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DRACULA 3D di Dario Argento in Blu-Ray

 

 

 

Il ritorno al cinema di Dario Argento, a 3 anni da “Giallo” e a 5 da “La Terza Madre”, è all’insegna del 3D e della storia immortale dell’immortale conte di Transilvania, Dracula, tratta dal romanzo di Bram Stoker, già portato sullo schermo (in maniera significativa) da Friedrich Wilhelm Murnau, Tod Browning, Terence Fisher, Werner Herzog, John Badham e Francis Ford Coppola, e presente in decine e decine di altri lavori tra film di genere, parodie, commedie, film d’ispirazione e nuove generazioni di vampiri per gli adolescenti: una leggenda che continua a mantenere intatto il suo fascino.

 

Meravigliano abbastanza le critiche che il regista ‘cult’ romano si è visto piovere addosso in questa occasione; probabilmente si sottovaluta come sempre (primo) il percorso artistico trasversale che Dario ha da sempre seguito e (secondo) che raramente ha potuto contare su budget consistenti. A criticarlo magari sono gli stessi – gli ‘intoccabili della Rete e i giornalisti ‘usa e getta’ – che in altri frangenti e in altri contesti si entusiasmano per cose assai più povere e artificiose. Che il “Dracula 3D” di DarioArgento non sarebbe stato un capolavoro e che non avrebbe potuto competere con il meglio dei progetti stereoscopici oggi in circolazione, era cosa intuibile prima ancora dell’uscita nelle sale. E che, nonostante la co-partecipazione di Francia e Spagna per i finanziamenti, il regista non si sarebbe potuto permettere di fare voli pindarici in quanto a effetti speciali, era altrettanto certo. Dario Argento, il padre del thriller all’italiana e dell’horror contemporaneo ‘Made in Italy’, invece che puntare sui copiosi effetti speciali di altri film del genere ha preferito privilegiare un certo tipo di atmosfere; ed in questo, almeno – direi –, non ha fallito. Che poi il tutto appaia kitsch, che i dialoghi siano stringati e didascalici (cosa che di conseguenza rende mediocre il contributo di tutti gli interpreti), qualche volta al limite del ridicolo, che la sceneggiatura sia stata scritta al minimo sindacale, che il ritmo del film lasci molto a desiderare (ecco a voler restare nello stesso ambito mi sembra che le pause tra una scena e l’altra, o anche all’interno della stessa scena, abbiano la stessa cadenza del “Nosferatu” di Werner Herzog; ma per carità il paragono si fermi qui e non vada oltre), che i pochi effetti presenti appaiano piuttosto datati, che le capacità recitative di Asia Argento – qualcuno, benevolo nei suoi confronti, definirà la sua interpretazione ‘straniante’ – continuino a rappresentare un mistero per chi segue il Cinema da tanti anni, e che (purtroppo) la vena sperimentale di Dario si sia spenta da tempo e che il suo cinema si sia fatto ‘rarefatto’ a beneficio di un certo pubblico di nicchia, diventano considerazioni quanto mai scontate. È chiaro che il Dracula di Argento non fa paura, non è all’altezza della sua fama internazionale di ‘maestro del brivido’, in qualche passaggio potrebbe sembrare più una parodia che un film spaventevole, ma neppure è ridicolo: il ‘quantum’ di grottesco di questo film è almeno pari alla licenziosità di tanti stupidi prodotti medi americani che in molti (tra spettatori e critici che s’inventano in rete) metabolizzano con la stessa facilità di come bevono un bicchiere d’acqua. Al di là di tutto ciò mi sento di affermare che le ambientazioni gotiche scelte in economia da Argento (per inciso la location è il medievale Ricetto di Candelo e dintorni, in provincia di Biella), in una scenografia stilizzata e comunque parsimoniosa (beh, ad essere sinceri lo erano anche quelle scelte per “Nosferatu” – e due! – ma nessuno se ne è lamentato), se proprio non efficaci secondo gli imperanti standard odierni, sono sufficientemente funzionali alla narrazione filmica ed il 3D, non sempre impeccabile, rappresenta un piccolo valore aggiunto al progetto che si porta dietro una patina pronunciata d’artigianalità che davvero non guasta. Si avverte, grazie alla fotografia (di buona fattura e ricca di più che opportuna luminosità per servire il 3D) di Luciano Tovoli, che ha all’attivo con Dario “Suspiria” e “Tenebre”, il rimando a certe atmosfere ‘accese’ (nei cromatismi) della Hammer Film, la casa inglese che rilanciò nei ’50 e ’60 (il Dracula di Christopher Lee, Frankenstein, la Mummia, l’Uomo Lupo) il genere horror che la Universal aveva inaugurato negli anni Trenta; ma nel film c’è anche un qualcosa che rimanda al cinema di Mario Bava. La trama del romanzo di Stoker è stata liberamente adattata da Argento. Qui Johnathan Harker non è l’agente che deve portare a termine una transazione immobiliare, ma è personaggio che trova lavoro nel castello del conte Dracula per mettere in ordine la sua biblioteca; intanto la sua giovane sposa Mina prima di raggiungerlo si ferma ospite in casa dell’amica Lucy, prima del precipitare degli eventi… A chi si chiede (inorridito) il perché Dario Argento abbia scelto proditoriamente di cimentarsi con una ennesima trasposizione di “Dracula” la risposta potrebbe essere: perché no, perché impedire ad un regista celebrato in tutto il mondo la possibilità di dire la sua su uno dei mito più amati del cinema di ogni tempo? E poi non aveva Argento già fatto suo pure “Il Fantasma dell’Opera”? Gli scontri tra avversari sono privi di pathos, si consumano in un baleno senza alcuna tensione drammatica e il Van Helsing di Rutger Hauer è semplicemente imbarazzante. La stereoscopia assicura una buona profondità di campo, anche se in qualche momento (la prima volta che si vede la stazione ferroviaria, i lupi che inseguono Jonathan Harker a cavallo, il castello che si staglia inquietante all’orizzonte) si concretizza l’artificiosità della messa in scena; in alcuni momenti i personaggi sullo schermo sembrano marionette. E poi, badate bene, sono completamente sbagliati gli effetti stereoscopici sul titoli di testa, tanto da far ritenere agli spettatori di aver inforcato male i propri occhialini per la visione 3D. Gli effetti pop-up (gli insetti che svolazzano sullo schermo, la mantide fosforescente) sono piuttosto approssimativi salvo in un paio di occasioni in cui paletti, spade o qualcos’altro sembrano venire addosso allo spettatore. Ma è pure un certo fastidio nella visione a suggerire la non perfetta calibratura del 3D. Poi c’è l’inevitabile eccesso splatter con teste spaccate e/o mozzate, occhi trafitti, e sangue finto (pure nella percezione filmica) che scorre a fiumi, effetti per i quali non è necessario ricorre al CGI, è sufficiente un buon tecnico di make-up com’è l’ottimo (come sempre) Sergio Stivaletti. Da non sottovalutare poi le musiche composte dal fidato Claudio Simonetti, che non sono poi così peregrine. Il film è stato presentato al Festival di Cannes 2012 (passato fuori concorso in una proiezione di mezzanotte); gli esiti al botteghino sono stati disastrosi come la bocciatura totale di critica e pubblico. Noi non ne facciamo una questione di lana caprina e ci sentiamo comunque di consigliarne la visione per alcune delle motivazioni prima addotte. Anche solo fosse l’essere il primo film in 3D di Dario Argento.
Non del tutto impeccabile il Blu-Ray sotto il profilo video con una compattezza delle immagini e quadro che non convincono del tutto. Il dettaglio però è incisivo, così come il contrasto e la solidità dei neri. Direi però di non lasciarsi influenzare eccessivamente da queste considerazioni e giudicare il film per le sue atmosfere in cui la mano di Dario Argento è riconoscibile. La traccia audio è più che buona, coinvolgente (con il contributo dell’asse posteriore) e ben distribuita sull’arco del canali nelle scene più movimentate. Nei Contenuti Speciali troviamo un paio di ‘Backstage’, uno con interviste al cast tecnico (46’) e l’altro con interviste al cast (17’), più il videoclip del brano che si ascolta sui titoli di coda, “Kiss Me Dracula” di Claudio Simonetti.

 

 

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA

 


(immagini per cortese concessione della Sony Pictures Home Entertainment)

 

NOTE TECNICHE
Il Film

DRACULA 3D

(Dracula 3D)

Italia/Francia/Spagna 2012 110’
Regia: Dario Argento
Cast: Thomas Kretschmann, Marta Gastini, Asia Argento, Rutger Hauer, Unax Ugalde, Miriam Giovanelli, Maria Cristina Heller, Augusto Zucchi, Giuseppe Lo Console, Giovanni Franzoni, Francesco Rossini, Christian Burruano.

 

Informazioni tecniche del Blu-Ray

Aspect Ratio: 2.35:1 1920x1080p/AVC MPEG-4
Audio: Italiano, Inglese DTS-HD Master Audio 5.1
             Italiano, Francese, Cinese Dolby Digital 5.1
 Distributore: Sony Pictures Home Entertainment
Prezzo: Euro 22,90 [3D & 2D]