ENNIO di Giuseppe Tornatore in Blu-Ray
Le due ore e mezzo della durata di “Ennio”, presentato nel Fuori concorso alla Mostra di Venezia 2021, scorrono via senza annoiare mai, anzi con un crescente sentimento di curiosità e di emozione. Era da molti anni che Giuseppe Tornatore ===Consulta la Filmografia=== stava preparando un progetto su Ennio Morricone ===Consulta la Filmografia=== e certamente la scomparsa del grande Maestro, avvenuta il 6 luglio 2020, deve aver accelerato i tempi della realizzazione con l’aggiunta di materiali inediti raccolti negli ultimi due anni. Tra i due, fin dai tempi di “Nuovo Cinema Paradiso”, si era creato nel corso degli anni un forte sodalizio artistico, un rapporto fiduciario e privilegiato (secondo le parole dello stesso Morricone “fra i più entusiasmanti e soddisfacenti della sua vita”) trasformatosi presto in amicizia profonda e reciprocamente rispettosa. “Ennio” è un ‘viaggio’ nel cuore di un musicista popolare ed eclettici, tra i più prolifici dell’ultimo secolo, tra i più solidi nell’immaginario collettivo di così tante generazioni di appassionati. Attraverso un repertorio di immagini d’epoca e di contributi originali di artisti cinematografici e musicali (Nicola Piovani, Roland Joffé, Hans Zimmer, John Williams, Quentin Tarantino, Clint Eastwood, Bernardo Bertolucci, Carlo Verdone, Oliver Stone, Joan Baez, Quincy Jones, Pat Metheny e molti altri), “Ennio” delinea il ritratto di un genio assoluto della Musica Contemporanea. In questo straordinario omaggio, curato da Tornatore, Morricone racconta se stesso con semplicità e linearità, ma è la capacità registica di Tornatore, l’abilità nella scansione dei tempi, il giusto mix tra ricordi e passaggi di repertorio, ad elevare il tutto allo status di emozione pura. Le parole di Ennio mettono a nudo le sue paure di bambino, le sue scelte coraggiose, le delusioni patite fino al grande riconoscimento dell’Oscar alla carriera nel 2007, una statuetta sempre ambita, inseguita con ben cinque candidature e fino allora mai raggiunta; l’altro Oscar arriverà nel 2016 per la Miglior Colonna Sonora composta per “The Hateful Eight” di Quentin Tarantino. Dietro un’apparente ritrosia, quasi scontrosità, l’uomo nascondeva una grande timidezza, è stato sempre molto esigenze e completamente concentrato sul suo lavoro, sul suo continuo impegno professionale. Ci teneva moltissimo ad essere riconosciuto come compositore di musica colta, ‘assoluta’, e non essere semplicemente associato all’indimenticabile stagione del Western all’Italiana che gli ha donato fama internazionale in virtù di musiche invero strepitose. Infatti affermava: «Sono molto conosciuto per i film western è vero, e questo in parte mi sorprende, perché in realtà, nella mia produzione, i western hanno rappresentato solo una piccola parte. Penso che ci sia una effettiva carenza d’informazione intorno al mio lavoro perché non ho scritto solo musica per il Cinema, ma anche musica ‘assoluta’, per non dire colta, seria». Nel periodo in cui Morricone aveva deciso di ‘concedersi’ al pubblico, ogni suo concerto si trasformava in un evento che celebrava la storia della sua musica, ogni sua esibizione si chiudeva immancabilmente con una interminabile ‘standing ovation’. «Queste manifestazioni di affetto e di apprezzamento per il mio lavoro mi commuovono – dichiarava il ‘Maestro’ -, non sono in grado di trovare le parole più adatte perché non sono un poeta delle parole, forse sono un poeta dei suoni». Possiamo, noi spettatori, tutti godere di questa sorta di album dei ricordi zeppo di momenti indimenticabili della nostra cultura comune e che immortalano alcune delle innumerevoli pietre miliari della vita di Ennio. I temi musicali di Morricone posseggono una forza evocativa che trascende il ‘significato’ cinematografico e restano indelebilmente impressi nella memoria. Le suggestive note del flauto di Pan in “C’era una volta in America” o in “The Mission” hanno la capacità di sprigionare tutto il loro irresistibile fascino anche al di fuori del contesto puramente cinematografico. Le immagini che scorrono sullo schermo attraversano svariati momenti (più o meno conosciuti) della vita e della carriera di Morricone; passano dal rapporto devoto per il suo maestro Goffredo Petrassi, d’un Morricone appena diplomatosi all’Accademia, alla ‘sofferenza’ per le critiche ricevute per aver abbracciato la musica per il cinema contro il parere di colleghi e ‘puristi, barattando la nobiltà della propria preparazione per – come dire – un piatto di lenticchie, si passa dalle canzonette arrangiate in maniera pregevole per la RCA (Gianni Morandi, Edoardo Vianello, Gino Paoli, Gianni Meccia e tanti altri), con la reiterata riscrittura dell’attacco folgorante di “In ginocchio da te” perché il produttore di Gianni Morandi, Franco Migliacci, non era mai soddisfatto delle soluzioni proposte da Ennio in fase di arrangiamento, all’amicizia e la collaborazione con i maggiori registi italiani (Sergio Leone, Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci, Elio Petri, i fratelli Taviani, Gillo Pontecorvo, Dario Argento, Carlo Verdone etc.) alla delusione per non aver potuto scrivere la partitura di “Arancia Meccanica” per Stanley Kubrick perché cooptato da Sergio Leone per “Giù la testa”. Con Leone Morricone (Ennio e Sergio erano compagni di classe alle elementari a Trastevere) ha instaurato uno dei sodalizi artistici più significativi di tutta la storia del Cinema, come quelli fra Bernard Herrmann e Hitchcock, Nino Rota e Federico Fellini. «Morricone è il miglior sceneggiatore dei miei film», dichiarava Sergio, sottolineando in questo modo quanto le musiche di Ennio caratterizzassero significativamente il suo Cinema. È fuor di dubbio che i film di Sergio Leone non avrebbero avuto in tutto il mondo quella ‘forza’ debordante che li ha contraddistinti se non ci fossero state le musiche di Morricone a corredo. Il contraltare è spiegato dallo stesso compositore: «Leone è stato importante per me; ha realizzato quello che altri registi non sempre sono riusciti a fare. Sebbene per pura intuizione, e non per scienza, Sergio è riuscito a rispettare la temporalità della musica. Cinema e musica hanno questo elemento fondamentale in comune, la temporalità, il tempo. Se un regista forza la temporalità della musica, il matrimonio cinema-musica non avviene». Oltre 500 sono state le colonne sonore composte da Morricone a partire da quel 1961 quando realizzò “Il federale” di Luciano Salce. Il documentario approntato da Tornatore è un omaggio entusiasta, affettuoso, intimo, coinvolgente, per niente edulcorato, ricco di sonorità e di musica indimenticabile che ha segnato l’identità culturale del nostro paese negli ultimi 60 anni, tra le altre cose evidenzia la straordinarietà del metodo di lavoro di Ennio. Giuseppe Tornatore ha collaborato col Maestro – definizione per una volta appropriata – in un arco temporale che va da “Nuovo Cinema Paradiso” (1988) a “La corrispondenza” (2016), frequentandolo per circa trent’anni. Il film si apre con qualcosa che non tutti conoscono di Morricone, documentato da Tornatore: tutte le mattine, all’alba, Ennio faceva un’ora di sport, in casa, lo ha fatto tutta la vita, ginnastica per il corpo e per la sua mente. Ha dichiarato il regista: «Abbiamo collaborato insieme per più di trent’anni e parecchie volte mi è capitato di fargli richieste davanti alle quali sarebbe stato perfettamente naturale mandarmi a quel paese, dirmi no, mi spiace, non si può fare e invece non smetteva di stupirmi. Elastico, duttile, creativo, trovava sempre la soluzione». Forse il cuore vero del film risiede nella prima parte, in cui si ripercorrono la formazione del musicista romano al Conservatorio sotto la guida del suo maestro, Goffredo Petrassi, il travaglio esistenziale, i dissidi con il padre, il cruccio per le critiche ricevute dai ‘puristi’ per essere passato sull’altro lato delle barricate, l’insofferenza a essere identificato solo quale compositore da film, e poi la soddisfazione, dopo molti anni, di veder finalmente riconosciute dai suoi stessi colleghi del Conservatorio (che lo avevano criticato) le sue qualità assolute. E noi che assistiamo a “Ennio” veniamo trascinati in un vortice di emozioni indimenticabili. Morricone è stato sperimentatore eclettico e musicista anticonvenzionale, un artista trasversale tant’è che perfino il mondo del Rock ha intrecciato i propri riff con le melodie eterne del compositore; basterebbe ascoltare come i Metallica hanno reso “L’Estasi dell’oro” nei loro concerti ‘Live’, o i Clash nelle ‘intro’ delle loro esibizioni. La testimonianza di Springsteen è per qualche verso folgorante, con parole di grande devozione: «Quando vidi “Il buono, il brutto e il cattivo” ebbi come un’illuminazione… Per la prima volta in vita mia, appena uscito dal cinema, corsi a comprare la colonna sonora del film che avevo appena visto! Il verso del coyote, il fischio, lo schioccare della frusta…». Il ‘Times’, a suo tempo, ha celebrato il ‘peso’ della sua bravura con un articolo cui è seguita una lista ragionata delle 20 migliori colonne sonore della storia del cinema, nella quale il Maestro ha avuto una posizione di riguardo. “Il buono, il brutto e il cattivo” (1966) si è piazzato al 4° posto in questa classifica speciale dietro “Lawrence d’Arabia” (Maurice Jarre, 1962), “Il terzo uomo” (Anton Karas, 1949) e “I magnifici sette” (Elmer Bernstein, 1960), ma prima di “Casablanca” (Max Steiner, 1942). Inoltre “Nuovo Cinema Paradiso” e “Per un pugno di dollari”, due altri capolavori di Morricone, hanno ottenuto una menzione speciale da parte del ‘Times’. Tornatore chiude il film con un messaggio importante; ci dice che la grandezza di Morricone consisteva anche nella sua inconsapevolezza d’essere un genio, unico capace di fondere musica e immagini in maniera impareggiabile.
TECNICA
Edizione in Blu-Ray approntata da Lucky Red e Koch Media nell’ormai tradizionale ed elegante formato slip case che contiene al suo interno un booklet di 20 pagine con commenti, interviste, fotografie e spartiti. Il video in Alta Definizione è assolutamente impeccabile poiché film ‘vive’ di immagini, filmati di archivio, spezzoni di film, interviste di svariata provenienza ed epoche diverse, eppure l’eccellente qualità del montaggio finale, la sua fluidità, non lascia trasparire problematiche che potrebbero infastidire in qualche modo gli integralisti della pulizia delle immagini. Le immagini di più recente fattura hanno compattezza ed un dettaglio perfetto oltre ad un aspetto cromatico naturale e del tutto soddisfacente. Sul fronte audio troviamo due tracce presenti: una in PCM 2.0 e l’altra in DTS HD 5.1. Sebbene la maggior parte del documentario è parlato i numerosi momenti in cui emerge la musica Di Morricone sono semplicemente sublimi; e, grazie al convincente apporto del surround e dei bassi, lo spettatore viene calato in una dimensione sonora quanto mai coinvolgente. Sul fronte dei Contenuti Speciali troviamo una lunga intervista a Giuseppe Tornatore (22′), che oltre a raccontare aneddoti e curiosità sul film , si sofferma sul suo lungo sodalizio artistico e sul rapporto d’amicizia con Morricone. C’è poi un interessante Backstage (6’) che vede lo stesso Tornatore dirigere Morricone in alcune scene a casa del maestro. Quindi l’immancabile Trailer e la breve featurette “Ennio: La democrazia dei suoni”, in cui il compositore racconta una sua particolare tecnica musicale. Possiamo dire in conclusione che la visione e l’ascolto di “Ennio” costituiscono un’esperienza assolutamente da non perdere.
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
NOTE TECNICHE
Il Film
ENNIO
(Ennio)
Italia, 2021, 150’
Regia: Giuseppe Tornatore
Cast: Ennio Morricone, Quentin Tarantino, Clint Eastwood, Oliver Stone, Wong Kar-wai, Hans Zimmer, John Williams, Barry Levinson, Dario Argento, Bernardo Bertolucci, Giuseppe Tornatore, Laura Pausini, Quincy Jones, James Hetfield, Roland Joffé, Bruce Springsteen, Lina Wertmüller, Mike Patton, Liliana Cavani, Enzo G. Castellari, Joan Baez, Marco Bellocchio, Carlo Verdone, Mychael Danna, David Puttnam, Giuliano Montaldo, Vittorio Taviani, Gianni Morandi, Mario Caiano, Nicola Piovani, Ornella Vanoni, Roberto Faenza, Caterina Caselli, Claudio Mancini, Silvano Agosti, Alessandro Alessandroni, Franco Piersanti, Franco Migliacci, Miranda Martino.
Informazioni tecniche del Blu-Ray
Aspect ratio: 2.39:1 1920x1080p/AVC MPEG-4 24 fps
Audio: Italiano DTS-HD Master Audio 5.1
Distributore: Lucky Red/Koch Media