Qui abbiamo assemblato tutti assieme i video-clip di 44 braninatalizi interpretati dal meglio delle scena musicale internazionale; c'è n'è per tutti i gusti, dai cantanti più tradizionali, agli intepreti soul, ad alcune stelle del rock e del pop. Buon Natale!
Uno dei brani più popolari tra quelli che hanno contraddistinto gli anni d'oro della Disco Music, alla metà degli anni Settanta, composto e cantato (accompagnato dai suoi Soul City Symphony) da Van McCoy sulla strada intrapresa da Barry White dei pezzi strumentali con l'accompagnamento di un'orchestra; raggiunse il No. 1 delle classifiche di Billboard Hot 100 e della Hot Soul Singles. Si aggiudicò nel 1976 il Grammy Award per il Best Pop Instrumental Performance.
Il brano di grande successo del gruppo synthpop britannico degli Heaven 17 che raggiunse il #2 delle classifiche inglesi nel 1983. Secondo singolo estratto dal secondo album della band "The Luxury Gap" del 1982, si avvale come 'guest vocalist' della presenza di Carol Kenyon che in seguito avrebbe continuato a lavorare con gli Heaven 17 in un paio di dischi successivi. Il bel video promozionale, che venne diretto all'epoca dal regista irlandese Steve Barron, fa leva su atmosfere che richiamano l'Espressionismo tedesco, così caro a tanto cinema del passato. Il pezzo è stato utilizzato nella colonna sonora del film "Trainspotting" di Danny Boyle del 1996.
È questa la canzone che, esclusa dalla finale del Festival di Sanremo '67, indusse Luigi Tenco al tragico gesto estremo del suicidio in quel 27 gennaio 1967. La sua partner canora allora fu Dalida che a lungo ha portato il dolore di quella serata. Il brano aveva ottenuto soltanto 38 voti su 900 dalle giurie e venne pure escluso dal ripescaggio della commissione di esperti. Solo qualche anno dopo Dalida avrebbe cantato il pezzo a Canzonissima 1971. Dell'esibizione di Tenco e Dalida al Festival di Sanremo 1967 non vi sono più tracce negli archivi RAI; esiste solamente una registrazione audio.
Il brano che ha reso famosa Gloria Gaynor è uno dei pezzi Disco più conosciuti ed amati al mondo; per via del suo testo, che parla della forza di reazione di una donna dopo la rottura con il suo uomo, la canzone è diventata una sorta di inno alla presa di coscienza del proprio ruolo da parte delle donne, ma si è anche trasformata in un potente inno gay. E la stessa cantante, grazie al pezzo, è diventata un'indiscussa icona gay. Ha ricevuto il Grammy Award per la Miglior Canzone Disco nel 1980, l'unico anno in cui fu assegnato quel premio. La canzone è stata utilizzato in diversi film e certamente il più siginificativo, proprio per la simbologia gay cui è assurta, è "Priscilla, la regina del deserto". Tra le numerose cover abbiamo scelto quella dei Pet Shop Boys e quella di Celia Cruz, interpretata in una serata speciale con tanti ospiti latini che le hanno reso omaggio per la sua ultima apparizione pubblica: già malata da qualche tempo per un tumore cerebrale la cantante sarebbe morta pochi mesi dopo nel luglio 2003.