L'angolo del Kult!

SEPOLTO VIVO di Roger Corman in Blu-Ray

 

 

 

 

Roger Corman, Re dei B-Movie e figura di culto presso i cinefili di tutto il mondo, dirigeva “Sepolto vivo”, dopo “I vivi e i morti” (’60) e “Il pozzo e il pendolo” (’61), quale terzo degli otto film che tra il 1960 e il 1964 il regista di Detroit realizzava ispirandosi alle opere di Edgar Allan Poe.

 

 

Gli altri film di questa particolare serie sono “I racconti del terrore” (1962), “I maghi del terrore” (1963), “La città dei mostri” (1963), “La maschera della morte rossa” (1964) e “La tomba di Ligeia” (1964). Tutti tranne “Sepolto vivo” hanno avuto quale protagonista Vincent Price. «Nel 1960 – scriveva sulla rivista francese Positif il critico Robert Benayoun – Roger Corman associato a suo fratello Gene decide di mettere a punto le proprie doti e di raffinare i propri mezzi (ricordiamo, a beneficio di chi conosce meno il regista, la sua carriera nel cinema indipendente all’insegna di budget sempre assai risicati). Egli si crea una equipe modello, formata dal grande operatore Floyd Crosby (Oscar nel 1931 per la Fotografia di “Tabu” di Murnau), dallo scenografo Dan Haller, il più giovane creatore artistico di Hollywood, e dal musicista Ronald Stein. Le sceneggiature sono dello scrittore Richard Matheson e il ruolo di primo attore è stabilmente affidato a Vincent Price, attore, esteta e collezionista d’arte, la cui dizione, di una raffinatezza estrema, gli ha permesso di registrare su disco i classici, da Shakespeare a Poe. E in effetti, è proprio a Poe che si dedica interamente questo gruppo di artisti, in cerca di un terreno di esperienza illimitato, dove essi possono, in pratica, tentare di tutto. “I Vivi e i Morti”, realizzato con la spesa primato di 750.000 dollari in 15 giorni, in un puzzle complesso di décors, guadagna subito 1.750.000 dollari. “Il pozzo e il pendolo”, nel 1961, ne guadagna di più, e raccoglie insoliti elogi da parte della critica… Il livello dei film di Corman è nettamente superiore a quello dei film di Terence Fischer o Mario Bava, da una parte grazie alla bravura degli interpreti, e alla bellezza della fotografia, ma soprattutto, grazie alla scelta simbolica del regista». Gli Horror gotici firmati da Corman nei Sessanta hanno fatto scuola e sono diventati punto di riferimento ineludibile per chiunque si sia accinto successivamente a trattare la materia sul grande schermo. E si sono imposti all’attenzione della critica di pari passo con quelli realizzati in Inghilterra dalla Hammer Film (Dracula, Frankenstein, la Mummia, l’Uomo Lupo, rilettura dei classici Universal degli anni Trenta) più o meno nello stesso periodo. Ossessionato dalla paura di essere sepolto vivo (una paura tipica del periodo vittoriano e spesso presente nelle opere di Poe) Guy Carrel si fa costruire una cripta piena, zeppa, di marchingegni (per garantirsi una via di fuga) e gadget, nell’eventualità si realizzi una ‘prematura sepoltura’, per evitare a se stesso l’atroce prova di una falsa morte. La paura dell’uomo (un bravissimo Ray Millard) nasce da un episodio che viene esplicitato ad inizio film, quando il protagonista assiste alla riesumazione di un corpo da una bara che rivela come l’uomo sepolto si fosse risvegliato dentro la propria bara ed avesse in tutti i modi cercato di uscirne, che risveglia in Carrel un trauma infantile legato alla morte di suo padre. Egli si trascinerà verso il baratro della depressione e della follia, nonostante l’aiuto della giovane moglie… Una sceneggiatura, va detto, molto abile e assai curata fin nei dialoghi è l’elemento cardine della qualità di “Sepolto vivo”. Ricordiamo che Richard Matheson è colui che ha scritto “Io sono leggenda” (1954), da cui sono stati tratti ben tre film (“L’ultimo uomo sulla Terra“, 1964, di Ubaldo Ragona/Sidney Salkow, “1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra“, 1971, di Boris Sagal e “Io sono leggenda“, 2007, di Francis Lawrence) e che ha lavorato come sceneggiatore pure per i fortunati serial televisivi “Ai Confini della Realtà” e “Alfred Hitchcock presenta“, ed era stato poi chiamato ancora da Hitchcock per la scrittura de “Gli uccelli” nel ’62, subito abbandonata per divergenze con il grande regista inglese circa l’opportunità o meno di ‘mostrare’ nel film i terribili volatili al centro del plot narrativo. Altrettanto ‘importante’ è la fotografia con la predominante dei colori accesi, che si esalta ulteriormente in occasione del sogno-incubo del protagonista oppure quando avvolte tutto in una nebbia minacciosa.
Purtroppo, come già scritto per altre opere simili, la qualità del trasferimento in Alta Definizione mostra qualche lacuna resa tale dall’età della pellicola, dalla mancanza di un preciso lavoro di restauro al di là dell’ordinario intervento di pulizia digitale. Artefatti visibili, palette cromatica scialba e sbiadita, immagini discontinue, scarso contrasto e dettaglio, sonoro artificioso e un po’ ‘forzato’, ma nonostante tutto non ce la sentiamo di bocciare un film che dovrebbe essere presente nella cineteca personale di ogni appassionato di Cinema, e soprattutto in questo formato. Gli extra contengono, oltre ad una Galleria Fotografica e al trailer originale, un breve ‘Dietro le Quinte’ e un’intervista inedita a Roger Corman (13’).

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 


(immagini per cortese concessione della Pulp Video)

 

NOTE TECNICHE
Il Film

SEPOLTO VIVO

(The Premature Burial)

Usa, 1962, 78’
Regia: Roger Corman
Cast: Ray Milland, Hazel Court, Richard Ney, Heather Angel, Alan Napier, John Dierkes, Dick Miller, Clive Halliday, Brendan Dillon.

 

Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect Ratio: 2.35:1 / HD 1920x1080p/AVC
Audio: Italiano Dolby Digital 5.1
         Italiano, Inglese Dolby Digital 2.0
Distributore: Pulp Video/CG Home Video
Prezzo: Euro 19,90