Musica

LISTEN TO CLIFF! / 21 TODAY di Cliff Richard

 

 

 

 

ARTISTA: CLIFF RICHARD
TITOLO: Listen to Cliff! / 21 Today
ETICHETTA: Hoo Doo Records/Egea
ANNO: 1961/2014

 

 

Personalmente trovo una fondamentale analogia tra Cliff Richard e Bobby Darin nelle cui relative vicende musicali solo l’epilogo è stato profondamente diverso: glorioso e ricco di soddisfazioni per il primo, inglese, triste e tragico, nonostante le grandi qualità interpretative per il secondo, americano. Ed è la constatazione – generale e incontrovertibile – che a volte siano sufficienti tre o quattro anni di differenza nella nascita per generare grossi sostanziali mutamenti nei destini musicali di alcuni artisti. Sia Cliff che Bobby hanno cominciato a raccogliere i frutti del loro successo tra il ’58 e il ’59, in un limbo epocale in cui entrambi erano (parafrasando il titolo di un pezzo dei Jethro Tull) “Too Old to Rock’n’Roll, Too Young To…”, troppo vecchi per procedere sulla strada aperta da Elvis Presley e troppo giovani per prendere in corsa l’autobus della nuova fenomenologia che si profilava all’orizzonte: il Mersey sound beatlesiano per Cliff, il folk-rock ‘a stelle e strisce’ per Bobby. Ad esserne maggiormente penalizzato è stato Darin la cui stella si è presto afflosciata (eclissata no, perché ha continuato ad incidere e a tenere concerti con buona lena), complice pure uno stato di salute cagionevole che lo ha portato alla tomba nel 1973, ma per Richard non ci sono stati problemi di sorta se è vero, com’è vero, che in una lunghissima carriera (ancora oggi attiva) ha venduto qualcosa come 260 milioni di dischi in tutto il mondo e, se proprio non ha conquistato l’America, in Inghilterra rimane saldamente al 3° posto nella vendita ‘all-time’ di singoli dietro Beatles e Presley. Gli inizi sono stati folgoranti, indicato come l’Elvis d’oltre Manica, Harry Rodger Webb sceglieva il nome d’arte in omaggio all’idolo Little Richard, si accompagnava (e lo ha fatto per sei anni fino al 1964) ad un gruppo che in seguito avrebbe avuto un autonomo successo, gli Shadows, e snocciolava uno dietro l’altro hit folgoranti. Il suo repertorio veniva liquidato con un certa superficialità come ‘Pop’ ma il suo primo hit di successo, “Move It” del ’58, nel tempo è stato rivalutato dalla critica che lo considera oggi il primo autentico brano britannico di rock’n’ roll e lo stesso John Lennon si espresse con toni lusinghieri nei confronti di Richard dicendo che “prima di Cliff and the Shadows non vi era stato nulla di veramente significativo nella musica inglese. Tra gli altri egli detiene un record particolarissimo; quello d’essere l’unico artista che ha piazzato almeno un singolo al No. 1 delle classifiche inglesi in cinque consecutive decadi (tra i ’50 e i ’90). Eterno Peter Pan, Cliff – oggi quasi 74-enne, essendo nato a Lucknow il 14 ottobre 1940 – ha pubblicato lo scorso anno il suo centesimo album. Nella preziosa collana allestita dalla HooDoo Records per recuperare gemme dimenticate del passato trovano posto insieme il 4° e 5° album dell’artista, del ’61, “Listen to Cliff!” e “21 Today”, in un periodo in cui l’artista godeva della massima visibilità. Nella track-list trovano posto alcuni standard dell’epoca come “Blue Moon”, “Unchained Melody” e “What’d I Say”, a definire il mood generale del primo dei due dischi nel quale Richard si accredita per le notevoli capacità vocali che lo proiettano oltre la pura dimensione rock & roll. Il secondo invece venne pubblicato il giorno del suo 21^ compleanno e si apre con una “Happy Birthday” eseguita alla chitarra da Hank Marvin, il leader degli Shadows, per poi contemplare una serie di pezzi di Rock’n’Roll amati agli inizi di carriera.

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA