MALEFICENT di James Newton Howard
ARTISTA: JAMES NEWTON HOWARD
TITOLO: Maleficent
ETICHETTA: Universal Music
ANNO: 2014
Per un breve lasso di tempo – tra “Dinosauri” del 2000 e “Il pianeta del tesoro” del 2002, passando per “Atlantis – L’impero perduto” – James Newton Howard è stato il compositore di riferimento della Walt Disney nell’ambito di un sostanziale cambiamento progettuale messo in atto dalla ‘Casa del Topo’. Poi è ritornato a dispensare il suo mestiere in progetti variegati ma sempre di buon rilievo produttivo, sebbene negli ultimi anni – dopo aver instaurato una feconda e simbiotica collaborazione esclusiva con M. Night Shyamalan, per il quale ha firmato le partiture di tutte le pellicole girate – sia sembrato a corto di ispirazione. Nel lungo curriculum di Howard troviamo film come “Pretty Woman”, “I Am Legend”, “The Hunger Games”, poi anche “Batman Begins” e “Il Cavaliere Oscuro” a quattro mani con Hans Zimmer. Lo ritroviamo alle prese con “Maleficent”, un live-action fantasy targato Disney, diretto dallo scenografo (premio Oscar per “Avatar” e “Alice in Wonderland”) Robert Stromberg e interpretato da Angelina Jolie nei panni della malefica strega cattiva de “La bella addormentata nel bosco” promossa a protagonista assoluta. La storia immortale della fiaba è qui vista dalla prospettiva della strega, a raccontare la diabolica nemesi che l’ha portata ad accanirsi contro Aurora. Perfetta la scelta della Disney di coinvolgere Howard – 8 Nomination ma ancora nessun Oscar vinto – per la stesura dello score dopo un periodo in cui presso la storica major dell’animazione si è concesso troppo spazio al gusto giovanilistico-adolescenziale. Howard torna ad esprimersi ai suoi vertici più alti; la musica sale alla ribalta con una forza espressiva che da tempo non riconoscevamo al compositore il quale, forte di esperienza e personalità, conosce bene i meccanismi che concorrono ad elevare la drammaturgia di un qualsiasi film e non invece ridursi a proporre una musica piuttosto scontata a supporto delle immagini. Lo stile (riconoscibile) del compositore si palesa fin dai primi minuti dell’ascolto e nei passaggi più quieti e riflessivi tanto quanto quelli più ‘action’. Un pezzo come “Aurora and the Fawn”, ad esempio, si impone con la sua raffinata veste orchestrale che ha pochi riscontri nei blockbuster dei giorni nostri. Il brano “Once Upon a Dream”, già presente nel film del ’59 e qui cantata da Lana Del Rey, campeggia come title-track.
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA