CHRISTOPHER LEE, addio al Signore delle Tenebre!
L’attore inglese, icona di culto per generazioni di cinefili sparsi in tutto il mondo, si è spento senza clamori, silenziosamente – al Chelsea and Westminster Hospital di Londra dove era stato ricoverato per problemi respiratori -, il 7 giugno scorso all’età di 93 anni, tanto che la notizia della sua morte è stata resa pubblica dopo quattro giorni su desiderio della moglie, l’attrice danese Birgit Kroencke.
Sir Christopher Frank Lee Carandini, meglio noto come Christopher Lee – per tutti il Conte Dracula per antonomasia, il più bravo ad interpretare e a trasformare in Mito di celluloide, a tratti addirittura fascinosa, la personificazione del lato oscuro dell’animo umano – era nato a Londra il 27 maggio del 1922 e in una carriera lunghissima aveva recitato in circa 260 film (tra cinema e televisione), entrando saldamente a far parte dell’immaginario cinematografico collettivo. Al di là degli aspetti prettamente artistici Lee, nella vita, è sempre stato un gentiluomo impeccabile, colto ed elegante, aristocratico nei modi, alto (1,95 m.), dalla figura imponente e dalle folte sopracciglia, voce profonda e sguardo inquietante, che suscitava soggezione solo a stargli al cospetto, appassionato d’arte, di lirica e di storia. Con quella sua voce è riuscito certamente a valorizzare i tanti ruoli in cui si è calato, cui ha aggiunto un utilizzo espressivo del corpo. Schiavo (purtroppo) del personaggio che lo ha reso famoso in tutto il mondo l’attore ha sempre mostrato un certo disagio rigettando l’idea d’essere confinato (catalogato) in un ruolo predefinito, ed ha strenuamente difeso la sua integrità artistica e lo spessore d’interprete, non sempre riconosciutogli, perché Christopher Lee ===Consulta la Filmografia======Consulta la Filmografia===, al di là dell’iconico ruolo di Dracula, è stato attore di assoluto valore e carisma, ed ha lasciato dietro di sé una lunga scia di pregevoli momenti cinematografici, anche se registi e sceneggiatori gli hanno affidato prevalentemente ruoli di villain, di cattivo. Raccontava infatti, lamentandosene: «Non rinnego nulla di quello che ho fatto, ma francamente non sopporto l’etichetta di “Star dell’Horror” che mi è stata affibbiata dalla stampa, non riesco proprio a liberarmene». Una carriera cinematografica singolare («Se non avessi fatto l’attore, forse sarei diventato un cantante d’opera», diceva), per quello che in buona sintesi può essere considerato una ‘Leggenda’ del Cinema, interprete prolifico e generoso. E a proposito del modo professionale di affrontare il personaggio del Conte assetato di sangue umano l’attore ha spiegato: «Dracula è fondamentalmente il demonio che lo tiene in suo potere e lo spinge a commettere crimini orrendi; l’anima, però, è immortale e non può essere distrutta, si spiega così il senso di tristezza che ho provato a mettere nella mia interpretazione». Nato da padre ufficiale dell’esercito britannico e madre italiana di nobile estrazione (Estelle Marie Carandini – del casato dei marchesi di Sarzano vissuti a Casina, in provincia di Reggio Emilia – che poi in seconde nozze avrebbe sposato lo zio di Ian Fleming), Christopher crebbe secondo sani principi in un ambiente in cui si respirava amore per l’arte e la musica, frequentando la buona società londinese, ma mettendo ben presto in mostra uno spirito avventuroso e poco incline a sottostare alle convenzioni; inanellò esperienze nell’aviazione (ha prestato servizio nella Royal Air Force) e nell’Intelligence britannica (in missioni di sabotaggio ai danni dei nazisti) durante la Seconda Guerra Mondiale poi iniziò la carriera artistica. Il debutto sul grande schermo risale al 1948, nel film gotico “Il mistero degli specchi” di Terence Young, regista che in quegli anni lo ha utilizzato sovente (“One Night with You”, “They Were Not Divided”, “La valle delle aquile”); e tra una presenza fuggevole non accreditata in “Amleto” (1948) di Laurence Olivier ed un’altra in “Moulin Rouge” (1952) di John Huston, piccole parti ne “Le avventure del capitano Hornblower” (1951) di Raoul Walsh, “Il corsaro dell’isola verde” (1952) di Robert Siodmak, fu solamente dopo circa un decennio (e 35 film in carniere) che si impose alla generale attenzione quando la Hammer Film Production mise gli occhi su di lui, prima utilizzandolo come Creatura in “La maschera di Frankenstein” (di Terence Fisher, 1957), recitando al fianco di Peter Cushing (con cui Lee ha composto un’accoppiata perfetta dell’horror gotico ‘Made in England‘ per una quindici d’anni) che vestiva i panni del barone Frankenstein, per poi affidargli il ruolo di Dracula (“Dracula il vampiro” ===Leggi la Recensione===”, sempre diretto da Terence Fisher, regista di punta della casa di produzione) in un film che nei progetti della casa indipendente inglese doveva rinverdire i fasti dei cari vecchi mostri lanciati dalla Universal agli inizi degli anni ’30, nel bel mezzo della crisi sociale americana dovuta alla Grande Depressione. L’obbiettivo della Hammer si concretizzò magnificamente consentendo a Lee di raggiungere una grande notorietà grazie al personaggio che interpretò in ben dieci film tra il 1958 e il 1976. Senza tener conto di un paio di documentari dedicati alla figura del Conte di Transilvania, Christopher ha interpretato il vampiro più famoso di tutti i tempi in “Dracula il Vampiro” (1958, Terence Fisher), “Dracula Principe delle Tenebre” ===Leggi la Recensione=== (1966, Terence Fisher), “Le Amanti di Dracula” (1968, Freddie Francis), “Una Messa per Dracula” (1970, Peter Sasdy), “Il Marchio di Dracula” (1970, Roy Ward Baker), “1972: Dracula Colpisce Ancora!” (1972, Alan Gibson), “I Satanici Riti di Dracula” (1973, Alan Gibson), tutti questi per la Hammer Film, e ancora, per altre case, “Il Conte Dracula” (1970, Jesús Franco), e le commedie “Controfigura per un delitto” (1970, Jerry Lewis) e “Dracula Padre e Figlio” (1976, Edouard Molinaro). «Due dei miei film di Dracula – disse in un’intervista – furono sicuramente di gran valore: negli altri che ho interpretato il livello si era degradato. Fino a quando ho detto basta». Ma la filmografia ‘importante di Lee non si ferma a questi film; nel 1974 interpretava il ruolo di villain (il diabolico Francisco Scaramanga, antagonista di James Bond) in “Agente 007 – L’Uomo dalla Pistola d’Oro” di Guy Hamilton. E pensare che Terence Young, il regista che lo aveva fatto esordire nel Cinema, aveva diretto nel 1962 il primo film dedicato all’agente segreto più famoso del Cinema, creato dalla fervida mente di Ian Fleming, cugino acquisito di Christopher, “007 – Licenza di uccidere”, nel quale, peraltro, l’attore avrebbe dovuto interpretare la parte del nemico di 007, il Dr. No, andato invece a Joseph Wiseman per volere dei produttori. Un altro ruolo importante (e di enorme visibilità) è stato quello dello stregone Saruman, dal candido manto bianco, nella trilogia de “Il Signore degli Anelli” di Peter Jackson (che include “La Compagnia dell’Anello”, “Le Due Torri” e “Il Ritorno del Re”), personaggio che si contrappone a Gandalf e riappare pure nella trilogia de “Lo Hobbit“, sempre di Jackson; l’attore aveva manifestato l’interesse ad interpretare lo stregone Gandalf, essendo un grande conoscitore dell’opera di Tolkien, che aveva personalmente conosciuto a Londra negli anni giovanili, ma invece la parte andò a Ian Mckellen. Lee ha preso parte ad un’altra trilogia importante, quella prequel di “Guerre Stellari” nei panni del perfido Conte Dooku (in “Star Wars: Episodio II – L’Attacco dei Cloni”, 2002, e “Star Wars: Episodio III – La Vendetta dei Sith”, 2005, entrambi firmati da George Lucas. Peter Jackson, che lo ha diretto nelle due trilogie sopracitate tratte dall’opera di Tolkien, ha detto di lui: «Parlava 7 lingue; era in tutti i sensi, un uomo di mondo; era un esperto d’arte, politica, letteratura, storia e scienza. Era uno studioso, un cantante, uno straordinario narratore e naturalmente, un meraviglioso attore». Tra i film, diciamo, ‘diversi’ ma ‘importanti’ possiamo annoverare “L’agguato” (1957) di Michael Powell e Emeric Pressburger, “Sherlock Holmes – La valle del terrore” (1962) di Terence Fisher e Frank Winterstein, “Vita privata di Sherlock Holmes” (1970) di Billy Wilder, “I tre moschettieri” (1973) di Richard Lester, a cui fa seguito “Milady – I quattro moschettieri” (1974), ancora di Lester, con Lee in entrambi i film nella parte del cattivo Rochefort, e successivamente nel 1989 in un terzo capitolo, “Il ritorno dei tre moschettieri”, “The Wicker Man” (1973) di Robert Hardy, una particina in “1941: Allarme a Hollywood” (1979) di Steven Spielberg, “Gremlins 2” (1990) di Joe Dante, “Il ladro dell’arcobaleno” (1990) di Alejandro Jodorowsky, “Il mistero di Sleepy Hollow” (1999) e “La fabbrica di cioccolato” (2005) di Tim Burton, “Hugo Cabret” (2011) di Martin Scorsese. Nel 2009 è stato nominato baronetto dalla regina d’Inghilterra. Christopher Lee lascia la moglie Birgit Kroencke e la figlia Christina. Il suo ultimo film, “Angels in Notting Hill”, è ancora inedito nelle sale.
(Luigi Lozzi) © RIPRODUZIONE RISERVATA
(immagini per cortese concessione di CG Entertainment)
(immagini per cortese concessione di CG Entertainment)
Christopher Lee nel ruolo di Dracula:
(per la Hammer Film)
Dracula il vampiro (Dracula), 1958, Terence Fisher Dracula, principe delle tenebre (Dracula: Prince of Darkness), 1966, Terence Fisher
Le amanti di Dracula (Dracula Has Risen from the Grave), 1968, Freddie Francis
Una messa per Dracula (Taste the Blood of Dracula), 1970, Peter Sasdy
Il marchio di Dracula (Scars of Dracula), 1970, Roy Ward Baker
1972: Dracula colpisce ancora! (Dracula A.D. 1972), 1972, Alan Gibson
I satanici riti di Dracula (The Satanic Rites of Dracula), 1973, Alan Gibson
(altri):
Il conte Dracula (Count Dracula), 1970, Jesús Franco
Controfigura per un delitto (One More Time), 1970, Jerry Lewis
Dracula padre e figlio (Dracula père et fils), 1976, Edouard Molinaro
I Film di Christopher Lee distribuiti da CG Entertainment:
La maschera di Frankenstein (The Curse of Frankenstein), 1957, Terence Fisher
Dracula il vampiro (Dracula), 1958, Terence Fisher
Prima dell’anestesia (Corridors of Blood), 1958, Robert Day
L’uomo che ingannò la morte (The Man Who Could Cheat Death), 1959, Terence Fisher
La mummia (The Mummy), 1959, Terence Fisher
Le mani dell’altro (The Hands of Orlac), 1960, Edmond T. Greville
Ercole al centro della terra, 1961, Mario Bava
La vergine di Norimberga, 1963, Antonio Margheriti
La cripta e l’incubo, 1964, Camillo Mastrocinque
La dea della città perduta (She), 1965, Robert Day
Dracula, principe delle tenebre (Dracula: Prince of Darkness), 1966, Terence Fisher
Rasputin, il monaco folle (Rasputin: The Mad Monk), 1966, Don Sharp
Il teatro della morte (Theatre of Death), 1967, Samuel Gallu
La tredicesima vergine (Die Schlangengrube und das Pendel), 1967, Harald Reinl
Le amanti di Dracula (Dracula Has Risen from the Grave), 1968, Freddie Francis
Terrore e terrore (Scream and Scream Again), 1970, Gordon Hessler
La casa che grondava sangue (The House That Dripped Blood), 1971, Peter Duffell
La vera storia del dottor Jekyll (I, Monster), 1971, Stephen Weeks
I tre moschettieri (The Three Musketeers), 1973, Richard Lester
Milady – I quattro moschettieri (The Four Musketeers), 1974, Richard Lester
Una figlia per il diavolo (To the Devil a Daughter), 1976, Peter Sykes
Avventura araba (Arabian Adventure), 1979, Kevin Connor
Il mistero di Sleepy Hollow (Sleepy Hollow), 1999, Tim Burton