Musica

MY FAVORITE PICTURE OF YOU di Guy Clark

 

 
 
ARTISTA: GUY CLARK
TITOLO: My Favorite Picture Of You
ETICHETTA: Dualtone
ANNO: 2014

Superata la soglia dei settant’anni Guy Clark ha dato alle stampe il primo album di materiali nuovi da quattro anni a questa parte. E “My Favorite Picture Of You” è addirittura uno dei suoi lavori migliori da molto tempo. Da tempo immemore, oramai, Guy è considerato una delle figure più importanti della musica folk-country, tanto da continuare ad essere un punto di riferimento per le nuove generazioni di autori e musicisti. La voce non è più la stessa di un tempo – problema di salute negli ultimi anni ne hanno fiaccato l’impeto – ma la scrittura è distintiva come sempre. Una discografia niente affatto prolifica – solo sedici album in quasi 40 anni di carriera, a partire dall’indimenticato esordio nel ’75 con “Old No 1” bissato, in quanto a qualità, dal successivo “Texas Cookin” (‘76) – indica che le sue sono state scelte precise che lo hanno elevato al rango di outsider amatissimo; e di indiscusso ‘outlaw’ di un’America di frontiera (è in buona compagnia in questa particolare categoria con i vari Terry Allen, Townes Van Zandt, Lyle Lovett, Joe Ely, Michael Nesmith, Michael Newbury e qualche altro) se si osserva quanto (e come) egli si sia mantenuto alla periferia del centro nevralgico e mediatico della musica di consumo. Fin dalla title-track – un tributo toccante alla moglie, Susanna Clark, la compagna di una vita, scomparsa lo scorso anno per un cancro e della quale mostra in primo piano sulla copertina una vecchia foto – sprigiona il bagaglio emozionale dei ricordi assieme al consueto repertorio di testi pregni di attualità. Che vanno dritti al cuore di chi ascolta mantenendo alto il tasso di disincanto espressivo che da sempre riconosciamo al grande cantautore texano, utile a servire con grazia i materiali della sua arte. Accompagnandosi come sempre alla chitarra, al violino o al banjo (e sostenuto dal controcanto al femminile di Morgane Stapletone, oltre a Verlon Thompson e Shawn Camp alle chitarre e Bryn Davies al basso), Clark ci serve undici gioielli acustici che per addizione compongono un disco magnifico: “Heroes” (Emmylou Harris vocal-guest) racconta di un reduce della guerra in Iraq, dei suoi traumi e dei fantasmi che non lo abbandonano, “El Coyote” riguarda la storia autentica di alcuni immigrati clandestini messicani lasciati morire dai trafficanti ed ha il tocco indignato e declamatorio di una classica ballata alla Woody Guthrie. Più nostalgica è “Cornmeal Waltz” che rievoca il tempo delle giovanili frequentazioni delle ballroom di periferia, mentre fanno bella mostra “Good Advice”, “Rain in Durango”, la cover di “Waltzing Fool” di Lyle Lovett e “Hell Bent On A Heartache”. “The Death Of Sis Draper” dal sapore celtico, è la rivisitazione di un vecchio classico, “Shady Grove”. Clark ha il dono di rendere affascinanti anche gli argomenti più intensi e malinconici grazie alla sua narrazione riflessiva, ironica ed ai toni rilassati della sua musica.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA