In evidenzaLibri

DARIO ARGENTO. DUE O TRE COSE CHE SAPPIAMO DI LUI di Steve Della Casa

 
 
 
 
Il libro realizzato da Electa e Cinecittà non avrà certo i crismi d’un lavoro ‘Definitivo’ su Dario Argento, ma è un tassello importante nell’analisi critica e fenomenologica del regista di culto romano, uno dei più noti e acclamati in ogni angolo del mondo.

Dario Argento. Due o tre cose che sappiamo di lui” viene pubblicato in concomitanza della rassegna cinematografica allestita a New York, quest’autunno, da Luce Cinecittà in collaborazione con il Lincoln Center. L’omaggio ad Argento nella Grande Mela prevede la proiezione di 16 film originali, integralmente restaurati, del Maestro del Brivido che da poco ha compiuto 81 anni (il 7 settembre). Il progetto, sia sotto l’aspetto editoriale che sotto quello organizzativo, è stato curato dal critico cinematografico Steve Della Casa. Più che un percorso storicizzato dell’arte cinematografica di Argento, il libro curato da Della Casa prende in esame quegli aspetti che hanno reso il regista così popolare tra gli appassionati di Thriller/Horror e così rispettato tra i suoi colleghi. E questo viene esplicitato attraverso una serie di testimonianze dirette di personalità molto influenti quali George A. Romero e John Carpenter, nel campo della regia, Banana Yoshimoto in quello della cultura, oltre alle firme autorevoli di rappresentanti della Cinémathèque Francaise e del Lincoln Center in quello della critica e la voce di alcuni collaboratori; ovvero un viaggio che definisce ancora meglio il successo globale di Dario. Ne viene fuori uno spaccato quanto mai interessante, denso di spunti di riflessione, sulla concezione di Cinema portata avanti da Argento fin dai suoi esordi alla regia avvenuti mezzo secolo fa con “L’uccello dalle piume di cristallo” (1970), e fanno meglio comprendere quanta cura Argento abbia messo nel costruire le sequenze stilizzate e indimenticabili dei suoi film, momenti ‘Cult’ sedimentatisi nell’immaginario horror collettivo. In ogni lavoro l’inquietudine nello spettatore ha raggiunto livelli altissimi e gli aspetti tecnici sono stati curati con maniacale ricerca della perfezione dall’autore. Perché nel mix di generi affrontati, che spazia dall’Horror al Giallo, passando per il Noir, Dario Argento ha lavorato con soggettive e stacchi repentini tra vari piani che gli hanno richiesto attenzione assoluta per i dettagli, come quando il suo ‘occhio’ cinematografico è andato a inquadrare nel particolare gli occhi dei personaggi o i diversi oggetti di scena. Un Maestro a tutto tondo nell’alimentare la tensione pura, la suspense tipica del thriller che guarda anche al cinema del terrore, e nello sperimentare nuove tecniche utili per raggiungere i picchi della tensione emotiva. Viene tratteggiata l’iniziale vocazione per il thriller, manifestatasi con la trilogia all’esordio e con il capolavoro “Profondo Rosso” (1975), l’amore incondizionato per il cinema espressionista, poi la virata decisa verso l’Horror con “Suspiria” nel 1977. All’epoca la ‘Trilogia degli Animali’, composta dai primi tre film (“L’uccello dalle piume di cristallo”, “Il gatto a nove code” e “4 mosche di velluto grigio”), ha dato vita ad un vero e proprio filone di film thriller all’italiana che hanno il nome di un animale nel titolo: “La tarantola dal ventre nero”, “Una farfalla con le ali insanguinate”, “Una lucertola con la pelle di donna”, “La coda dello scorpione”, “Giornata nera per l’ariete”, “Non si sevizia un paperino”, “Gatti rossi in un labirinto di vetro”, “Il gatto con l’occhio di giada”, e numerosi altri. Racconta Argento nel libro, nel dialogo intrecciato con John Carpenter: «Ricordo il primo film horror che vidi, “Il Fantasma dell’Opera” che cambiò veramente la mia vita facendomi scoprire un mondo che non conoscevo, un mondo in cui fantasmi e passioni oscure si nascondono nei sotterranei. Io non immaginavo che esistessero queste cose, credo mi abbia affascinato. Ebbi una lunga malattia da adolescente e rimasi alcuni mesi a casa senza potermi muovere a causa delle febbri reumatiche, e allora andai alla biblioteca di mio padre e cominciai a prendere dei libri leggendo di tutto. Leggevo in modo onnivoro tutto ciò che trovavo: saggi, Shakespeare, tutto. Finalmente mi capitò un libro con i racconti di Edgar Allan Poe, un innamoramento pazzesco! Perché altro che “Il Fantasma dell’Opera”, lì c’erano fantasie incredibili e credo che abbiano cambiato qualcosa della mia vita; mi hanno fatto scoprire questa famosa porta dietro la quale c’è un panorama che non avevo mai visto, un panorama diverso con altri colori e altre passioni». Nel novero dei nuovi autori che si sono affermati negli ultimi anni, e grandi estimatori di Dario Argento, ci sono registi del calibro di Nicolas Winding Refn (“Drive”, “The Neon Demon”) e Luca Guadagnino (“Chiamami col tuo nome”), quest’ultimo artefice di un remake di “Suspiria” liberamente ispirato. “Suspiria” non è stato un semplice ‘contenitore orrorifico’ della creatività di Argento, ma ha rappresentato molto di più; è stato la massima espressione dell’interesse maniacale di Argento per i colori e la luce, come mai era accaduto in precedenza, prendendo quale base di partenza l’amato cinema espressionista. Sono poi centrali nel libro un’intervista inedita ad Argento e un interessante approfondimento sul suo rapporto con la musica, autentica protagonista dei suoi film, con quelle colonne sonore diventate negli anni veri e propri classici del genere. Spazio viene dedicato anche agli aspetti di scrittura per il Cinema che lo hanno visto protagonista, per esempio, assieme a Bernardo Bertolucci, della sceneggiatura di “C’era una volta il West” di Sergio Leone nel 1968, dopo essere stato critico cinematografico per il quotidiano romano Paese Sera. A impreziosire il volume troviamo una nutrita serie di fotografia di scena o sul set, in molti casi inedite e recuperate (e rese disponibili) dagli archivi di Cinecittà. Inoltre il libro si avvale di ed una quanto mai dettagliata filmografia e può vantare una edizione bilingue (italiano, inglese), con traduzione di Adrian Bedford, che favorisce la sua divulgazione internazionale.

Luigi Lozzi)                          © RIPRODUZIONE RISERVATA

Titolo: Dario Argento. Due o tre cose che sappiamo di lui.
Autore: Steve Della Casa
Editore: Cinecittà/Electa
Formato: 24×30
ISBN: 978889282123-1
Pagine: 160
Anno di pubblicazione: 2021
Prezzo copertina: 28,00 €