Cinema

LINCOLN di Steven Spielberg

 

 PASSIONE CHE SIA D’ESEMPIO
 
Non si tratta di un vero e proprio biopic – nel senso di descrivere l’intero (o quasi) arco di vita di un personaggio celebre – poiché i 150 minuti del film che Steven Spielberg ha dedicato ad Abramo Lincoln sono tutti concentrati sul periodo che va dal gennaio 1865 all’aprile dello stesso anno intorno all’ardua e strenua lotta politica condotta dal più amato dei Presidenti americani per far approvare al Congresso l’abolizione della schiavitù.

 

 

16° Presidente degli Stati Uniti d’America, Abramo Lincoln ne è ancor’oggi uno dei più amati e ricordati, per via della sua indubbia rilevanza storica. E quei 150 minuti si chiudono con la morte di Lincoln, avvenuta all’alba del 15 aprile poche ore dopo che lo statista era stato colpito, mentre assisteva ad uno spettacolo teatrale a Washington, da un colpo di pistola sparato da un simpatizzante sudista. L’abolizione della schiavitù al centro del film è stato un passo fondamentale per la storia dell’umanità, la base su cui la nazione ha costruito le proprie radici democratiche. Per ottenere l’approvazione del 13° Emendamento (discusso alla Camera dei Rappresentanti) si rese necessaria una estenuante battaglia dialettica in corsa contro il tempo mentre sul territorio si stava ancora combattendo una devastante guerra civile. Si faccia attenzione però quando si guarda al nome del regista, Steven Spielberg, il ‘Re Mida’ del Cinema, universalmente celebrato per la spettacolarizzazione favolistica donata ai suoi film: questo suo ultimo lavoro non rientra nell’abituale (riconoscibile) afflato spettacolare che da sempre lo contraddistingue, non c’è una grande messa in scena né una ricostruzione maestosa della Guerra Civile e neppure può dirsi didascalico. Questo è un film misurato, verboso, lento nel suo sviluppo narrativo (nella prima parte addirittura noioso), quasi tutto girato in interni, e – di certo – di non immediata assimilazione per il frequentatore abituale delle sale cinematografiche. Ma lo spettatore alla fine non potrà non applaudire alla straordinaria lezione offerta dalla pellicola attraverso un film storico equilibrato e autentico come pochi. Parallelamente, sullo sfondo, assistiamo ad una delle pagine più tristi della giovane storia dell’America, quella dalla guerra di Secessione che ha lasciato dietro di sé una lunga fila di cadaveri abbandonati nel fango a capo di una ‘dolorosa’ carneficina. Ed il film, per niente agiografico, assume i toni di un’autentica lezione di politica architettata da Spielberg ed è una genuina lezione di drammaturgia, per quanto concerne l’aspetto prettamente cinematografico, che consente di circoscrivere in modo pressoché perfetto la dimensione umana ed etica del protagonista, chiamato a combattere una (personale) guerra nella guerra in qualità di Presidente, padre, marito e come uomo. Una lettura contemporanea e subliminale (tra le righe), poi, conduce a identificare idealmente (ma anche fortemente voluta da Spielberg) Abramo Lincoln, con l’attuale inquilino della Casa Bianca, Barack Obama, e la lotta per l’affermazione dei diritti della gente di colore di allora può essere assimilata a quella che l’attuale Presidente sta conducendo per la riforma sanitaria e fiscale. Un ruolo così importante (per statura politica) ed ingombrante (per levatura morale) è stato affidato a Daniel Day-Lewis che ne vien fuori in modo trionfale, con una prova maiuscola e vibrante, e per molti versi indimenticabile (non solo per l’accurato e meticoloso trucco che lo rende davvero identico a Lincoln). Solo per la cronaca ci piace ricordare l’Abramo Lincoln incarnato da Henry Fonda in “Alba di gloria” di John Ford del 1939. Il copione è opera di Tony Kushner, già complice di Spielberg in “Munich”, la fotografia di gran pregio, sfumata sulla ricerca di una luce sempre naturale, è di Janusz Kaminski. Accanto a Day-Lewis si mette in luce un gruppo di grandi attori a supporto, Tommy Lee Jones a David Strathairn, da Sally Field (davvero memorabile e in odore di Oscar) a James Spader; tutti capaci di dare un solido contributo alla riuscita della pellicola. Dodici Nomination all’Oscar, quelle per Miglior film, Migliore regista (Steven Spielberg), Migliore attore protagonista (Daniel Day-Lewis), Migliore attore non protagonista (Tommy Lee Jones), Migliore attrice non protagonista (Sally Field), Migliore sceneggiatura non originale (Tony Kushner), Migliore fotografia (Janusz Kaminski), Migliori costumi (Joanna Johnston), Migliore montaggio (Michael Kahn), Migliore colonna sonora originale (John Williams), Migliore scenografia (Rick Carter).

 

(immagini per cortese concessione di 20th Century Fox)

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Il Film

LINCOLN

(Lincoln, Usa/India, 2012)
Regia: Steven Spielberg
Cast: Daniel Day-Lewis, Sally Field, David Strathairn, Joseph Gordon-Levitt, James Spader, Hal Holbrook, Tommy Lee Jones, Lee Pace, David Oyelowo, Jackie Earle Haley, Bruce McGill, Tim Blake Nelson, Joseph Cross, Jared Harris, Peter McRobbie, Gulliver McGrath, Gloria Reuben, Jeremy Strong, Michael Stuhlbarg, Boris McGiver, David Costabile, Stephen Spinella, Walton Goggins, David Warshofsky, Colman Domingo, Lukas Haas, Dane DeHaan, Carlos Thompson, Bill Camp, Elizabeth Marvel, Byron Jennings, Julie White.
Produttore: Kathleen Kennedy, Steven Spielberg
Soggetto: dal libro “Team of Rivals: The Political Genius of Abraham Lincoln” di Doris Kearns Goodwin
Sceneggiatura: Tony Kushner
Fotografia: Janusz Kaminski
Montaggio: Michael Kahn
Musiche: John Williams
Scenografia: Rick Carter
Costumi: Joanna Johnston
Genere: Biografico/Storico
Durata: 150 min.
Distribuzione: 20th Century Fox
Uscita USA: 9 Novembre 2012
Data di uscita: 24 Gennaio 2013
Sito ufficiale: www.thelincolnmovie.com