HELLO LIKE BEFORE di Shirley Bassey
ARTISTA: SHIRLEY BASSEY
TITOLO: Hello Like Before
ETICHETTA: RCA/Sony Music
ANNO: 2014
Sono più d’una le analogie che accomunano Shirley Bassey e Tom Jones: provengono entrambi dal Galles, hanno una voce potente e dal timbro stentoreo, il loro momento migliore si è consumato tra i sessanta e settanta, hanno legato il proprio nome al brano sui titoli di testa di due film di 007 successivi l’uno all’altro (rispettivamente “Goldfinger” del 1964 e “Thunderball” del 1965) e, nonostante l’età, sono ancora sulla breccia. Da noi in Italia la Bassey – cui la regina Elisabetta II, per meriti artistici, ha conferito nel ’99 l’onorificenza di Dama dell’Impero Britannico che giustifica l’appellativo che compare sulla copertina del cd – ha vissuto un momento di notorietà nel 1968 quando ha preso parte al Festival di Sanremo, ed impreziosito con il suo vocalismo caldo e accorato “La vita” (nella versione inglese “It’s My Life” sarebbe poi diventato uno dei cavalli di battaglia del suo repertorio nel mondo), oltre a prendere parte a diverse manifestazioni canore televisive. Per vostra informazione ricordiamo solamente che sono state in tutto tre le canzoni per i film di 007, alias James Bond, interpretate da Shirley: oltre alla citata “Goldfinger”, “007 – Una cascata di diamanti” (“Diamonds Are Forever”, 1971) e “Moonraker” (1979). Votata al pop d’intrattenimento di gran classe anni fa la Bassey, per rimanere al passo con i tempi, aveva flirtato con le nuove generazioni di musicisti quando con i Propellaeds nel 1997 aveva inciso un remix “History Repeating” arrivato al #1 della classifica UK Dance e al #10 di quella US Dance. Mai del tutto lontana dalle scene Shirley Bassey – il colore della pelle è dovuto alle origini nigeriane del padre – pubblica un nuovo album a cinque anni dal precedente, “The Performance“, che idealmente celebra i suoi sessant’anni di carriera – un record prestigioso, non c’è che dire! – e contiene una serie di classici più o meno conosciuti che la cantante gallese interpreta con il trasporto e la passione che da sempre le vengono riconosciuti. “Hello Like Before” è stato registrato agli Abbey Road Studios con il produttore e direttore musicale Stuart Barr; le scelte riguardano un paio di pezzi live, riproposizioni di hit del passato, e cover di altri brani. Ad onta dell’età la sua voce, dal magnifico vibrato, conserva una notevole estensione ed emoziona come sempre. Ascoltate per esempio la “MacArthur Park” scritta da Jimmy Webb, con quell’arrangiamento così accurato e con la voce di Shirley in primo piano, e che sconfina in un frangente in “Live And Let Die” di maccartiana memoria. Ottima l’apertura con “This Is What You Are” di Mario Biondi, un altro dei momenti più pregevoli dell’album, forse anche per il fatto di essere un pezzo meno conosciuto degli altri, ma c’è qualche passo falso; una nuova rivisitazione di “Goldfinger” – per la quale si è voluto mantenere lo stesso arrangiamento di un tempo – non era indispensabile, soprattutto se così simile all’originale, lo stesso dicasi di “Fever”, hit di Peggy Lee che Shirley rende da par suo, ma è piuttosto scontata e prevedibile, perde la carica erotica dell’originale e si ammanta di ovvietà. La cover di “An Englishman In New York” di Sting è troppo ampollosa e magniloquente negli arrangiamenti, e levigata nel canto, e quella di “Hey Jude” non proprio adatta al vocalismo di Shirley. Ne esce meglio un altro standard, “Diamonds Are A Girl’s Best Friend”, che Marilyn Monroe cantava ne “Gli uomini preferiscono le bionde” del 1953, che la cantante interpreta splendidamente in compartecipazione con Paloma Faith. “It Was A Very Good Year” di Frank Sinatra è un’altra perla resa con intensità e sottigliezza. E magnifica è anche la rendition di “Wild Is The Wind” di Nina Simone. Questo potrebbe essere il canto del cigno per la quasi ottuagenaria artista (è nata l’8 gennaio 1937 a Cardiff), ed allora le si può perdonare qualche passo falso in un disco comunque di gran valore interpretativo.
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA