CHRISTOPHER NOLAN: IL CINEMA E’ UN PUZZLE
Christoper Nolan è già da tempo ai vertici dell’intrattenimento cinematografico internazionale in virtù di opere indimenticabili che hanno segnato i nostri tempi, entrate prepotentemente nell’immaginario collettivo. La pubblicazione di un magnifico cofanetto, “Christoper Nolan Collection”, che racchiude i suoi ultimi sette capolavori in formato ULTRA-HD 4k e doppio Blu-Ray sancisce definitivamente lo status di protagonista che il regista inglese si è conquistato sul campo. Il cofanetto, la sua visione e quella degli Extra, ci offrono lo spunto per delineare le caratteristiche del suo fare Cinema che in pochi anni lo ha portato ad essere tra i più apprezzati registi contemporanei.
Su tutti la ‘Mitica’ trilogia del Cavaliere Oscuro, reboot delle gesta di Batman avviate sul grande schermo da Tim Burton, che gli ha dato fama imperitura, ma come trascurare il recente ed imponente film di guerra “Dunkirk”, o il fantascientifico “Interstellar”, l’inquietante puzzle di “Inception”, gli esordi di “Following”, dei thriller “Memento” e “Insomnia”, o l’affascinante “The Prestige”? Tutti film che non possono assolutamente mancare nella cineteca privata di qualsiasi collezionista o semplice appassionato di Cinema. Christopher Nolan ===Consulta la Filmografia=== fin dagli inizi ha mostrato doti di grande narratore e d’inventore di storie inedite ed originali, con un occhio sempre attento ai responsi del box-office ma sempre (e comunque) a capo di sceneggiature di indubbia fattura, dalle strutture narrative capaci di scavalcare il classicismo di script un po’ scontati e subordinati agli effetti speciali; qualità, queste, rare nei cineasti d’oggi, troppo spesso appiattiti sulle esigenze commerciali degli Studios, preoccupati più degli effetti che dei contenuti. Nolan, si è dichiarato un fan di James Bond e Stanley Kubrick, scorrendo la sua filmografia si nota come egli sia intrigato da vicende parallele (e personaggi double-face) che si intrecciano (mai banalmente) tra loro in percorsi labirintici e in sperimentazioni temporali; un po’ prestigiatore un po’ illusionista. Cinema (a volte indecifrabile) dell’illusione, dell’inganno, dell’ambiguità, ma soprattutto spettacolare. La dimensione cinematografica in cui si muove il regista non è quella classica della contrapposizione tra Bene e Male, ma vive e si nutre con palese evidenza di dualismi. I suoi film inoltre sono permeati di tematiche quali la vendetta, l’ossessione, l’inganno, il tormento interiore e si sviluppano secondo una narrazione temporale non lineare. La moglie Emma Thomas produce i sui film fin dall’esordio (che è avvenuto nel ’98 con “Following”) e Christopher ha nel fratello Jonathan un fidato alter-ego nella stesura delle sceneggiature. Come ad esempio “Inception”, concepito all’inizio del decennio quando molti erano i film che si cimentavano con ipotesi di realtà immaginaria e virtuale (“Matrix”, “Dark City”, lo stesso “Memento”), provando a capovolgere un paradigma narrativo, cioè quello di trascinare un individuo dalla realtà al sogno. Il film, acclamatissimo, è stato un progetto che Nolan ha accarezzato per circa un decennio e solo dopo aver conquistato credibilità ha trovato qualcuno disposto a finanziarlo: è costato 160 milioni di dollari, disponendo di un cast importante ed è stato girato tra Parigi, Calgary, Vancouver, Londra, Los Angeles, Tangeri a Tokyo. Costruito, come i suoi primi lavori, su flashback e sull’alternanza fra sogno e realtà, e nello specifico su un ladro davvero speciale che s’insinua nei labirinti della mente di persone dormienti per carpirne i segreti più reconditi, che prendono forma nei sogni, e rivenderli. Poi un cliente chiede un salto di qualità: innestare nella mente di un concorrente un’idea che lo spinga a prendere decisioni che lo mandino sul lastrico a suo favore. Intanto il protagonista è ossessionato dalla morte della moglie che ritrova dentro i mondi onirici in cui si immerge… Con una forma espressiva nella sostanza sontuosa, fra trovate narrative e tante invenzioni visive, che immergono lo spettatore in mondi paralleli; e senza dover fare eccessivo ricorso agli effetti digitali ma servendosi dei classici trucchi di Hollywood (set in rotazione, macchina da presa in movimento, persone appese a cavi invisibili) per trasformare in immagini questo tortuoso andirivieni. Nolan fa uso di calibrate citazioni quali i disegni di Escher, “2001 Odissea nello spazio” (l’ incontro in sogno del protagonista con il padre sul letto di morte), “Il pianete della scimmie” (la spiaggia), “Matrix” (il mondo ‘reale’ che muta), “The Wall”, addirittura “Quarto Potere” di Orson Welles (lo slittino Rosebud pari alla girandola tanto ricorrente nel film. «La cosa che mi ha reso più felice – disse Nolan nel 2010, nella conferenza stampa romana di presentazione del film – è il fatto che “Inception” si è rivelato, nonostante la complessità della tematica, un film di grande intrattenimento di massa». Aveva poi proseguito affermando che i film d’azione raccontano meglio di ogni altro (metaforicamente) cosa sia la realtà e che provava un grande piacere nel realizzarli purché l’azione non sia disgiunta dalla narrazione; e per molti versi era d’accordo con chi aveva visto nel suo lavoro qualcosa inerente il Cinema sul Cinema, su un gruppo di persone impegnate a realizzare un film, ma questo non era certo in cima ai suoi pensieri nel momento di girare. «Il successo de “Il cavaliere oscuro” – ha detto – mi ha permesso di poter fare “Inception”, che è il mio progetto più personale. Il mio augurio è che film come questo o “Avatar” incoraggino gli Studios a rischiare di più, a dare credito a registi che propongono storie innovative, e non a riciclare sempre materiali triti e ritriti; riusciremo forse vedere film più belli». E ancora: «Nelle mie storie c’è sempre qualcosa che è accaduto nel passato che influenza il presente, i personaggi dei miei film avvertono sempre una sorta di senso di colpa». Intanto, in controtendenza, Nolan esponeva pure considerazioni riguardanti la tecnologia 3D; secondo lui quando si indossano gli occhialini si fa più fatica a perdersi nella magia del cinema: «È una delle ragioni per cui sono riluttante nei confronti del 3D: trovo problematico per uno spettatore riuscire a dimenticare d’essere nel mezzo della visione di un film e poi c’è il problema – per me alienate – della scarsissima illuminazione delle immagini 3D»; in fondo però non chiudeva del tutto la porta alle nuove tecnologie affermando: «ovviamente se la gente vorrà vedere i film in stereoscopia anche io li farò così. In fondo non c’è molta differenza oggi a fare un film in 2D o 3D, è solo questione di tecnologia degli effetti visivi (il ‘rendering’ di immagini 2D in ambiti 3D). Trovo che il futuro sia nella tecnologia di riconversione in post-produzione».
Biografia
Christopher Jonathan James Nolan nasce a Londra il 30 luglio del ’70, affascinato dalle tecniche di ripresa fin dalla più tenera età, studia letteratura inglese al University College di Londra, nell’89 realizza il suo primo corto surrealista, “Tarantella”, girato con la Super 8 del padre. Con un altro paio di corti – e senza aver mai frequentato una scuola di cinema – si mette in evidenza nel giro dei festival: “Larceny” (1996) e “Doodlebug” (1997), girato in 16mm. “Following” è un noir in B&N che deve molto in termini d’ispirazione a certo cinema britannico degli anni ’50. Già in questo esordio nel lungometraggio (che avviene quando Christopher ha solo 28 anni) scritto, diretto e autoprodotto con un budget risicatissimo, si delineano gli elementi innovativi (non ancora perfettamente elaborati) che caratterizzeranno in futuro il cinema di Nolan; intanto però il giovane regista comincia a farsi notare (il film si aggiudica un riconoscimento al Festival di Rotterdam nel 1999 e viene presentato all’Hong Kong Film Festival). È una vicenda che si evolve tra flashback e flashforward. Uno scrittore in crisi creativa, nel pedinare degli sconosciuti che incontra per strada, è alla ricerca di nuovi motivi d’ispirazione. Nel 2000 è la volta di “Memento”, quasi un noir alla David Lynch, che grazie al passaparola si trasforma in un ‘cult’ e rende il regista popolare presso un pubblico più raffinato. L’idea vincente è quella di raccontare i momenti della storia narrata con una scansione cronologicamente a ritroso, iniziando dalla fine. Dopo un grave trauma cranico (mentre tentava di soccorrere la moglie uccisa da uno sconosciuto) il protagonista ha perso la memoria a breve termine (ovvero è incapace di conservare ricordi per più di pochi minuti) ed è costretto a tatuarsi sul corpo gli eventi appena accaduti; intanto è alla ricerca dell’assassino della moglie, perché è lui ad essere sospettato di omicidio. Il montaggio procede sorprendentemente su due binari paralleli che coinvolgono lo spettatore, con i flashback (terreno privilegiato per un noir) che conducono indietro fino all’omicidio. Una struttura raffinata e complessa; ad ogni risveglio il protagonista si ritrova a fronteggiare una realtà nella quale nulla è veramente certo e l’ancora di salvezza delle sue certezze sono solo gli appunti e le foto, salvo poi rendersi conto che solo ingannando sé stesso può progredire in avanti e sopravvivere. In questo senso poco importa che sia prevedibile il colpo di scena, quel che conta è l’originalità dell’impostazione narrativa tant’è che il grande successo porta con sé anche una ‘Nomination’ all’Oscar per la Migliore Sceneggiatura. “Memento” è un film unico, che lascia ammirati, e vi si deve di certo essere ispirato Gaspar Noé per il suo “Irreversible” (con Monica Bellucci) del 2002. Nel 2002 gli viene affidata la regia del remake di un film norvegese del ’97 diretto da Erik Skjoldbjaerg, ma ricollocato in Alaska, “Insomnia”, con un super-cast composto da Al Pacino, Robin Williams e Hilary Swank; un insolito, oscuro e rarefatto thriller d’atmosfera (è proprio il caso di dirlo) perché è ambientato con luce perenne tra le desolate lande dell’Alaska – in una condizione di continuo dormiveglia che invece d’essere soporifera accresce la suspense – dove si compie il confronto-scontro tra un tra poliziotto, tormentato dai sensi di colpa, e un killer sornione. Al Pacino è un poliziotto di Los Angeles, con qualche verità rimossa nel suo passato, che giunge in Alaska per risolvere il caso di una 17enne assassinata, e per sbaglio colpisce a morte il giovane collega che lo accompagna; riesce però a far ricadere la colpa su un individuo in fuga nella nebbia. Inizia così una sottile contesa con la propria coscienza e con un killer cinico ed inafferrabile, con l’aggravante della stanchezza (del giorno senza fine) che prende possesso dell’uomo e annebbia i suoi sensi. “Memento” e “Insomnia” sentenziano immediatamente che ci troviamo dinanzi ad un regista dalle grandi qualità introspettive, messe a disposizione del thriller. Su di lui scommette la Warner Bros, che decide di affidargli la rinascita cinematografica di Batman (dal fumetto di Bob Kane), dopo quattro film (due di Tim Burton e due di Joel Schumacher) dei quali l’ultimo (un flop) che ne aveva temporaneamente sancito lo stop. L’impresa è ardua perché non è facile reinventare un mito così strutturato cui Burton ha dato un look neogotico e post-moderno da eroe solitario, ma si riparte da zero – come suggerisce anche il titolo, “Batman Begins” – mettendo al centro del nucleo narrativo un certo senso di colpa insito nella cultura americana, per cui il Bene non è mai completamente disgiunto dal Male. Il film va all’antefatto della nascita del personaggio, al momento in cui Bruce Wayne decide di imboccare una strada senza ritorno al servizio della giustizia dopo la barbara uccisione dei genitori; Nolan opta per una regia meno fumettistica del suo predecessore Schumacher e, contraddicendo qualsiasi funesta previsione degli scettici, riesce a confezionare un prodotto di grande spessore ‘noir’ (sconosciuto agli episodi che l’hanno preceduto e capace di reggere il confronto con la visione ‘pop’ data da Burton), riuscendo a risollevare la serie dalla crisi e a rilanciare alla grande l’uomo-pipistrello di Gotham City. Oggi, a bocce ferme si può affermare, senza tema di smentita, che la Trilogia di Dark Knight, sia una delle migliori opere cinematografiche del nuovo millennio (non solo). il Bruce Wayne di Christopher Nolan e gli altri personaggi di “Batman Begins”, “Il Cavaliere oscuro” e “Il Cavaliere oscuro – Il Ritorno” si sono trasformati in pura mitologia moderna. Ebbe a dichiarare Christopher: «Non abbiamo preso come modello di riferimento nessuna delle pellicole precedenti su Batman, ci siamo piuttosto rifatti ai 66 anni di storia del personaggio e ad alcuni film anni Settanta, i primi “Star Wars”, “I predatori dell’arca perduta”, qualcosa di James Bond». A vestire i panni dell’oscuro ed inquieto giustiziere (dopo Michael Keaton, George Clooney e Val Kilmer) viene chiamato Christian Bale che mette d’accordo tutti con un’interpretazione tormentata ed umana, assolutamente adeguata alle aspettative. È tale il feeling che si instaura tra Nolan e Bale che il regista lo rivuole protagonista anche del suo lavoro successivo, “The Prestige” nel 2006. Un film intrigante, con sottili risvolti metalinguistici (una riflessione sulla società dello spettacolo dove l’apparenza è più importante della sostanza), giocato in tre tempi narrativi: la promessa, la svolta e il prestigio. Lo spettatore, ovvero, quello che assisteva ai virtuosismi degli illusionisti sullo sfondo della Londra vittoriana fine Ottocento e quello seduto in sala al giorno d’oggi, focalizza la propria attenzione su qualcosa di secondario così da restare stupito da un trucco che invece ritiene una magia. Il capolavoro Nolan lo compie con il secondo franchise dedicato a Batman, “Il cavaliere oscuro”, tutto incentrato sulla tentazione che esercita il Male e il fascino ambiguo della Vendetta, nel quale a rubare la scena al protagonista provvede un antagonista destinato ad entrare nella galleria dei più riusciti della storia del Cinema; lo sfregiato Joker, anima ‘maudit’ capace di scandagliare i più reconditi anfratti dell’animo umano (anche quello dello spettatore, se vogliamo) e far esplodere le contraddizioni. Ad interpretarlo è Heath Ledger, poco prima della morte prematura, una performance inquietante e magistrale che gli vale l’Oscar postumo (solo un’altra volta era successo, per Peter Finch in “Quinto potere”). Un personaggio amatissimo dai fan dell’Uomo Pipistrello (la prima sua comparsa in un fumetto nel ’40, solo un anno dopo la nascita dell’eroe), nel primo Batman era stato Jack Nicholson a dargli volto con una caratterizzazione affascinante. Il film raggiungeva la vetta dei quasi 535 milioni nei soli Stati Uniti, piazzandosi all’epoca, nel 2008, clamorosamente al secondo posto degli incassi di tutti i tempi dietro “Titanic” (oggi è scivolato al settimo, e “Titanic” al 3°, dopo gli arrivi nelle posizioni di testa di “Avatar”, 2° del 2009, “Marvel’s The Avengers”, 5° del 2012, “Jurassic World”, 4° del 2015, “Star Wars: The Force Awakens”, 1° del 2015, “Star Wars: The Last Jedi”, 6° del 2017). Tecnicamente va sottolineato come Nolan abbia utilizzato per i suoi film pellicola con la massima definizione; ad esempio per alcune scene d’azione de “Il Cavaliere Oscuro” e di “Il cavaliere oscuro – Il ritorno” il regista ha utilizzato addirittura sofisticate cineprese IMAX, ad altissima risoluzione utilizzate, fino a quel momento mai utilizzate al Cinema. E per ultimo tra i suoi film, almeno per il momento, troviamo “Dunkirk”, un vero e proprio evento cinematografico per la consolidata cura maniacale con cui il regista britannico ha portato a termine il suo progetto e lo ha regalato al pubblico di tutto il mondo, ai fan di lunga data e non solo. Nolan infatti ha diretto “Dunkirk”, tratto da una sua sceneggiatura originale, utilizzando la tecnologia IMAX insieme alla pellicola 65mm, facendone uno spettacolo indimenticabile per gli occhi, le orecchie e il cuore (cinefilo). Il film è stato girato in esterni esattamente dove hanno avuto luogo gli eventi narrati, a Dunkerque, in Francia. Nolan si è avvalso dei contributi preziosi del direttore della fotografia Hoyte van Hoytema, dello scenografo Nathan Crowley, del montatore Lee Smith, del costumista Jeffrey Kurland, supervisore agli effetti visivi è stato Andrew Jackson ed quello agli effetti speciali Scott Fisher, mentre la colonna sonora è stata affidata, come sempre (e da lunga frequentazione simbiotica) ad Hans Zimmer. Aggiungiamo inoltre che i Contenuti Extra permetteranno allo spettatore di addentrarsi ancor meglio nel processo creativo e realizzativo della pellicola attraverso un filo conduttore che unisce i tre elementi centrali della storia: Terra, Aria, Acqua. Nell’incipit “Dunkirk” vede centinaia di migliaia di truppe britanniche e alleate circondate dalle forze nemiche; intrappolate sulla spiaggia, con il mare alle loro spalle, devono affrontare una situazione impossibile con l’avvicinarsi del nemico. Da un film tanto maestoso e avvincente è scaturita pure una coinvolgente edizione in ULTRA-HD a 4K che aumenterà a dismisura l’empatia del pubblico nei confronti di questo nuovo formato. “Sono soddisfatto di questa edizione di Dunkirk in 4k UHD con definzione HDR. Il film è stato girato interamente con la massima definizione dell’IMAX su pellicola 65mm e questo fantastico, nuovo formato con una risoluzione senza precedenti ed un’ottima resa visiva è in grado di massimizzare la visione di Dunkirk a casa”. Contemporaneamente all’uscita di “Dunkirk” sul mercato dell’Home Video Warner Bros. HE ha pubblicato (sia singolarmente che in un cofanetto) 7 film in UHD 4K di Nolan, ognuno contenente l’edizione in SUPER HD e quella doppia in Blu-Ray (con film e abbondanti Contenuti Extra).
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
(immagini per cortese concessione di Warner Bros. Pictures Italia)
(immagini per cortese concessione di Warner Bros. Pictures Italia)
Recensioni pubblicate su DIGITAL VIDEO:
MEMENTO
THRILLER
Memento
Usa, 2000, 109’
Regia: Christopher Nolan
Cast: Guy Pearce, Carri-Ann Moss, Joe Pantoliano, Mark Boone Jr., Stephen Tobolowsky, Callum Keith Rennie, Harriet Sansom Harris.
Video: 2,35:1 / HD 1920x1080p
Audio: Italiano, Inglese DTS-HD Master Audio 5.1
Distributore: Videa-CDE
Oggi Christopher Nolan è regista di culto, noto a tutti grazie al rilancio della figura di Batman e ad “Inception”, ma già con i suoi primi lavori aveva riscosso il consenso sia di un pubblico colto che della critica. “Memento” costituisce l’esordio americano (prima di questo solo “Following”) per il regista britannico ed è un noir alla David Lynch con un’insolita struttura narrativa: prende inizio dalla conclusione e si ‘riavvolge’ a ritroso alternando nel più classico dei flashback sequenze a colori e in B&N, nelle quali si cerca di far luce sul passato del protagonista, affetto da una malattia che gli fa dimenticare ciò che gli è successo pochi minuti prima (lo slogan è “ricordati di non dimenticare”). Metodo impegnativo per Nolan, ma anche affascinante ed originale per la struttura complessa a mò di puzzle intrigante; è un rompicapo noir e psicologico con struttura a scatole cinesi che mette a dura prova la capacità elaborativa della nostra mente. Qualità video migliorata in HD ma si coglie qualche artefatto. Buona dinamica del sonoro.
INSOMNIA
THRILLER
Insomnia
Usa, 2002, 114’
Regia: Christopher Nolan
Cast: Al Pacino, Robin Williams, Hilary Swank, Nicky Katt, Maura Tierney, Martin Donovan.
Video: 2.35:1 1920x1080p (AVC VC-1)
Audio: Italiano, Inglese DTS-HD Master Audio 5.1
Distributore: Medusa/Warner Bros. HE
Il film che nel 2002, dopo il magnifico “Memento” (e il trascurato “Following”), mise definitivamente in luce il talento di Christopher Nolan, allora destinato a rinverdire i fasti hollywoodiani di Batman con una trilogia di cui “Il Ritorno” è atteso quest’anno. Un giallo psicologico avvincente e appassionante, interpretato da un immenso Al Pacino e da Robin Williams in un ruolo inusuale. Remake di una pellicola norvegese del ‘97, diretta da Erik Skjoldbjaerg, il film è un thriller assai più complesso della media, è ambientato in Alaska e il plot narrativo lievita tra l’insonnia (effetto del ‘sole a mezzanotte’) e i sensi di colpa del protagonista, e mette soprattutto in evidenza, in modo raffinato, i condizionamenti psicologici in gioco tra i vari personaggi. Il video in HD è soddisfacente, con immagini luminose, buona resa cromatica e dettaglio ben pronunciato, nonostante una inevitabile leggerissima grana che non inficia la qualità della visione. La traccia audio ha un buon impatto complessivo in un film più che altro d’atmosfera noir.
BATMAN BEGINS
FANTASY
Batman Begins
Usa, 2005 140’
Regia: Christopher Nolan
Cast: Christian Bale, Michael Caine, Liam Neeson, Morgan Freeman, Gary Oldman, Ken Watanabe, Katie Holmes, Cillian Murphy, Tom Wilkinson, Rutger Hauer, Rade Serbedzija.
Video: 2,39:1 / HD 1920x1080p
Audio: Inglese Dolby TrueHD 5.1 (48kHz/16-bit)
Italiano, Inglese, Francese, Tedesco, Spagnolo Dolby Digital 5.1 (640kbps)
Distributore: Warner Bros. Home Entertainment
Dopo che Tim Burton aveva delineato i contorni dell’eroe dark più amato, Schumacher gli aveva dato una piatta continuità figurativa, e dopo lunga riflessione per riportare sul grande schermo il popolare eroe della DC comics, è arrivato Christopher Nolan a rimescolare completamente le carte dando al personaggio dimensione ‘adulta’, prima con questo film poi con il recente “Il cavaliere oscuro” che è diventato uno dei film di maggior successo di ogni tempo al box office Usa, secondo solo a “Titanic”. Raccogliere il testimone da Burton era impresa difficile eppure Nolan vi è riuscito scegliendo di concentrarsi sui meandri della psiche tormentata dell’uomo-pipistrello con uno stile meno fumettistico e più realistico. Una sorta di prequel agli altri capitoli in cui ci viene raccontato come il giovane miliardario Bruce Wayne, futuro Batman, da bambino contragga la fobia per i pipistrelli ed assista al brutale assassinio dei suoi genitori che lo condurrà a vivere ossessivamente i sensi di colpa per la loro morte. “Batman Begins” era già stato pubblicato un anno fa da Warner in HD-DVD. Nell’aspetto tecnico a sorprendere in positivo c’è che, nonostante la gradazione dominate sia per ovvie ragioni il nero, il blu-ray ci offre immagini dai colori densi, vividi (giallo, arancio, verde, blu ghiaccio) e per nulla sovrasaturi, benché non del tutto naturali. Solidi i neri, contrasto impeccabile e l’oscurità prevalente non inficia assolutamente il dettaglio degli oggetti in secondo piano ed il consistente senso di tridimensionalità delle immagini. Il sonoro è incisivo e referenziale, soprattutto per la traccia True HD. Sono numerose le scene in cui si rimane soddisfatti dalla dinamicità, robustamente distribuita su tutti i diffusori, come pure dalla puntualità dei dettagli (finanche il battito d’ali dei pipistrelli ha un nitore insospettabile).
THE PRESTIGE
Thriller fantastico
The Prestige
Usa, 2006 125’
Regia: Christopher Nolan
Cast: Hugh Jackman, Christian Bale, Scarlett Johansson, Michael Caine, Rebecca Hall, Andy Serkis, Piper Perabo, David Bowie.
Video: 2,40:1 anamorfico
Audio: Italiano, Inglese Dolby Digital 5.1 (384 kbps)
Distributore: Warner Bros. Home Entertainment
“Ogni numero di magia è composto da tre parti, o atti: la prima parte è chiamata la Promessa. L’illusionista vi mostra qualcosa di ordinario, un mazzo di carte, un uccellino o un uomo; vi mostra questo oggetto, magari vi chiede di ispezionarlo, di controllare che sia davvero reale. Sì, inalterato, normale. Ma ovviamente è probabile che non lo sia. Il secondo è chiamato la Svolta: l’illusionista prende quel qualcosa di ordinario e lo trasforma in qualcosa di straordinario. Ora voi state cercando il segreto, ma non lo troverete, perché in realtà, non state davvero guardando; voi non volete saperlo. Voi volete essere ingannati. Ma ancora non applaudite, perché far sparire qualcosa non è sufficiente. Bisogna anche farla riapparire. Ecco perché ogni numero di magia ha un terzo atto. La parte più ardua. La parte che chiamiamo il Prestigio; che mostra qualcosa che non si è mai visto prima”; questo è l’incipit del film più recente di uno dei registi più interessanti emersi in questo scorcio di nuovo millennio, Christopher Nolan, qualcosa di più di una semplice promessa anche alla luce dei lavori che via via ne hanno accresciuto la considerazione tra i buoni intenditori: L’esordio passato inosservato di “The Following” (edito in DVD su etichetta Dolmen; N.d.R.), “Insomnia”, “Memento” e “Batman Begins”. Il nuovo lavoro è intrigante ed avvincente nel raccontare, in piena epoca vittoriana a Londra, della rivalità, e della lotta per prevalere l’uno sull’altro, della sfida senza esclusione di colpi, di due illusionisti: una disputa che è non solo professionale, per via di una serie di coinvolgimenti che li riguardano dopo un incidente di percorso sul lavoro che è costata la vita alla moglie di uno dei due: la donna legata per i polsi e per le caviglie, doveva essere calata in una cassa piena d’acqua, ma… Il film, si badi bene, non si esaurisce in questo spunto narrativo, ma propone agli spettatori tutta una serie di elementi di riflessione che vanno dal tema, lungamente dibattuto ma non esaurito, della distanza che si frappone tra credulità e scienza, al racconto di quella che potremmo definire la ‘paranoia della rivalità’ e l’ossessione del successo (tanto viva all’epoca quanto potrebbe esserlo oggi in altri ambiti dello spettacolo; in fondo non è poi così peregrino guardare ai maghi come a delle ‘rock star’ ante litteram e ritrovarvi regole sottese alla società dello spettacolo, in cui apparire conta più che essere), ad una serie di riflessioni non banali sull’ ambiguità della natura umana, per arrivare, addirittura, in un gioco di rimandi metalinguistici, a suggerire l’essenza stessa del cinema pionieristico degli albori (quello dei fratelli Méliès per intenderci) nella similitudine con l’arte della prestidigitazione. E da illusionista risulta alfine anche il ‘gioco’ costruito dal regista per il quale, è evidente, non deve esserci sostanziale differenza tra le tecniche sorprendenti utilizzate dai prestigiatori per incantare il pubblico del loro tempo e gli effetti speciali della rutilante macchina cinematografica odierna. Tra i due acerrimi nemici – Hugh Jackman (ex X-Man) impersona Robert Angier, l’aristocratico, che impara i segreti della magia insieme al popolano Alfred Borden (Christian Bale, ex Batman): i due prestigiatori si sfidano fino all’estremo dell’illusione massima, il ‘ New Transported Man’, ovvero la magia del teletrasporto (ricordate “La mosca” di Cronenberg o prim’ancora “L’esperimento del dottor K”?) – c’è la splendida Scarlett Johansson (è Olivia, prima assistente dell’uno poi dell’altro anche amante), quindi c’è la figura ambigua del personaggio di Nikola Tesla (un insolito David Bowie ma personaggio storico realmente esistito, esperto in campi magnetici e vissuto tra il 1856 e il 1943) e una magistrale caratterizzazione di Michael Caine, un attore che non va assolutamente dimenticato né trascurato (Nolan lo ha voluto anche in “Batman Begins”). Un film, tratto dall’opera letteraria di Christopher Priest, che come minimo ha il pregio di staccarsi nettamente dalla paccottiglia delle proposte fin troppo omologate che arrivano a raffica sui nostri schermi, ed offre la convinzione di avere assistito a un ben congegnato meccanismo che esalta il gusto per l’irrazionale. In fondo la vita è illusione o sogno; il tutto dipende da come la si guarda.
Tecnica ed extra
Qualità video assolutamente soddisfacente. Anche se – come accade per gran parte dei film Warner -, qualche problemino di compressione provoca pixel sparsi qua e là. La resa cromatica è cupa ma per evidenti scelte della regia. La traccia audio in Dolby Digital 5.1 ha una buona dinamica che soddisfa le esigenze di una fruizione ottimale. Gli extra offrono uno special (18’), “Destrezza di mani: note del regista Christopher Nolan”, una galleria fotografica, il trailer; si poteva fare decisamente meglio.
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
i DVD & Blu-Ray per fare la conoscenza:
SCHEDE:
**DVD*********************************
FOLLOWING
Following, 1999, 70’
Cast: Jeremy Theobald, Alex Haw, Lucy Russell, John Nolan, Dick Bradsell, Gillian El-Kadi, Jennifer Angel.
Video: 1.33:1
Audio: Italiano, Inglese Dolby Digital 2.0
Distributore: Dolmen/CG Home Video
Contenuti Extra: Trailer; Note di produzione.
**BLU-RAY*****************************
MEMENTO
Memento, 2000, 114’
Cast: Guy Pearce, Carrie-Anne Moss, Joe Pantoliano, Mark Boone Junior, Russ Fega, Jorja Fox, Stephen Tobolowsky, Harriet Sansom Harris, Thomas Lennon.
Video: 2.35:1 / HD 1920x1080p
Audio: Italiano, Inglese (DTS-HD High Res Audio)
Distributore: Videa-CDE
Contenuti Extra: Disco 1: Trailer originale; Trailer italiano; Biografie; Cast Tecnico, Cast Artistico; Otnemem; Intervista a Christopher Nolan; Tatoo’s Gallery. Disco 2: Chronological version; Speciale Memento; Anatomia di una scena.
**BLU-RAY*****************************
INSOMNIA
Insomnia, 2002, 119’
Cast: Al Pacino, Robin Williams, Hilary Swank, Nicky Katt, Maura Tierney, Martin Donovan.
Video: 2.35:1 / HD 1920x1080p
Audio: Italiano, Inglese (DTS-HD High Res Audio)
Distributore: Medusa/Warner Bros. Home Entertainment
Contenuti Extra: Scene Eliminate; Interviste; Extra Testuali; Commento Audio; Documentario; Filmografia/Biografia; Commento; Dietro Le Quinte.
**BLU-RAY*********************************
BATMAN BEGINS
Batman Begins, 2005, 140’
Cast: Christian Bale, Michael Caine, Liam Neeson, Morgan Freeman, Gary Oldman, Ken Watanabe, Katie Holmes, Cillian Murphy, Tom Wilkinson, Rutger Hauer, Rade Serbedzija.
Video: 2.40:1 / HD 1920x1080p
Audio: Inglese Dolby True-HD 5.1
Italiano, Inglese, Francese, Tedesco, Spagnolo Dolby Digital 5.1
Distributore: Warner Bros. Home Entertainment
Contenuti Extra: Il Cavaliere Oscuro prologo IMAX (in HD); Tankman Begins: la caricatura di Batman; Batman – Inizia il viaggio: ideazione e sviluppo del film e scelta dell’attore interprete di Batman; Mente e corpo: guarda Christian Bale che si trasforma in Batman; Gotham City sorge: assisti alla creazione di Gotham City, della Bat-caverna, del castello dei Wayne e di altri luoghi; Cappuccio e mantello: la progettazione del nuovo costume di Batman; Batman – The Tumbler: la reinvenzione della Batmobile; Il sentiero della scoperta: un’occhiata alla prima settimana di riprese nei paesaggi aspri e remoti d’Islanda; Salvare Gotham City: la creazione dei modellini, gli effetti e la computer grafica per la scena dell’inseguimento della monorotaia; Genesi del Pipistrello: un’occhiata alle origini del Cavaliere Oscuro che hanno influenzato il film; Riflessioni sulla sceneggiatura di Batman Begins con David S. Goyer; Digital Batman: gli effetti che potrebbero esserti sfuggiti; Gli stuntmen; Documenti segreti: scopri fatti ed elementi della storia che non appaiono nel film;