Musica

JONI 75: A BIRTHDAY CELEBRATION di AA.VV.

ARTISTA: AA.VV.

TITOLO: Joni 75: A Birthday Celebration
ETICHETTA: Decca/Universal
ANNO: 2019
 
Il 6 e 7 novembre 2018 al Dorothy Chandler Pavilion di Los Angeles, California, si teneva un ‘Tribute Concert’ per festeggiare i 75 anni di Joni Mitchell con la sua presenza e la partecipazione di tanti amici dell’artista pronti a onorarla e ad esibirsi per lei quali (tra gli altri) James Taylor, Graham Nash, Kris Kristofferson, Norah Jones, Diana Krall, Emmylou Harris. Il concerto del 7 novembre ha dato vita all’album “Joni 75 – A Birthday Celebration”, pubblicato dalla Decca.

Joni Mitchell, nome d’arte di Roberta Joan Anderson è nata in Canada il 7 novembre 1943 a Fort Macleod, ed è un’icona assoluta della Musica degli ultimi cinquant’anni; probabilmente è la più grande cantautrice di tutti i tempi. Alla fine degli anni Sessanta, in area West Coast californiana, ha creato uno stile espressivo di Folk (e ne è stata capostipite) che ha fatto scuola per le generazioni a seguire del cantautorato al femminile. Negli anni poi, dopo la prima metà dei Settanta, si è avvicinata al jazz diventando una delle più eleganti interpreti delle nuove sonorità che si sono sviluppate in questo ambito, nel quale ha allacciato collaborazioni prestigiose con artisti quali Charles Mingus, Pat Metheny, Jaco Pastorius, Herbie Hancock, Michael Brecker. Uno stile complesso il suo, dai toni introspettivi e vibranti, e via via sempre più sofisticato, con la figura di Joni iconica e magnetica, ad ammaliare gli ascoltatori. Per l’intera sua vita non ha mai abbandonato invece la passione (sostenuta da un indubbio talento) per la pittura, e molte copertine dei suoi dischi ne sono una fedele testimonianza. Lei stessa infatti ebbe a dichiarare: «Sono prima di tutto una pittrice, poi una musicista…». Joni è da molto tempo lontana dalle scene dopo che agli inizi degli anni Duemila aveva annunciato la sua intenzione di abbandonare definitivamente la scena musicale, ed anche la registrazione di nuovi album, in polemica con il ‘music business’ del mondo discografico: «Voglio concentrarmi sulla pittura: ultimamente sento che non ho più molto tempo, e mentre ho assecondato le mie ambizioni musicali in modo soddisfacente, per la pittura ho ancora molto da esplorare. Del resto, il mondo della musica mi sta mettendo da parte, mi sta scomunicando. Vedere il meglio di ciò che ho fatto relegato in un angolo buio non mi lascia molte speranze per la cultura». In questo nuovo millennio sono state pubblicate solo antologie (quattro raccolte ed un magnifico box quadruplo, “Love Has Many Faces: A Quartet, A Ballet, Waiting to Be Danced”, contenente 53 canzoni rimasterizzate) a parte il doppio “Travelogue” del 2002 e “Shine” del 2007. Gli artisti che hanno voluto omaggiare Joni Mitchell al Dorothy Chandler Pavilion di Los Angeles si sono misurati con la complessità del repertorio dell’artista canadese, ben consapevoli delle difficoltà implicite cui andavano incontro, ma con risultati in ogni caso soddisfacenti. Poiché, tra le 16 canzoni selezionate, ci troviamo dinanzi ad alcune indiscusse perle del cantautorato ‘a stelle e strisce’. Non tutte le due ore e mezzo dello spettacolo hanno trovato posto sul CD (che complessivamente dura circa 75 minuti). Molti dei partecipanti hanno condiviso con Joni esperienze artistiche emozionanti, altri, come Graham Nash e James Taylor, addirittura hanno vissuto con lei una relazione sentimentale. Nash scrisse la tenera “Our House”, incisa assieme a David Crosby, Stephen Stills e Neil Young per l’album “Déjà vu” nel 1970, in omaggio alla Mitchell ed alla casa in cui i due erano andati a vivere a Laurel Canyon, Los Angeles, l’anno prima, all’epoca della loro relazione. E la delicata “Our House” fa capolino nella scaletta di questo omaggio a Joni, per il 75° compleanno, interpretata proprio da Graham Nash al pianoforte; così Graham ha introdotto la sua performance: «Sono onorato di essere qui; la maggior parte delle canzoni che ascolterete stasera sono state scritte da Joni ad eccezione di questa che io ho composto per lei 50 anni fa». James Taylor, a sua volta, ha imbracciato la sua chitarra acustica per offrire alla platea le sue personali versioni di “River” (da “Blue”, 1971) e “Woodstock” (da “Ladies of the Canyon” del 1970). Presenti nel Tributo anche nuovi talenti come Brandi Carlile e Norah Jones che devono molta della loro evoluzione alla cantautrice canadese. Joni non è salita sul palco per cantare a causa dei problemi di salute (un aneurisma al cervello avuto nel marzo 2015 e il morbo di Morgellons) che da qualche tempo l’affliggono, ma anche per la sua oramai consolidata inclinazione a isolarsi e a rinunciare a qualsiasi apparizione pubblica. Ma la sua musica è stata presente sul palco, egregiamente interpretata dai suoi amici e dagli ammiratori (Chaka Khan, Diana Krall, Kris Kristofferson, Emmylou Harris, Norah Jones, Glen Hansard, Rufus Wainwright, Seal, Los Lobos, Brandi Carlile, La Marisoul, Cesar Castro e Xochi Flores, oltre ai già citati Grahan Nash e James Taylor) guidati dagli fidati collaboratori di Joni, Jon Cowherd e Brian Blade. Quello che non si può ‘vedere’ sul CD, ma che hanno visto coloro che erano presenti al concerto, sono le foto dell’artista dei decenni del suo percorso artistico e le immagini dei suoi quadri proposte sullo sfondo del palco, laddove sono stati pure proiettati i messaggi d’auguri di Elton John e Peter Gabriel che non hanno potuto prendere parte all’evento. Chaka Khan ha offerto una magnifica versione di “Help Me” (inclusa in “Court and Spark” del 1974), supportata al backing vocal da Rufus Wainwright e Seal, e lo stesso Seal ha interpretato con trasporto emozionante la tenera “Both Sides Now” (su “Clouds”, 1969) con il suo flessuoso incedere tenorile. Per la cronaca Seal ha pure fatto sua “A Strange Boy” (“Hejira”, 1976), che però non ha trovato posto nella scaletta del CD, in una versione assai prossima all’originale molto apprezzata e che ha raccolto la ‘standing ovation’ da parte dei presenti. A Kris Kristofferson, accompagnato dal gentile falsetto di Brandi Carlile, così somigliante a quello della Mitchell, è toccata la mirabile “A Case of You” (“Blue”, 1971), resa con toni vocali commossi e commoventi ‘alla Johnny Cash’. Rufus Wainwright a sua volta si è cimentato, senza sfigurare, con l’impegnativa “All I Want” e con “Blue” (pure queste due da “Blue”), Diana Krall per il suo contributo ha selezionato “Amelia”, ancora un pezzo tratto da “Hejira”, adagiandosi nelle vellutate atmosfere del brano, Norah Jones ha rielaborato – fedelmente all’originale – “Court and Spark”, dall’omonimo album del 1974, mentre Emmylou Harris ha aggiunto la sua grazia interpretativa in “Cold Blue Steel and Sweet Fire” (da “For The Roses” del 1972 ma non presente nel disco) e “Magdalene Laundries” (tratta da “Turbulent Indigo” del 1994). I Los Lobos trasformano “Dreamland” (da “Don Juan’s Reckless Daughter” del 1977) in un brioso pezzo dal sapore latino, e Glen Hansard ci regala una stupenda e intensa versione di “Coyote” (da “Hejira”), uno dei brani più belli del repertorio della Mitchell. In chiusura c’è “Big Yellow Taxi” (da “Ladies of the Canyon”), una delle canzoni più spumeggianti del repertorio della Mitchell, cantata in coro dai partecipanti tutti. Al di là dell’omaggio ad una grande protagonista della musica dell’ultimo mezzo secolo, “Joni 75 : A Birthday Celebration” è un album straordinario ed emozionante da non lasciarsi sfuggire.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

Joni 75 – A Birthday Celebration [75:33]Tracklist
01. Dreamland (Los Lobos) – 06:06
02. Help Me (Chaka Khan) – 04:42
03. Amelia (Diana Krall) – 07:04
04. All I Want (Rufus Wainwright) – 03:46
05. Coyote (Glen Hansard) – 06:34
06. River (James Taylor) – 03:28
07. Both Sides Now (Seal) – 06:02
08. Our House (Graham Nash) – 03:29
09. A Case Of You (Kris Kristofferson & Brandi Carlile) – 04:46
10. Down To You (Brandi Carlile) – 05:50
11. Blue (Rufus Wainwright) – 03:34
12. Court And Spark (Norah Jones) – 03:16
13. Nothing Can Be Done (Los Lobos) – 05:02
14. The Magdalene Laundries (Emmylou Harris) – 04:25
15. Woodstock (James Taylor) – 04:39
16. Big Yellow Taxi (La Marisoul, James Taylor, Chaka Khan, Brandi Carlile) – 02:50