Soundtracks

GONE GIRL di Trent Reznor & Atticus Ross

 

 

 

 

ARTISTA: TRENT REZNOR & ATTICUS ROSS
TITOLO: Gone Girl
ETICHETTA: Columbia/Sony Music
ANNO: 2014

Fino all’ultimo momento, quest’anno, sono stati sul punto di entrare nella cinquina dei candidati all’Oscar per la Migliore Colonna Sonora (poi vinto da Alexandre Desplat per lo score di “Grand Budapest Hotel”) Trent Reznor e Atticus Ross che la statuetta l’hanno già vinta insieme nel 2011, per “The Social Network” diretto da David Fincher, e che sono tornati a lavorare per il regista di “Seven”, “Fight Club” e “Zodiac” proprio per questo “Gone Girl – L’Amore Bugiardo” che vede quali protagonisti Ben Affleck e Rosamund Pike. Una terza collaborazione con il regista – “Millennium – Uomini che odiano le donne”, riadattamento del bestseller di Stieg Larsson – aveva portato in bacheca un Grammy Award. Le musiche realizzate dalla premiata ditta Reznor/Ross ben si confanno alla tematica intorno a cui ruota il film di Fincher, ovvero l’ennesimo tassello del mosaico sulla crisi della società americana perlustrata dal regista; in questa occasione rappresentato dal disfacimento del rapporto d’unione fra marito e moglie: miraggio utopistico giunto al capolinea. E tanto è sperimentatore nel linguaggio cinematografico Fincher, tanto lo è di contralto, nell’economia espressiva, la musica di Trent, leader dei Nine Inch Nails (gruppo simbolo della scena industrial rock), e del suo sodale Atticus, con il quale (e con la moglie Mariqueen Maandig) sviluppa oggi musica nei How to Destroy Angels. I due musicisti sono ormai strumenti simbiotici perfetti nell’assecondare l’alternarsi di dramma, mystery e commedia del cinema fincheriano, che ha maturato negli anni una importante distintività, ed abili nel mettere l’accento sugli aspetti emotivi della messa in scena. Reznor, va detto, non è nuovo ad esperienze cinematografiche avendo collaborato in passato con Oliver Stone (aveva selezionato i brani per il cult “Assassini nati – Natural Born Killers”) e David Lynch (le scelte musicali di “Strade perdute”). Il cantante dei NIN si rende artefice di uno score a tinte ambient dalle atmosfere variegate; “Something Disposable” ha toni tesi e disturbanti, “Sugar Storm” invece distorsioni post-industrial mentre “Empty Places” mette il synth in bella evidenza e “Just Like You” un delicato pianoforte. Il contributo collaborativo di Ross è più fattivo e presente che in altre occasioni, come si può verificare dall’ascolto di “The Way He Looks At Me” o di “Technically, Missing”, e fa leva su una serie di elementi corroboranti e qualche reminiscenza anni ’80.

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA