DEATH RACE 2050 di G.J. Echternkamp in Blu-Ray
Era già stato oggetto di un remake datato 2008, e di diversi derivati, il film-culto di Roger Corman, maestro del cinema exploitation dei ’60-’70, “Anno 2000 – La Corsa della Morte” (“Death Race 2000”) del 1975. Si intitolava “Death Race” ed era interpretato da Jason Statham con la regia di Paul W.S. Anderson.
Poi, a seguire questo, ci sono stati “Death Race 2” e “Death Race – Inferno” (2013), entrambi diretti da Roel Reiné (e con protagonista Luke Goss), concepiti quali prequel, e arrivati direttamente sul mercato dell’Home Entertainment. “Anno 2000 – La corsa della morte” si rivelò uno dei maggiori successi del prolifico produttore, garantendosi una sempiterna esistenza cult tra gli appassionati di B-Movie. Il delirante film del ‘75 aveva come protagonista il compianto David Carradine nei panni dello sfigurato pilota automobilistico Frankenstein e tra gli interpreti un giovane Sylvester Stallone in quelli di Machine Gun Joe, che sparava con un mitra Thompson. Arriva ora un nuovo film ispirato a quello, “Death Race 2050”, a 41 anni di distanza, in pratica un vero e proprio reboot, carico d’azione adrenalitica, che rimette un po’ di ordine ai diversi film che si sono succeduti a partire dal 2008. «Questa è una straordinaria opportunità per me e i milioni di fan di “Death Race 2000” per sperimentare l’intensità, le emozioni e lo humour nero dell’originale, alimentati da un giovane cast formidabile, veicoli spettacolari e azione sfrenata, letteralmente», ha dichiarato Roger Corman ===Consulta la Filmografia===. Ma non è tutto, per spiegare alla stampa la scelta di ‘ritornare’ sul film cult del 1975 (prodotto da Roger e diretto da Paul Bartel) Corman ha sottolineato che nel corso degli anni il concept del film, attraverso i numerosi adattamenti, aveva smarrito l’originario spirito da ‘black comedy’ satirica, l’estremismo anarchico di un tempo, la miscela di rozza fantascienza e di attacco al potere ed ai media, per trasformarsi in un ‘action’ puro e duro, anonimo tra i tanti che sono sbarcati sul grande schermo senza soluzione di continuità ad enfatizzare esclusivamente l’aspetto feroce dell’azione. Qualcuno poi aveva anche rilevato – e la cosa non era sfuggita a Roger – che la saga di successo “Hunger Games” deve molto all’idea di base che accompagna “La Corsa Della Morte”. Sappiamo tutti come Roger Corman ===Leggi lo Speciale=== rappresenti l’essenza stessa del cinema artigianale, quello realizzato con poco denaro ma con tante idee, e a lui si deve la scoperta e il lancio nel mondo del cinema di autori quali Martin Scorsese, Francis Ford Coppola, Peter Bogdanovich, Jonathan Demme, Jack Nicholson, James Cameron, Jonathan Kaplan, Joe Dante, Paul Bartel e Timur Bekmambetov, che sotto la sua guida da produttore hanno mosso i loro primi passi da registi. E per questo “Death Race 2050”, la scelta è caduta sul regista G.J. Echternkamp, nuova talentuosa scoperta di Corman che alla venerabile età 91 anni non smette di dispensarci frutti della sua enorme esperienza e intatta creatività; Roger ha voluto offrire questa opportunità a Echternkamp per consentirgli di mettersi in evidenza riconoscendo in lui doti non comuni di senso dell’umorismo e conoscenza dei ritmi dell’azione oltre ad una non comune capacità di gestire gli attori. Il giovane regista aveva finora diretto due B-Movie passati quasi inosservati, “Virtually Heroes” nel 2013 e “Frank and Cindy” nel 2015. La narrazione è calata in un futuro distopico non eccessivamente lontano in un’America controllata ed anestetizzata da un governo centrale che provvede a intrattenere (e distrarre) la popolazione (cui fa il lavaggio del cervello) con esibizioni di violenza e di realtà virtuale sanguinaria. Grande attesa si registra intorno a quello che viene considerato l’evento dell’anno, la Death Race, nella quale i concorrenti, piloti dalle diverse estrazioni, su bolidi corazzati si lanciano in una gara automobilistica che attraversa la nazione da una costa all’altra ed ha lo scopo di eliminare fisicamente gli altri concorrenti e accumulare punti falciando mortalmente i pedoni che malauguratamente si trovano sul percorso. Il più temibile dei partecipanti, superfavorito e beniamino del pubblico, è Frankenstein, per metà uomo e per metà macchina, ma intorno a lui si muovono personaggi bizzarri e debordano scene splatter con corpi martoriati mentre il ritmo della narrazione viene abbondantemente caratterizzata da una colonna sonora hard rock. Inoltre la realtà virtuale permette agli spettatori comodamente seduti a casa, per mezzo di appositi occhialini, di ‘trasferirsi’ sui bolidi al fianco dei piloti e di prendere parte alla strage. Tra gli interpreti troviamo Malcolm ‘Arancia Meccanica’ McDowell nel ruolo di ‘deus-ex-machina’ dell’evento, presentatore e Chairman of the United Corporations of America; e l’assurda sua capigliatura ricorda senza possibilità di errore quella del nuovo Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, all’epoca delle riprese semplice candidato repubblicano che nessuno pensava potesse mai risultare vincitore alle primarie del suo partito e ben che meno addirittura trionfare nella corsa alla Presidenza; Corman ha confermato di aver copiato quella capigliatura proprio dall’attuale inquilino della Casa Bianca. I tasselli vanno al loro posto e la fantascienza (a volte) anticipa la realtà e nel film siamo in pratica nel 2050, con Donald Trump che è ancora il Presidente degli Stati Uniti. Gli altri interpreti sono Manu Bennett, l’eroe di turno, Marci Miller, il suo navigatore, Folake Olowofoyeku, una rock star che investe i suoi stessi fan, Anessa Ramsey, un’evangelista che fa la stessa cosa con i propri fedeli, Burt Grinstead, un super-muscolare geneticamente modificato, Yancy Butler, leader di un gruppo di supporter. Non tragga in inganno che il film sia arrivato direttamente sul mercato dell’Home Entertainment, perché non difetta certo di elementi d’interesse, sebbene sia sgangherato e kitsch ha un suo fascino ‘sporco’ – come ha spiegato Corman – la sala è diventata un ambito troppo ‘stretto’ per un certo tipo di film che non rispecchino canoni convenzionali e standardizzati. “Death Race 2050” non solo ripropone il climax da humor feroce e grottesco (certamente sopra le righe) del film originale, recuperandone la decisa venatura ironica ma vi aggiunge sapientemente un tocco di incisiva ed ‘insinuante’ satira politica. E diverte soprattutto gli amanti dell’exploitation made in USA. Il problema grosso di “Death Race 2050” magari è un altro, ovvero che inizia subito con un ritmo frenetico, poi si placa per lunghi tratti per poi premere di nuovo sull’acceleratore.
La rivisitazione del cult prodotto da Roger Corman nel 1975 arriva in High-Definition in un’edizione tecnicamente eccellente e zeppa di contenuti speciali. Il look generale delle immagini è più che confortevole, con ricchezza di dettagli e solidità, in un contesto pur sempre dominato dagli effetti digitali; palette cromatica vivace ‘en plein air’ con neri profondi e compatti. Il Blu-Ray dispone di una traccia italiana DTS Surround 5.1 che assolve degnamente il suo compito e nulla può al confronto con l’originale inglese in DTS-HD Master Audio 5.1 lossless, più dinamica ed incisiva. Buona la resa degli effetti d’ambienza per tutta la durata del film ed ottimi i ‘rumori’ delle auto che sfrecciano. La sezione dei Contenuti Extra (tutti sottotitolati) è costituita da dieci scene eliminate (si tratta di 8 minuti nei quali ognuno dei personaggi presenta il proprio veicolo), ‘Making Of’ (10’), featurette sulle Macchine del film (“Cars! Cars! Cars!”, 4’), su Costumi e Look (6’).
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
(immagini per cortese concessione della Universal Pictures Home Entertainment)
NOTE TECNICHE
Il Film
DEATH RACE 2050
(Roger Corman’s Death Race 2050)
Usa, 2016, 92’
Regia: G.J. Echternkamp
Cast: Manu Bennett, Marci Miller, Malcolm McDowell, Burt Grinstead, Folake Olowofoyeku, Anessa Ramsey.
Informazioni tecniche del Blu-Ray
Aspect ratio: 1.78:1 1920x1080p/AVC MPEG-4
Audio: Inglese DTS HD Master Audio 5.1
Italiano, Francese, Spagnolo, Tedesco, Giapponese DTS Surround 5.1
Distributore: Universal Pictures Home Entertainment