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LA FINE DEL MONDO di Edgar Wright in Blu-Ray

 

 

 
Comincia come una di quelle ‘buddy comedy’ in cui si tenta di recuperare la goliardia (smarrita) di un passato che non può più tornare (“Una notte da leoni” o il recente “Last Vegas”, oppure “American Pie” e, perché no, in controluce anche “Il grande freddo” di Kasdan e “Compagni di scuola” di Verdone) e si trasforma nell’ennesima ‘invasione di ‘ultracorpi’ dal sapore fantascientifico che però nasconde (o rivela) scenari ben più pregnanti.

 

 

È la storia di un gruppo di ex-amici che una ventina d’anni e più prima avevano provato a portare a conclusione l’impresa (per molti versi epica) di percorrere in una notte di bagordi etilici il cosiddetto Miglio d’oro tra i dodici pub della cittadina di provincia in cui un tempo vivevano, Newton Haven, fermandosi in ognuno di essi a bere una pinta di birra fino a concludere il tragitto nel mitico The World’s End. Senza riuscirci in verità, e interrompendo il tentativo un passo prima del tanto agognato traguardo finale. Ora uno di essi, Gary King, personaggio borderline dall’esistenza fallimentare (con cappotto nero lungo sopra una t-shirt dei Sisters of Mercy), il più irresponsabile, immaturo e meno affidabile del gruppo, ancora legato alle fascinazioni del passato, si mette ‘on the road’ (e qui egli sembra il John Belushi di “Blues Brothers” che vuol rimettere insieme la vecchia band) per recuperare i vecchi compagni di bevuta, che conducono una tranquilla vita borghese (ora che tutti sono sulla quarantina), e convincerli ad una nuova sfida con se stessi, ad una maratona tra i pub per riconquistare il ‘tempo perduto’ e chiudere idealmente il cerchio con il passato. Oliver, Andrew, Steven e Peter sono inizialmente riluttanti ma poi tutti si presentano all’appuntamento fissato da Gary. Così il quintetto dei ‘5 Moschettieri’ torna sul luogo della loro giovanile zingarata… Da commedia iniziatica e nostalgica (del tempo andato), dai contorni ben definiti, “La Fine del Mondo” si trasforma in modo imprevedibile – e in men che non si dica – in un film che ci riporta dalle parte di un classico della fantascienza come “L’invasione degli ultracorpi” e di tutti i suoi derivati, conservando però un suo tono goliardico: i placidi abitanti di Newton Haven sono stati sostituiti da esseri robotici che hanno le fattezze dei cittadini ma hanno sangue blu. Un’invasione aliena in tutta regola che fa virare il film su un fronte che è spiazzante e del tutto inatteso per chi non è al corrente del progetto che ha animato i realizzatori, su cui si innestano effetti speciali ed un ritmo narrativo di tutt’altro genere, che lo rende buon cinema d’intrattenimento spettacolare. Da non perdersi la scena della scazzottata nel bagno del pub con un gruppo di giovinastri. Il merito dell’operazione, infatti, va attribuito al trio composto dal regista Edgar Wright e dai due affiatati attori protagonisti, Simon Pegg (oltre che attore anche sceneggiatore con Wright) e Nick Frost, che si contrappone magnificamente con il suo carattere sullo schermo, inizialmente da saggio e posato, a quello dell’amico; tutti assieme i tre avevano dato inizio ad una trilogia parodistica (la cosiddetta ‘Trilogia del Cornetto’, con riferimento a tre gusti diversi di gelato e non ad altro) iniziata con “L’alba dei morti dementi” nel 2004, che era un mix di cinema sugli zombi (già il titolo parodiava quello del classico di George A. RomeroLa notte dei morti viventi”) e di commedia romantica, proseguita nel 2007 con “Hot Fuzz”, un ‘finto’ thriller d’azione poliziesco (dalle reminiscenze western) e si conclude con questo che ‘gioca’ con la fantascienza delle invasioni aliene. Wright muove le sue pedine e maneggia i diversi generi cinematografici con grande padronanza dei mezzi disseminando di continuo il tutto con gag irriverenti e la sua trilogia è destinata a diventare ‘cult’. Più interessante la lettura trasversale che si può dare al film in filigrana: ci trasformiamo tutti in ‘alieni’ (e quindi in ‘mostri’), e non ce ne rendiamo conto, quando le nostre abitudini da adulti si incanalano in un sistema fatto di convenzioni e di schemi precostituiti. Ecco che quelli che agli occhi dei protagonisti (e degli spettatori) sembrano essere ‘creature’ dell’altro mondo in effetti non sono altro che lo specchio deformato della nostra routine quotidiana inquinata dall’abitudine. Insomma potremmo dire che i realizzatori del film (Wright e Pegg in primis), utilizzando gli elementi canonici del cinema di genere (Horror, Fantascienza, Thriller) in un contesto di generale divertimento, puntino invece a mettere a nudo un certo tipo di ‘miserie’ e di consuetudini nelle quali ci dibattiamo, ed alle quali il film ‘fantasticato’ voglia offrire un appiglio per riappropriarsi di una qualche identità smarrita, di una libertà di cui non si conoscono più le dimensioni ma che si può recuperare una volta debellati i freni inibitori. Ed in tutto questo è fondamentale la metafora iperbolica della ‘bevuta’ fino allo stordimento dei sensi. Ci conforta nelle nostre opinioni quello che ha scritto il critico Peter Travers sul magazine ‘Rolling Stone’: “Con mia grande sorpresa, è emerso un diamante”. Un film per nulla banale e che non va confuso con le decine di prodotti ‘contaminati’ e di commistione di generi che escono sul grande schermo a tambur battente; una vera sorpresa in positivo e se decidete di porvi alla visione fatelo con la mente sgombra e muniti di una buona dose di curiosità. “La Fine del Mondo” suscita riflessioni importanti sull’autentico senso del crescere e sull’amicizia, assistita da una comicità mai banale. Ed un finale straordinario suggella tutti i temi contenuti nel film. Il Martin Freeman/Bilbo Baggins de “Lo Hobbit” veste i panni di Oliver, uno dei cinque protagonisti, un agente immobiliare con l’orecchio perennemente incollato all’auricolare e riserva allo spettatore una prima notevole sorpresa. Bravi gli altri interpreti Eddie Marsan e Paddy Considine, vecchie conoscenze del cinema britannico, cui si affianca la bella Rosamund Pike, sorella di Oliver che un tempo aveva avuto un flirt (che ha voglia di dimenticare) con Gary. Fanno capolino poi, verso la fine, Pierce Brosnan e Bill Nighy. Nella splendida colonna sonora compilatoria ritroviamo brani di Pulp, Stone Roses, Happy Mondays, Kylie Minogue, Doors, Sisters of Mercy, Blur e altri ancora. Edgar Wright prima di girare il capitolo conclusivo della sua trilogia aveva diretto nel 2010 l’adattamento del fumetto “Scott Pilgrim vs The World” di Bryan Lee O’Malley ed il prossimo progetto riguarda la trasposizione sul grande schermo di un supereroe dell’universo Marvel, Ant-Man, previsto in uscita nel luglio 2015.
Il trasferimento in Alta Definizione rispetta i crismi dei migliori prodotti medio-alti in circolazione che non siano precisamente dei blockbuster, dai quali solitamente ci si attende di più; non ci sono sbavature né dal punto di vista delle immagini e né sotto il profilo sonoro. Tutto concorre ad assicurare una confortevole visione domestica e non manca una buona dose di effetti speciali a corredo. I Contenuti Extra prevedono una scena eliminata, il ‘Making Of’ del film (“Completare il Golden Mile”), il divertente ed imperdibile commento audio al film degli autori Edgar Wright e Simon Pegg.

 

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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(immagini per cortese concessione della Universal Pictures)

NOTE TECNICHE
Il Film

LA FINE DEL MONDO

(The World’s End)

Gran Bretagna, 2013, 109’
Regia: Edgar Wright
Cast: Simon Pegg, Nick Frost, Paddy Considine, Martin Freeman, Eddie Marsan, Rosamund Pike, Julian Seager, Paul Kennington, Mark Fox.

Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect Ratio: 2.35:1 1920x1080p/ MVC MPEG-4
Audio: Inglese DTS-HD Master Audio 5.1
            Italiano, Francese, Tedesco, Spagno DTS Digital Surround 5.1
Distributore: Universal Pictures

 

 

 

 

 

 

 

The World’s EndSoundtrack Tracklist:

1. Loaded – Primal Scream
2. There’s No Other Way – Blur
3. I Put This On A Tape For You
4. I’m Free – Soup Dragons
5. Step On – Happy Mondays
6. Was The Music Too Loud
7. So Young – Suede
8. Old Red Eyes Is Back – Beautiful South
9. A Humble Taproom
10. Come Home – James
11. Do You Remember The First Time – Pulp
12. Welcome
13. What You Do To Me – Teenage Fanclub
14. Fools Gold – The Stone Roses
15. Get A Life – Soul II Soul
16. We Have Changed
17. This Is How It Feels – Inspiral Carpets
18. Alabama Song (Whisky Bar) – The Doors
19. Wear Your Love Like Heaven – Definition Of Sound
20. This Is What The Kids Want
21. Step Back In Time – Kylie Minogue
22. Join Our Club – St Etienne
23. Here’s Where The Story Ends – The Sundays
24. I Hate This Town
25. 20 Seconds To Comply (The World’s End Bomb Squad Mix Re – Edit) – Silver Bullet
26. This Corrosion – The Sisters Of Mercy
27. Happy Hour – The Housemartins
28. Let’s Boo Boo

Brani presenti nel film ma non nella Colonna Sonora su disco:
Mark Summers – “Summer’s Magic”
MC Tunes vs. 808 State – “The Only Rhyme That Bites”
P.M. Dawn – “Set Adrift On Memory Bliss”