Cinema

I GRANDI ATTORI: ROBERT DE NIRO

 
 
 
 
Robert De Niro rappresenta per le più recenti generazioni di interpreti impegnati l’essenza stessa dell’Attore di Cinema, quello che per la generazione che lo aveva preceduto era stato Marlon Brando, e sono in molti a considerarlo il più grande attore vivente. De Niro ha contribuito in modo determinante a far modificare il modo di giudicare un attore e un artista da parte del pubblico e della critica.

 

 

È diventato famoso per il perfezionismo maniacale con cui si è calato nei personaggi da portare sullo schermo, per la capacità straordinaria di annullarsi in favore dei caratteri umani di volta in volta affrontati e quella di costruire dal nulla nuove identità, in un coinvolgimento interpretativo totalizzante e camaleontico. È nitido in tutti gli appassionati di cinema il ricordo di quando ingrassò di quasi trenta chili per interpretare a dovere il pugile La Motta, vecchio e imbolsito in “Toro Scatenato”. Personaggi travagliati, complessi e violenti i suoi, come quello, inquietante e sintomatico di Travis Bickle in “Taxi Driver”, la pellicola-cult di Martin Scorsese, un veterano del Vietnam, alienato, depresso e solitario; una delle sue più memorabili interpretazioni: l’espressione della cattiva coscienza della società. Per la rivista britannica Total Film, in capo ad un sondaggio tra i suoi lettori, il tassista assetato di violenza di “taxi Driver” è in testa ad una particolare classifica dei dieci anti-eroi più celebri della storia del cinema. Sempre in grado di evidenziare, oltre agli eccessi debordanti, le doti innate di istrionismo, l’attore, dietro quel suo sorriso sardonico continua a nascondere ancora oggi una proverbiale timidezza. All’inizio dei Settanta era (assieme a Al Pacino e Dustin Hoffman) il più rappresentativo tra gli attori d’una nuova generazione affermatasi interpretando le nevrosi autodistruttive dell’americano medio, servendosi del ‘Metodo’ appreso all’Actor’s Studio di Lee Strasberg. In carriera si è aggiudicato due Oscar, uno come Miglior Attore non Protagonista per “Il Padrino – Parte II” nel 1975, un altro come Miglior Attore Protagonista nell’81 per la magnifica prova offerta in “Toro Scatenato” (grazie al quale si è aggiudicato pure un Golden Globe). È stato invece candidato (senza vincere) nel ’77 per “Taxi Driver”, nel ’79 per “Il Cacciatore”, nel ’91 per “Risvegli”, nel ’92 per “Cape Fear”. Nel 1993 ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia. Nel 2003 l’attore ha ricevuto un importantissimo riconoscimento, il Premio alla Carriera dell’American Film Institute, eletto come uno dei più grandi attori hollywoodiani di sempre in una cerimonia tenutasi nel mitico Kodak Theatre di Los Angeles e non è riuscito a trattenere l’emozione. Il premio gli è stato assegnato per l’impegno, mostrato in tantissimi film, nell’«immedesimazione sia fisica che psicologica nei suoi personaggi». Il Lifetime Award è un riconoscimento prestigioso che in passato è andato a personalità del Cinema importanti come John Ford, James Cagney, Orson Welles, William Wyler, Bette Davis, Tom Hanks. Con l’andare avanti negli anni l’attore non ha disdegnato alla fine di imboccare disinvoltamente la strada più convenzionale legata al facile successo, facendo sconfinare le sue prove nella commedia e (talvolta) nella comicità pura aumentando considerevolmente le sue interpretazioni in ruoli più leggeri dalla fine degli anni Novanta, con la serie di “Terapia e Pallottole” e “Un boss sotto stress”, in cui interpreta un mafioso in crisi esistenziale, e quella di “Ti presento i miei” (una trilogia di cui fanno parte pure “Mi presenti i tuoi?” e “Vi presento i nostri”), in cui interpreta un suocero ex agente CIA che rende la vita impossibile al genero (Ben Stiller). Film (numerosi, ci sono altri titoli) che ci piace guardare perché amiamo l’attore De Niro ma che non possono aggiungere nulla alla sconfinata riconoscenza che gli dobbiamo per i meravigliosi personaggi che ci ha regalato sullo schermo. Il De Niro comico (e non insensibile al profumo del denaro) ci interessa poco, anzi accresce in noi le perplessità per una tale prolificità artistica, il rammarico – per lui – di non essersi saputo centellinare con saggezza. A proposito della trilogia di “Ti presento i miei” questo è il giudizio espresso da Manohla Dargis sul New York Times: «Ecco un altro esempio di come mister De Niro stia distruggendo reputazione e carriera». Tanti i film importanti nella filmografia di De Niro, e tanti quelli interessanti per la sua presenza anche se ‘minori’. Proviamo ad indicare i più significativi anche se le mancanze sono molte di più delle presenze (“Mission”, “Gli ultimi fuochi”, “New York, New York”, “L’assoluzione”, “Innamorarsi”, “Brazil”, “Angel Heart – Ascensore per l’inferno”, “Lettere d’amore”, “Risvegli”, “Indiziato di reato”, “La notte e la città”, “Lo sbirro, il boss e la bionda”, “Frankenstein di Mary Shelley”, “The Fan – Il mito”, “Sleepers”, “Paradiso perduto”, “Ronin”). Ne “Il clan dei Barker” (1970) di Roger Corman, De Niro condivide la scena con altri attori e veste i panni del figlio drogato di Ma’ Barker. Qui il primo exploit trasformistico, per interpretare il ragazzo Robert dimagriva di oltre dieci chili. In “Il Padrino Parte II” (1974) di Francis Ford Coppola, il film che gli vale il primo Oscar, interpreta il giovane Vito Corleone, che arriva negli Stati Uniti all’inizio del Novecento e, dopo aver cercato di vivere onestamente, si ribella alle prepotenze di un mafioso di quartiere uccidendolo. Ricordiamo poi come con Martin Scorsese abbia instaurato uno dei più celebri e importanti sodalizi della storia del cinema americano che ha prodotto capolavori come “Mean Streets” (1973), “Taxi Driver” (1976), “New York, New York” (1977), “Toro scatenato” (1980), “Quei bravi ragazzi” (1990), “Cape Fear” (1991), “Casinò” (1995) e buoni film come “Re per una notte” (1983). In “Mean Streets”, ancora sconosciuto, Robert ruba la scena al protagonista deputato, l’Harvey Keitel scelto da Scorsese come suo alter-ego; è l’amico poco affidabile che stravolge e non rispetta le regole. Il film fu il trampolino di lancio anche per il regista. “Taxi Driver” è il film della grande consacrazione di De Niro a divo assoluto, la sua immagine allucinata e realistica mentre attraversa le strade di New York, guidato da un desiderio di purificazione, si è saldata indelebilmente – potente e simbolica – nell’immaginario cinematografico collettivo, così come il rituale del taglio dei capelli alla mohicana e le prove davanti allo specchio. Assieme alla sua celebre frase “Stai parlando con me? Stai parlando con me?” questi enunciati sono diventati il simbolo del disagio degli anni Settanta, con una implicita componente di denuncia politica. “Toro scatenato” racconta – in un Bianco & Nero dal grande impatto visivo – la storia del pugile Jake La Motta, campione del mondo dei pesi medi, e la sua natura autodistruttiva; fu questo un progetto fortemente caldeggiato dallo stesso De Niro. Già detto del rifiuto di servirsi del trucco e di ingrassare volontariamente per interpretate il pugile invecchiato. Le scene di boxe per il loro realismo meritano un applauso a parte.  “Quei bravi ragazzi – Goodfellas” è un impeccabile spaccato della criminalità mafiosa di New York, ambientato nella Little Italy; De Niro è un gangster irlandese, circondato da ottimi comprimari come Ray Liotta e Joe Pesci. In “Casinò”, un film diretto in maniera magistrale da Scorsese, Robert è il giocatore professionista Sam ‘Asso’ Rothstein, scelto dalla Mafia come direttore di un casinò di Las Vegas, ossessionato dal controllare che non gli sfugga la minima cosa nella gestione delle attività, anche losche, a margine del locale, e che rimane intrappolato dall’avvenente Sharon Stone e tradito da qualche ‘amico’.  “Cape Fear – Promontorio della paura” è il remake dell’omonimo film del ’62 diretto da J. Lee Thompson e interpretato da Robert Mitchum e Gregory Peck; De Niro si cala con incredibile eccesso psicotico, offrendo una sintesi maiuscola del suo repertorio d’eroe negativo nei panni di Max Cady, un pregiudicato che, una volta uscito di galera, inizia a perseguitare l’avvocato che l’aveva fatto condannare, insidiandogli moglie e figlia. Ma le perle della filmografia non si fermano qui. Di “Novecento” (1976), il suo regista Bernardo Bertolucci diceva: «È un film comunista pagato dagli americani»; si tratta di un mirabile affresco della storia d’Italia, tra fascismo e lotta di classe in Padania, della prima metà del ‘900. De Niro veste i panni del figlio d’un borghese contrapposto all’amico e rivale contadino gerard Depardieu. “Il cacciatore” (1979) di Michael Cimino, è uno dei film più famosi e controversi del Cinema degli anni Settanta; vincitore di ben cinque Oscar (tra cui quello come Miglior Film) ma osteggiato da molti per aver gettato uno sguardo ‘troppo’ critico sulla guerra in Vietnam. Tra melodramma ed epica tutta americana, si racconta dell’esistenza sconvolta per sempre di tre operai della provincia americana spediti in Vietnam. Condito di immagini ‘forti’ come quelle della roulette russa nella Saigon dell’epoca. De Niro riveste un ideale ruolo di ‘collegamento’ tra i vari protagonisti. “C’era una volta in America” (1984) di Sergio Leone, un viaggio a ritroso nella memoria, nell’amicizia e nei tradimenti, un’epopea sull’America dal proibizionismo in poi che solo in modo assai riduttivo si può derubricare alla voce ‘Gangster Movie’, è uno dei capolavori assoluti del Cinema internazionale e De Niro beneficia dell’enorme consenso di critica che il film si è portato dietro negli anni, ma non del successo al botteghino visto che si è rivelato un flop perché tagliato di molto per il mercato americano e (soprattutto) montato dagli americani in ordine cronologico dei fatti (un autentico autogol!). “Cos’hai fatto tutto questo tempo?” viene chiesto a Noodles, e questi in tutta risposta: «Sono andato a letto presto», una battuta che ha fatto epoca. Con “Gli intoccabili – The Untouchables” (1987) Robert torna a lavorare con Brian De Palma il regista che in qualche modo lo aveva scoperto ad inizio carriera, e lo fa con un ruolo secondario ma di grande enfasi interpretativa. Veste infatti i panni di Al Capone. Tant’è che si ricorda come magnifica la scena in cui sta a teatro ad assistere alla messa in scena de “I pagliacci” e gli viene comunicata la notizia dell’uccisione del suo nemico giurato, e le sue lacrime di gioia si mescolano con quelle sofferta dell’opera.  “Heat – La sfida” (1995) al di là del clamore suscitato dalla presenza contemporanea di De Niro e Al Pacino, l’uno un poliziotto determinato e l’altro uno spietato gangster che si rassegna al proprio destino malinconicamente, è un solido ‘action-thriller’ poliziesco diretto con assoluta abilità registica da Michael Mann. Con “Jackie Brown” (1997) l’attore arriva a lavorare con Quentin Tarantino e la sua presenza assicura al film alcuni momenti da antologia del Cinema; si veda ad esempio la scena quando è seduto sul divano e da lì domina completamente le persone intorno a lui senza pronunciare neppure una parola.

Vogliamo poi soffermarci su due film in particolare. “The Good Shepherd – L’ombra del potere” nel 2006 diventa il secondo film diretto da De Niro dopo “Bronx” del ’93. E nonostante i differenti contesti le due pellicole hanno diversi punti in comune; in entrambe l’attore si riserva un ruolo marginale, ma importante nell’economia narrativa, l’arco temporale in cui si svolgono i fatti è ampio, le vicende su cui poggiano i film sono complesse ben oltre i genere (‘spy story’ tra la Seconda Guerra Mondiale e la Guerra Fredda il primo, ‘crime story’ come racconto di formazione il secondo) ai quali sembrerebbero ricondursi. Il film, che narra le origini del servizio segreto americano, è popolato da un numero consistente di personaggi abilmente messi sulla scacchiera dalla solida sceneggiatura dell’Eric Roth di “Forrest Gump”, inoltre De Niro ha utilizzato un cast tecnico di grande prestigio, realizzando un film ambizioso (e dal risultato notevole) sul quale deve aver influito in qualche modo il “C’era una volta in America” di Sergio Leone. De Niro, com’è suo costume conserva il ruolo defilato che gli è più congeniale sebbene il film meriti l’attenzione che si riserva alle grandi opere. Nelle intenzioni di De Niro poi dovrebbero seguire a questo altri due capitolo che andrebbero a formare una trilogia tutta dedicata ai servizi segreti. Poi “Sfida senza regole” di Jon Avnet, del 2008, che consente a De Niro di intrecciare finalmente la sua strada di attore con il rivale di sempre Al Pacino: non due divi qualunque, ma icone d’un Cinema che molti di noi hanno amato negli ultimi quarant’anni; ricordiamo che ne “Il Padrino – parte II” si erano solo sfiorati, perché il copione non prevedeva ‘incontri ravvicinati’ tra i due e in “Heat – La sfida” (1995), di Michael Mann, compaiono insieme solamente in due particolarissime scene. I due attori italo-newyorkesi si sono sempre posti (o sono stati posti da altri) in posizioni di contrapposizione nel panorama cinematografico, e in questo film vestono i panni di due detective veterani di Little Italy, prossimi alla pensione. Al di là dell’indubbio richiamo che una simile accoppiata può suscitare il film però è un’occasione mancata per sfruttare nel migliore dei modi la presenza di due mostri sacri come questi. Che forse – e pure questo va detto – avrebbero avuto maggiori chance di ben figurare se un progetto del genere fosse andato in porto, diciamo, venti anni e più fa.

Biografia
È nato a New York, a Little Italy, il 17 agosto del ’43, figlio del poeta, pittore e scultore Robert De Niro senior di origini italiane (un bisnonno era di Ferrazzano, nei pressi di Campobasso) e irlandesi, e della pittrice Virginia Admiral. Da piccolo era un ragazzo terribilmente timido e solitario, soprannominato dagli amici Bobby Milk per via del suo viso pallido e del suo corpo scheletrico, non uno di quelli, insomma, che un certo tipo di oleografica mitologia che ci è stata tramandata di quei posti e che imponeva a tanti futuri divi del Cinema l’appartenenza per lo meno ad una gang giovanile. Lui stesso racconta: «vivevo nel West Village, il quartiere dove consumavo la mia vita da ragazzo di strada, tra Little Italy e Washington Square. Come spesso accade, non avevo la stessa vocazione per l’arte che avevano i miei. Ma fortunatamente non ho mai neanche provato attrazione per la violenza». La passione per il Cinema è lievitata lentamente in lui sui palcoscenici off-Broadway ed ha assunto contorni importanti quando ha imparato l’arte di recitare presso l’Actor Studio diretto da Lee Strasberg e Stella Adler; non solo, la Scuola gli è servita pure a scrollarsi di dosso e ad esorcizzare la timidezza adolescenziale. I primi film significativi sono tutti diretti da Brian De Palma, “Greetings”, “Oggi sposi” e “Hi, Mom!” ma è Martin Scorsese a sdoganare completamente il suo talento d’attore grazie a “Mean Streets” e “Taxi Driver”. Robert inizia a indossare i ‘panni sporchi’ della violenza e del cinismo urbani. Nella sua filmografia ci sono pure lavori in cui Robert fa suo un mood recitativo più misurato, comunque importante, come “Risvegli” (’90), “Sleepers” (’96) ad esempio, in cui emerge però un De Niro più vicino alla sua personalità umana: discreto, sempre timido e geloso della propria privacy. Nel 1993 va alla riscoperta delle sue radici a Little Italy mettendosi per la prima volta dietro la camera da presa con “Bronx”, opera cui farà seguire nel 2006 “The Good Shepherd”, il primo film di una trilogia annunciata interamente dedicata alla C.I.A. Nel 1989 ha fondato una sua casa di produzione cinematografica, la TriBeCa Film Center che negli anni è diventato un punto di riferimento per un Festival via via sempre più importante. De Niro è stato sposato un paio  di volte: una con l’attrice e cantante Diahnne Abbott (fa capolino in “New York, New York”) nel ’76, un’altra nel 1997 con Grace Hightower, assistente di volo. Da entrambe ha avuto un figlio, rispettivamente Raphael e Elliott, ed inoltre è pure padre di una coppia di gemelli, Aaron Kendrick e Julian Henry, avuti grazie ad inseminazione artificiale dalla compagna Toukie Smith nel ’95. Ha inoltre adottato Drena (1971) nata da una precedente relazione della prima moglie Diahnne Abbott. Nel 2011 è nata, sempre tramite madre surrogata, Helen Grace, figlia di Grace Hightower. È nonno poi di due nipoti, figli di Raphael, nati nel 2007 e nel 2011. L’attore intrattiene un rapporto speciale con la nostra terra e il 18 ottobre 2006 ha ricevuto ufficialmente la cittadinanza italiana.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Blu Ray selezionati:

 

IL PADRINO – Parte II

(The Godfather II)
Usa, 1974, 194’
Regista: Francis Ford Coppola
Cast: Al Pacino, Robert Duvall, Diane Keaton, Robert De Niro, Talia Shire, Morgana King, John Cazale, Marianna Hill, Lee Strasberg, Leopoldo Trieste, Roger Corman.
Video: 1.78:1  HD 1920x1080p
Audio: Inglese Dolby TrueHD 5.1
             Italiano, Spagnolo Dolby Digital 5.1
Distributore: Paramount/Universal Pictures
Extra: Commenti tecnici.

 

 

 


TAXI DRIVER

(Taxi Driver)
Usa, 1976, 110’
Regista: Martin Scorsese
Cast: Robert De Niro, Jodie Foster, Peter Boyle, Cybill Shepherd, Albert Brooks, Leonard Harris, Harvey Keitel, Victor Argo, Martin Scorsese.
Video: 1.85:1  HD 1920x1080p
Audio: Italiano, Inglese, Spagnolo DTS-HD 5.1
Distributore: Sony Pictures Home Entertainment
Extra: Sceneggiatura interattiva Script-to-Script; Commento originale del 1986 (Da Criterion Collection) del regista e dello sceneggiatore; Commenti dello sceneggiatore prof. Robert Kolker; Martin Scorsese su Taxi Driver; La produzione del film; Taxi Driver e la solitudine; Un tributo al regista; Storie vere; La realizzazione del film; I cambiamenti di New York dal 75 ad oggi; Location a confronto dal 75 ad oggi; Dallo storyboard al film con introduzione del regista; Gallerie fotografiche animate.

 

NOVECENTO – 35° Anniversario [2 dischi]
Italia/Usa, 1976, 302’
Cast: Robert De Niro, Gerard Depardieu, Dominique Sanda, Stefania Sandrelli, Burt Lancaster, Sterling Hayden, Alida Valli, Laura Betti, Donald Sutherland, Romolo Valli. Stefania Casini.
Video: 1.85:1 / HD 1920x1080p
Audio: Italiano, Inglese Dolby Digital 2.0 Dual Mono
Distributore: Dall’Angelo/Sony Pictures Home Entertainment
Extra: Bertolucci e Novecento, Bertolucci – il Cinema e l’Italia, “Bertolucci secondo il Cinema” di Gianni Amelio, il restauro digitale di Novecento.

 

 

 

 

 

IL CACCIATORE
(The Deer Hunter)
Usa, 1978, 175’
Regista: Michael Cimino
Cast: Robert De Niro, John Cazale, John Savage, Christopher Walken, Meryl Streep, George Dzundza, Chuck Aspegren, Shirley Stoler, Rutanya Alda, Pierre Segui, Mady Kaplan, Amy Wright. Video: 2.35:1  HD 1920x1080p
Audio: Inglese DTS-HD 5.1
             Italiano, Francese, Tedesco, Spagnolo Dolby Digital 2.0
Distributore: Studio Canal/Universal Pictures
Extra: Intervista al regista; Le riprese: intervista al direttore fotografia; La recitazione; Immagini esclusive su Guerra del Vietnam; Presentazione di Mickey Rourke; Trailer; Commento audio del regista.

 

 

 

 

TORO SCATENATO
(Raging Bull)
Usa, 1980, 125’
Regista: Martin Scorsese
Cast: Robert De Niro, Cathy Moriarty, Joe Pesci, Frank Vincent, Nicholas Colasanto, Theresa Saldana, Martin Scorsese.
Video: 1.85:1  HD 1920x1080p
Audio: Inglese DTS-HD 5.1
             Italiano, Tedesco, Spagnolo DTS 5.1
Distributore: 20th Century Fox Home Entertainment
Extra: Commenti tecnici; Dietro le Quinte (‘Making Of’); Speciale; Trailer

 

 

 

 

 

C’ERA UNA VOLTA IN AMERICA – EDIZIONE ESTESA
(Once Upon A Time In America)
Usa/Italia, 1984, 246’
Regista: Sergio Leone
Cast: Robert De Niro, James Woods, Elizabeth Mcgovern, Joe Pesci, Burt Young, Tuesday Weld, Treat Williams, Danny Aiello, Richard Bright, James Hayden, William Forsythe, Darlanne Fluegel.
Video: 1.78:1  HD 1920x1080p
Audio: Italiano, Inglese Dolby Digital 5.1
Distributore: Warner Home Video
Extra: La versione include 26 minuti di sequenze inedite e contiene il doppiaggio originale.
LE SCENE AGGIUNTIVE: Le più importanti scene recuperate sono quella assolutamente inedita del dialogo tra Noodles, interpretato da Robert De Niro, e la direttrice del cimitero, interpretata da Louise Fletcher (scena ambientata nel 1968) e la scena in cui Deborah finalmente la Cleopatra di Shakespeare a teatro. Le altre scene inedite sono: la sequenza muta in cui l’auto con Noodles e Max (interpretato da James Woods) affonda e l’ansia dei compagni che non vedono riemergere Noodles (1933); il produttore del film Arnon Milchan nei panni dello chauffeur dialoga con Noodles (1933); la scena d’amore (a pagamento) tra Noodles e Eve, interpretata da Darlenne Fluegel (1933); il senatore Bailey (nuova identita’ di Max),interpretato da Woods, ha un colloquio nel suo studio privato con il sindacalista protagonista in passato di un “salvataggio” da parte della banda di Noodles e Max nel 1968.

 

MISSION

(The Mission)
Usa, 1986, 124’
Regista: Roland Joffé
Cast: Robert De Niro, Jeremy Irons, Ray McAnally, Aidan Quinn, Cherie Lunghi, Ronald Pickup, Chuck Low, Liam Neeson.
Video: 2.40:1  HD 1920x1080p
Audio: Inglese DTS HD 5.1
             Italiano, Francese Dolby Digital 2.0
Distributore: Warner Home Video
Extra: Commento audio regista; Documentario della BBC Omnibus: People on a Mission.

 

 

 

 

 

ANGEL HEART – ASCENSORE PER L’INFERNO
(Angel Heart)
Usa, 1987, 112’
Regista: Alan Parker
Cast: Mickey Rourke, Robert De Niro, Lisa Bonet; Charlotte Rampling, Brownie McGhee, Michael Higgins, Kathleen Wilhoite.
Video: 1.85:1  HD 1920x1080p
Audio: Italiano, Inglese, Spagnolo, Francese DTS-HD 2.0
Distributore: Universal Pictures
Extra: La verità sul Voodoo; ‘Making Of’; Scene eliminate; Intervista al regista Alan Parker; Documentario speciale; Trailer; Interviste al cast e al regista.

 

 

 

 

GLI INTOCCABILI – THE UNTOUCHABLES
(The Untouchables)
Usa, 1987, 119’
Regista: Brian De Palma
Cast: Kevin Costner, Robert De Niro, Sean Connery, Charles Martin Smith, Andy Garcia, Richard Bradford.
Video: 2.35:1  HD 1920x1080p
Audio: inglese Dolby True HD 7.1
Italiano, Inglese, Francese Dolby Digital 5.1
Distributore: Paramount HE/Universal Pictures
Extra: Il Copione, Il Cast; Storie di Produzione; Reinventare il Genere; Il Classico; Featurette Originale: “The Men”; Trailer Cinematografico HD

 

 

CAPE FEAR – IL PROMONTORIO DELLA PAURA
(Cape Fear)
Usa, 1991, 128’
Regista: Martin Scorsese
Cast: Robert De Niro, Nick Nolte, Jessica Lange, Juliette Lewis, Joe Don Baker, Robert Mitchum, Gregory Peck, Martin Balsam, Illeana Douglas, Fred Dalton Thompson, Zully Montero, Craig Henne.
Video: 2.35:1  HD 1920x1080p
Audio: Inglese DTS-HD 5.1
             Italiano, Francese, Tedesco, Spagnolo, Giapponese DTS 5.1
Distributore: Universal Pictures
Extra: Scene eliminate; Il ‘Making Of’ di Cape Fear; Dietro le Quinte della parata del quattro luglio; Sul set della casa galleggiante; Montaggio fotografico; Titoli di testa; Trailer cinematografico.

 

 

 

SFIDA SENZA REGOLE
(Righteous Kill)
Usa, 2008, 101’
Regista: Joe Avnet
Cast: Robert De Niro, Al Pacino, 50 Cent, Carla Gugino, John Leguizamo, Donnie Wahlberg, Brian Dennehy, Trilby Glover, Saidah Arrika Ekulona, Barry Primus.
Video: 2.35:1  HD 1920x1080p
Audio: Italiano, Inglese Dolby TrueHD 5.1
Distributore: Moviemax/Universal Pictures
Extra: Commento audio regista; I segreti del film (HD); Il lato oscuro della polizia (HD); Conferenza stampa italiana; Interviste; Dietro le quinte; Trailer e Spot.

 

 

 

 

KILLER ELITE
(Killer Elite)
Usa, 2011, 117’
Regista: Gary McKendry
Cast: Jason Statham, Clive Owen, Robert De Niro, Dominic Purcell, Aden Young, Yvonne Strahovski, Ben Mendelsohn, Adewale Akinnuoye-Agbaje, David Whiteley, Matthew Nable.
Video: 2.35:1  HD 1920x1080p
Audio: Italiano, Inglese Dolby DTS HD 5.1
Distributore: KeyFilms/Lucky Red
Extra: Interviste a Gary McKendry, Jason Statham, Clive Owen; Trailer.

 

 

 

 

 

 

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