SHARK 2 – L’ABISSO di Ben Wheatley in Blu-Ray
Da quando Steven Spielberg nel 1975 lanciò in tutto il mondo il blockbuster che ha fatto epoca, “Lo Squalo”, la figura del predatore più temuto degli oceani è assurto a figura simbolo nell’immaginario del terrore inconscio che le profondità marine possono incutere in chi si avvicina alle acque, siano esse quelle azzurre delle spiagge del divertimento estivo o quelle delle distese marine più impenetrabili. Non sorprende quindi che un franchise come questo, avviato da “Shark – Il primo squalo” nel 2018 (budget da kolossal di 150 milioni di dollari), nonostante sia stato concepito come ‘horror del profondo’ eccessivo e debordante, abbia ottenuto un successo strepitoso, ben oltre i suoi meriti precipui, anche alla prova del suo sequel che senza troppi indugi è stato pianificato con opportuna strategia e budget stratosferico di 185 milioni. Il “The Meg”) del titolo, ci viene raccontato nel primo film, è una gigantesca creatura preistorica che scorrazzava negli oceani del Paleozoico, tre volte più grande del suo parente più stretto, già di suo temibile, lo squalo bianco, e al cui confronto il predatore di 
spielberghiana memoria impallidisce. Nel Cinema si sa – sono alcuni trattati di psicologia a confermarlo a più riprese – le creature minacciose delle profondità marine affascinano lo spettatore perché fanno riemergere non solo mostri spaventosi ma riportano in superficie anche un inconscio di ognuno di noi strettamente legato alla fase prenatale vissuta nel ventre materno. Film come “Moby Dick” di John Huston o addirittura “Chiedo Asilo” di Marco Ferreri, con Roberto Benigni protagonista, e lo stesso “Lo Squalo” di Spielberg, sono significativi a tal proposito. Ecco quindi che, in questi anni di iper-sfruttamento e ‘consumo’ degli effetti speciali, un film del genere possa andare incontro al consenso delle platee senza difficoltà alcuna. Nel prologo di “Shark 2” d’ambientazione preistorica un enorme T-Rex viene divorato con un boccone da un ancor più grosso Meg (desunto dal titolo originale di questo mini franchise della Warner Bros.) uscito fuori d’improvviso dalle acque del mare. A mediare le finalità globalizzate della produzione tra Stati Uniti e mercato asiatico, in particolare quello cinese, per “Shark – Il primo squalo” sono stati scelti quali interpreti l’inossidabile star britannica dell’Action Jason Statham === CONSULTA LA FILMOGRAFIA === e qualche interprete cinese. Statham/Jonas Taylor dopo aver sconfitto i due megalodonti (squali preistorici lunghi oltre 20 metri) del primo film, continua a presidiare gli oceani, si mostra perfettamente a suo agio nelle scene più movimentate, conferma quella ‘presenza fisica’ da eroe indistruttibile che lo ha reso un beniamino del pubblico dell’Action, molto amato anche sul mercato cinese. l’azione viene portata ad un livello ancora più alto del film precedente e, potremmo dire, ad una profondità assai maggiori. Le leggi dello spettacolo sempre più spinto fanno tracimare oramai, senza alcun pudore identitario, qualsiasi forma di credibilità e regalano allo spettatore quello che lo spettatore richiede a fronte del biglietto d’ingresso pagato. Il film poi, a latere, prova a darsi un’anima ‘green’ quando il protagonista Jason Statham, impegnato a salvare l’ecosistema marino, conduce la sua personale battaglia contro gli inquinatori dell’oceano. l’ingresso di Taylor/Statham avviene sulle note di “Under Pressure” di David Bowie e dei Queen. Il franchise è derivato da un romanzo di Steve Alten uscito nel 1997, “Meg”, che non aspettava altro che essere adattato per il grande schermo. A questo aggiungiamo che già
una decina d’anni fa avevano fatto capolino alcuni ‘z-movie’ dedicati ad una mostruosa e gigantesca creatura capace di fare cose impensabili che, dopo il primo spiazzante impatto, si erano ritagliati un angolo di ‘cult’ nel Cinema dell’eccesso. Era la casa di produzione Asylum che ci ha regalato la saga di “Sharknado” con tanto di squali volanti e improbabili motoseghe. “Jurassic Park” e “Jurassic World” si mescolano con “Lo squalo” e suoi derivati (vedi la saga di “Sharknado”) quando la storia narrata immagina una società di ricerca cinese guidata da Jiuming (è l’icona dell’action cinese Jacky Wu Jing ad interpretarlo), a capo della società di ricerca Mana One in Cina, abbia addestrato un enorme megalodonte per esplorare le profondità dell’oceano alla ricerca di reperti preistorici che potrebbero rivoluzionare le precedenti scoperte in questo campo. Durante una spedizione esplorativa a cui partecipa anche l’amico Taylor, si scopre però che un gruppo di trafficanti sta estraendo minerali preziosi dal fondale, alterando l’ecosistema e liberando il passaggio per la risalita dei megalodonti che erano rimasti nascosti fino a quel momento… La narrazione da questo momento in poi, tra creature marine improbabili, tra un esercito di grossi lucertoloni carnivori e un kraken, ma di sicuro effetto sugli spettatori, prende le pieghe più sorprendenti in un susseguirsi di colpi di scena per tutti i gusti, al costo (voluto) di superare perfino il buonsenso generale, e quindi la credibilità dell’insieme. Vogliamo vederci autoironia consapevole in tutto ciò? Se vi va fate pure, ma sappiate che siete obbligati a spegnere il vostro cervello. “Shark 2: L’Abisso”, in sostituzione di Jon Turteltaub, è stato affidato all’eclettico regista Ben Wheatley (“In the Earth”, “Rebecca”, “Free Fire”), con esperienza in horror viscerali e thriller conditi da una maliziosa vena di umorismo nero, assecondato da un team di esperienza: Haris Zambarloukos alla fotografia, Chris Lowe alla scenografia (“No Time to Die”, “The Gray Man”), Jonathan Amos al montaggio, Pete Bebb agli effetti speciali (“Inception”), più la dinamica colonna sonora composta da Harry Gregson-Williams. Il film diverte come un ‘pop-corn movie’ per famiglie, non c’è dubbio, carico di stereotipi e non dissimile da film come “Jurassic World”, “Paradise Beach: dentro l’incubo”, “L’orca assassina”, “Anaconda”, “Piranha” o “Godzilla”, per un paio d’ore lascia a riposo il cervello, piacerà a quelli che amano questo genere di 
Horror e lascia scaturire qualche brivido lungo la schiena. In capo agli innumerevoli ‘monster movie’ realizzati, il predatore implacabile, in questo caso, è inedito e ben fatto, per cui, benché si vada ben oltre ogni verosimiglianza, di certo il divertimento ‘elettrizzante’ e fracassone, da multisala pieno di popcorn o da visione domestica in allegra compagnia, è garantito.
TECNICA
“Shark 2 – L’Abisso” è stato trasferito in High-Definition 1080p codificato AVC (Aspect ratio 2.40:1) ad opera di Warner Bros. ed è assolutamente di impeccabile fattura sotto ogni profilo al punto da attestarsi su standard elevati di nitidezza; neri assai solidi, grande livello di dettaglio sia nei primi piani che nei campi medi, mentre nei lunghi si perde un po’ di fuoco ma è cosa del tutto ininfluente. Il comparto audio poggia su una traccia italiana DTS-HD MA 5.1 mentre l’originale inglese è offerto in un Dolby Atmos TrueHD che, anche grazie ai sottotitoli presenti, si lascia certamente preferire se si è alla ricerca di un sonoro coinvolgente e dinamico di alto livello e di buona resa surround. I Contenuti Extra (sottotitolati) comprendono il “Making of Meg 2: The Trench” e la featurette “Up From the Depths: Even More Beasts”.
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Film
SHARK 2 – L’ABISSO
(Meg 2: The Trench)
Usa/Cina, 2023, 115’
Regia: Ben Wheatley
Cast: Jason Statham, Sienna Guillory, Cliff Curtis, Skyler Samuels, Shuya Sophia Cai, Sergio Peris-Mencheta, Jacky Wu Jing, Page Kennedy, Ray Strachan, Melissanthi Mahut, Ron Smoorenburg, Benny Bereal.
Informazioni Tecniche del Blu-Ray
Aspect ratio: 2.40:1 1920x1080p/AVC MPEG-4 24 fps
Audio: Inglese Dolby Atmos TrueHD, Italiano, Spagnolo DTS-HD Master Audio 5.1
Distributore: Warner Bros. Italia