Cinema

I CORTI PIXAR: UNA PORTA SULL’INCREDIBILE

 
 
 
Assai apprezzabile l’iniziativa della Walt Disney di assemblare in un’unica raccolta i cortometraggi che hanno fatto compagnia nelle sale cinematografiche ai lungometraggi 3D realizzati al computer dai talentuosi creativi dei Pixar Studios, capeggiati da John Lasseter. Si tratta di 13 autentici gioielli dell’animazione digitale – alcuni si sono aggiudicati l’Oscar come miglior cortometraggio animato – divertenti e irriverenti che sono presto diventati oggetto di culto.

È noto a tutti come la Walt Disney sia riuscita a rintuzzare l’assalto al suo monopolio nel campo dell’animazione, portatole da nuovi soggetti produttivi, solo in virtù del patto di ferro stretto con la Pixar, giovane compagnia che in breve tempo ha raggiunto livelli d’eccellenza nel settore, partendo da “Toy Story” (1995) per arrivare ai recentissimi “Ralph Spaccatutto” e “Monsters University”, sequel del “Monster’s & Co.” del 2001, e passando per “Gli Incredibili – Una ‘normale’ famiglia di supereroi”. Il 6 settembre 2009, alla 66a Mostra del Cinema di Venezia veniva consegnato il Leone d’Oro alla carriera a John Lasseter, regista, animatore e supervisore (e vicepresidente esecutivo del Creative Department) di tutti i progetti dello studio, ma idealmente il riconoscimento andava oltre che al creatore della Pixar a tutto il suo magnifico staff di collaboratori. Un team artefice di opere magnifiche ed emozionanti come la trilogia di “Toy Story”, “Alla ricerca di Nemo”, “Monster & Co.”, “Up”, “Cars”, “Gli Incredibili”, “Ratatouille” e via discorrendo. L’ingresso della computer graphic una ventina d’anni fa ha letteralmente rivoluzionato l’universo animato fino a quel momento territorio (quasi) d’esclusivo monopolio della Walt Disney; e l’esordio avvenuto nel 1995 con “Toy Story” è apparso a tutto come un autentico ‘turning-point’. In principio la Pixar – che oggi costituisce un impero nel settore dell’animazione – era ‘solamente’ il reparto animazione della LucasFilm di George Lucas ed era stato acquisito dal compianto Steve Jobs, il geniale co-fondatore della Apple Computer, nell’ormai lontano 1986. Lo studio era stato rifondato e reso indipendente il 3 febbraio 1986, rinominato in Pixar Animation Studios  e con il trascorrere degli anni non si è mai seduto sugli allori, che pur gli sono stati riconosciuti copiosi, ma ha cercato sempre di sviluppare e perfezionare il linguaggio tecnico (lo sviluppo in ambiente di computer grafica tridimensionale) e quello narrativo tanto da raggiungere livelli (prima) inimmaginabili e riuscire ad elevare la qualità dei contenuti ben oltre il contesto meramente fanciullesco di prodotti indirizzati ad un pubblico esclusivamente composto da bambini e da adulti affetti dalla sindrome di Peter Pan. Tanto che nel gennaio del 2006 la Pixar è stata acquistata dalla Walt Disney Company ed oggi ne costituisce il settore produttivo più importante. Fantasia e creatività le parole d’ordine dell’appassionante avventura avviata da John Lasseter (il quale è anima esecutiva del cosiddetto Pixar Brain Trust composto oltre che da lui da Andrew Stanton e Pete Docter) seguendo linee guida chiarissime: la storia è la base di ogni film mentre la tecnica è lo sviluppo, diktat che hanno condotto costantemente la Pixar a ricercare un’identità artistica autonoma; un’avventura che ha già scritto la rivoluzione e la storia recente dell’animazione. Ma accanto alla produzione principale dei lungometraggi – che può essere oggetto di un altro importante approfondimento a sé stante – esiste (ed è quanto mai significativo) il lavoro della compagnia svolto intorno ai cortometraggi, quei corti che sono andati ad alimentare due raccolte su DVD e Blu-Ray, una pubblicata nel 2007 ed una seconda uscita alla fine del 2012: prodotti che non possono mancare nella collezione di ogni autentico appassionato di cinema o che tale voglia essere considerato. Piccoli film (solo) per durata i corti ma gemme assolute dell’animazione, essi rappresentano un ulteriore importantissimo tassello per comprendere un fenomeno che in pochi anni è assurto ai vertici dell’animazione. Quello dei corti è stato e continua a rappresentare un territorio di sperimentazione nel quale i giovani talenti della scuderia possono esercitarsi prima di affrontare eventualmente opere più complesse ed impegnative, ma hanno concorso anche a gettare le basi dell’animazione computerizzata che oggi domina nel settore. I corti dei Pixar Animation Studios si sono sviluppati tra prove di computer grafica, cortometraggi originali abbinati ai lungometraggi usciti nelle sale cinematografiche, cortometraggi concepiti per essere direttamente proposti come extra nei prodotti per l’Home Video e infine corti promozionali di alcuni film di forte richiamo da divulgare attraverso internet e altri canali. In alcuni casi poi alcuni dei corti sono l’espansione dell’universo di singoli film perché vanno a riempire i buchi narrativi talvolta lasciati volutamente in sospeso dai creatori; come ad esempio nel caso di “BURN•E”, il robot operaio dell’astronave Axiom apparso in “WALL•E”, la cui vicenda viene autonomamente raccontata nel corto di riferimento. I mini-film che la Pixar ha realizzato dalla fine degli anni ’80 in poi sono diventati oggetto di ‘cult’ per numerosissimi appassionati di Cinema, tanto da giustificare appieno i due volumi approntati da Walt Disney per il mercato dell’Home Entertainmet di cui si parlava in precedenza. Essi assumono valenza ancora più considerevole per essere piccoli gioielli narrativi che, goduti in ordine cronologico, rendono anche perfettamente conto del notevole sviluppo tecnologico raggiunto in tutti questi anni e altresì consentono di approdare ad una ricognizione dell’evoluzione tecnico-stilistica che ha caratterizzato il lavoro svolto dallo studio fino ad oggi. Mentre il primo volume (del 2007) andava dallo storico iniziale “The Adventures of André and Wally B.” a “Lifted (Stu – Anche un Alieno può Sbagliare)” che ha accompagnato l’uscita sugli schermi di “Ratatouille”, la seconda antologia ha riallacciato le fila cronologiche con la prima grazie ad altri dodici straordinari cortometraggi, di cui tre inediti, cui se ne aggiungono altri sette particolari (e preziosi) contemplati tra i Contenuti Extra; si tratta dei lavori realizzati da John Lasseter, Andrew Stanton e Pete Docter quando erano ancora studenti al CalArts, la scuola d’animazione della Walt Disney nei primi anni ‘60. I titoli presenti sono: “Nitemare” e “Lady and the Lamp” di John Lasseter, “Somewhere in the Artic” e “A Story” di Andrew Stanton, “Winter”, “Palm Springs” e “Next Door” di Pete Docter. Ogni segmento sperimentale è preceduto da un’introduzione (opzionale) del suo autore. “The Adventures of Andre & Wally B.” è stato realizzato all’interno della divisione d’animazione della Lucas Film all’epoca in cui Lasseter era solo un tecnico. A guardarlo oggi sembra assai approssimativo ma è un documento storico, in quanto a prospettive future che questi andava a tracciare, se si pensa che risale all’84. Un lavoro interamente realizzato con l’ausilio di forme tridimensionali basilari come sfere, cilindri e coni ma che ha permesso di sviluppare meglio la tecnica del ‘motion blur’, ovvero l’effetto ‘scia di movimento’ degli oggetti e dei personaggi animati. Meno di due minuti di durata, e facciamo la conoscenza con Andrè che cerca di evitare d’essere punto dall’ape Wally B. Un’altra tappa evolutiva importantissima è rappresentata da “Il Sogno di Red” (1987, “Red’s Dream”, quattro minuti di durata) in cui affiorano distintivi i primi significativi effetti digitali animati intorno a forme umane (un clown) antropomorfe ed un deciso perfezionamento del rendering e delle scenografie sullo sfondo del contesto narrativo. Protagonista è un monociclo di colore rosso che dorme nel retrobottega di un negozio e sogna di rubare la scena a Lumpy, il clown che si esibisce nel circo. Assai apprezzabile l’atmosfera malinconica, complici anche le musiche a supporto, di cui si colora il corto. Intanto l’anno prima, nel 1986, era arrivato “Luxo Junior“, secondo cortometraggio della Pixar (e prima animazione in computer grafica a ricevere una nomination agli Oscar), e già le cose assumono prerogative importanti oltre che strabilianti dal punto di vista dell’evoluzione tecnica e dei notevoli passi avanti compiuti sotto il profilo della verosimiglianza. Protagoniste sono due lampade da scrivania (madre e figlia) rese umane alle prese con una palla e quello che colpisce sono i giochi di luci e di ombre. Vale la pena poi sottolineare come la protagonista Luxo jr. che saltella, sia diventata in seguito il logo ufficiale della Pixar, che oggi vediamo nell’apertura di qualsiasi film dello Studio. Nel 1988 è la volta di “Tin Toy“, in cui si inizia a tracciare il percorso che sette anni dopo avrebbe condotto a “Toy Story”, il primo lungometraggio della Pixar, ovvero dei giocattoli che ‘prendono’ vita. Il protagonista è un bimbo che gattona e che maltratta i propri giocattoli. Si coglie ancora tanta imperfezione ma intanto “Tin Toy” vince l’Oscar come Miglior Cortometraggio Animato, il primo di una lunga serie per la Pixar. Nel 1989 i corti della Pixar dopo aver raggiunto un’ampia visibilità cominciamo a concedersi il lusso di piacere ed intrattenere un pubblico consapevolmente preparato all’attesa di ogni nuovo episodio. Senza sedersi mai sugli allori ma proseguendo sempre sulla strada dello sperimentalismo e dell’innovazione dei prodotti in grafica 3D. Le tecniche sviluppate dalla Pixar sono sempre più raffinate e il risultato finale sempre più sorprendente. La realizzazione dei corti a questo punto diventa un fiore all’occhiello dello Studio e palestra in cui permettere ai più promettenti dei talenti della Factory di cimentarsi con sfide sempre più interessanti. “Knick knack“, pure questo diretto da John Lasseter, aggiunge un tocco di straordinario divertimento a quanto mostrato finora. Storia di un pupazzo di neve relegato a vivere come souvenir in una palla di vetro, mentre altri si godono il sole dell’estate, che cerca disperatamente di liberarsi dalla sua fredda prigione. Il finale è così sorprendente che lascio a voi – a chi non ha ancora visto questo gioiello – il gusto della scoperta.  La strada del successo è stata aperta coniugando grande qualità visiva e divertimento assoluto non disgiunti da messaggi di speranza e di ottimismo impliciti sotto traccia. Come “Pennuti spennati” (“For the Birds”, 2001, premiato con l’Oscar come Miglior Cortometraggio di Animazione), abbinato a “Monsters & Co.” e diretto da Ralph Eggleston, tra i più divertenti ed amati di sempre intorno ad un stormo di uccellini cui si vorrebbe unire un pennuto più grande che invece crea un irresistibile e tragicomico squilibrio, o come “Il gioco di Geri” (“Geri’s Game”, 1998) – diretto da Jan Pinkava e abbinato a “A Bug’s Life” – che racconta di un simpatico nonnino, giocatore di scacchi che sfida se stesso o “L’agnello rimbalzello” (“Boundin’”, 2003, regia di Bud Luckey), abbinato all’uscita de “Gli Incredibili”, incentrato sulle disavventure di un agnello ballerino. La strada del successo è stata aperta coniugando grande qualità visiva e divertimento assoluto non disgiunti da messaggi di speranza e di ottimismo impliciti sotto traccia. Altra tappa importante, per l’assoluta qualità tecnica raggiunta, si registra nel 2006 con “One Man Band” di Mark Andrews ed Andrew Jimenez, abbinato a “Cars – Motori ruggenti”. Una perla assoluta è “Stu – Anche un alieno può sbagliare” di Gary Rydstrom, abbinato a “Ratatouille” (2007), nel quale risplende l’incredibile livello di genialità creativa e narrativa raggiunto dalla Pixar, sui tentativi senza successo di un piccolo alieno di portare un ragazzo sulla sua astronave. Ad un certo punto i creativi della Pixar ci prendono gusto e iniziano a realizzare alcuni corti da inserire esclusivamente nei prodotti destinati al mercato dell’Home Video. Così, ad esempio, tra gli extra di “Monsters & Co.”, uno dei più belli tra i film finora prodotti da Lasseter & Co., possiamo trovare “La nuova macchina di Mike” (“New Mike’s Car), una ulteriore avventura dei due protagonisti del lungometraggio, Mike e Sulley, una sorta di spin-off molto divertente. “Jack-Jack Attack” è il secondo spin-off esclusivamente riservato all’Home Video – questa volta relativo a “Gli Incredibili” e diretto dallo stesso Brad Bird – e si incentra su un approfondimento dei poteri manifestati dal piccolo Jack-Jack che manda in tilt la sua baby-sitter. E “Carlo Attrezzi e la luce fantasma” (“Mater and the Ghostlight”) è stato abbinato all’uscita video di “Cars”.
I corti Pixar Collection, Vol. 1” (Walt Disney Studios Home Entertainment, 2007, 52’ circa) e “I corti Pixar Collection, Vol. 2” (Walt Disney Studios Home Entertainment, 2012, 75’ circa), disponibili sia nel formato Blu-Ray che DVD, raccolgono sistematicamente tutti i cortometraggi realizzati dalla Pixar. Rappresentano un’occasione formidabile di studio e di divertimento di un settore quanto mai significativo e prolifico dello Studio fondato da John Lasseter. La qualità video non è omogenea per comprensibili ragioni legate all’età dei diversi corti (in alcuni casi, i primi, grana e rumore video evidenti); ciò non priva assolutamente nessuno di noi del piacere di godere appieno la stupefacente perfezione che accompagna i prodotti più recenti, nei quali ogni pur piccolo particolare non sfugge alla percezione sensoriale dello spettatore suscitando il suo l’entusiasmo. Per coloro che si pongono alla visione per approfondire la propria conoscenza relativamente alle scelte tecniche effettuate, e a vari altri aspetti, sono di grande utilità i commenti audio degli autori e lo speciale “Breve storia dei cortometraggi Pixar” (presente nel primo volume) che, sebbene non sia eccessivamente lungo (23’), illustra bene i passi iniziali fatti nel rivoluzionare la concezione stessa dell’animazione. Poi 4 scene recuperate ed altro ancora. Tra i contenuti speciali del secondo volume troviamo i corti che Lasseter, Stanton e Bird hanno realizzato durante il loro corso universitario (“Nitemare”, “Lady and the Lamp”, “Somewhere in the Arctic”, “A Story”, “Winter”, “Palm Springs”, “Next Door”).

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 


(immagini per cortese concessione della Pixar/Walt Disney Studios Home Entertainment)

 

Volume 1 contiene i seguenti corti:
THE ADVENTURES OF ANDRE & WALLY B
RED’S DREAM
KNICK KNACK, contenuto in “Alla ricerca di Nemo” (1989, Vincitore Miglior Cortometraggio al Golden Space Needle Award)
PENNUTI SPENNATI, contenuto in “Monsters & Co.” (2001, Vincitore Premio Oscar come Miglior Cortometraggio d’Animazione)
L’AGNELLO RIMBALZELLO, contenuto in “Gli incredibili” (2004, Nomination all’Oscar come Miglior Cortometraggio d’Animazione)
ONE MAN BAND, contenuto in “Cars” (2006, Nomination all’Oscar come Miglior Cortometraggio d’Animazione)
LIFTED, contenuto in “Ratatouille” (2007, Nomination all’Oscar come Miglior Cortometraggio d’Animazione)
LUXO JUNIOR, contenuto in “Toy Story 2” (1986, Primo Cortometraggio d’Animazione in nomination per Academy Award, 1987)
TIN TOY, contenuto in “Toy Story” (1988, Vincitore Premio Oscar come Miglior Cortometraggio d’Animazione)
IL GIOCO DI GERI, contenuto in “A Bug’s Life” (1987, Vincitore Premio Oscar Miglior Cortometraggio d’Animazione)
LA NUOVA MACCHINA DI MIKE, contenuto in “Monsters & Co.” (2001, Nomination all’Oscar come Miglior Cortometraggio d’Animazione)
JACK – JACK ATTACK, contenuto in “Gli incredibili” (2003)
CARL ATTREZZI E LA LUCE FANTASMA, contenuto in “Cars” (2006)

 

Volume 2 contiene i seguenti corti:
IL TUO AMICO TOPO, contenuto in “Ratatouille” (2007, Vincitore Premio Annie Awards come Miglior Cortometraggio Animato)
PRESTO, contenuto in “Wall-E” (2008, Vincitore del Premio Oscar e dell’Annie Award come Miglior Cortometraggio Animato
BURN•E, contenuto in Wall-E (2008)
PARZIALMENTE NUVOLOSO, contenuto in “Up” (2009)
LA MISSIONE SPECIALE DI DUG, contenuto in “Up” (2009)
GEORGE & A.J, contenuto in “Up” (2009)
QUANDO IL GIORNO INCONTRA LA NOTTE, contenuto in “Toy Story 3” (2010, Vincitore del Premio Oscar e dell’Annie Award come Miglior Cortometraggio Animato
VACANZE HAWAIIANE, contenuto in “Cars 2” (2011)
CRICCHETTO PILOTA CON BREVETTO (2011)
SMALL FRY, contenuto ne “I Muppet” (2011)
CRICCHETTO E LA MACCHINA DEL TEMPO (2012)
LA LUNA, contenuto in “Ribelle – The Brave” (2012)

 

Cortometraggi Pixar – Filmografia:

The Adventures of André and Wally B. (1984) di Alvy Ray Smith
Luxo Junior (1986) di John Lasseter
Il sogno di Red (1987) di John Lasseter
Tin Toy (1988) di John Lasseter
Knick Knack (1989) di John Lasseter
Il gioco di Geri (1997) di Jan Pinkava
Pennuti spennati (2000) di Ralph Eggleston
La nuova macchina di Mike (2002) di Pete Docter e Roger Gould
L’agnello rimbalzello (2003) di Bud Luckey e Roger Gould
Jack-Jack Attack (2005) di Brad Bird
Mr. Incredible and Pals (2005) di Roger Gould
One Man Band (2005) di Mark Andrews e Andrew Jimenez
Carl Attrezzi e la luce fantasma (2006) di John Lasseter
Stu – Anche un alieno può sbagliare (2006) di Gary Rydstrom
Il tuo amico topo (2007) di Jim Capobianco
Presto (2008) di Doug Sweetland
BURN-E (2008) di Angus MacLane
Partly Cloudy (2009) di Peter Sohn
La missione speciale di Dug (2009) di Ronnie del Carmen
Quando il giorno incontra la notte (2010) di Teddy Newton
Vacanze hawaiiane (2011) di Gary Rydstrom
La luna (2011) di Enrico Casarosa
Small Fry (2011) di Angus MacLane

 

===Consulta la Filmografia=== dei Lungometraggi Pixar

Articolo apparso sulla rivista DIGITAL VIDEO N° 153 (Settembre 2013)