EDWIGE FENECH e il THRILLER ALL’ITALIANA
La recente pubblicazione di nuove edizioni di due Thriller all’Italiana interpretati da Edwige Fenech, “Lo strano vizio della signora Wardh” e “Tutti i colori del buio”, realizzati dall’etichetta specializzata CineKult e distribuiti da CG Entertainment, ci consente di tracciare un breve profilo d’un genere tanto in voga negli anni Settanta e ricordare quei film thriller che hanno avuto come protagonista l’attrice franco-algerina, naturalizzata italiana, da tanto tempo di casa nel nostro paese dove ha conseguito fama e successo grazie alla lunga serie di Commedie Sexy che ha interpretato tra i Settanta e gli Ottanta e poi con il lavoro di produttrice.
Quando Dario Argento, ex-critico cinematografico e con un’esperienza come sceneggiatore (“C’era una volta il West”, il suo fiore all’occhiello scritto assieme a Sergio Leone e Bernardo Bertolucci), ottenne un clamoroso successo al botteghino con la sua opera prima, “L’uccello dalle piume di cristallo” (1970), immediatamente si aprirono le porte ad un filone, il cosiddetto Thriller all’Italiana, che per qualche anno diede linfa vitale all’industria del cinema; film che con tempestività saccheggiarono la formula elaborata del regista romano (mix di sadismo, violenza, efferatezza ed un tocco di erotismo) andando ad ingrossare il filone sopracitato. Il Thriller all’Italiana, detto anche Giallo all’Italiana, da qualche tempo a questa parte è tornato in auge, celebrato come un fenomeno di culto, alimentato dai numerosi film che sono stati riversati in DVD. La formula alla base della fortuna del Thriller all’Italiana era, all’epoca del suo concepimento, assolutamente originale: rendere inquietanti i luoghi più familiari, far leva su un’estetica delirante, perpetuare il rituale dell’omicidio fotografato con scenografica crudezza, introduzione della ‘soggettività’ del serial killer, reiterare i riferimenti sessuali sul doppio binario delle perversioni e delle deviazioni degli assassini e del voyerismo degli spettatori. «Per quanto mi riguarda – dichiarava all’epoca il regista –, trovo che il thrilling sia uno dei modi più selvaggi di fare il cinema, uno dei generi che permettono all’autore di far volare in sala, sulla testa degli spettatori, per molti minuti, grandi vele di irrazionale e di delirio». Argento successivamente ha diretto altri film (da “Il gatto a nove code” a “Quattro mosche di velluto grigio”, fino a “Profondo Rosso”, sintesi perfetta degli elementi del genere) che gli hanno procurato l’incondizionata ammirazione del pubblico e della critica in tutto il mondo. Alla base della concezione thriller di Dario Argento c’è sempre un trauma, generalmente legato al periodo dell’infanzia, e la sua lezione, a regalare brividi e suggestioni, è stata ripresa da molti autori generando una vera e propria scuola di pensiero argentiano. Molti autori nostrani, che si erano distinti negli anni precedenti in altri filoni di successo (Peplum, Western Spaghetti) non si lasciarono sfuggire l’occasione per buttarsi a capofitto sul nuovo fenomeno; ed il vezzo di siglare i film con titoli oscuri e (spesso) riferiti ad animali divenne un marchio di fabbrica del nascente genere. Ci furono attori e registi che si costruirono una loro credibilità (rimpinguando il conto in banca), e tanti furono i titoli ad effetto per quell’indimenticabile stagione d’oro del nostro cinema di genere nei Settanta: “Cosa avete fatto a Solange” di Massimo Dallamano, “Non si sevizia un paperino” e “Una lucertola con la pelle di donna” di Lucio Fulci, “Chi l’ha vista morire?” e “La corta notte delle bambole di vetro” di Aldo Lado, “L’etrusco uccide ancora” di Armando Crispino, “La dama rossa uccide 7 volte” di Emilio P. Miraglia, “Tropico del cancro” di Eduardo Mulargia, “Giornata nera per l’ariete” di Luigi Buzzoni, giusto per citarne alcuno. Edwige Fenech === Filmografia=== e George Hilton – la prima, eroina sacrificale del nostro cinema di genere nel mostrasi generosamente senza veli, il secondo, bel tenebroso con un passato western (Spaghetti) – hanno costituito una coppia assai affiatata ed hanno interpretato alcuni dei più fortunati thriller dell’epoca, diventando una sorta di marchio di garanzia per il sottogenere thriller-erotico. “Lo strano vizio della signora Wardh” (1971) e “Tutti i colori del buio” (1972), entrambi firmati da Sergio Martino, e “Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer?” (1972), di Anthony Ascott (nome d’arte di Giuliano Carnimeo). La Fenech ha preso parte anche a “Cinque bambole per la luna d’agosto” di Mario Bava e “Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave” (1972), mentre Hilton a “La coda dello scorpione” (1971), ancora Sergio Martino in cabina di regia per tutti e due. C’è poi il dittico di altri titoli ‘cult’: “La morte cammina coi tacchi alti” e “La morte accarezza a mezzanotte” (1971-1972), entrambi diretti da Luciano Ercoli, entrambi interpretati dalla spagnola Susan Scott (il suo vero nome è Nieves Navarro, che utilizzava quando interpretava gli spaghetti-western), altra reginetta del genere. In questa rapida carrellata uUn’ultima segnalazione la facciamo per “La tarantola dal ventre nero” (1971), di Paolo Cavara, con Giancarlo Giannini, Barbara Bouchet e Stefania Sandrelli, tra i più interessanti e tra i meglio girati, con il serial-killer che paralizza le sue vittime con uno spillone e poi le viviseziona. Poi fu lo stesso Argento a sancire la fine del Thriller all’Italiana quando nel 1977 dirottava le sue attenzioni verso le pure atmosfere Horror con “Suspiria”, aprendo di fatto una nuova stagione del nostro cinema ed un nuovo genere. Ma questa è un’altra storia…! Edwige Fenech è nata il 24 dicembre 1948 nell’Algeria francese, da madre di origini siciliane e padre maltese, ed è cresciuta a Nizza, è ricordata come una delle icone sexy del nostro immaginario erotico cinematografico nei Settanta e Ottanta in virtù delle numerose pellicole (diventate di Culto) interpretate all’epoca, muovendosi tra i vari generi di successo, dal Soft Erotico al Thriller all’Italiana, dal Decamerotico alla Commedia Sexy e scollacciata. I titoli dei film hanno fatto epoca; basterà citare “Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda e tutta calda” di Mariano Laurenti (1972) o “La bella Antonia, prima monica e poi dimonia” di Mariano Laurenti (1972), “La vedova inconsolabile ringrazia quanti la consolarono” di Mariano Laurenti (1973) o “Giovannona coscia lunga, disonorata con onore” di Sergio Martino (1973). Ma in questa sede la nostra attenzione si concentra sulla partecipazione dell’attrice a pellicole del filone Thriller all’Italiana. “Lo strano vizio della signora Wardh”, “Tutti i colori del buio”, “Perchè quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer” e “Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave” – tutti prodotti da Luciano Martino, fratello di Sergio, con il quale l’attrice ha avuto una relazione lunga undici anni – sostanzialmente formano una quadrilogia di thriller a forte contenuto erotico che la Fenech girò tra il 1971 e il 1972; mentre gli altri due dei sei film interpretati dall’attrice, “5 Bambole per la luna d’agosto” (1969) di Mario Bava e “Nude per l’assassino” (1975) di Andrea Bianchi hanno una loro autonoma identità. Tra i tanti thriller all’italiana “Lo strano vizio della signora Wardh” (1971) è stato uno dei primi e dei migliori, e per giunta è rimasto a lungo inedito nel settore dell’Home Video, è stato interpretato da Edwige Fenech (pare che quell’aggiunta di una ‘h’ al nome ‘Ward’ dell’originale si si resa necessaria per una denuncia di una generica e ignota signora Ward), che prima di diventare ‘regina della commedia sexy’ ha interpretato un buon numero di storie ad ‘alta tensione gialla’. Edwige è Julie Wardh, una donna sposata con un borghese benestante (De Mendoza) che diventa l’amante di George Corro (George Hilton), ma continua ad essere tormentata dall’ex fidanzato Jean (Ivan Rassimov), al quale però è legata da una morbosa perversione che li rende complici. Un triangolo ad alta tensione, complicato dalla presenza di un maniaco che uccide le prostitute per le strade di Vienna… “Tutti i colori del buio” è stato girato interamente a Londra ed è stato ambientato nel mondo dei satanisti e presenta, come il film precedente, molti spunti erotici e sogni onirici morbosi; si racconta di Jane, una ragazza che vive ossessionata da terribili incubi… “Perchè quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer?” (1972) di Giuliano Carnimeo (si firma Anthony Ascott) tentava di bissare il successo de “Lo strano vizio della signora Wardh”. La storia, ambientata a Genova in un mix di sesso e thriller, con buona tensione narrativa, vede Edwige Fenech nei panni della fotomodella Jennifer che si trasferisce con l’amica Paola Quattrini in un condominio dove vengono assassinate brutalmente, una dietro l’altra, alcune belle ragazze… A detta di qualcuno la scena dell’omicidio nell’ascensore avrebbe ispirato Brian De Palma per “Vestito per uccidere” (1980). George Hilton è un pubblicitario che si innamora della Fenech. Si segnala la presenza nel film di Oreste Lionello nei panni di un fotografo gay ed è immancabile, vista la riuscita nei film precedenti, una scena di un incubo onirico con Edwige protagonista. Ricordiamo poi, sempre con la Fenech protagonista, “Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave” (1972) di Sergio Martino, liberamente tratto dal racconto “Il gatto nero” di Edgar Allan Poe (ha ispirato anche l’episodio argentiano di “Due Occhi Diabolici” e “Black Cat” di Lucio Fulci), concludeva la quadrilogia dei thriller erotici interpretati da Edwige Fenech, dopo la quale l’attrice avrebbe vissuto una lunga e fortunata stagione di successi con la Commedia Sexy accanto ai vari Lino Banfi, Alvaro Vitale, Renzo Montagnani, Bombolo, Pippo Franco e via discorrendo, concedendosi due ritorni al thriller con “Nude per l’assassino” (1975), di Andrea Bianchi, e “Un delitto poco comune” (1988), diretto da Ruggero Deodato, che poi in effetti non rientra nel novero dei Thriller di cui ci occupiamo. Così Edwige ricordava, in un’intervista rilasciata a Notturno, l’esperienza in quei film: «Nei gialli che ho girato dopo con Sergio, mi ha sempre fatto fare queste scene estreme, sotto la pioggia, nei boschi, al freddo, dove sono stata stuprata, aggredita, inseguita da assassini, uccisa. Sempre mezza nuda e sempre al gelo. Come quando in “Lo strano vizio della Signora Wardh” mi ha fatto aggredire con una bottiglia rotta che, se anche era finta, faceva molto male e Sergio, per ottenere più realismo, insisteva perché l’assassino me la picchiasse addosso con forza. Non è che si andasse troppo per il sottile allora… Forse eravamo molto giovani e incoscienti. Lavoravamo sedici, diciotto ore al giorno, fino a quando non finivamo tutto quello che c’era in programma, non come oggi». E ancora, sempre in proposito a quei film diretti da Sergio Martino, “Lo strano vizio della signora Wardh”, “Tutti i colori del buio” e “Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave?”: «Ci siamo divertiti tanto. Poi io ho sempre adorato il genere, ero una delle poche ragazze, allora, che si guardava tutti i film del terrore da sola a casa. Ho sempre amato moltissimo l’orrore. Tant’è che avevo iniziato a fare i gialli con “Cinque bambole per la luna d’agosto” di Mario Bava che era un genio. Peccato che del film non mi ricordi molto, a parte che ballavo all’inizio e venivo uccisa presto. Però mi ricordo molto bene Mario. Era un uomo che all’epoca mi sembrava enorme: magro magro ma altissimo. Considera che ero una ragazzina e quest’uomo maturo era adorabile. Il ricordo che ho di lui è legato al suo cane. Lui adorava questo bassotto ed era buffo perché Mario era molto alto e faceva contrasto con questo cane basso basso. Avevano tutti e due un’aria da buoni, con questi occhi dolci e rasserenanti. Tutto il contrario dei film che ha fatto. Dei gialli di Martino, invece, ricordo con molto affetto i partner che avevo sul set. Ivan Rassimov aveva degli occhi bellissimi e questa faccia meravigliosa. Stava sempre a corrermi dietro per uccidermi (ride). Mi ricordo di una scena che abbiamo girato in “Lo strano vizio della signora Wardh”, dove lui mi aggrediva in un bosco sotto la pioggia, tanto per cambiare. Ivan era una persona buona come il pane ma aveva ‘sta faccia pazzesca che lo portava a fare sempre il cattivo. George Hilton invece era un compagno divertente. Con questo suo fare molto argentino e la voglia di ridere e scherzare in continuazione. Eravamo una grande famiglia, anche perché questi film li abbiamo girati tutti uno dietro l’altro, e quindi passavamo tanto tempo insieme. Eravamo tutti giovanissimi e avevamo formato un gruppo proprio goliardico, andavamo anche in discoteca assieme il fine settimana. Ci siamo divertiti». “Il tuo vizio…” – come già detto – appartiene al filone dei gialli all’italiana inaugurato all’inizio dei ’70 da Dario Argento e portato avanti (per qualche tempo) con successo da un buon numero di eponimi. Alla formula collaudata del mix di thriller venato di erotismo, qui si aggiungeva l’escursioni nel gotico. Tra una decadente villa palladiana e la tranquilla provincia si consumano efferati delitti che celano ben più diabolici misteri cui fa da (non) silenzioso testimone un gatto nero… Eppure là dove tutto sembra ovvio c’è spazio per notare una inquietante bambola gracchiante che ne anticipa una simile in “Profondo rosso” ed un foglio nella macchina da scrivere su cui è scritto ripetitivamente ‘uccidere e murare in cantina’ (“Shining” è dell’80!). Luigi Pistilli è uno scrittore fallito ed erotomane, tratta la moglie (Anita Strindberg) come un oggetto, la domina in un rapporto ambiguo e sadomasochista, e la umilia davanti agli ospiti. Edwige Fenech è Floriana, una giovane ragazza androgina e disinibita, con i capelli a caschetto, che arriva ospite nella casa dello zio scrittore, portando con se una ventata di giovinezza e di provocazione, sia per l’uomo che per la donna, mentre strani e feroci delitti cominciano ad essere compiuti… Il titolo del film riprendeva una frase scritta su un biglietto che si leggeva ne “Lo strano vizio della signora Wardh”, primo film girato da Martino con la Fenech; le scene di sesso sono spesso contraddistinte da un erotismo torbido, perché equivoche sono le personalità dei personaggi. Il gatto nero è il filo conduttore della storia come, appunto, lo è nel racconto che ha ispirato il film. Nel film per la prima volta la Fenech da vittima diventava carnefice, e a tal proposito, sempre nell’intervista sopra citata diceva: «È la cosa che mi ha fatto notare anche Quentin Tarantino. Quando eravamo a cena mi fa: “Era la prima volta che facevi la Bad Girl!”. Devo dire che c’ho messo un po’ a capire a che film si stava riferendo, perché non mi ricordavo più. Il tuo vizio è una stanza chiusa io lo associo alle grandi frittate che facevamo alle dieci del mattino. Giravamo in questo meraviglioso casale sperso nella campagna veneta, dove c’erano le galline e la fattoressa tutti i giorni in tarda mattina ci faceva ‘sti panini con la frittata di cipolle che erano meravigliosi». Oltre ai protagonisti già citati, più l’immancabile Ivan Rassimov, fanno la loro comparsa nel film Enrica Buonaccorti nei panni di una prostituta che ben presto viene uccisa da un pazzo uscito dal manicomio, Franco Nebbia, giornalista e scrittore, interpreta il ruolo di un commissario di pubblica sicurezza, e Dalila Di Lazzaro, esordiente che in una scena balla nuda su un tavolo.
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
(immagini per cortese concessione di CineKult/Notturno/CG Entertainment)
Schede dei Thriller interpretati da Edwige Fenech:
NOTE TECNICHE
Il Film
5 BAMBOLE PER LA LUNA D’AGOSTO
(5 bambole per la luna d’agosto)
Italia, 1969, 87’
Regia: Mario Bava
Cast: Edwige Fenech, William Berger, Ira Fürstenberg, Maurice Poli, Teodoro Corrà, Ely Galleani, Mauro Bosco, Howard Ross, Helena Ronee, Edith Meloni
Informazioni tecniche del DVD
Video: 1.85:1 anamorfico
Audio: Italiano Dolby Digital 2.0 Dual Mono (192 kbps)
Distribuzione: CG Entertainment
Extra: Biografia del regista e degli attori principali
SINOSSI
Frick Hangel, creatore di una nuova resina sintetica, viene invitato a trascorrere qualche giorno di vacanza, con la moglie Trud, nella villa di un industriale chimico su un isola deserta. In realtà costui è interessato alla formula di Frick ed è disposto a pagargliela lautamente, ma lo scienziato rifiuta ogni offerta. Una sera, recatasi ad un appuntamento con un cameriere, la moglie di Frick scopre che l’uomo è stato assassinato. Da questo momento in poi, gli ospiti della villa vengono eliminati uno ad uno e tra questi anche Frick. Del cui cadavere, però, non resta alcuna traccia…
NOTE TECNICHE
Il Film
LO STRANO VIZIO DELLA SIGNORA WARDH
(Lo strano vizio della signora Wardh)
Italia, 1971, 95’
Regia: Sergio Martino
Cast: Edwige Fenech, George Hilton, Ivan Rassimov, Alberto De Mendoza, Cristina Airoldi, Carlo Alighiero, Manuel Gil, Brizio Montinaro, Bruno Corazzari.
Informazioni tecniche del DVD
Video: 2.35:1 anamorfico
Audio: Italiano, Inglese Dolby Digital 2.0 Dual Mono (192 kbps)
Distribuzione: Federal Video/CineKult/CG Entertainment
Extra: Sangue su Vienna: Intervista a Sergio Martino e Sergio Gastaldi
SINOSSI
Julie Wardh, moglie di un diplomatico, è una donna all’apparenza tranquilla e innamorata del marito Neil, nonostante costui la trascuri. Ma nel passato di Julie si agita il fantasma di un amore deviato, violento e intriso di pratiche sadomasochiste, che la legava al sinistro Jean, il quale non ha accettato di venire da lei abbandonato e continua a tormentarla. Nel frattempo, entra in scena un altro uomo, George, che Julie ha conosciuto a una festa, innamorandosene. La minaccia dell’ex amante sembra a questo punto farsi ancora più pericolosa, quando un amica di Julie, andata al posto suo a un appuntamento con Jean, viene brutalmente ammazzata.
NOTE TECNICHE
Il Film
TUTTI I COLORI DEL BUIO
(Tutti i colori del buio)
Italia/Spagna 1972, 91’
Regia: Sergio Martino
Cast: Edwige Fenech, George Hilton, Marina Malfatti, Ivan Rassimov, Renato Chiantoni, Nieves Navarro, Georges Rigaud, Luciano Pigozzi, Maria Cumani Quasimodo, Dominique Boschero.
Informazioni tecniche del DVD
Video: 2.35:1 anamorfico
Audio: Italiano, Inglese Dolby Digital 2.0 Dual Mono (192 kbps)
Distribuzione: CineKult/CG Entertainment
Extra: Tutti i colori del giallo: intervista a Ernesto Gastaldi, Sergio Martino e George Hilton
SINOSSI
Jane Harrison è una donna scossa dal ricordo dell’uccisione di sua madre, cui ha assistito da piccola, e dal fatto di avere perso il bimbo che attendeva a causa di un incidente d’auto. Né l’amore di suo marito Richard né le cure di uno psichiatra, al quale l’ha indirizzata la sorella Barbara, alleviano l’angoscia che attanaglia Jane. Finché un’ambigua vicina di casa, Mary Weil, divenuta intima della donna, la spinge a partecipare a un rituale nero che la potrebbe liberare dai suoi incubi.
NOTE TECNICHE
Il Film
PERCHE’ QUELLE STRANE GOCCE DI SANGUE SUL CORPO DI JENNIFER?
(Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer?)
Italia, 1972, 91’
Regia: Giuliano Carnimeo
Cast: Edwige Fenech, George Hilton, Annabella Incontrera, Paola Quattrini, Giampiero Albertini, Oreste Lionello, Carla Mancini, Ben Carrà, Carla Brait, Franco Agostini, Gianni Pulone.
Informazioni tecniche del DVD
Video: 2.35:1 anamorfico
Audio: Italiano Dolby Digital 2.0 Dual Mono (192 kbps)
Distribuzione: Federal Video/ CG Entertainment
SINOSSI
Strani omicidi stanno avvenendo in città: prima una ragazza squillo strangolata in ascensore, poi una mulatta, anche lei ballerina in un night, che abitava nello stesso palazzo, viene affogata nella vasca da bagno. Qualche giorno dopo nell’appartamento della prima vittima vanno ad abitare due fotomodelle: Marylin e Jennifer, due ragazze spregiudicate e libertine. Quando anche Marylin viene uccisa per strada, la polizia si convince che un serial killer sta facendo una strage, e inizia ad indirizzare i propri sospetti sull’architetto Andrea Antinori, amico di Jennifer. Ma intanto anche Jennifer viene assalita, nei sotterranei del palazzo dove abita….
NOTE TECNICHE
Il Film
IL TUO VIZIO E’ UNA STANZA CHIUSA E SOLO IO NE HO LA CHIAVE
(Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave)
Italia, 1972, 92’
Regia: Sergio Martino
Cast: Edwige Fenech, Anita Strindberg, Luigi Pistilli, Ivan Rassimov, Daniela Giordano, Franco Nebbia, Riccardo Salvino, Enrica Buonaccorti, Nerina Montagnani, Angela La Vorgna, Ermelinda De Felice, Marco Mariani, Dalila Di Lazzaro.
Informazioni tecniche del DVD
Video: 1.85:1 anamorfico
Audio: Italiano Dolby Digital 2.0 Dual Mono (192 kbps)
Distribuzione: Dania Film/Alan Young
SINOSSI
Oliviero Rouvigny è uno scrittore fallito che vive in una villa in Veneto con la moglie Irene, che non ama e maltratta, e a un gatto nero, Satana, appartenuto alla madre, morta assassinata. Viene commesso un nuovo omicidio, quello della giovane amante d’Oliviero, e lo scrittore è il primo sospettato, ma viene inaspettatamente scagionato dalla testimonianza d’Irene. Poco tempo dopo viene uccisa anche la domestica: Oliviero, temendo d’essere incriminato, ne mura il cadavere in cantina con l’aiuto della moglie. Giunge alla villa Floriana, bella e spregiudicata nipote d’Oliviero, che diventa contemporaneamente l’amante d’Irene, dello zio e di Dario, giovane fattorino appassionato di motociclismo. Floriana diventa testimone dell’odio che divide i coniugi fino ad assistere una sera all’omicidio dello zio, sgozzato da Irene; ne compra il silenzio e s’allontana con Dario dalla villa. Irene, colpevole dei delitti, compreso quello della suocera, compiuti insieme all’amante Walter, incarica questi d’uccidere Floriana e Dario, quindi si libera anche di lui, spingendolo giù da un precipizio. I suoi crimini, tuttavia, vengono egualmente scoperti dal commissario Farla, seppure casualmente, grazie ai miagolii del gatto, rimasto imprigionato accanto al cadavere murato di Oliviero.
NOTE TECNICHE
Il Film
NUDE PER L’ASSASSINO
(Nude per l’assassino)
Italia, 1975, 93’
Regia: Andrea Bianchi
Cast: Edwige Fenech, Nino Castelnuovo, Solvi Stubing, Erna Schurer, Femi Benussi, Franco Diogene, Claudio Pellegrini.
Informazioni tecniche del DVD
Video: 1.85:1 anamorfico
Audio: Italiano Dolby Digital 2.0 Dual Mono (192 kbps)
Distribuzione: CG Entertainment
SINOSSI
Una modella milanese muore a seguito di un aborto clandestino. Subito dopo la morte della ragazza una serie di misteriosi omicidi coinvolge tutti i lavoratori dell’atelier dove la ragazza lavorava. L’assassino, celato da un abbigliamento da motociclista, uccide con estrema violenza il fotografo della casa di moda, la proprietaria dell’atelier Gisella, suo marito Maurizio nonché diverse modelle. La polizia dovrà faticare molto prima d’individuare il colpevole.
Consulta la pagina ufficiale del distributore www.cgentertainment.it
Thriller all’Italiana Filmografia minima consigliata:
– L’uccello dalle piume di cristallo – Dario Argento (Medusa) 1970
– Lo strano vizio della signora Wardh – Sergio Martino (CineKult/CG Entertainment) 1970
– La coda dello scorpione – Sergio Martino (Alan Young) 1971
– Una farfalla dalle ali insanguinate – Duccio Tessari (Medusa) 1971
– Tutti i colori del buio – Sergio Martino (CineKult/CG Entertainment) 1972
– Il tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave – Sergio Martino (Alan Young) 1972
– Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer? – Anthony Ascott (Giuliano Carnimeo) (CineKult/CG Entertainment) 1972
– Mio caro assassino – Tonino Valerii (Surf Video/CG Entertainment) 1972
– La morte cammina con i tacchi alti/La morta accarezza a mezzanotte – Luciano Ercoli (NoShame) 1971/1972
– La tarantola dal ventre nero – Paolo Cavara (Ripley HV) 1971