Musica

JOHN DENVER: IL COUNTRY DEI BUONI SENTIMENTI

 

 

Era il 12 ottobre del 1997 quando John Denver, uno dei grandi songwriter della musica popolare americana, perdeva (forse a causa del carburante esaurito) il controllo del suo piccolo aereo biposto, un Rutan Long-EZ sperimentale, e precipitava, schiantandosi, nelle acque dell’oceano Pacifico al largo della California, mezz’ora dopo essere decollato dall’aeroporto di Monterey. Ora, a diciotto anni dalla morte la Sony (su etichetta RCA/Legacy Recordings) pubblica un box-set di 4 CD, “All Of My Memories: The John Denver Collection”, per ricordare a tutti l’Arte singolare dello sfortunato folk singer, che contiene materiali tratti da tutti i suoi album oltre a demo, rarità e sei brani assolutamente inediti.

(Forse) solo dopo la sua scomparsa ci si è accorti di quanto ci mancasse questo artista amatissimo e (soprattutto) quale fosse la portata della sua figura null’economia musicale del Country moderno e della musica Pop più in generale. John Denver ha venduto in carriera oltre sessanta milioni di dischi in tutto il mondo (con 21 Dischi d’Oro, 14 di Platino); con dieci brani che sono arrivati al #1 delle classifiche americane. Canzoni memorabili come “Take Me Home, Country Roads“, Rocky Mountain High“, “Sunshine On My Shoulders“, “Leaving On A Jet Plane”, “Perhaps Love”, “Annie’ s Songs” (dedicata alla moglie)  e “Thank God I’m A Country Boy” sono divenuti degli standard della musica americana, sono la cartina tornasole di un successo incredibile, brani che evocavano gli spazi sconfinati ed incontaminati del giovane continente americano, parlavano al cuore ‘bucolico’ della gente, rallegravano lo spirito infondendo il buonumore ed instillando fiducia nel prossimo e nella forza dell’individuo di superare le asperità della vita. In un contesto (a volte drammatico) di feroce controcultura militante in atto all’epoca nel mainstream americano, le sue canzoni ‘pulite’, piene di ottimismo (“Sunshine on my shoulders makes me happy”, recitano le parole di una sua celebre canzone), ed (‘ante litteram’) ecologiste, sull’amore, sull’amicizia, sul vivere in campagna o in montagna o nella natura selvaggia, sulla gioia del ritorno a casa, risuonavano genuine e salutari, erano il perfetto antidoto al clima avvelenato seguito alla disastrosa guerra in Vietnam e allo scandalo del Watergate e suggerivano uno stile di vita da abbracciare e seguire prontamente. John Denver, pseudonimo di Henry John Deutschendorf Jr., uno dei più celebrati artisti Country & Pop, era nato a Roswell nel New Mexico il 31 dicembre 1943 ed aveva una qualità straordinaria nel comporre dolci melodie senza tempo; vincitore di due Grammy Award, nella sua carriera ha piazzato in classifica una quarantina circa di pezzi. Aveva solo 53 anni quando è morto e una trentina d’anni di carriera alle spalle, nel corso dei quali si era messo in luce, in maniera folgorante, agli inizi degli anni Settanta con una serie di canzoni e di album che rapidamente avevano scalato i vertici delle classifiche di vendita discografiche. Diventava poi anche paladino ambientalista (fondava la Wind Star Foundation per la ricerca sull’ambiente) e attento (e attivo) osservatore delle problematiche umanitarie legate alla fame nel mondo: per l’Unicef ha girato il mondo per sostenere progetti a favore dei bambini poveri e malati nei paesi in via di sviluppo. Iniziative filantropiche per le quali ha ricevuto svariati riconoscimenti. “Amava volare, ed e’ morto facendo quello che amava” ha detto qualcuno; una passione – quella per il volo – ereditata dal padre, ufficiale dell’Aeronautica militare, di origine tedesca (e i suoi tratti somatici non lasciano alcun dubbio) come si comprende chiaramente dal cognome, Deutschendorf, che John aveva provveduto a cambiare in quello con cui tutti lo conosciamo e che lui aveva mutuato dal nome della capitale dello stato del Colorado, la Mile High City, sulle Montagne Rocciose, dove si era stabilito. Una della sue prime canzoni, non a caso intitolata Leaving On A Jet Plane” ===Ascolta la canzone===, venne portata al successo dal trio folk di Peter Paul & Mary, che fece così conoscere il nuovo autore al grande pubblico e all’industria discografica. I resti del suo corpo recuperati in mare vennero cremati e dispersi sulle amate Montagne Rocciose. In incidenti aerei prima di lui erano tristemente venuti a mancare altri personaggio illustri dell’universo musicale; il re della canzone argentina, Carlos Gardel, nel 1935 a soli 35 anni, il re dello swing, Glenn Miller, scomparso misteriosamente a 40 anni, il 15 dicembre ’44, nel volo che lo portava da Londra a Parigi, Buddy Holly, uno dei grandi padri fondatori del Rock, e Ritchie Valens, il celebre interprete de “La Bamba”, in una notte tempestosa il 3 febbraio 1959 nello Iowa; un fatto che indusse qualcuno ad affermare che quello fu il giorno che morì il Rock’n’Roll: Buddy aveva 24 anni e Ritchie 17. Successivamente perdevano la vita in maniera analoga il re della Soul Music Otis Redding (a 26 anni), precipitato in un lago ghiacciato del Wisconsin con il suo gruppo, i Bar-Kays, il 10 dicembre ’67, Ronnie Van Zant, leader dei Lynyrd Skynyrd, perdeva la vita anch’egli in un incidente aereo nel 1977, assieme ad altri due componenti della band, anche in questo caso a causa di problemi di carburante, schiantandosi in una palude nei pressi di Gillsburg (Mississippi), Stevie Ray Vaughan (a 35 anni), grande chitarrista Blues dall’avvenire radioso precipitato in elicottero, sempre nel Wisconsin, il 27 agosto ’90, e il grande manager Bill Graham morì in un incidente (sempre in elicottero) a Vallejo, California, il 25 ottobre 1991, mentre tornava a casa dopo un concerto. John Denver è stato il primo artista americano cui venne concesso d’esibirsi in tour nell’ex Unione Sovietica, nel 1985, ed il primo occidentale ad approdare in concerto nella Cina che si apriva al mondo nel 1992 e in Vietnam nel ’94; mentre nel Natale 1995 si era esibito in Vaticano al cospetto del Papa. Dopo un’iniziale, fugace esperienza con un gruppo (il Chad Mitchell Trio) John aveva scelto nel 1969 la strada di una carriera solistica. Il suo è sempre stato – direi – un Country rassicurante e in qualche modo ‘mistico’, in virtù di canzoni piene di buoni sentimenti e assolutamente accattivanti, anche se di maniera e prive di slanci trasgressivi, con quel mix felice e divertente di Folk & Rock fatto di ballate delicate e rassicuranti che colpiva nel segno, nel cuore degli appassionati, con estrema facilità; aiutava di certo anche il look adottato dall’artista: cappello a larghe falde, stivali e giacche sfrangiate, modi gentili, oltre a quella voce calda e dall’eccellente impostazione tenorile. Nel 1969 Denver incideva il suo primo album “Rhymes And Reasons”, che nel tempo sarebbe rimasta la sua opera più genuina, ma andando avanti negli anni Settanta il cantautore ha conseguito uno straordinario successo commerciale vendendo milioni di dischi in tutto il mondo, ogni suo disco un piccolo gioiello di Country-Folk pieno di brani di limpida e disarmante semplicità armonica che piacevano alle masse e testi poetici e pre-ecologisti.
Il quadruplo CD “All of My Memories: The John Denver Collection”, uscito già da qualche mese è la sintesi più felice e complete dell’arte del folksinger americano, utilissimo soprattutto per coloro che conoscono poco o niente il magnifico canzoniere di John Denver ma anche per gli altri, quelli che posseggono tutti o gran parte dei suoi dischi, che potranno disporre di una serie brani inediti di particolare pregio collezionistico. C’è da dire – ad onor del vero – che nel corso degli anni sono stati pubblicati numerosi ‘Greatest Hits’ ed antologie riepilogative dell’artista ma nessuno è all’altezza di questa ‘Collection’ che risulta essere la più completa, esauriente ed interessante di tutte quelle finora uscite, l’omaggio più significativo ad una carriera così lunga e costellata di grandi momenti di musica. Il box-set ripercorre – davvero in modo sistematico e cronologico, e con il repertorio quasi per intero rimasterizzato per l’occasione – tutta la carriera di Denver a partire dalle primissime sue incisioni nel 1964, quando era un perfetto sconosciuto nel mondo della musica pop & country, fino all’anno della sua scomparsa, il 1997. Vengono raccolti brani provenienti dalle incisioni per la RCA, etichetta storica delle sue incisione e testimone della sua permanenza più duratura, ma anche quelli delle sue esperienze discografiche successive per Sony, Windstar ed MCA. Tra le novanta tracce che compongono questo box trovano posto inoltre una serie di registrazioni rare e/o inedite nella forma di demo o di versioni alternative. Poi, tra le altre, collaborazioni estemporanee con i Muppets (con cui John ha spesso intrecciato le sue canzoni), Bill Danoff & Taffy Nivert, Olivia Newton-John, Sylvie Vartan (duetto in “Love Again”) e i Nitty Gritty Dirt Band. In avvio ci sono due brani inediti (demo prodotti per la Capitol dal fondatore dei New Christy Minstrels, Randy Sparks), “The Road” e “Far Side Of The Hill”, che risalgono all’ottobre 1964 quando il nostro eroe era appena 19-enne ma che già testimoniano del talento in questo giovane folk singer; e ci sono pure le cose incise con il Chad Mitchell Trio. “Darcy Farrow” poi, del ’66, si colloca nella scia delle canzoni politiche del tempo, ma senza ottenere il consenso auspicato. La svolta importante si registra quando il trio folk vocale dei Peter, Paul & Mary, all’epoca sulla cresta dell’onda, incide una sua canzone, “Leaving on a Jet Plane”, dapprima inserendola nell’album “Album 1700” del 1967, poi portandola al successo quando la pubblicava come singolo nel ’69. Anche John in quel fatidico 1969 incideva il brano e lo faceva uscire su 45 giri pur senza avere lo stesso successo del trio folk che gli permetteva però di ottenere una grande visibilità mediatica. La cosa curiosa (per appassionati, cultori e collezionisti) è trovare qui anche la prima versione del brano cantata da Denver con il titolo di “Babe, I Hate to Go” fin dal 1966. Il grande successo personale arriva nel 1974 con il singolo “Sunshine On My Shoulders” ===Ascolta la canzone=== che arriva al #1 della Billboard Hot 100 ma che era presente fin dal 1971 nell’album “Poems, Prayers, and Promises”, il quarto della discografia, che contiene almeno un altro dei capolavori scritti da Denver, ovvero “Take Me Home, Country Roads”. Il brano che dà il titolo al box-set, “All of My Memories”, proviene da “Aerie”, sempre del 1971, e si tratta di una canzone dimenticata ma è pur tuttavia uno dei gioielli del repertorio di John; una folk blues pregevole e gentile impreziosito dall’armonica del grande Toots Thielemans. “Prisoners” si distacca parzialmente dai toni generali per il suo sound più incisivo e blues, e per l’approccio anti-militarista. La versione di “Rhymes and Reasons” qui presente è quella inedita incisa per la Reprise Records nel 1968, e nuovamente reinterpretata pochi mesi dopo per il debutto con la RCA, con una più incisiva presenza della parte pianistica e sonorità in parte diversa. Sempre nel ‘74 “Annie’s Song” arriva in testa alle classifiche di vendita e vi rimane per due settimane mentre nel ‘75 tocca a “Thank God I’m a Country Boy”, prima, e “I’m Sorry“, poi, occupare il 1° posto nella Billboard Hot 100. C’è spazio anche per alcune cover di altri come “I Guess He’d Rather Be in Colorado”, “Blow Up Your T.V.” e “Boy From the Country”,Everyday” (di Buddy Holly), “Blow Up Your TV (Spanish Pipe Dream)” (di John Prine) che eseguite alla maniera di Denver sembrano appartenere da sempre al suo catalogo. Sottolineiamo come nei dischi di fine anni Settanta Denver si sia servito del contributo strumentale di musicisti assai validi, provenienti dal gruppo che all’epoca accompagnava Emmylou Harris e prima ancora avevano suonato con Elvis Presley e Gram Parsons, i quali aggiungevano virtuosismi raffinati e pregevolezze strumentali al contesto musicale del folk-singer, a brani come “Baby, You Look Good to Me Tonight”, “Sweet Melinda” e “Downhill Stuff”. In Italia, dove Denver si è esibito pochissime volte, la sua musica non è mai stata seguita con particolare attenzione; questo perché agli occhi di un certo pubblico rockettaro il country appariva come un genere troppo sdolcinato, e per molti anche un po’ di destra, semmai sia corretto procedere a schematizzazioni di questo tipo. Negli anni Ottanta, il successo di vendite è andato scemando e John perduto la posizione di preminenza sul mercato discografico, l’artista adottava un nuovo look, cambiando la montatura dei suoi occhiali e tagliandosi i capelli, le canzoni assumevano toni più levigati, pur mantenendo le precipue caratteristiche di sincerità e di rigore stilistico, mentre di pari passo Denver si imponeva per l’impegno sociale grazie ad una serie di campagne ambientaliste e umanitarie; l’esibizione del 1987 a Mosca per esempio, in favore delle vittime del disastro di Chernobyl, rientra tra le sue attività contro il nucleare. Musicalmente, sovente ha riproposto il climax dei suoi momenti migliori come si può evincere dall’ascolto di  “Love Is the Master” o “Wild Montana Skies” (un duetto con Emmylou Harris). Un notevole successo discografico arrivava con “Perhaps Love”, un duetto inciso con Placido Domingo, nonostante fossero evidenti le profonde differenze interpretative tra i due artisti. “Calypso” è un tributo a Jacques Cousteau. Gli altri inediti sono “Spirit” (presente nell’LP “Windsong” del 1975) in una versione dal vivo del 1977 estratta da un concerto tenuto alla Sydney Opera House e non inclusa nell’album del concerto pubblicato nel 1999, “Eli’s Song” del 1976 in versione alternativa, “It’s A Sin To Tell A Lie” (la canzone preferita della madre di John), registrato nel 1973, un hit dei Somethin’ Smith & The Redheads. Nel 2007 “Rocky Mountain High” è diventato inno riconosciuto dello stato del Colorado.

 

(Luigi Lozzi)


(immagini per cortese concessione della Sony Music/RCA/Legacy)

ALL OF MY MEMORIES: THE JOHN DENVER COLLECTION
Disco 1 – Selections: 1. The Road (1964, previously unissued Capitol Records demo, mono) • 2. Far Side Of The Hill (1964, previously unissued Capitol Records demo, mono) • 3. The Wagoner Lad (~1966) • 4. Darcy Farrow (1966, mono) • 5. Babe, I Hate To Go (1966, mono) • 6. For Bobbi (by the Mitchell Trio, 1965) • 7. The ’68 Nixon (This Year’s Model) (by Denver, Boise & Johnson, 1968) • 8. Take Me To Tomorrow (by Denver, Boise & Johnson, 1968) • 9. Rhymes And Reasons (1969, previously unissued Reprise Records recording) • 10. Circus (1969, A) • 11. Catch Another Butterfly (1969, A) • 12. Daydream (1969, A) • 13. Leaving On A Jet Plane (1969, A) • 14. Isabel (1969, B) • 15. Anthem – Revelation (1969, B) • 16. Aspenglow (1969, B) • 17. The Game Is Over (1970, C) • 18. My Sweet Lady (1971, D) • 19. Around And Around featuring Bill Danoff and Taffy Nivert (Fat City) (1971, D) • 20. Take Me Home, Country Roads featuring Bill Danoff and Taffy Nivert (Fat City) (1971, D) • 21. I Guess He’d Rather Be In Colorado (1971, D) • 22. All Of My Memories (1971, E) • 23. Sunshine On My Shoulders (1974, H) • 24. Friends With You (1971, E) • 25. Everyday featuring Bill Danoff and Taffy Nivert (Fat City) (1971, E) • 26. Blow Up Your TV (Spanish Pipe Dream) (1971, E) • 25. Grizzly Bear Song (1974, promotional only).
Disco 2 – Selections: 1. Rocky Mountain High (1972, F) • 2. Starwood In Aspen (1971, E) • 3. For Baby (For Bobbie) (1972, F) • 4. Goodbye Again (1972, F) • 5. Prisoners (1972, F) • 6. The Eagle And The Hawk (1974, H) • 7. Rocky Mountain Suite (Cold Nights In Canada) (1973, G) • 8. Berkeley Woman featuring Bill Danoff and Taffy Nivert (Fat City) (1973, G) • 9. I’d Rather Be A Cowboy (Lady’s Chains) (1973, G) • 10. Back Home Again (1974, I) • 11. Thank God I’m A Country Boy (LIVE) (1975, J) • 12. Grandma’s Feather Bed (LIVE) (1975, J) • 13. Matthew (1974, I) • 14. Annie’s Song (1974, I) • 15. Follow Me (1974, H) • 16. Looking For Space (1976, K) • 17. Sweet Surrender (1974, I) • 18. Windsong (1975, K) • 19. Eclipse (1974, I) • 20. Poems, Prayers And Promises (1974, H) • 21. This Old Guitar (1974, promotional only).
Disco 3 – Selections: 1. Farewell Andromeda (Welcome To My Morning) (1973, G) • 2. Calypso (1975, K) • 3. Spirit (LIVE) (1977, Sydney Opera House, Australia, previously unissued) • 4. Fly Away featuring Olivia Newton-John (1975, K) • 5. I’m Sorry (1975, K) • 6. Like A Sad Song (1976, M) • 7. Come And Let Me Look In Your Eyes (1976, M) • 8. Baby, You Look Good To Me Tonight (1976, M) • 9. It Makes Me Giggle (1976, M) • 10. Eli’s Song (1976, previously unissued alternate take) • 11. It Amazes Me (1977, N) • 12. I Want To Live (1977, N) • 13. In My Heart (1980, P) • 14. How Can I Leave You Again (1977, N) • 15. It’s A Sin To Tell A Lie (1973, previously unissued version) • 16. Druthers (1977, N) • 17. Bet On The Blues (1977, N) • 18. Downhill Stuff (1979, O) • 19. Sweet Melinda (1979, O) • 20. The Wrangell Mountain Song (1980, P) • 21. Autograph (1980, P) • 22. Durango Mountain Caballero (1982, S) • 23. The Wings That Fly Us Home (1976, M).
Disco 4 – Selections: 1. Some Days Are Diamonds (Some Days Are Stone) (1981, Q) • 2. Dreamland Express (1985, V) • 3. Love Again (with Sylvie Vartan) (1984, U) • 4. Opposite Tables (1982, R) • 5. Flying For Me (1986, W) • 6. Perhaps Love (by Placido Domingo and John Denver) (1981, U) • 7. Shanghai Breezes (1982, R) • 8. The Flower That Shattered The Stone (1990, Z) • 9. Let Us Begin (What Are We Making Weapons For) (1986, W) • 10. Love Is The Master (1986, W) • 11. Wild Montana Skies (with Emmylou Harris) (1983, T) • 12. Boy From The Country (LIVE) (1985, DD) • 13. Whispering Jesse (1988, X) • 14. Eagles And Horses (LIVE) (1995, BB) • 15. And So It Goes (with the Nitty Gritty Dirt Band) (1989, Y) • 16. The Foxfire Suite: Spring Is Alive/You Are/Whisper The Wind/Spring Is Alive (Reprise) (LIVE) (1995, EE) • 17. Tenderly Calling (1991, AA) • 18. On The Atchison, Topeka and The Santa Fe (1997, CC) • 19. Medley: Tumbling Tumbleweeds/Happy Trails (with Miss Piggy) (1982, S).

DISCOGRAFIA
– Rhymes and Reasons (RCA, 1969)
– Take Me To Tomorrow (RCA, 1970)
– Whose Garden Was This (RCA, 1970)
– Poems, Prayers and Promises (RCA, 1971)
– Aerie (RCA, 1971)
– Rocky Mountain High (RCA, 1972)
– Farewell Andromeda (RCA, 1973)
– John Denver’s Greatest Hits (RCA, 1973)
– Back Home Again (RCA, 1974)
– An Evening with John Denver (RCA, 1975) (2 dischi)
– Windsong (RCA, 1975)
– Rocky Mountain Christmas (RCA, 1975)
– Spirit (RCA, 1976)
– I Want to Live (RCA, 1977)
– John Denver (RCA, 1979)
– Autograph (RCA, 1980)
– Some Days Are Diamonds (RCA, 1981)
– Seasons Of the Heart (RCA, 1982)
– Rocky Mountain Holiday with the Muppets (RCA, 1982)
– It’s About Time (RCA, 1983)
– John Denver’s Greatest Hits Vol. 3 (RCA, 1984)
– Dreamland Express (RCA, 1985)
– One World (RCA, 1986)
– Higher Ground (Windstar, 1988)
– Earth Songs (Windstar, 1990)
– The Flower That Shattered The Stone (Windstar, 1990)
– Different Directions (Windstar, 1991)
– The Wildlife Concert (Legacy, 1995)
– All Aboard! (Sony Wonder, 1997)
– Unplugged In The U.S.S.R. (AAO Music, 2007)
– John Denver In Concert (Windstar, 2007)