 2015