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IL PIU’ BEL SECOLO DELLA MIA VITA di Alessandro Bardani in Blu-Ray

 
 
 
 
 
 
 

Presentato in anteprima assoluta al 53esimo Giffoni Film Festival nella sezione Generator +18, “Il più bel secolo della mia vita”, diretto da Alessandro Bardani e che vede protagonista una coppia inedita composta da Valerio Lundini e Sergio Castellitto arriva in Blu-Ray grazie a Lucky Red e alla distribuzione di Plaion Pictures.

“Il più bel secolo della mia vita” racconta l’incontro tra un centenario e un giovane 25enne. Il conflitto che esiste tra di loro non è soltanto di natura generazionale ed in una qualche maniera ripropone lo scarto (ribaltato) che c’era nei personaggi principali di “Harold & Maude” di Hal Ashby del 1971: l’anziano, pur consapevole dello scarso tempo che gli resta a disposizione, è proiettato verso il futuro come sempre ha fatto nella sua vita, fuggendo da un passato che ha sempre rimosso, mentre il giovane, che ha una vita davanti a sé, è ancorato alle sue radici con la frustrazione di non sapere quali siano le sue origini. Giovanni è un ragazzo che, a causa di una legge, non può conoscere l’identità dei suoi genitori biologici, gli stessi che non l’hanno riconosciuto alla nascita, prima del suo centesimo compleanno. Il giovane vorrebbe veder esaudito il suo unico desiderio e scoprire di chi è figlio prima di diventare vecchio, ma la burocrazia glielo impedisce. Per smuovere l’opinione pubblica e far sì che si interessi al suo caso, Giovanni ha un’unica speranza: conquistare la complicità di Gustavo, unico centenario, come lui non riconosciuto alla nascita, ancora in vita. Peccato che quest’ultimo, nonostante sia il solo in grado di poter aggirare la legge e aver diritto all’applicazione della normativa, non sia affatto interessato alla questione. Tra i due però nasce un’imprevedibile amicizia. Nel prologo, in un bellissimo bianco e nero, vediamo un bambino trascinare a fatica una grossa croce che metaforicamente si porterà appresso per tutta la vita: si tratta di Gustavo bambino, cresciuto in orfanotrofio, che ha sempre desiderato scoprire l’identità di sua madre, cosa che gli è stata impedita, almeno fino a oggi che ha 100 anni. Il tema toccato nel film pone all’attenzione dello spettatore una legge tuttora in vigore in Italia che impedisce a un figlio non riconosciuto alla nascita, di conoscere l’identità dei suoi genitori biologici non prima del compimento del centesimo anno di età. La legge 184 del 1983 infatti stabilisce il concetto che ai figli non riconosciuti è precluso l’accesso ai dati di chi li ha partoriti, e questo per la durata di un secolo; ci sono pure le sentenze della Corte Europea, della Corte Costituzionale e della Cassazione, che a partire dal 2012 hanno più volte ricordato al governo italiano la necessità di intervenire sulla materia, cosa che si stava per compiere con un disegno di legge passato alla Camera nel giugno del 2015, poi arenatosi (come tutta la XVII Legislatura con lo scioglimento del Parlamento a marzo 2018) che ha portato ad un palese vuoto normativo e a decidere sono i singoli Tribunali per i Minorenni caso per caso, a volte concedendo l’avvio della richiesta di riconoscimento e a volte no, perché non c’è nulla su cui basarsi. È questo l’elemento che accomuna i due protagonisti, interpretati dall’ottimo Valerio Lundini e dal sempre impeccabile Sergio Castellitto. Il film è tratto dall’omonima pièce teatrale (scritta insieme a Luigi Di Capua) diretta dallo stesso Alessandro Bardani, il quale realizza un film dall’apparente semplicità di esecuzione ma che invece è frutto di sorprendenti generosità umana sensibilità artistica che trovano magica sintonia con gli attori interpreti. Bardani esordisce nel lungometraggio dopo il buon corto del 2012 “Ce l’hai un minuto?”. Nel raccontare la storia di due ‘fratelli di culla’ (come vengono definiti gli orfani) si parla di identità, di radici, di appartenenza; ma non si tratta della solita commedia d’antan, priva di guizzi, quanto piuttosto di un film che con umorismo tagliente e scorretto ci conduce in un viaggio esilarante ma esistenziale, ricco di colpi di scena e di momenti clamorosi. Tra malinconia, tenerezza, risate di cuore e momenti tragicomici il film di Bardani riesce nell’impresa di non scadere mai nella retorica, di emozionare senza essere ricattatorio, e di raccontare la parabola di due figure così distanti eppure così vicine che diventa universale, un inno alla vita, quella che Gustavo ha vissuto in pieno e dalla quale Giovanni sembra nascondersi per paura, bisognoso di quella miccia che forse solo l’anziano può accendere in lui. Quella formata da Castellitto e Lundini è una coppia inedita che funziona meglio di quanto ci si potesse aspettare; sono entrambi bravi e dotati di una buona alchimia: Valerio Lundini è uno dei più brillanti giovani comici italiani delle ultime generazioni, consacrato dal programma “Una pezza di Lundini” che evita con la giusta misura il pericolo di ripetere il suo personaggio televisivo e Sergio Castellitto veste i panni dell’anziano burbero e sarcastico, capace di grandi perle di saggezza, un vero mattatore, che nasconde dietro la scorza dura una grande sensibilità. Ovviamente a farla da padrone è l’attore più navigato, invecchiato ad arte, in maniera impressionante, da un trucco realistico (opera di Andrea Leanza), perfetto nei panni di un centenario nella voce, nei movimenti, nei piccoli tremolii tipici di una persona molto avanti negli anni, una prova straordinaria, una ulteriore gemma ad una carriera esemplare e che supera di slancio altre recenti e non difficili prove come il D’Annunzio ne “Il cattivo poeta” (2021) di Gianluca Jodice o l’Ernesto Picciafuoco ne “L’ora di religione” (2002) di Marco Bellocchio o il Giovanni Boccaccio nel “Dante” di Pupi Avati, solo per citarne alcune, restituendo un personaggio caustico, divertente, indimenticabile, che rimanda alla mente molti protagonisti della migliore commedia all’italiana. Mescolando momenti seri ad altri più leggeri e spensierati, “Il più bel secolo della mia vita” fa sorridere e riesce comunque a coinvolgere, regalando alcune sequenze emotivamente appassionanti. Ben presto la pellicola si trasforma in un road movie in cui il giovane protagonista deve accompagnare l’uomo anziano all’incontro con un’autorità e in qualche modo ci rimanda con la memoria al capolavoro di Dino Risi del 1962, “Il Sorpasso”.
TECNICA
Sotto il profilo tecnico il Blu-Ray de “Il più bel secolo della mia vita” è del tutto rassicurante; nella norma qualitativa dei prodotti medio-alti di ultima generazione. Sebbene non faccia uso di artifici tecnici né tantomeno di effetti speciali e CGI la visione casalinga del film è assolutamente confortevole. I colori sono naturali e le immagini solide e ben dettagliate. Il comparto audio conta una traccia DTS-HD Master Audio 5.1, in Italiano, che pur senza raggiungere picchi elevati di ‘frastuono’ sonoro, e senza impegnare più del dovuto il subwoofer, ci restituisce dialoghi distintivi sul centrale ed un’ottima resa d’ambienza. I Contenuti Extra prevedono, oltre al Trailer, interviste al regista Alessandro Bandani e agli interpreti Sergio Castellitto e Valerio Lundini.

(Luigi Lozzi)                                                 © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

NOTE TECNICHE
Il Film

IL PIU’ BEL SECOLO DELLA MIA VITA
(Il più bel secolo della mia vita)
Italia, 2023, 84’
Regia: Alessandro Bardani
Cast: Sergio Castellitto, Valerio Lundini, Carla Signoris, Antonio Zavatteri, Elena Lander, Marzio El Moety, Betti Pedrazzi, Sandra Milo.

Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect ratio: 2.35:1 1920x1080p/AVC MPEG-4 24 fps
Audio: Italiano DTS-HD Master Audio 5.1
Distributore: Lucky Red/Plaion Pictures