PATRIA di Felice Farina in DVD
Presentato in concorso nel 2014 alle Giornate degli Autori del Festival di Venezia e tratto dal libro omonimo di Enrico Deaglio, “Patria” di Felice Farina è film che rientra nella nutrita schiera di opere (non solo italiane) nelle quali il problema del lavoro o della sua perdita è al centro della narrazione.
Senza dover risalire necessariamente al 1972, anno di “La classe operaia va in Paradiso” di Elio Petri (con Gian Maria Volontè), espressione di un cinema di impegno civile che all’epoca caratterizzava la fertile e stimolante scena cinematografica nostrana, basterà citare i numerosi film che negli ultimissimi decenni sono stati realizzati per comprendere come il tema della disoccupazione e della precarietà del lavoro siano da sempre materia viva e d’interesse costante. Ken Loach ne ha fatto sovente argomento dei suoi film (“Riff Raff”, “Piovono pietre”, “Il mio nome è Joe”, “In questo mondo libero” etc.), Stephen Daldry ha diretto “Billy Elliot” nel 2000 prendendo spunto dal celebrato sciopero dei minatori in pieno regime della Primo Ministro, signora Thatcher, e poi ricordiamo i fratelli Dardenne del recente “Due giorni una notte” (2015), “Cacciatore di teste” (2005) di Costa-Gavras, “Full Monty” (1977) di Peter Cattaneo, “Risorse umane” (1999) e “A tempo pieno” (2001) entrambi di Laurent Cantet, e gli italiani – così in ordine sparso ed appena indicativo – “Mi piace lavorare – Mobbing” (2003) di Francesca Comencini, “Tutta la vita davanti” (2008) e “Il capitale umano” (2014) di Paolo Virzì, “Smetto quando voglio” (2014) di Sidney Sibilia, “Giorni e nuvole” (2007) di Silvio Soldini, “Fuga dal call-center” (2008) di Federico Rizzo, “Generazione mille euro” (2009) di Massimo Venier, “Parole sante” (2007) di Ascanio Celestini, “Volevo solo dormirle addosso” (2004) di Eugenio Cappuccio, “Workers – Pronti a tutto” (2012) di Lorenzo Vignolo. Un elenco forse lungo ma utile a comprendere quanto il cinema si sia interessato a queste problematiche. Il film di Felice Farina prende il là a Torino dalla chiusura di una delle tantissime fabbriche dislocate sul nostro territorio. Salvo Borgna (interpretato da Francesco Pannofino), è un operaio siciliano trapiantato al Nord, sanguigno e berlusconiano, che, per protestare contro la chiusura imminente con il licenziamento di tutti dipendenti, decide di salire sulla torre dello stabilimento a 60 metri di altezza sperando che la televisione possa rendere di pubblico dominio la drammatica situazione della fabbrica. Al fianco di Salvo si pongono un operaio rappresentante sindacale di sinistra, Giorgio Bettenello (Roberto Citran), il custode ipovedente e autistico, Luca Ottolenghi (Carlo Gabardini), assunto come categoria protetta. Sarà la protesta di una notte che non sortirà alcun effetto se non quello di cementare il rispetto reciproco di ciascuno dei tre manifestanti, accomunati da un comune destino di disperazione e di rassegnazione; di loro alla fine non importa niente a nessuno. La contrapposizione ideologica – sembra dire il regista amaramente – che si coglie nella realtà politica e sociale odierna, non porta da nessuna parte in un momento in cui l’emergenza del lavoro è così centrale, e a cui la politica non riesce a dare soluzioni concrete. Quello poi che si innesta su questa vicenda, direi quasi minimalista, è la ricostruzione – attraverso filmati di repertorio – degli ultimi trentotto anni di vita italiana, a partire dall’uccisione di Aldo Moro per mano delle Brigate Rosse, passando per la strage di Bologna, i tanti attentati mafiosi e terroristici, i terremoti che hanno sconvolto la nostra penisola, i fatti di mafia, Mani Pulite e Tangentopoli, l’avvento di Berlusconi ed il suo declino, e ancora Gianni Agnelli, Cesare Romiti, Raul Gardini, Craxi, Berlinguer, Sindona. Un film dalla struttura teatrale che è anche docu-film sulle questioni della contemporaneità italiana e cerca proprio di raccontare l’Italia di oggi. Una scelta di regia voluta da Farina che non è peregrina, ha illustri precedenti, e non vuole ‘sentenziare’ ma solo mettere materiali sul tavolo della discussione ampia, da cui ognuno degli spettatori potrà trarre le personali considerazioni. Ma anche sottolineare come l’unica contrapposizione vera non è quella tra sinistra e destra, ma tra chi detiene il potere e chi il potere lo subisce. Quello che appare incredibile è come fatti recenti della nostra storia repubblicana possano apparire così lontani ed ‘indecifrabili’ per chi è più giovane e decide di mettersi alla visione del film. E l’urgenza di raccontare del regista è forse dettata proprio dal desiderio di non dimenticare.
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
(immagini per cortese concessione della CG Hme Entertainment)
NOTE TECNICHE
Il Film
PATRIA
(Patria)
Italia, 2014, 87’
Regia: Felice Farina
Cast: Francesco Pannofino, Roberto Citran, Carlo Gabardini.
Informazioni tecniche del DVD
Video: 1.85:1 anamorfico
Audio: Italiano Dolby Digital 5.1
Distributore: CG Entertainment