LA FORMA DELL’ACQUA di Guillermo Del Toro in Blu-Ray
DALLA LAGUNA NERA A BALTIMORA E RITORNO! I quattro Premi vinti, su tredici candidature ricevute, hanno sancito che “La forma dell’acqua”, di Guillermo Del Toro, è stato il grande trionfatore del Cinema internazionale nella ‘Notte degli Oscar’.
Gli Oscar assegnati al film sono andati al Miglior Film, Miglior Regista (Guillermo Del Toro), Migliore Scenografia (Paul Denham Austerberry, Shane Vieau e Jeff Melvin) e Migliore Colonna Sonora (Alexandre Desplat) mentre in precedenza “La forma dell’acqua” si era aggiudicato, nel settembre 2017, il Leone d’Oro come Miglior Film alla 74ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Questo è il miglior biglietto da visita per La Forma dell’Acqua, il film diretto da Guillermo Del Toro che, dopo i Premi conquistati è approdato sul mercato dell’Home Entertainment in una pregevole edizione in Blu-Ray, proponendosi come uno dei film più interessanti ed imperdibili della stagione. Una favola fantasy, una storia d’amore anomala e fuori dagli schemi – ma pur sempre storia di un sentimento condiviso -, che rivendica la forza dei sentimenti puri, calata agli inizi degli anni sessanta, nel bel mezzo della Guerra Fredda e della paranoia anticomunista. Siamo a Baltimora ed Elisa (Sally Hawkins candidata per la statuetta di Miglior Attrice Protagonista) è una giovane orfana che lavora di notte a far pulizie in un laboratorio governativo utilizzato per esperimenti top-secret. Nonostante sia penalizzata dall’handicap d’essere muta, è riuscita a crearsi un piccolo universo di relazioni che non la fanno sentire del tutto smarrita, e le assicurano affetti genitoriali che troppo presto sono venuti a mancarle: con una collega di lavoro afroamericana, Zelda (Octavia Spencer, in corsa come Miglior Attrice Non Protagonista), disponibile e logorroica, e con un anziano vicino di casa, Giles, un pubblicitario omosessuale (Richard Jenkins, nella cinquina per il Miglior Attore Non Protagonista), con il quale condivide pure una passione per i Musical. Sotto osservazione nel centro, reclusa in una vasca, c’è una strana creatura squamata, mutuata dal ‘Mostro’ della Laguna Nera (di cinefila memoria: Jack Arnold, 1954); tra i due ‘diversi’ scocca la scintilla di un’accettazione senza filtri… Niente a che vedere con la Bella e la Bestia, siamo più dalle parti d’una ‘comunione’ poetica e liberatrice. In realtà al regista era stato commissionato un remake del film di Arnold (da cui Del Toro era rimasto affascinato durante l’infanzia) e lui è riuscito ad ottenere che la sua opera avesse un respiro diverso e più sofisticato. L’acqua – per ragioni narrative e non solo – si ammanta di vivida fantasmagoria, metafore inquietanti e di simbolismi ancestrali (è facile assimilarvi il liquido amniotico della prenatalità) che tante volte il Cinema ci ha raccontato in opere che vanno (ad esempio) da Moby Dick di John Huston a Chiedo Asilo di Marco Ferreri. Film dopo film Guillermo Del Toro ===Consulta la Filmografia=== ci ha introdotti ad un immaginario fatto di straordinarietà calata in contesti storici ben definiti; così era per Il Labirinto del Fauno nella Spagna franchista, così è per La Forma dell’Acqua. Vi si coglie pure qualche atmosfera alla Il Favoloso Mondo di Amélie di Jean-Pierre Jeunet. Mi sembra di aver già detto molto, troppo, per un film che invece meriterebbe d’esser visto con gli occhi e la mente sgombri dal bombardamento di trailer e spoiler che accompagna oramai sempre il cinema di richiamo. “La forma dell’acqua” sarebbe un film perfetto per farci tornare all’antico, quando si entrava in un cinema e, immergendosi nel buoi della sala, ci si faceva rapire dalla meraviglia del racconto e delle immagini, tale da restituire al nostro sguardo l’immacolato stupore di cui – noi spettatori – eravamo capaci una volta. E sì, perché oltre la traccia narrativa, importante, di spessore morale che si prefigge di superare ogni forma di razzismo e pregiudizio, il film ha un impianto estetico (e ‘vintage’) di prim’ordine che manderà in visibilio coloro che sono più attenti all’aspetto tecnico di un’opera. La ricostruzione scenografica degli ambienti e di qualche esterno è minuziosa, curata nei minimi particolari e barocca, nulla è stato lasciato al caso e ribadisce la bontà della messa in scena operata da Del Toro, i cromatismi ipersaturi hanno sapore d’antan, con una dominante di colore virata al verde (la speranza?) anche per oggetti, cibi e tappezzerie. La musica a supporto, sia quella assai evocativa e sfarzosa composta per l’occasione da Alexandre Desplat sia quella adottata (tutte canzoni e brani anni ’40 e ’50, scelti tra i meno usurati dalle mode revivalistiche) è ammaliante, sapientemente bilanciata tra il mantenersi sfumata sullo sfondo e l’improvviso emergere in primo piano produce un magnifico impatto. Un’altra delle chiavi di lettura di “La Forma dell’Acqua” è il nostalgico omaggio al cinema e ai Musical d’altra epoca: la protagonista vive in un appartamento situato sopra un cinema (l’Orpheum) in cui sono programmati “La storia di Ruth e Martedì Grasso”) e la televisione trasmette celebri film e varietà musicali dei ’40 (Bojangles, Betty Grable, Carmen Miranda e Alice Faye). Tutti bravissimi gli interpreti, non solo quelli segnalati ed in odore di Oscar; si distinguono pure Michael Shannon (Animali Notturni), nei panni del colonnello Strickland, e Michael Stuhlbarg (che ci era piaciuto molto nella Stagione 3 di Fargo) in quelli del dottor Robert Hoffstetler. Dietro il costume progettato accuratamente per la creatura e il trucco si cela Doug Jones che ha già lavorato con Del Toro in Il Labirinto del Fauno (era l’uomo pallido), Hellboy (vestiva i panni di Abe Sapien) e The Strain (il vampiro). Lo scenografo Paul D. Austerberry ha poi rivelato che in origine il regista era intenzionato a realizzare il film in B&N, ma poi ha cambiato idea dopo che gli è stato messo a disposizione un budget più sostanzioso per realizzarlo a colori. Per quel che riguarda il visionario regista messicano diciamo che è giunta l’ora che il suo amore per il Cinema tout-court, quella passione per una serie di modelli classici da riproporre con stile personalissimo, venga magnificato in modo adeguato e La Forma dell’Acqua possa davvero rappresentare la sua definitiva consacrazione. “Volevo creare – ha dichiarato a Venezia – una storia avvincente ed elegante sulla speranza e sulla redenzione quali antidoti al cinismo dei nostri giorni; ho pensato ad una storia che avesse i toni della favola, con un essere umano umile che si imbatte per la prima volta in vita sua in qualcosa di più grande e trascendente. Poi mi è venuta l’idea del contrasto che poteva scaturire dal mettere a confronto questo amore con qualcosa di malvagio come l’odio tra le nazioni, che qui si esprime con la Guerra Fredda e l’odio razziale”.
Sotto l’aspetto tecnico (Video e Audio) “La forma dell’acqua” è un piccolo gioiello. Il film è stato girato interamente in digitale (con aspect ratio di 1.85:1 (3840×2160/24p) con camera Arri Alexa Mini e XT Plus, poi finalizzato su Digital Intermediate 2K. Le immagini sono compatte e godono di straordinario risalto visivo, i neri sono profondi e contrasto e dettaglio (anche dei particolari in background) sono di altissimo livello. Ma quello che ‘riluce’ è soprattutto l’ampia gamma dei colori offerti sulla tavolozza d’una palette cromatica sfolgorante e ‘vintage’, con tonalità blu e verdi dominanti. Il Sonoro poggia su una codifica lossy DTS 5.1 di sufficiente dinamica per l’italiano, che rimane però più di un gradino al disotto della traccia originale inglese fornita in DTS-HD MA 5.1 dalla grande presenza scenica. I Contenuti Speciali contemplano uno Speciale ‘Dietro le Quinte’ di circa 29 minuti (suddiviso in 4 parti) con contributi del cast e della troupe, un estratto da un Master Class di Del Toro assieme ad alcuni collaboratori (13′), poi l’anatomia di un paio di scene, un incontro con l’illustratore James Jean (5′), l’immancabile trailer.
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
(immagini per cortese concessione della 20th Century Fox Home Entertainment)
NOTE TECNICHE
Il Film
LA FORMA DELL’ACQUA
(The Shape of Water)
Usa, 2017, 123’
Regia: Guillermo Del Toro
Cast: Sally Hawkins, Michael Shannon (II), Doug Jones, Lauren Lee Smith, Michael Stuhlbarg, Octavia Spencer, Richard Jenkins, Nick Searcy, Dru Viergever.
Informazioni tecniche del Blu-Ray
Aspect ratio: 1.85:1 1920x1080p/ MVC MPEG-4
Audio: Inglese DTS-HD Master Audio 5.1
Italiano DTS Dolby Digital 5.1
Distributore: 20th Century Fox Home Entertainment
Sceneggiatura: Guillermo Del Toro e Vanessa Taylor da una storia di Guillermo Del Toro
Fotografia: Dan Laustsen
Scenografia: Paul Denham Austerberry
Montaggio: Sidney Wolinsky
Supervisore agli Effetti Visivi: Dennis Berardi
Musiche: Alexandre Desplat
Costumi: Luis Sequeira
Produttore Esecutivo: Guillermo Del Toro e J. Miles Dale
Produttore Associato: Daniel Kraus
Casa di produzione: 20th Century Fox
Distribuzione Italia: 20th Century Fox
Data di uscita in Italia: 14 Febbraio 2018
Le 13 candidature all’Oscar:
Miglior film, Miglior regia (Guillermo Del Toro), Miglior attrice protagonista (Sally Hawkins), Miglior attore non protagonista (Richard Jenkins), Miglior attrice non protagonista (Octavia Spencer), Miglior sceneggiatura originale (Guillermo Del Toro e Vanessa Taylor), Migliori costumi (Luis Sequeira), Migliore scenografia (Paul D. Austerberry), Miglior colonna sonora originale (Alexandre Desplat), Miglior montaggio (Sidney Wolinsky), Miglior fotografia (Dan Laustsen), Miglior montaggio sonoro (Nathan Robitaille e Nelson Ferreira), Miglior sonoro (Christian Cooke, Brad Zoern e Glen Gauthier).
Canzoni e Musiche non originali presenti nel film:
YOU’LL NEVER KNOW (Harry Warren, Mack Gordon) Renée Fleming & The London Symphony Orchestra
THE STORY OF RUTH (Franz Waxman)
I WENT TO MARKET (Bill Robinson) Bill “Bojangles” Robinson [dal film “IL PICCOLO COLONNELLO”, 1935]BABALU (Margarita Lecuona) Caterina Valente and Silvio Francesco
SPACE RACE (Roger Suen) Roger Suen
PRETTY BABY (Egbert Van Alstyne, Tony Jackson, Gus Kahn) Betty Grable [dal film “L’ISOLA DELLE SIRENE”, 1945]FASHION PARADE (Roger Suen) Roger Suen
HELLO FRISCO (Louis Hirsch E Gene Buck) Alice Faye [dal film “VECCHIA SAN FRANCISCO”, 1943]YOU’LL NEVER KNOW (Harry Warren, Mack Gordon) Alice Faye [dal film “VECCHIA SAN FRANCISCO”, 1943]DREAMIN’ (Jerry Burnham e Raun Burnham)
MONTY’S MOUSTACHE WAX (Mark Gordon, Paul Steel e Rory Andrew)
FLITTING ABOUT (Wilfred Burns)
I KNOW WHY (AND SO DO YOU) (Harry Warren, Mack Gordon) Glenn Miller with Pat Friday, John Payne & The Modernaires [dal film “SERENATA A VALLECHIARA”, 1941]OCHI CHERNYE (Traditional)
HOW WRONG CAN I BE (Fred Karger e Alex Gottlieb) Marilyn Monroe
THEME FROM “A SUMMER PLACE” (Max Steiner e Mack Discant) Andy Williams
CHICA CHICA BOOM CHIC (Harry Warren, Mack Gordon) Carmen Miranda [dal film “UNA NOTTE A RIO”, 1941]I’LL REMEMBER TONIGHT (Sammy Fain E Paul Francis Webster) Pat Boone [dal film “MARTEDI’ GRASSO”, 1958]THE WIDE MISSOURI (SHENANDOAH) (Traditional) The Corps of Cadets of the Virginia Military Institute e Tommy Sands [dal film “MARTEDI’ GRASSO”, 1958]SEMPRE FIDELIS (John Philip Sousa) [DALLA SERIE tv “MR. ED”]COMEDY BRIDGE #68 (Kraushaar-Skiles) [DALLA SERIE tv “MR. ED”]LA JAVANAISE (Serge Gainsbourg) Madeleine Peyroux
YOU RANG (Lionel Newman) Lionel Newman [DALLA SERIE tv “THE MANY LOVES OF DOBIE GILLIS”]THE SPIRIT OF V.M.I. (Benjamin Bowering) [dal film “MARTEDI’ GRASSO”, 1958]YOU’LL NEVER KNOW (Harry Warren, Mack Gordon) Renée Fleming
CUES From the HONG KONG EPISODE “THE HUNTED” (Hugo Friedhofer, Bernard Herrmann, Lionel Newman)