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LA FAVORITA di Yorgos Lanthimos in Blu-Ray

 

 

 

 

 

La feroce vanità del Potere, in una messinscena straniata e senza tempo,è al centro dell’acclamato “La Favorita” – 10 ‘Nomination’ e l’Oscar alla migliore Interprete Femminile andato a Olivia Colman –, diretto da Yorgos Lanthimos, che giunge sul mercato dell’Home Entertainment grazie a 20th Century Fox Home Entertainment.

 

 

 

 

La Storia ci racconta che in uno dei periodi più confusi e crudeli dell’Inghilterra, Anna, ultima degli Stuart, Regina a 37 anni, prima regina del Regno Unito di Gran Bretagna dal 1702 al 1714, è stata una donna infelice e maligna, ma diabolicamente feroce, perché assetata di potere. Assieme alla sorella maggiore Maria II, che l’ha preceduta sul trono, ha tirato le fila per cacciare dal trono il padre, Re Giacomo II, ha rotto i rapporti proprio con la sorella e dopo la sua morte anche con il cognato re Guglielmo III; infine, grazie a pettegolezzi creati ad arte senza alcun scrupolo, è riuscita a far cancellare dalla successione il fratellastro James Francis Edward principe di Galles, figlio del deposto Re Giacomo e della seconda moglie. Anna, malaticcia fin dalla nascita, ha amato, riamata, il marito Giorgio di Danimarca, ha avuto diciassette disastrose gravidanze, una per anno, e il solo figlio sopravvissuto, William Henry, duca di Gloucester, è morto tossicchiando a 11 anni, nel 1700. Yorgos Lanthimos, regista greco trapiantato in Inghilterra, si è imposto all’attenzione della critica, e di un pubblico più preparato ad affrontare opere più impegnative, per alcuni film inquietanti e ‘disturbanti’ dallo stile vistoso e talvolta irritante, e non proprio accessibili a tutti, parabole cerebrali su amore e potere quali la black comedy “The Lobster” e “Il sacrificio del cervo sacro” dal taglio di tragedia greca. E al terzo tentativo con un film in lingua anglosassone Lanthimos fa finalmente centro. “La favorita” è stato presentato all’ultimo Festival del Cinema di Venezia, il numero 75, dove ha vinto il Gran Premio della Giuria e quello per la Migliore Attrice, andato l’eccezionale interpretazione di Olivia Colman. Il film ha altri elementi a suo vantaggio come la scintillante sceneggiatura tratta da una pièce teatrale di Deborah Davis e rielaborata da Tony McNamara, una magistrale ambientazione in costume realizzata dalla sinergia tra il direttore della fotografia Robbie Ryan e la costumista Sandy Powell, tre protagoniste in straordinario stato di grazia. E naturalmente la regia del quarantacinquenne Lanthimos che non smarrisce la vocazione per un Cinema elegante, provocatorio, pungente ed ipnotico, ma riesce per la prima volta a rendere universale e accessibili ai più la propria cifra stilistica autorale, la sua drammaturgia visiva, come testimonia la grande attenzione avuta dal film nella corsa agli Oscar, con le dieci candidature ottenute, incluse quelle per il Miglior Film e per le Attrici (la Colman come Protagonista che si è aggiudicata l’unico Oscar assegnato al film; Emma Stone e Rachel Weisz come Non Protagoniste). Il contesto storico così feroce – nel quale, tra l’altro, si inserivano pure la guerra di religione tra cattolici e anglicani -, nel quale è calato il film, che evoca la Londra di corte nel 1709-1711, serve al regista per narrare qualcos’altro, condurre lo spettatore al discorso su sesso e potere calato in un contesto storico ideale con l’aggiunta di una benefica spruzzata di umorismo nero, di ironia e di sarcasmo e il palpabile abuso di grandangoli, carrelli indietro e di ralenti, quasi si trattasse di un noir modernissimo. Il Potere è il tema principale che da sempre interessa al regista ellenico, laddove per ‘Potere’ si intende controllo, egoismo, sopraffazione, soddisfazione delle pulsioni, prestigio e denaro. Inoltre, Lanthimos mette la sua macchina da presa al servizio delle prospettive, degli spazi e delle profondità in interni ed esterni delle architetture dell’Inghilterra del XVIII tra echi di Peter Greenaway e Stanley Kubrick, creando spazi compressi e claustrofobici, e disegna la ‘fauna’ sociale del tempo ispirandosi al nutrito catalogo pittorico (dei vari William Hogarth, Arthur Davis, Thomas Gainsborough, Thomas Lawrence, Thomas Sandby) e di nobili incipriati, imparruccati e incorsettati che sono ben saldi nell’immaginario cinematografico collettivo. “La Favorita” è calato in un contesto storico e politico ben preciso, in ambientazioni (pesantemente) sfarzose, e racconta senza troppe esagerazioni la condizione femminile come un percorso a ostacoli all’interno di un mondo patriarcale che lascia alle donne pochissimi spazi di manovra, e ancor minori difese. Anna è una bambina mai cresciuta, ci viene dipinta come pigra, grassa, sola, ghiotta di pasticcini che ingurgita nevroticamente nella sua camera da letto in cui trovano posto diciassette coniglietti che rappresentano i 17 figli abortiti. In sua vece, a prendere decisioni importanti e vitali per il regno provvede la sua amica d’infanzia Sarah Churchill (duchessa di Marlborough e antenata della principessa Diana), la ‘favorita’ della Regina, che è al contempo sua schiava e padrona. Il ruolo privilegiato di Sarah viene insidiato dalla cugina di Sarah caduta in disgrazia, Abigail Masham Hill, che, all’apparenza sottomessa, piano piano conquista la fiducia della Regina ponendosi in posizione di malcelato antagonismo con la rivale quando si tratta di accudire, intrattenere, accompagnare la sovrana. Tra Sarah e la dark lady Abigail si configura una guerra tra donne per la sopravvivenza, un gioco al massacro per il conseguimento di una condizione di benessere dell’una ai danni dell’altra; si direbbero oggi due vere e proprie arrampicatrici sociali. Rispetto al mondo maschile le donne sono sottomesse, servili, soggiacciono a regole sessuali di accondiscendenza quando non sono di vero e proprio stupro, e se si salvano – quelle che si salvano – da angherie e sottomissione lo fanno grazie alla loro intelligenza, alla consapevolezza della loro bellezza e al sapere derivato dalla lettura, spesso alla loro giovinezza, ma anche grazie all’astuzia, al cinismo e alla perfidia, alle capacità manipolatrici, all’inganno e all’ipocrisia e – ovviamente – al sesso, che si trasforma in strumento principe del Potere per una donna. Il film è centralmente occupato dalle tre donne protagoniste mentre gli uomini di corte restano ai margini, libertini si ma sullo sfondo, ad occuparsi pure di questioni militari se non addirittura di banalità; Olivia Colman, che vestirà i panni di Elisabetta II nella nuova stagione di “The Crown” ci ha offerto un’interpretazione magistrale di Queen Anne, una regina invecchiata e smarrita, debole e dolente che si muove a fatica, malaticcia e ambigua, con un viso affranto e annoiato, disperato eppure crudele, illuminato poche volte da piccoli, brevi sprazzi di gioia. Le due cortigiane perfide e seducenti, intelligenti e determinate, ed assetate di potere, in lotta tra di loro per diventare ‘la’ favorita sono magnifiche: Rachel Weitz è Sarah mentre Emma Stone è Abigail. Entrambe le attrici erano presenti anche in “The Lobster”, in questo film fanno a gara nel superarsi in quanto a bravura, ognuna alzando l’asticella della recitazione mano mano che nei loro personaggi andava aumentando il livello di perfidia e la capacità di inventarsi strategie di dominio sempre più ardite. Il film – riepiloghiamo – ha ottenuto 9 candidature e vinto un premio (alla Miglior Interprete Olivia Colman) nella ‘Notte degli Oscar’, è stato premiato al Festival di Venezia, 4 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, 10 candidature e vinto 7 BAFTA, 13 candidature e vinto 2 Critics Choice Award, 2 candidature a SAG Awards, 1 candidatura a Spirit Awards, ha vinto un premio ai CDG Awards, 1 candidatura a Producers Guild. Al Box Office In Italia “La favorita” ha incassato 3 milioni di euro.


TECNICA
“La favorita”, film vincitore del Premio Oscar 2019 alla miglior attrice (Olivia Colman), è arrivato in Home Entertainment (DVD oltre al Blu-Ray) il 23 maggio scorso in una impeccabile edizione grazie a 20th Century Fox Home Entertainment. Il trasferimento in High-Definition è avvenuto con aspect ratio 1,85:1 (Anamorfico 1080p) ed una qualità delle immagini esaltata dalla splendida Fotografia di Robbie Ryan ed arricchita dai magnifici costumi ideati da Sandy Powell. Il fronte sonoro prevede il DTS-HD Master Audio 5.1 per l’originale inglese – certamente preferibile se si cerca il massimo della fruizione domestica finale – e il più ordinario DTS 5.1 per la nostra lingua, che non soddisferà gli integralisti appassionati dell’audio. I Contenuti Speciali includono le Scene Eliminate, un esauriente ed interessante ‘Dietro le Quinte’ dalla pellicola di Yorgos Lanthimos dal titolo “La Favorita: Film in Costume, un punto dopo l’altro”, oltre al Trailer cinematografico originale.

 

(Luigi Lozzi)                                                          © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

 

 

 


(immagini per cortese concessione della 20th Century Fox Home Entertainment)

 

 

 

 

 

NOTE TECNICHE
Il Film

LA FAVORITA

(The Favourite)
Irlanda/Gran Bretagna/USA, 2018, 119’
Regia: Yorgos Lanthimos
Cast: Olivia Colman, Emma Stone, Rachel Weisz, Nicholas Hoult, Joe Alwyn, James Smith, Mark Gatiss, Jenny Rainsford, Jack Veal, Jon Locke.

Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect ratio: 1.85:1 1920x1080p (AVC MPEG-4)

Audio: Italiano, Inglese DTS HD Master Audio 5.1
Distributore: 20th Century Fox Home Entertainment