L'angolo del Kult!

LA ZONA MORTA di David Cronenberg in Blu-Ray

 

Tema centrale della quasi totalità dei film di David Cronenberg è l’ossessione per la ‘mutazione del corpo’, il suo Cinema esplora la ‘bellezza interiore’ ed è portatore di un messaggio cinematografico assolutamente visionario. Uno dei gioielli del regista canadese è “La zona morta” tratto da uno dei più celebri romanzi di Stephen King e a sua volta ha ispirato una serie televisiva prodotta tra il 2002 e il 2007. Ora “La Zona Morta” giunge in Blu-Ray.

Le più celebrate opere della filmografia di David Cronenberg occupano uno spazio temporale di quasi quarant’anni: da “Il demone sotto la pelle” del 1975 al recente “Maps Of The Stars” passando per film quali “Scanners”, “Videodrome”, “La zona morta” appunto, “La mosca”, “Inseparabili”, “Crash”, “A History of Violence”, “A Dangerous Method” o “Cosmopolis”, per citare solo i più significativi. ===Consulta la Filmografia di David Cronenberg=== La ‘trasformazione’ sembra essere in effetti il denominatore comune di tutto il cinema cronenberghiano, e si può affermare che egli sia stato il primo regista contemporaneo ad aver trattato il complesso rapporto tra l’esteriorità del corpo e l’interiorità dell’individuo. Ogni lavoro di Cronenberg è diventato un ‘cult’ per coloro che ne hanno seguito il percorso artistico fin dai primi passi ed anche per chi ha imparato ad apprezzarlo ‘strada facendo’. Tutto questo però impone allo spettatore di fare i conti con un linguaggio filmico complesso, non sempre facile o di immediata assimilazione; superato un primo livello di elevato e raffinato intrattenimento, si richiede allo spettatore la capacità di immergersi (in una sorta di lettura metalinguistica) fino in fondo nelle ossessioni che i suoi film mettono in scena. I temi della malattia, dell’infezione che contamina, della sessualità e della scienza si intrecciano nelle sue opere, Cronenberg scruta e indaga nelle mutazioni genetiche che abitano all’interno dell’essere umano, si interessa all’ossessione per i risvolti oscuri della psiche umana, guarda alla medicina messa a servizio della follia di un singolo individuo, le malformazioni fisiche diventano un fattore estraniante dalla società. E l’emarginazione cui vengono condannati tutti i ‘diversi’ che popolano le sue storie diventa il cuore pulsante del suo Cinema. Attraverso le scelte estetiche dell’autore, e la sua affascinante poetica, si approda ad una diversa percezione della realtà e differenti livelli si fondono senza soluzione di continuità. Le visioni cronenberghiane richiedono apertura e disponibilità mentali, bisogna avere la capacità di ‘leggere’ tra le pieghe delle immagini i ‘luoghi’ della mente in bilico tra il comprensibile e l’incomprensibile, e bisogna anche essere duttili e disposti a mettere in discussione tutti gli archetipi del cinema, altrimenti l’approccio con il cinema di Cronenberg può trasformarsi in pratica imbarazzante. Così accade pure che, quel progressivo sconfinamento della realtà nell’incubo, molto spesso venga utilizzata la definizione ‘Horror’ in relazione alla maggior parte dei suoi film, ma l’etichetta in sé è davvero riduttiva del peso specifico del corpo filmico del regista. I personaggi dei suoi film affrontano difficoltà e dolori e, in funzione di questi, modificano progressivamente il loro comportamento e la loro morale. Si pensi ad esempio a “La Zona Morta”, uno dei ‘Cult’ riconosciuti della sua filmografia, opera emblematica ed affascinante, in cui già nell’83 veniva esplicitata con assoluta lucidità la poetica di Cronenberg e nella quale si sono aperte le porte alla galleria dei ‘diversi’ disegnati dal regista. Tratto da un celebre romanzo di Stephen King il film (prodotto da Dino De Laurentiis) è tra i meglio riusciti tra quelli (e sono tanti) tratti da un romanzo del ‘Re del Brivido’: dopo essere stato in coma per 5 anni a causa di un terribile incidente automobilistico, il professore di letteratura Johnny Smith, si risveglia con una facoltà unica: riesce a vedere il passato e il futuro toccando persone od oggetti. Il protagonista, reso con dolente intensità da un magnifico Christopher Walken, al suo ritorno in vita ha perso la fidanzata, gli amici, il lavoro; Cronenberg riesce a raccontare in modo mirabile la solitudine del personaggio, il senso di perdita e di isolamento che la capacità di preveggenza acquisita gli procura. Il regista prende per mano lo spettatore, dosando magistralmente lo sviluppo dell’azione facendo lievitare progressivamente l’angoscia di John Smith, il protagonista, l’orrore che si porta dietro e che diventa anche l’angoscia dello spettatore. La trascrizione cinematografica di Cronenberg non è del tutto fedele al romanzo dello scrittore, ma ne coglie e ne rende alla perfezione lo ‘spirito’, tanto che lo stesso Stephen King ha avuto parole d’elogio per il film al punto da considerarlo uno dei pochi tentativi riusciti di trasferire sullo schermo il suo universo immaginifico: «Cronenberg ha aggiunto una dimensione alle visioni di Johnny Smith alla quale non avevo assolutamente pensato: cioè ha messo Johnny dentro alle sue visioni. E’ un’idea formidabile». Il film offre momenti di suspense senza fare ricorso ad immagini necessariamente forti, non ci sono spargimenti di sangue o effetti speciali, il film è semplice nella sua struttura: accadimenti straordinari in un ambito strettamente ordinario.
A suggellare la qualità del contenuto cinematografico c’è la buona notizia di un profilo tecnico soddisfacente pur nella considerazione dell’età del film, del suo essere un prodotto indipendente e quindi ‘conservato’ male, dell’assenza di qualsiasi lavoro di restauro della pellicola e/o del master. Il trasferimento in High-Definition curato dalla Pulp Video (distribuita da CG Home Video), per giunta, detiene il lusinghiero record d’essere la prima edizione in Blu-ray a livello mondiale. Niente male, direi. Le immagini video sono pulite e ben definite, e prive di grossolani difetti di compressione, ma certo il gap con altri prodotti di ultima generazione è evidente come pure qualche inevitabile sbavatura (soprattutto nelle scene notturne). Il quadro video è compatto, la palette cromatica in linea con la cupezza del narrato (e con certo cinema indipendente degli anni Ottanta) e il dettaglio sorprende per puntualità, per cui in buona sostanza i piccoli difetti (tra cui pure un leggero velo di grana) che emergono possono essere perdonati. L’audio è limpido, lineare, pieno, anche se la narrazione cinematografica non richiede il ricorso a particolari effetti sonori. La Pulp Video ha ‘gonfiato’ l’originario Dolby Digital 2.0 (comunque presente sia per l’italiano che per l’inglese) in un DD 5.1 artificioso ma accettabile e dotato di una discreta spazialità; i dialoghi non emergono con la necessaria chiarezza. Deludono invece – e senza appello – i contenuti extra che prevedono unicamente il trailer e una ‘misera’ Galleria Fotografica.

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 


(immagini per cortese concessione di Pulp Video/CG Home Video)

NOTE TECNICHE
Il Film

LA ZONA MORTA
(The Dead Zone)
Usa/Canada, 1983, 103’
Regia: David Cronenberg
Cast: Christopher Walken, Brooke Adams, Tom Skerritt, Herbert Lom, Martin Sheen.
Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect Ratio: 1,78:1
Audio: Italiano Dolby Digital 5.1
           Italiano, Inglese Dolby Digital 2.0
Distributore: Pulp Video/CG Home Video