LOVE AND DEATH di Ebo Taylor
ARTISTA: EBO TAYLOR
TITOLO: Love And Death
ETICHETTA: Strut/Audioglobe
ANNO: 2011
Lo hanno definito “uno dei più grandi e misconosciuti eroi della musica dell’Africa occidentale”, Ebo Taylor, 74enne dal Ghana, giunto solo adesso ad incidere un album che ha varcato i confini nazionali. Finora suoi materiali erano comparsi solamente in alcune compilation di musica africana assemblate nel 2007 per la Soundway Records; e questo nonostante egli abbia avuto un ruolo influente nella divulgazione dei suoni highlife del suo paese natale. L’album include un nuovo trattamento di brani d’antan presenti solo su dischi scricchiolanti in vinile di un tempo mescolati a pezzi nuovi che testimoniano degli stili abbracciati da Ebo che spaziano dal jazz (maturato in un soggiorno londinese alla corte di Fela Kuti) all’Afrobeat nigeriano, con tanto di claves e shekere, di chitarra ritmica e tenore e di fiati potenti e marcatamente jazz, interpretato attraverso il filtro del guitar highlife ghaniano. Otto brani il cui sapore non si discosta in alcun modo da quello della musica di annata del vecchio maestro oggi settantacinquenne. Molto lavoro chitarristico corroborato dall’uso frequente dei fiati. È stato registrato con il contributo dei membri dell’Afrobeat Accademy di Berlino, un’orchestra mista di ghaniani e tedeschi. E una sezione fiati che riveste un ruolo primario come si evidenzia fin da principio con “Nga Nga”, un traditional dall’incedere suadente, quasi fosse una nenia, che viene introdotto da un vigoroso ed insistito riff di sax che poi si dispiega in un rilassato lavoro ritmico con l’innesto di ottoni, basso e vocalismi del titolare. In “African Woman” sono evidenti le influenze del maestro Kuti, la title-track (che risale al 1980) è uno shuffle strumentale, sul quale Ebo pronuncia liriche in inglese (“Fratelli e sorelle prestatemi orecchio, ascoltate la mia storia d’amore e di morte…”), che poi si dispiega in un accattivante ed ipnotico jazz-funk. Il dance-upbeat di “Mizin” consente a Taylor di prodursi in un magnifico assolo di chitarra e “Kwame” è un tributo al primo presidente del Ghana, Kwame Nkrumah, artefice dell’indipendenza della nazione nel ’57 (e poi rovesciato da un colpo di stato nel ’66). Un lavoro cui hanno partecipato altri grandi nomi della scena afrobeat: il collettivo Marijata, composto dai ghanesi Kofi ‘Electric’ Addison, Bob Fischian e Nat Osmanu, e la band Kabu Kabu; “Per questo nuovo disco – ha dichiarato Taylor -, volevo riportare in auge la musica afrobeat. Fela Kuti ne fu il principale portavoce e noi abbiamo il dovere di non dimenticarlo. Abbiamo il compito di mantenere vivo questo genere”.
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA