Musica

DANCE ‘TIL QUARTER TO THREE/TWIST UP CALYPSO di Gary U.S. Bonds

 

 

 
 
ARTISTA: GARY U.S. BONDS
TITOLO: Dance ‘til Quarter To Three / Twist Up Calypso
ETICHETTA: Hoo Doo Records/Egea
ANNO: 2013

 

Della eletta schiera dei ‘beautiful loser’, deputati dagli appassionati a dare voce a quel misticismo del rock & dintorni che recita ‘Bello se maledetto!’, la palma del più incompreso e sfortunato va (forse) assegnata a Gary U.S. Bonds: tanto talento cristallino non adeguatamente ricompensato da un successo commerciale che pure avrebbe meritato. Anzi, ripagato con il più mortificante degli oblii. Dopo due ottimi album e qualche singolo di successo agli inizi dei Sessanta il nostro ha vissuto un’esistenza negletta nello show-biz fino a quando non ha provveduto Bruce Springsteen a donargli una nuova (seppur breve) notorietà. Addirittura curioso il modo in cui assunse il suo nome d’arte: il suo produttore, Frank Guida, inviò un singolo promozionale alle radio con la dicitura “Buy U.S. Bonds”, che era uno slogan governativo per invogliare i cittadini ad acquistare le Obbligazioni del Tesoro, con l’intento nascosto di trarre in inganno i DJ radiofonici facendo creder loro che si trattasse di uno spot in tal senso da dover mandare necessariamente in onda. Così quando ottenne l’atteso successo in radio Gary Anderson assunse il nome di Gary U.S. Bonds. Il brano che apre questo disco è quella “Quarter To Three” che Bruce ha sovente eseguito tra i bis nei suoi concerti dei Settanta, e poi tenuto a lungo in repertorio; è questa una delle ragioni per le quali agli inizi degli anni Ottanta il Boss è stato il fattivo artefice di una rinascita effimera dell’artista quando nel 1981 ha prodotto per lui, assieme a Miami Steve Van Zandt (e regalandogli tre pezzi originariamente pensati per “The River”), l’album “Dedication“. Gary Levone Anderson, da Jacksonville, Florida (ma è cresciuto a Norfolk, in Virginia) agli esordi ha contaminato il suo doo wop & rock’n’roll primordiale (definito Jersey Shore Sound) con ballate R&B e la forza del suo canto soul. Ed ottenendo un immediato riscontro nelle classifiche di vendita di Billboard con alcuni pregevoli hit (“Quarter to Three”, l’unico N° 1 in classifica della sua carriera, ha venduto un milione di dischi, “New Orleans“, originariamente un brano country trasformato in un pezzo di rock’n’roll, e “School Is Out“, arrivato al #5, “Dear Lady Twist” al #9), tutti contenuti in “Dance ‘Til Quarter To Three” (1961), album arrivato all’epoca nella Top Ten, un disco che da un paio d’anni ha compiuto il mezzo secolo di vita; un’eternità a pensarci bene. Altre magnifiche ballate doo wop/R&B sono “Please Forgive Me“, “Don’t Go to Strangers” e “I Know Why Dreamers Cry” e assai indovinata è la cover di “Minnie The Moocher” di Cab Calloway. “Twist Up Calypso” invece è intinto di venature Calypso & Caribbean beat e venne inciso sull’onda del successo di singoli quali “Twist Twist Señora” (#10), “Seven Day Weekend” (# 27) e “Copy Cat“. Il cd pubblicato dalla Hoo Doo Records raccoglie (rimasterizzati) i primi due (ed unici per l’epoca) album di Gary, arricchito da ben 7 bonus-track (incisioni rare del periodo) ed è corredato da un booklet di 16 pagine zeppo di informazioni e memorabilia. Gary U.S. Bonds ha continuato nei Sessanta a scrivere qualche pezzo di successo per gli altri senza mai beneficiare in prima persona di una qualche notorietà; addirittura, fonti non certe assicurano che Gary nel suo primo tour europeo datato 1963 avesse come spalla i giovani e ancora sconosciuti Beatles. È stato – possiamo dire senza timore d’essere smentiti – il perfetto prototipo del rocker dimenticato.

(Luigi Lozzi)                                                © RIPRODUZIONE RISERVATA