Cinema

INTO DARKNESS: STAR TREK di J.J. Abrams

 

 

 

 
 
INTO DARKNESS: STAR TREK 3D di J.J. Abrams
 
LA NUOVA EPICA

 

Allo stato attuale delle cose appare davvero difficile dirimere l’annosa questione se sia “Star Wars” o “Star Trek” a detenere lo scettro di serie fantascientifica per eccellenza nell’immaginario collettivo. Anzi le cose si sono ulteriormente ingarbugliate con la recente notizia che sarà proprio J.J. Abrams, il regista che ha riportato in auge le avventure del capitano James T. Kirk e del vulcaniano Spock ed artefice del nuovissimo “Into Darkness: Star Trek”, a dirigere il 7^ capitolo di quella saga concepita e realizzata da George Lucas a partire dal 1977. Per conto della Walt Disney che ha rilevato la LucasFilm per la modica cifra di 4,4 bilioni di dollari.

Un corto circuito niente male in un contesto nel quale la rivalità tra i due franchise, per il conseguimento d’un primato (per molti) ‘ossessivamente’ di prestigio, è tanto elevata; a fronte di chi si è entusiasmato alla notizia (che già di suo è sorprendente, in quanto più volte Lucas aveva dichiarato che la saga di “Star Wars” finiva con l’ultimo film realizzato nel 2005, “Episodio III – La vendetta dei Sith”, e che egli non poteva mantenere fede all’impegno preso originariamente di portare a termine tre trilogie; Lucas si occuperà, in qualità di consulente artistico, di pilotare la transizione dai vecchi ai nuovi episodi di “Star Wars”, schedulati in uscita nel periodo estivo tra il 2015 e il 2019), che perlomeno lascia prevedere uno scenario in cui per almeno altri sei o sette anni terranno banco le Guerre Stellari, si sono contrapposti altri che hanno gridato allo scandalo, considerando quasi un ‘traditore’ Abrams (che rimane pur sempre uno dei registi più bravi e creativi presenti sulla scena odierna) per (diciamo così) essersi venduto al nemico. Non è possibile – argomentano in molti – che un regista possa tenere i piedi nelle staffe di due franchise storicamente rivali, e che sono poi proprio i filoni fantascientifici più globalizzati a livello planetario. Non c’è alcun dubbio che nell’aspra contesa i ’trekkies’ (così sono universalmente riconosciuti i fan di “Star Trek”) difenderanno a spada tratta l’oggetto principe della loro passione cinefila come il miglior seriale Sci-Fi di tutti i tempi mentre, sull’altro fronte, non saranno da meno quelli che vedono nelle gesta di personaggi indelebili della memoria collettiva come Annakin, Darth Vader, Luke Skywalker & Co., e del ‘lato oscuro’ della Forza, il momento più alto raggiunto dalla Fantascienza cine-televisiva. Le due serie hanno davvero poco in comune; certo è che se fino a qualche tempo fa qualcuno poteva (ragionevolmente) ammettere che “Star Wars”, che si basa sull’eterna lotta tra il Bene e il Male, era migliore del suo rivale di sempre solo per gli effetti speciali, ora questa affermazione, grazie a J.J. Abrams, può essere (altrettanto ragionevolmente) messa in discussione, alla luce del film del 2009 e di quello odierno, appena approdato sugli schermi di tutto il mondo. Lo “Star Trek” originario invece, non solo è arrivato diversi anni prima dell’antagonista, divenendo (quasi) subito ‘cult’, ma ha sempre avuto (pure) il merito precipuo d’essere più cerebrale, di raccontare vicende di conflitti e di relazioni che riguardano un pò l’intera umanità. L’ universo Sci-Fi di “Star Trek” venne creato nel 1966 – e osservate bene come J.J. sia nato proprio in quell’anno – da Gene Roddenberry per la tv NBC, divenendo in seguito (ma solo qualche tempo dopo la sua messa in onda iniziale) tra le serie più popolari nella storia della televisione, ha poi beneficiato nel 1979 della prima (di dieci) trasposizione sul grande schermo mentre in seguito avrebbero preso il largo i diversi spin-off seriali (“The Next Generation” dall’87, “Deep Space Nine” dal ’93, “Voyager” dal ’95 e “Enterprise” dal 2001, e prima c’era stata, nel ’73, una serie animata). Il nuovo episodio è, cronologicamente, il dodicesimo capitolo cinematografico di un franchise che ha avuto anzitutto sul piccolo schermo la sua consacrazione assoluta. Abrams, nel dare un nuovo reboot alla iconica saga, ha voluto sfidare un mito assoluto ed ha trasformato in blockbuster le avventure di Kirk, Spock & Co.; infatti il più recente film ha potuto contare su un budget di ben 195 milioni di dollari, e J.J. ha potuto avvalersi di effetti speciali digitali prima impensabili per “Star Trek”, nel rispetto dello slogan che accompagna la saga e che recita perentorio: «Mettere l’interesse di molti al di sopra di quello d’un singolo». Nessuno si era più avvicinato all’idea di riprendere in mano le sorti cinematografiche di “Star Trek” dopo il flop di “Star Trek. La Nemesi” del 2002, e nel provarci Abrams, d’andare incontro alle nuove generazioni di potenziali appassionati, ha puntato sull’azione, contaminando la serie originale di riferimento con moderne suggestioni e diverse citazioni cinefile. «Desidero più d’ogni cosa – ha dichiarato il regista – che il mio film sia puro intrattenimento, senza alcuna connessione reale a quanto è accaduto nella realtà (il riferimento a fatti di cronaca che hanno turbato l’opinione pubblica come il recente attentato alla Maratona di Boston; N.d.R.). “Star Trek” è sempre stato un ‘commento’ a dove stiamo andando, politicamente e culturalmente. C’è implicito al suo interno qualcosa di orribile, sfortunato e commovente. Ma è una delle ragioni per cui abbiamo fatto il film: guardare alle nostre vite».
TRAMA: “Into Darkness” riparte esattamente da dove la storia del film del 2009 finiva, ovvero dalla contrapposizione (forte) dei caratteri costituiti da Kirk e Spock, la cui amicizia è messa a dura prova e qui, nell’incipit, giunge ad una rottura (quasi) insanabile a causa di una leggerezza imperdonabile di Kirk, per la quale egli perde il comando della nave spaziale. Quando la ‘mitica’ USS Enterprise deve tornare a casa, l’equipaggio a bordo si rende conto di come una forza sconosciuta e terrificante colpisca il cuore nevralgico della flotta galattica facendola esplodere e precipitare, riducendo così ai minimi termini le difese di sicurezza del nostro pianeta. Kirk, dopo aver chiesto scusa all’equipaggio per la sua maldestra iniziativa, che ha messo a rischio la vita di Spock (tra le lave incandescenti nelle viscere di un vulcano), riprende il comando e porterà avanti la caccia al pericolosissimo terrorista modificato geneticamente (una sorta di ‘replicante’ di bladerunneriana memoria), John Harrison, il fuoriuscito che minaccia la Federazione dei Pianeti Uniti e la Flotta, in possesso di una vera e propria arma di distruzione di massa, che decide di piazzare sotto il Big Ben londinese…
Il nuovo capitolo è certamente più complesso – ed è proprio quello che cercava Abrams – del precedente; il regista si è liberato di alcune remore indotte dall’importanza della sfida (timore del confronto e/o fedeltà con la serie e quindi delle possibili reazioni negative dei ‘trekkiani’ di lungo corso) che lo avevano parzialmente bloccato all’esordio, e oltre a confezionare un prodotto intrigante sotto il profilo narrativo è riuscito a costruire uno spettacolo avvincente ed esplosivo puntando su una serie di scene d’azione davvero spettacolari. Di certo oggi possiamo affermare senza ombra di dubbio che l’impresa è riuscita e J.J. è stato all’altezza dell’oneroso impegno assunto (in fondo – lo capirete bene – non si poteva ignorare l’esistenza della serie), egli è riuscito a dare nuova linfa e nuovo vigore alla più amata delle serie fantascientifiche televisive, ampliandone il respiro in quella direzione epica (ma senza alcuna magniloquenza e soprattutto senza invadenti frastuoni) che da sempre è riconosciuta a “Star Wars”, e distaccandosi di fatto dall’esprit della saga storica. Un vero ed inatteso miracolo, il creatore di “Lost” è riuscito a comporre una vicenda che risultasse appagante sia a quelli che per la prima volta hanno approcciato la saga e sia per i trekker più integralisti; bravo nel mescolare e rielaborare il ‘nuovo’ con l’antico della serie. È nello stesso tempo una nuova ripartenza e un sequel dell’universo così conosciuto e tanto amato. Non tutti abbiamo la conoscenza enciclopedica del mondo trekkiano e quindi non ci avventuriamo in disamine che potrebbero incorrere negli strali di chi la serie invece la conosce a menadito. Abrams mostra di aver voluto esplorare di più l’aspetto umano dei suoi personaggi, sottolineando in particolar modo il senso di appartenenza di tutti i componenti dell’equipaggio all’Enterprise, quasi si trattasse di una famiglia allargata. Ed ha condito il tutto con combattimenti e inseguimenti mozzafiato, più vicini ad una matrice starwarsiana che trekkiana. “Into Darkness” è un film di altissima qualità estetica, cinema d’azione che si trasforma in avventura (alcune scene sono travolgenti), condito di ironia e di sentimento (genuino), dinamico e visivamente accattivante, i personaggi sono perfettamente delineati, e mostrano caratteristiche cui tutti si affezioneranno facilmente. Sono in tanti a vedere in J.J. Abrams l’erede più accreditato di Steven Spielberg, soprattutto per il piglio da grande narratore che riesce a mettere in mostra, e lo stesso J.J. non nega di guardare al cinema di Spielberg degli anni Ottanta quale modello di riferimento. C’è ad un certo punto una fuga che immediatamente ci ha riportato con la memoria a “I Predatori dell’Arca Perduta”. Si tratta di una riappropriazione infantile dell’idea di cinema allo stato puro e primitivo, funzionale al mezzo cinematografico, senza tradire (troppo) nulla di quello che era in origine. Alex Kurtzman, Roberto Orci e Damon Lindelof (gli artefici dello script di “Fringe”), hanno scritto una sceneggiatura complessa e barocca, con qualche vuoto narrativo, ma efficace. È un bene – a mio parere – che si sia evitata la ‘caduta’ di una svolta oscura sulla falsariga di “Star Wars” e della trilogia “The Dark Knight” di Christopher Nolan; in fin dei conti la cosa avrebbe mostrato la corda. Di gran pregio la ‘rendition’ futuristica (l’ambientazione è collocata nel 2228) di Londra e San Francisco. Un budget di 190 milioni di dollari per un sequel chiamato a far meglio dei 385 milioni di $ incassati in tutto il mondo dal primo sorprendente ed apprezzato capitolo, ed i numeri già danno ragione a “Into Darkness”, perché al momento (scrivo che è il 13 giugno ed il film è in piena programmazione) la cifra incassata globalmente ha superato i 400 milioni di $. Gli attori scelti per dare volto ai protagonisti fissi si riconfermano azzeccati e, superato il primo momento di smarrimento al confronto con le controparti originali, anche i più diffidenti dei fan cominciano ad affezionarsi. lo Spock di Zachary Quinto sembra essere dotato di insospettabili sentimenti mentre il Kirk di Chris Pine raggiunge una maturità che certamente lo collocherà al centro narrativo dei prossimi capitoli. L’amicizia poi tra Spock e Kirk assume i contorni di relazione (velatamente) omosessuale, assecondando le moderne implicazioni dei rapporti di odio/amore. E quindi ci sono i personaggi di Uhura (Zoe Saldana), Leonard McCoy (Karl Urban), Montgomery Scott (Simon Pegg), Hikaru Sulu (John Cho), Pavel Checov (Anton Yelchin), Christopher Pike (Bruce Greenwood) a comporre l’equipaggio dell’Enterprise presenti anche nel primo dei nuovi capitoli. Il temibile ‘villain’ è quel Kahn che era stato protagonista negativo proprio del secondo film portato sullo schermo, “Star Trek II – L’ira di Kahn”, uno degli episodi classici più famosi di sempre. A interpretare l’ambiguo malvagio è stato chiamato Benedict Cumberbatch (visto ed apprezzato nel serial televisivo inglese “Sherlock”), e non si può dire che il personaggio sia particolarmente riuscito alla stregua di tanti ‘villain’ che hanno popolato il cinema fantastico degli ultimi decenni. Le ‘new entry’ importanti sono l’ufficiale della Flotta Carol Marcus (Alice Eve), della quale non se ne comprende il senso della presenza, e l’Ammiraglio Marcus (Peter Weller). Da non perdersi poi il breve cameo di Leonard Nimoy. Il 3D è essenziale per apprezzare meglio la dimensione spaziale (anche nel senso di approfondimento psicologico dei personaggio) del contesto narrativo. Fondamentale la scelta dei realizzatori di girare il film in IMAX nativo, che dona una più significativa profondità. Da aggiungere qualcosa di ulteriore sugli incassi: che sebbene siano trionfali se rapportati ai dieci precedenti film ispirati alla saga, non sono proprio (direi) all’altezza dei blockbuster più rinomati, ma l’idea mia è che questa nuova saga mostrerà nel tempo tutta la sua bontà e la capacità di diventare, pure questo film, un ‘cult’ amatissimo.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 


(immagini per cortese concessione di Universal Pictures Italia)

 

il FILM:

Into Darkness: Star Trek 3D

(Star Trek: Into Darkness, Usa, 2013)
Regia: J.J. Abrams
Genere: Fantascienza
Durata: 132’ min.
Cast: John Cho, Benedict Cumberbatch, Alice Eve, Bruce Greenwood, Simon Pegg, Chris Pine, Zoe Saldana, Zachary Quinto, Karl Urban, Peter Weller, Anton Yelchin, Noel Clarke, Nolan North, Jason Matthew Smith, Heather Langenkamp.
Soggetto: basato su “Star Trek” di Gene Roddenberry
Sceneggiatura: Alex Kurtzman, Roberto Orci e Damon Lindelof
Produttore: J.J. Abrams, Alex Kurtzman, Roberto Orci, Damon Lindelof, Bryan Burk
Produttore esecutivo: Jeffrey Chernov, David Ellison, Dana Goldberg, Paul Schwake
Fotografia: Daniel Mindel
Montaggio: Maryann Brandon, Mary Jo Markey
Musiche: Michael Giacchino
Scenografia: Scott Chambliss
Costumi: Michael Kaplan
Trucco: Jeanne Van Phue
Casa di produzione: Paramount Pictures, Bad Robot Productions, Kurtzman/Orci, Skydance Productions
Distribuzione Italia: Paramount/Universal Pictures
Uscita USA: 17 Maggio 2013
Data di uscita: 13 Giugno 2013
Sito ufficiale: http://www.startrek-ilfilm.it

 

Le Serie prodotte per la televisione sono:
Star Trek (Star Trek, USA, 1966-1969)
Star Trek (serie animata) (Star Trek, USA, 1973-1974)
Star Trek: The Next Generation (Star Trek: The Next Generation, USA, 1987-1994)
Star Trek: Deep Space Nine (Star Trek: Deep Space Nine, USA, 1993-1999)
Star Trek: Voyager (Star Trek: Voyager, USA, 1995-2001)
Star Trek: Enterprise (Star Trek: Enterprise, USA, 2001-2005)
N.B.: Nel 1978 era inoltre prevista un’altra serie, mai realizzata (vedi Star Trek: Phase II).

 

I Film:
Star Trek (Star Trek: The Motion Picture, 1979)
Star Trek II: L’ira di Khan (Star Trek II: The Wrath of Khan, 1982)
Star Trek III: Alla ricerca di Spock (Star Trek III: The Search for Spock, 1984)
Star Trek IV: Rotta verso la Terra (Star Trek IV: The Voyage Home, 1986)
Star Trek V: L’ultima frontiera (Star Trek V: The Final Frontier, 1989)
Star Trek VI: Rotta verso l’ignoto (Star Trek VI: The Undiscovered Country, 1991)
Generazioni (Star Trek: Generations, 1994)
Primo contatto (Star Trek: First Contact, 1996)
Star Trek: L’insurrezione (Star Trek: Insurrection, 1998)
Star Trek: La nemesi (Star Trek: Nemesis, 2002)
Star Trek (Star Trek, 2009)
Into Darkness – Star Trek (Star Trek: Into Darkness, 2013)