LAST VEGAS di Mark Mothersbaugh
ARTISTA: MARK MOTHERSBAUGH
TITOLO: Last Vegas
ETICHETTA: Varèse Sarabande/Audioglobe
ANNO: 2013
Ricorderete sicuramente i Devo il gruppo di Akron (Ohio), una delle formazioni seminali della rivoluzione punk & new wave negli anni Settanta ed oltre, che si impose alla generale attenzione con un originale ed irriverente stile d’art-rock. Beh, uno dei suoi fondatori, Mark Mothersbaugh, è oggi uno dei più apprezzati compositori di musiche per il cinema, un’attività avviata circa venti anni fa, senza arrivare a picchi espressivi considerevoli ma maturando una padronanza dei mezzi e delle capacità (oggi) per nulla banali. E Mark alterna quella che è oggi l’attività prioritaria con un ritorno in auge dei Devo che sono tornati ad esibirsi e ad incidere album. La filmografia di Mothersbaugh è costellata di lavori al servizio di commedie prevalentemente anti-convenzionali (“L’invidia del mio migliore amico“, “Rushmore”, “I Tenenbaum“, “Le avventure acquatiche di Steve Zissou“), ma il genere in cui sembra aver finora ottenuto i migliori risultati è l’animazione (con film quali “Rugrants: Il Film”, “Piovono polpette“ e il suo recente sequel, “Alvin Superstar“, “Hotel Transylvania“). “Last Vegas“, diretto da Jon Turteltaub, e interpretato da un quartetto sfavillante di indomiti professionisti (Michael Douglas, Robert De Niro, Morgan Freeman e Kevin Kline), è stato ribattezzato “Una notte da leoni della terza età”, alla luce del successo ottenuto dalla trilogia di Tod Phillips, e rappresenta una prova di maturità per il compositore. I personaggi della storia inseguono una giovinezza che non può più tornare e la musica di Mothersbaugh segue le loro disavventure, le accompagna malinconica e nostalgica (si ascolti l’enfasi di “Bad Scotch”), alternata a momenti più briosi. Il brano d’apertura, “Last Vegas”, sembra un pezzo dei mitici Booker T. & the MG’s, ma anche “Archie’s Great Escape”, “Flight Of The Flatbush” si allineano. Sorprendentemente poi una delle protagoniste del film, Mary Steenburgen, si trasforma in cantante soulful (sia sullo schermo che sul disco) di standard quali “Only You”, “I Only Have Eyes For You” ed altri (“Cup Of Trouble”), con un vocalismo suadente da locale fumoso.
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA