L'angolo del Kult!

ERASERHEAD di David Lynch in Blu-Ray

 

 

 

 

 

Il film d’esordio di David Lynch, “Eraserhead” del 1977, grazie ad una Start-Up avviata da CG Entertainment, è arrivato in Blu-Ray in una edizione restaurata che ha fatto la gioia di tanti cultori dell’opera del regista statunitense.

 

 

 

 

 

Eraserhead” veniva presentato in anteprima mondiale a Los Angeles il 19 marzo 1977, e venne praticamente bocciato fin da subito dalla Bibbia dell’industria hollywoodiana, Variety, che senza mezzi termini affermò che le prospettive commerciali del film erano pari a zero. E, distribuito nelle sale, fu un flop clamoroso. Fu solo grazie alla lungimiranza del distributore Ben Barenholtz, l’uomo che aveva inventato la formula dei ‘Midnight Movie’, ovvero gli ‘Spettacoli di mezzanotte’ nei quali venivano proiettati i film che erano fuori dalle logiche della distribuzione cinematografica di massa nelle sale, che “Eraserhead” andava a ritagliarsi una credibilità tra un certo pubblico più attento e fidelizzato divenendo un autentico film di culto, e provocando in chiunque andasse a vederlo reazioni forti ed inusuali, sia di segno positivo che negativo. I ‘Film di Mezzanotte’, sottratti alle logiche commerciali della distribuzione più generale, potevano contare su uno zoccolo di appassionati fedeli, capaci di vedere e rivedere i film amati più e più volte, reiteratamente, travalicando il senso della visione tradizionale per assumerne uno dal sapore ritualistico e dall’affezione quasi religiosa. Clamoroso in questo senso il successo che arrise a un film come “Rocky Horror Picture Show” (1975), ripetutamente proiettato dopo la mezzanotte in alcuni cinema americani ed inglesi, senza sosta, per tantissimi anni, suscitando negli spettatori una partecipazione emotiva ad un’opera che conoscevano a memoria, che portava questi a ‘replicare’, durante la proiezione, gesti e dialoghi della pellicola in una sorta di happening collettivo. Così “Eraserhead” iniziava il suo cammino come ‘Midnight Movie’ e solo più tardi, con l’affermarsi di David Lynch ===Consulta la Filmografia=== con altre pellicole importanti (“Elephant Man”, 1980, “Dune” 1984, “Velluto blu”, 1986) ne venivano riconosciuti i meriti artistici. Il film è considerato un capolavoro del cinema mondiale e fonte d’ispirazione per altri registi; Stanley Kubrick ad esempio dichiarò che “Eraserhead” era il suo film preferito. A detta dello stesso Lynch è questa la pellicola più personale tra quelle della sua filmografia e ci introduce di fatto all’interno della visione artistica di uno dei cineasti più iconici del cinema moderno a mostrarci il lato più intimo dell’autore americano. Il primo lungometraggio di Lynch suscitò le attenzioni di numerosi addetti ai lavori per le connotazioni d’avanguardia che lo accompagnarono, tra questi Mel Brooks che decise di affidare al regista la regia di “Elephant Man” realizzato dalla sua casa di produzione, la Brooksfilm. SINOSSI: Henry Spencer, tipografo, vive da solo in uno squallido appartamento fra le allucinazioni che la sua mente malata visualizza. Durante un grottesco pranzo in casa dei suoceri, apprende che Mary, la sua ragazza è incinta e viene obbligato a sposarla, Nasce un ‘baby’ mostriciattolo orrendo e frignante che la madre, disgustata, abbandona alle cure di Henry il quale, esasperato, lo uccide. Dal corpo in disfacimento del piccolo fuoriescono esseri strani che infestano la casa e la vita di Henry. Il suo equilibrio psichico, già fragile, va in frantumi e la sua mente si scatena in allucinazioni e incubi… Molti critici sottolinearono come “Eraserhead” fosse un’opera surreale e così poco tradizionale e che non avesse referenti nell’ambito della storia del Cinema, in un certo senso estranea al contesto cinematografico. Nel suo percorso artistico altalenante e discontinuo Lynch si è portato dietro grandi contraddizioni e giudizi contraddittori, se non addirittura opposti da parte della critica, pronto ad osannarlo, ritenendolo uno degli esponenti più significativi del Cinema, e criticarlo ferocemente quando veniva additato semplicemente come un autore di pellicole violente ed eccessive, adatte a soddisfare il gusto rozzo del pubblico adolescenziale. Le vicende produttive che hanno accompagnato il film dimostrano quanto siano state particolari la gestazione e la realizzazione della pellicola. Finanziato con cinquemila dollari dall’AFI (American Film Institute) di Los Angeles, “Eraserhead” doveva inizialmente essere un’opera breve di 21 minuti (tanti quante le pagine della sceneggiatura redatta da Lynch), da girare in B&N, anche se il regista in cuor suo aveva pensato fin da subito ad un lungometraggio. Tant’è che ben presto Lynch comprende che il film non può essere assolutamente ingabbiato negli scarni 21 minuti concessigli e all’esaurirsi dei fondi messi a disposizione dall’AFI, dopo poche scene, il film si blocca nella primavera del 1973. In seguito il regista va a bussare alle porte di parenti e amici e dopo aver racimolato una certa somma di denaro riprende a girare nel maggio 1974. Lynch, che nel frattempo ha divorziato dalla moglie, ha come dimora proprio la stanza ricostruita sul set in cui si svolgono gran parte delle riprese. Faticosamente il film giunge a completamento nell’aprile del 1976, dopo un laborioso lavoro di missaggio degli effetti sonori. La ‘prima’ del film avviene nel marzo 1977 e il responso assolutamente negativo cui va incontro convince Lynch a tagliare alcune scene (circa 20 minuti perduti per sempre). Ma alla resa dei conti – e solo con il maturare dei giudizi nel tempo – l’opera prima di David Lynch si rivela una ‘messa in scena nell’abisso’, un gioco di scatole cinesi in cui la struttura onirica assembla una serie di sogni e di incubi nei quali è praticamente impossibile discernere la realtà dal sogno e dai quali è impossibile venirne fuori; ed anche i concetti di ‘normalità’ e di ‘diversità’ assumono connotazioni del tutto particolari. Nell’universo ‘malato’ – radicale e ipnotico – di “Eraserhead” tutto appare anomalo, tutto si svolge in un universo chiuso privo di referenti o punti di collegamento con l’esterno. «Come regista – ebbe modo di affermare Lynch –, mi piace che vi sia qualcosa di scuro nell’inquadratura. Se tutto è completamente illuminato e si può vedere ogni cosa, allora non c’è mistero. Non credo che un film scuro debba essere per forza deprimente. Un film può essere luminoso e pieno di colori e ciononostante deprimerti fino alla morte». Le riprese, con interpreti tutti sconosciuti e pochi esterni nei dintorni di Los Angeles, hanno inizio nel maggio del 1972 con una previsione di sei settimane di impegno complessive; invece ci vorranno quattro anni prima che “Eraserhead” vedrà la luce. Per il ruolo del protagonista Lynch sceglie John Nance, che successivamente sarà spesso presente nelle opere del regista. Il lungometraggio d’esordio di David Lynch non ha una trama definita e dai contorni netti, è un’opera che sfugge a qualsiasi forma di catalogazione perché priva di riferimenti solidi; non si tratta invero di giudicarlo solo come anti-narrativo ma è che qualsiasi tentativo di delineare una sinossi del film cozza contro una struttura onirica di difficile collocazione. È film d’avanguardia, a tratti surrealista, accostabile al capolavoro di Luis Bunuel “Un chien andalou”. «L’unico artista – disse ancora il regista – che io sento potrebbe essere mio fratello – e quasi non mi piace dirlo perché la reazione è sempre, “Sì, tu e chiunque altro” – è Franz Kafka. Mi piace davvero molto. Alcune delle sue cose sono tra le più eccitanti combinazioni di parole che io abbia mai, sottolineo mai, letto. Se Kafka avesse scritto un film poliziesco, io sarei stato lì. Mi sarebbe piaciuto dirigerlo, questo è certo. Mi piacerebbe realizzare un film da “Il Processo”. Henry, il protagonista di “Eraserhead”, si trova in un mondo un po’ kafkiano». Ad onta dell’eccezionalità che in molti hanno intravisto nella pellicola, e del senso di straniamento che la visione suggerisce, va detto che lo stile di David Lynch è invece piuttosto classico; le inquadrature e i movimenti di macchina sono costantemente ‘normali’, lo sguardo del regista raramente assume punti di vista inconsueti ed angolazioni eccentriche e bizzarre, non c’è nulla di realmente rivoluzionario nelle immagini. La vera novità sta nel ‘dilatare’ tempi e spazi delle inquadrature sino a renderle insolite, ma espressive ed eloquenti. Dove invece Lynch si ritaglia uno spazio consistente come innovatore è nell’impiego del sonoro, elemento fondamentale del suo cinema allora come negli anni a venire: «È necessario – afferma – trovare il suono che si adatti a un film particolare. L’illuminazione può creare una sensazione mentre il suono può alterare un’emozione in modo ancora più grande. Mi piace molto l’idea di utilizzare gli effetti sonori come fossero musica». E così “Eraserhead” è costruito su un sound design percorso da rumori industriali, gorgoglii meccanici, sbuffi, che danno l’idea di non appartenere all’ambientazione del film, tutti privi, come sono, di un referente visivo netto e ben delineato, “Eraserhead”, in buona sostanza, è un film che va vissuto piuttosto che spiegato. Si deve riconoscere, comunque, a Lynch un gusto raffinato dell’immagine, valorizzata da un magnifico bianco e nero, l’intensità dei toni, il ritmo del montaggio, insomma un dominio del mezzo cinematografico che sarà più convincente con le opere successive. Secondo Enrico Ghezzi: «Come “Shining”, “Eraserhead” stupisce per la capacità di tener fede alla forma linguistica dell’inconscio». La prima proiezione in Italia di “Eraserhead” è avvenuta il 30 gennaio 1982, cinque anni dopo la sua uscita americana, e solo dopo il successo di “Elephant Man” nel nostro paese. Il film nella distribuzione sugli schermi italiani aggiungeva al titolo, il sottotitolo di “La mente che cancella”, scomparso poi da tutte le edizioni realizzate per l’Home Video.


TECNICA
Nel 2017, in occasione del 40° anniversario della sua uscita “Eraserhead” è tornato in sala in una versione restaurata (e trasferimento digitale) in 4K dalla Criterion Collection e la supervisione dello stesso David Lynch, partendo dal negativo camera dall’originale girato in analogico in 35mm. Ed ora il successo dell’iniziativa di crowdfunding avviata da CG Entertainment ha portato alla prima edizione HD di questa opera di culto in Bianco & Nero di David Lynch. Supporto BD-50, aspect ratio 1.85:1 (1920 x 1080/23.97p) e codifica AVC/MPEG-4. Alla visione del Blu-Ray ora in commercio, confrontato con la versione DVD precedentemente disponibile, si nota immediatamente come sia stato rimosso qualsiasi tipo di ‘imperfezione’ fisica (graffi, sfarfallii, sporcizia) dovuta all’età della pellicola e all’aggravante della sua natura di opera indipendente, restituendo di fatto la magnificenza del Bianco & Nero d’altri tempi, ottimizzato dalla risoluzione 2K. Per il comparto audio ricordiamo che il film non è mai stato doppiato; c’è quindi la traccia originale elaborata in un DTS-HD Master Audio 2.0 stereo gradevole e più che dignitoso, a fronte del lavoro monofonico effettuato sul film originale, e ad integrazione del lavoro di revisione stereofonica applicata da Lynch nel 1994 alla colonna sonora in occasione del suo ritorno nelle sale. Sottotitoli in italiano. Per quanto concerne i Contenuti Extra spicca la presenza di “Storie”, un documentario di 85 minuti dello stesso regista, assai esauriente nel raccontare i (faticosi) dettagli realizzativi e gli aneddoti di “Eraserhead”, seguono la serie animata completa “Dumbland” in 8 corti (33’ complessivi), cinque cortometraggi, ognuno dei quali accompagnato dall’introduzione di David Lynch per un totale di 89 minuti: “The Alphabet”, “Lumière”, “The Grandmother”, “The Amputee”, “The Cowboy & the Frenchman”. Infine il Trailer di “Eraserhead”. Sottotitoli in italiano. Incluso libretto di 28 pagine con foto di scena, estratti della sceneggiatura, storyboard e approfondimenti testuali.

 

(Luigi Lozzi)                                              © RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

 

 


(immagini per cortese concessione della Raro Video/CG Entertainment)

 

 

 

 

 

NOTE TECNICHE
Il Film

ERASERHEAD 

(Eraserhead)
Usa, 1977, 89’
Regia: David Lynch
Cast: Jack Nance (Henry Spencer), Charlotte Stewart (Mary X), Allen Joseph (padre di Mary), Jeanne Bates (madre di Mary), Judith Anna Roberts (la vicina di casa), Laurel Near (la donna del radiatore), Jack Fisk (l’uomo del pianeta), V. Phipps-Wilson, Jean Lange, Thomas Coulson, John Monez, Darwin Joston, T. Max Graham, Hal Landon Jr., Jennifer Chambers Lynch.

Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect ratio: 1.85:1 1920x1080p/MPEG-4 AVC

Audio: Inglese DTS-HD Master Audio 2.0 / Inglese Dolby Digital 2.0 
Sottotitoli: Italiano
Distributore: Raro Video / CG Entertainment

 

 

 

Consulta la pagina ufficiale del distributore www.cgentertainment.it